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#1
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Über Member ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 ![]() |
Su suggerimento di Nihilo tentiamo una ardua sentenza...
Qual'è il ruolo di questa concezione all'interno della storia del pensiero, e ovviamente nel pensiero di Nietzsche? Io penso che non possa essere un punto di arrivo, perchè non lascia spazio ad alcuna conclusione sul campo etico e risulta più deleterio per la vita di quanto possa esserlo qualunque religione. Come sempre esso va superato, e penso che una buona rappresentazione di questo superamento sia il famoso enigma del serpente che strisciato in gola ad un pastore lo morde e viene da questi morso fino al distacco della testa che viene sputata via. Come dice l'indovino e Zarathustra stesso durante la sua convalescenza questo strangolamento è la grande nausea di pensare che "tutto è vano, tutto fu, e tutto ritorna eternamente, anche l'uomo più piccolo". E' l'eterno ritorno a rendere il nichilismo inaccettabile, esso insinua nel pastore un veleno mortale che è anche antidoto fondamentale, una volta sputata via la testa del serpente. Solo essendo un mare in cui tutto può annegare, che può accogliere anche il torrente più nero senza scurirsi sarà possibile superare tutto ciò che è morto, far scrosciare riso di fanciulli dai feretri e alzarsi come vento gagliardo sempre vittorioso su ogni stanchezza mortale. Come poeta Zarathustra vuole ricomporre in uno ciò che è frammento ed enigma e orrida casualità e redimere ogni "così fu" in un "così volli che fosse!", perchè è il così fu (eternamente ritornante) l'ultima catena per una volontà libera (nichilista) ma non ancora creatrice. Il leone deve diventare bambino. Poi rimane solo da aggiungere quello che ho scritto nella firma... -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#2
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Fastoso il preludio di Sgubonius, che già guarda alla meta finale di questo
viaggio così lungo attraverso la glaciale, notturna e tempestosa landa del nichilismo. Io, da parte mia, voglio invece muovere i primi passi addentrandomi nelle brughiere battute dall'uragano della morte di Dio, e cioè voglio porre l'accento sugli effetti che il nichilismo produsse alla sua prima comparsa in occidente, citando testualmente Nietzsche: "Che cosa significa nichilismo? Che i valori supremi si svaluta- no". Come rileva giustamente Heidegger nel suo impareggiabile "Nietzsche", il possente e inesorabile vomere del nichilismo scava subito tre profondi solchi palesando senza indugi le ramificazioni portanti della sua azione decostruttiva : 1) la perdita degli scopi; 2) la dissoluzione del monismo metafisico, che aveva sino ad allora eretto sempre dei "sistemi"; la dissoluzione della "verità", cioè delle "strutture" dell'Essere, perfette ed immutabili, calchi, citando sempre Heidegger del conio - Gepraege - che da forma all'ente conferendogli appunto l'impronta dell'essere. Viene meno la pregnanza ontologica del fino allora solido binomio Essere-Ente, che fece concentrare sempre di più la filosofia occidentale sull'ente, determinando "l'oblio" dell'Essere. Entriamo nelle terre del nichilismo, senza abbandonare però la speranza di uscirne rigenerati dal superamento di noi stessi - SelbstUberwindung _. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#3
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![]() Member ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 29 Iscritto il: 19-April 07 Utente Nr.: 52 ![]() |
Io credo sia un transito,probabilmente necessario per trovare un senso da dare alla nostra vita e alle nostre azioni.Trovare qualcosa che ci spinga ad andare avanti, e apprezzare appieno la nostra esistenza.
"Life´s there for the ones who love to live and take it all" Come dice la saggezza popolare, una volta toccato il fondo, si puo' solo risalire. ..A meno che non si rimanga impantanati.. Credo che per qualcuno il nichilismo DIVENTI un punto di arrivo, il che a mio parere è abbastanza triste. -------------------- Man muß doch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können
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#4
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Sono d'accordo con te, è un transito -Ubergang -, ma nessuno di
sa ancora quando il viaggio finirà, quando, come diceva Ernst Junger, si andrà uber die Linie, oltre la linea. Sono pure d'accordo che we got to take it all, ma questa è più una posizione edonistica, che ripeto condivido, mentre il nichilismo è un processo storico e dialettico, che investe il pianeta terra, e noi ne siamo investiti nostro malgrado. La felicità o meno per me non attiene al nichilismo, o per lo meno attiene forse solo al nichilismo passivo. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#5
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Io credo sia un transito,probabilmente necessario per trovare un senso da dare alla nostra vita e alle nostre azioni.Trovare qualcosa che ci spinga ad andare avanti, e apprezzare appieno la nostra esistenza. "Life´s there for the ones who love to live and take it all" Come dice la saggezza popolare, una volta toccato il fondo, si puo' solo risalire. ..A meno che non si rimanga impantanati.. Credo che per qualcuno il nichilismo DIVENTI un punto di arrivo, il che a mio parere è abbastanza triste. Penso che considerare il nichilismo un arrivo sia la grande malattia (mortale) moderna, però non trovo corretto (sono ripetitivo, lo so!) il fatto di dover uscirne con un senso. Il nichilismo è la liberazione dal senso, e il passo successivo è liberarsi in qualche modo della libertà, amare il necessario e così via. Aggiungo un argomento di discussione che meriterebbe un topic suo forse ma potrebbe andare con questo: il determinismo. Secondo voi quanto è "determinista" Nietzsche, dove sono i limiti di questa concezione, come giustificare la libertà? -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#6
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Nihilo,
credo tu abbia frainteso la mia affermazione "secondo me è triste". "E' triste" puo essere considerato un modo di dire, forse si usa solo dalle mie parti. Triste non si riferisce allo stato d'animo delle persone, ma è piuttosto una mia considerazione di merito sulla loro condizione (?). Non so tradurtela alla perfezione,perchè puo assumere molti significati, ma in questo contesto significa tipo squallido, anche se forse non è l'aggettivo piu adatto. Spero comunque di averti reso l'idea. Sgubonius, penso che dalla volontà del nulla si debba uscire con qualcosa. Poi quel qualcosa ognuno lo chiama come vuole. Sono d'accordo con te che ci si libera del senso, secondo me la vita non ha,di per sè,senso. Però a mio parere ci si libera di un senso di stampo cristiano, un senso di quel tipo. Quello che intendevo io è diverso,ma capisco che mi sono espressa male,scusa. Proverò a trovare un modo per esprimermi meglio. Cosa significa liberarsi della libertà? -------------------- Man muß doch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können
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#7
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Sgubonius, penso che dalla volontà del nulla si debba uscire con qualcosa. Poi quel qualcosa ognuno lo chiama come vuole. Sono d'accordo con te che ci si libera del senso, secondo me la vita non ha,di per sè,senso. Però a mio parere ci si libera di un senso di stampo cristiano, un senso di quel tipo. Quello che intendevo io è diverso,ma capisco che mi sono espressa male,scusa. Proverò a trovare un modo per esprimermi meglio. Cosa significa liberarsi della libertà? Cerco di risponderti al meglio che riesco, purtroppo non è facile spiegarsi... Il leone, il grande nichilista che distrugge i valori, è uno spirito libero, tutto è lecito per lui. Purtroppo la massima libertà è un cruccio enorme, è anzi insostenibile, ed è soprattutto una nuova schiavitù: la responsabilità. Liberarsi della libertà (ovviamente è un gioco di parole, non avrai una libertà alla fine altrimenti sarebbe un processo infinito) significa in primo luogo superare il nichilismo, perchè significa superare il pilastro del nichilismo, cioè il soggetto relativizzante e distruttore di autorità diverse da lui. Chiudere Nietzsche nell'idea che si devono scrivere nuove tavole di valori perchè Dio è morto mi pare veramente scolastico. La grande novità di sils-maria è abbandonare ogni pretesa di soggetto, andare al di là della volontà, della libertà, del progetto e accettare il tempo circolare come vincolo alla terra e al fato totale e incondizionato. Cosa significa volere a ritroso o amor fati se non adeguare le pretese del soggetto allo stato del mondo? Cosa rimane allora della libertà, se bisogna amare ciò che accade, senza possibilità di scelta? Se tutto è già accaduto, e tutto riaccadrà esattamente cosi com'è stato, come in un film riproposto, quale ribellione da leone è sensata? Se vedi uno che avendo già visto un film pretende che alla seconda visione esso sia più conforme alla sua volontà non lo riempiresti di insulti? Purtroppo solo un oceano può accogliere il torbido fiume dell'esistenza senza macchiarsi, e temo che nessuno sia un oceano. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#8
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Nihilo, credo tu abbia frainteso la mia affermazione "secondo me è triste". "E' triste" puo essere considerato un modo di dire, forse si usa solo dalle mie parti. Triste non si riferisce allo stato d'animo delle persone, ma è piuttosto una mia considerazione di merito sulla loro condizione (?). Non so tradurtela alla perfezione,perchè puo assumere molti significati, ma in questo contesto significa tipo squallido, anche se forse non è l'aggettivo piu adatto. Spero comunque di averti reso l'idea. Sgubonius, penso che dalla volontà del nulla si debba uscire con qualcosa. Poi quel qualcosa ognuno lo chiama come vuole. Sono d'accordo con te che ci si libera del senso, secondo me la vita non ha,di per sè,senso. Però a mio parere ci si libera di un senso di stampo cristiano, un senso di quel tipo. Quello che intendevo io è diverso,ma capisco che mi sono espressa male,scusa. Proverò a trovare un modo per esprimermi meglio. Cosa significa liberarsi della libertà? Sì, anche da noi quest'espressione può avere un tal senso, anche se più raramente. Chiedo venia, Fraulein! Anch'io ritengo che il nichilista passivo sia un tipo squallido, ma penso che qui si parli tra nichilisti attivi , cioè tra persone consapevoli dell'immane processo storico del nichilismo come conseguenza ineluttabile della morte di Dio, ma pronti ad assorbire tutta l'immensa energia che esso sprigiona, tentando il "superamento", di andare Ueber die Linie, di assumere le forme degli oltreuomini.Tutto questo è molto adrenalinico, molto. E' probabile che Nietzsche patì la solitudine perchè aveva troppa energia dentro di sè, e la società da sempre ha timore dell'energia, perche minaccia lo status quo antropologico. D'altronde lo diceva lui stesso in Ecce Homo, un pò enfatizzando da par suo: "Io non sono uomo, sono dinamite!!. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#9
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La tecnica è senz'altro l'arma più possente del nichilismo.
A questo proposito consideriamo alcune frasi tratte dal trattatello - di Junger e Heidegger- "Oltrea linea" - Adelphi -. << La tecnica è la distruttrice di ogni fede in generale, e perciò anche la potenza più decisamente anticristiana >>. << Per avere un rapporto reale con la tecnica, occorre essere qualcosa di più di un tecnico>>. E poi, sempre in connessione, ancorchè indiretta, con la questione della tecnica. << Ma la rappresentazione moderna della realtà, cioè l'oggettivazione, in cui anticipatamente si muove la comprensione concettuale - Be- greifen -, resta ovunque un attacco che fa presa - Angriff - sul reale, nella misura in cui sfida il reale a mostrarsi nell'orizzonte della presa - Griff - rappresentativa. La conseguenza di questa sfida, nell'ambito della comprensione concettuale contemporanea, è che la realtà com-presa concettualmente passa al contrattacco - Gegenangriff -, un contrattacco impreveduto e pure a .lungo inosservato, che, nonostante Kant, ha sorpreso improvvisamente la scienza della natura [..... ]>>. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#10
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Penso che considerare il nichilismo un arrivo sia la grande malattia (mortale) moderna, però non trovo corretto (sono ripetitivo, lo so!) il fatto di dover uscirne con un senso. Il nichilismo è la liberazione dal senso, e il passo successivo è liberarsi in qualche modo della libertà, amare il necessario e così via. Aggiungo un argomento di discussione che meriterebbe un topic suo forse ma potrebbe andare con questo: il determinismo. Secondo voi quanto è "determinista" Nietzsche, dove sono i limiti di questa concezione, come giustificare la libertà? Il determinismo è sì un tema trattato dalla filosofia, ma le formulazioni più tecniche di questo concetto sono state elaborate dalla fisica. Dovrebbero intervenire, oltre a te, altri interlocutori competenti come Phys, Desilentio e diechirico. Li aspettiamo fiduciosi. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#11
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Il determinismo è sì un tema trattato dalla filosofia, ma le formulazioni più tecniche di questo concetto sono state elaborate dalla fisica. Dovrebbero intervenire, oltre a te, altri interlocutori competenti come Phys, Desilentio e diechirico. Li aspettiamo fiduciosi. Il punto è che se il determinismo è in atto... è inutile parlarne! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#12
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Nietzsche disse che "il nichilismo è l'ospite più inquietante".
Inquietante in tedesco si dice un-heimlich, cioè qualcosa che non è proprio, appartenente alla nostra dimora comune ma non di altri all'infuori di noi - heim -, cioè al quadro complessivo dei nostri riferimenti etici, ontologici ed esistenziali fondamentali; quindi il nichilismo opera uno sradicamento, perchè svuota di contenuto questi che fino al suo avvento noi "sentivamo" - ed è importante questa parola - come nostri e inalienabili. Cosa ne pensate del nostro - di noi occidentali - sradicamento? E' reale? O è solo un prodotto dell'angoscia che il processo nichilistico genera? -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Nietzsche disse che "il nichilismo è l'ospite più inquietante". Inquietante in tedesco si dice un-heimlich, cioè qualcosa che non è proprio, appartenente alla nostra dimora comune ma non di altri all'infuori di noi - heim -, cioè al quadro complessivo dei nostri riferimenti etici, ontologici ed esistenziali fondamentali; quindi il nichilismo opera uno sradicamento, perchè svuota di contenuto questi che fino al suo avvento noi "sentivamo" - ed è importante questa parola - come nostri e inalienabili. Cosa ne pensate del nostro - di noi occidentali - sradicamento? E' reale? O è solo un prodotto dell'angoscia che il processo nichilistico genera? Finita l'estate cerchiamo di tornare a questioni di peso! Sono giorni che ho la testa piena di questa parola, nichilismo, e che cerco di fare ordine! Rispondo intanto a questa tua importante domanda come posso: esistono almeno due accezioni di nichilismo ben diverse. La prima, diciamo nietzschiana, parte chiaramente dal presupposto "metafisico" dell'ente come VdP e del pensare per valori come ambiente (heim che è anche la patria) ideale dell'uomo che ne permette il calcolare e il superpotenziarsi, e vede quindi lo svalutarsi come il primo pericolo e contemporaneamente il trampolino di lancio verso il transvalutare. E qui non vale la pena di andare oltre la storia la conosciamo tutti benissimo e possiamo anche rispondere alla domanda iniziale del topic dicendo che è contemporaneamente un arrivo e un transito e un inizio. Inizio in quanto causa scatenante del pensiero (mancanza di un perchè), transito in quanto distruzione dei valori precedenti (e quindi lo sradicamento di cui parli è necessario e auspicabile) e arrivo come nichilismo attivo/estatico/classico. Resta aperta la questione se sia davvero superabile il nichilismo in sè o se resti solo il portarlo a compimento. La seconda è invece un accezione più estesa, cioè come Heidegger intende questo concetto. Qui il nichilismo come oblio della velatezza dell'essere è inevitabilmente legato a doppio filo alla metafisica e al suo svilupparsi, l'intera storia della metafisica è storia del nichilismo poichè fin dall'origine essa a fatto sì che dell'essere non ne sia niente. In questa prospettiva non c'è nulla di un-heimlich nel nichilismo dato che è esso stesso come oblio dell'essere la storia che viviamo. Il vero sradicamento di cui abbiamo bisogno non è allora solo l’uccello "saggezza" che dice «Ecco, non c’è sopra né sotto!» ma è un mettersi nella radura (lichtung) in cui la problematicità dell'essere che inevitabilmente ci si nasconde ritorna ad essere da pensare. Questo dovrebbe essere l'unico possibile superamento del nichilismo come ripensare l'essere e privarlo della nullità in cui la domanda della metafisica "che cosa è l'ente" lo ha ridotto, impedendo una soluzione non-nichilistica. Andando sul personale io penso che non ci sia una via di scampo al nichilismo (divinità permettendo), e l'intuizione di Heidegger è un passo importante per capire come il nichilismo sia tutt'altro che estraneo all'uomo e alla storia ma ne sia invece un carattere fondamentale (il carattere forse). E' inutile dire che il nichilismo non può essere arrivo perchè sarebbe triste, purtroppo non risolve la questione, e invece utile andare fino alle estreme conseguenze a cui questo nichilismo ci porta (appunto un nichilismo attivo) senza rinnegare tuttavia il processo storico in cui siamo inevitabilmente dentro. Detto questo rinnovo le mie perplessità riguardo alla possibilità di cui parla Heidegger di superare attraverso un ripensare l'essere la sua nullità e una tale scappatoia dal nichilismo. Scusate per la sintesi ![]() -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#14
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Mi ripeto - se no che nicciofilo sarei !!
![]() che la "via d'uscita" -AustrittsWeg (?)- proposta da Heidegger non convince. Fra l'altro, prima che l'uomo - Mensch - si volga a coltivare l'intenzione di farsi "pastore dell'essere" secondo me dovranno trascorrere almeno due secoli di nichilismo attivo, in cui la tecnologia - e l'amministrazione basata sulla po- tenza tecnologica, come soggiungerebbero i francofortesi ( ma anche Sgubonius ![]() saranno sempre più massivi. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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#15
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Über Member ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 ![]() |
Mi ripeto - se no che nicciofilo sarei !! ![]() che la "via d'uscita" -AustrittsWeg (?)- proposta da Heidegger non convince. Fra l'altro, prima che l'uomo - Mensch - si volga a coltivare l'intenzione di farsi "pastore dell'essere" secondo me dovranno trascorrere almeno due secoli di nichilismo attivo, in cui la tecnologia - e l'amministrazione basata sulla po- tenza tecnologica, come soggiungerebbero i francofortesi ( ma anche Sgubonius ![]() saranno sempre più massivi. Anche io nutro dei dubbi però la posizione di Heidegger ha una sua fondatezza. Aldilà dell'umanità che arriva sempre in ritardo l'evento (Ereignis) della storia dell'essere che si manifesta nel suo pensiero è una apertura/radura dell'essere dopo secoli di oblio ad opera dell'ente. In qualche maniera la coltre di malaessenza del nichilismo è squarciata da questo ripensare, riproblematizzare l'essere, dato che è la dimenticanza ad aver fatto dell'essere niente e ad aver affondato la storia dell'essere nell'epoca del nichilismo (e del dominio della tecnica giustamente e del Gestell). Insomma la questione non è se saranno necessari uno, due o tre secoli perchè si apra una nuova fase della storia dell'essere, il problema è se una tale apertura è effettivamente credibile. Penso che giochi a questo punto un ruolo fondamentale l'interpretazione del pensiero greco presocratico, se questa filosofia pre-metafisica era realmente aperta all'essere e in quanto tale fuori dal nichilismo allora è possibile anche uno scenario di ritorno alla radura e un superamento della metafisica e con essa anche di Nietzsche stesso che ne sarebbe il compimento. Se invece non c'è soluzione di continuità nella storia del pensiero (e dell'essere) e il nichilismo è essenzialmente nella storia dell'essere (quindi non solo l'impossibilità dello svelamento, ma anche l'impossibilità di svelarne il velamento, insomma l'impossibilità di ripensarlo) allora Nietzsche rappresenta inevitabilmente il culmine di tutta la filosofia. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#16
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Über Member ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 222 Iscritto il: 28-March 07 Utente Nr.: 27 ![]() |
Il leone, il grande nichilista che distrugge i valori, è uno spirito libero, tutto è lecito per lui. Purtroppo la massima libertà è un cruccio enorme, è anzi insostenibile, ed è soprattutto una nuova schiavitù: la responsabilità. Personalmente credo che il problema del Leone sia un altro... La massima liberta' e' insostenibile non per lui ma per la societa' con cui avra' a che fare! E la nuova schiavitu' e' pittosto la gabbia dove sbatteranno il povero Leone appena si sara' permesso di torcere un solo capello a qualche Cammello di passaggio! (o magari anche per molto meno...) Normalmente quando un personaggio simile, per cui tutto e' lecito, si trova in una situazione "normale", non passa molto che viene intercettato da una volante della polizia con un'ambulanza al seguito! Il problema del passaggio dal Leone al Fanciullo credo sia un altro. E cioe' come estirpare la rabbia (il Leone che ride...) Se infatti il Leone non ha piu' in se' la rabbia, allora non sara' piu' pericoloso ne' per gli altri ne' per se stesso, e avra' molte piu' probabilita' di tornare a casa senza la faccia gonfia di schiaffi! E devo dire che sul come estirpare la rabbia il nostro caro Nietzsche non era molto bene informato... |
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#17
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![]() Über Member ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 1,239 Iscritto il: 12-July 07 Utente Nr.: 219 ![]() |
carissimo ras
spero che il tempo laggiù ti sia lieve e propizio! ( é lo stesso augurio che faccio anche a me, il più alto!) -------------------- "Osa tutto...non avere bisogno di niente"
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#18
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Über Member ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Gruppo: Members Messaggi: 222 Iscritto il: 28-March 07 Utente Nr.: 27 ![]() |
Ciao Lou,
dopo due mesi di sbattimenti ad esaudire i desideri di mio fratello e di Alex, il mulo di Trieste, sono solo soletto, in un bel posticino qui a Bangkok, e credo che ci restero' almeno per una settimana. E siccome il prode Federico e' qui con me, mi sa che verro' sul forum spesso in questi giorni! |
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#19
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Il problema del passaggio dal Leone al Fanciullo credo sia un altro. E cioe' come estirpare la rabbia (il Leone che ride...) Se infatti il Leone non ha piu' in se' la rabbia, allora non sara' piu' pericoloso ne' per gli altri ne' per se stesso, e avra' molte piu' probabilita' di tornare a casa senza la faccia gonfia di schiaffi! "Die Wüste wächst: Weh dem der Wüsten birgt!" Il deserto cresce: guai a chi alberga deserti! Il problema del passaggio al bambino è IL problema per antonomasia credo in Nietzsche! Il leone ha sconfitto il drago del Tu devi e quindi non deve certo andare a fare i conti con una morale del cammello o con degli schiaffi e del risentimento, non è questo il problema del leone a mio avviso. Il leone crea il deserto, annulla ogni tu devi e spiana la strada all'io voglio, ma il leone non è in grado di creare, di far fiorire questo deserto. Il rischio del leone è di autodistruggersi, alla Schopenhauer (non a caso il leone dice "io voglio", la volontà aspirazione senza fine nè scopo!), in un nichilismo passivo, incapace di "volere la sua volontà" (volontà di potenza, che spesso è anche detta volontà di volontà infatti) e quindi ucciso affamato dal suo stesso deserto. Bisogna essere pericolosi, per se stessi e per gli altri. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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#20
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Ciao Lou, E siccome il prode Federico e' qui con me, mi sa che verro' sul forum spesso in questi giorni! si dai...hai visto le mie foto? dimmi se ti piacciono hai visto il mio nuovo avatar? è nerissa di questo godward che muore suicida a 61 anni perchè ormai era passato di moda..è fantastico il suo atteggiamento languido in un'ora che nopn sai se è d'addio o di ritorno... scegliti un avatar..è più bello il messaggio a sgubonius parla di friedrich a me parla dei luoghi sai ho scoperto una cosa di friedrich sui luoghi che prima o poi ti scriverò -------------------- "Osa tutto...non avere bisogno di niente"
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Versione Lo-Fi | Oggi è il: 11th December 2023 - 05:47 PM |