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lou
messagio Apr 1 2008, 05:22 PM
Messaggio #1


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Aprile è il più crudele dei mesi, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.
L'inverno ci mantenne al caldo, ottuse
Con immemore neve la terra, nutrì
Con secchi tuberi una vita misera.


Thomas Stern Eliot
La terra desolata
La sepoltura dei morti


April is the cruellest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering 5
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.


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lou
messagio Apr 1 2008, 05:25 PM
Messaggio #2


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Con giorni lunghi al sonno dedicati
il dolce Aprile viene
quali segreti scoprì in te il poeta
che ti chiamò crudele
che ti chiamò crudele

Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi
dopo fatto l'amore
come la terra dorme nella notte
dopo un giorno di sole
dopo un giorno di sole

Francesco Guccini
Canzone dei Dodici Mesi


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nemo
messagio Apr 2 2008, 07:25 AM
Messaggio #3





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Il mese d'aprile, fra tutti è crudele
sui morti fiorisce il lillà

la morte ha sepolto la loro memoria
lasciando soltanto pietà

e adesso la vita è una faccia ingiallita
è solo una fotografia

la morte non vale nemmeno il giornale
che leggi e che poi butti via...

da "la sepoltura dei morti" (Stormy Six)
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lou
messagio Apr 3 2008, 09:21 PM
Messaggio #4


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Tiepido Aprile

http://www.youtube.com/watch?v=nHpjSyvLp64

Attraversi il bosco tiepido Aprile
consoli da sempre il viandante

pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
si fa chiara la mente come nuvola
pensieri leggeri si uniscono alle luci e ai colori
al silenzio lontano delle nuvole
Entri dentro le case tiepido Aprile
risvegli all'amore gli amanti

mi affido al vento ai profumi del tempo
agli umori delle stagioni a meridione
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
al silenzio lontano delle nuvole

Franco Battiato


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nemo
messagio Apr 4 2008, 07:34 AM
Messaggio #5





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L'azzurro incontra
il profilo delle creste
ma non si fonde
le accarezza dolcemente
coccolandole piano

l'orizzonte vibra di piacere
e i fianchi
di verde nuovo fremono
al sole più caldo
fumano

aprile per guardare
il nome già dolce
aprile per volare
lontano
aprile per amare
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lou
messagio Apr 4 2008, 09:36 PM
Messaggio #6


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Sotto il cielo d'aprile la mia pace
è incerta. I verdi chiari ora si muovono
sotto il vento a capriccio. Ancora dormono
l'acque ma, sembra, come ad occhi aperti.

Ragazzi corrono sull'erba, e pare
che li disperda il vento. Ma disperso
solo è il mio cuore cui rimane un lampo
vivido( oh giovinezza) delle loro
bianche camicie stampate sul verde.

Sandro Penna


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lou
messagio Apr 6 2008, 12:30 PM
Messaggio #7


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Ad Avignone Francesco Petrarca il 6 aprile 1327
vide per la prima volta Laura, la sua Musa
e nel maggio del 1348, mentre si trovava a Verona,
apprese la notizia della morte di lei, avvenuta il 6 aprile di quell'anno.


Il Canzoniere
...
Per fare una leggiadra sua vendetta
et punire in un dí ben mille offese,
celatamente Amor l'arco riprese,
come huom ch'a nocer luogo et tempo aspetta....

...

Era il giorno ch'al sol si scoloraro
per la pietà del suo factore i rai,
quando i' fui preso, et non me ne guardai,
ché i be' vostr'occhi, donna, mi legaro.


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nemo
messagio Apr 7 2008, 12:20 PM
Messaggio #8





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lou
messagio Apr 7 2008, 09:33 PM
Messaggio #9


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William Shakespeare

I DUE GENTILUOMINI
DI VERONA

La scena è a Verona, a Milano, e sui confini di Mantova

SCENA PRIMA - Verona. Una piazza
(Entrano VALENTINO e PROTEO)

VALENTINO: Non sperar mai di convincermi, caro Proteo. Gioventù che rimane al paese avrà sempre cervello paesano. Vorrei io piuttosto, non fosse che l'amore incatena la giovinezza ai dolci sguardi della tua onorata diletta, persuaderti ad accompagnarmi: veder le meraviglie d'un mondo lontano, invece che restarcene qui a poltrir nel tedio e a consumare gli anni migliori in una inerzia senza costrutto. Ma dacché sei innamorato, segui le tue inclinazioni; e cerca di trovar tanta felicità nell'amore quanta ne auguro a me stesso, dovessi anch'io innamorarmi.


SCENA TERZA - Verona. Una stanza nella casa di Antonio

PROTEO: E così volendo evitare il fuoco ho finito con l'annegarmi in mare. Non ho osato mostrare a mio padre la lettera di Giulia, nella tema che avesse ad opporsi al mio amore; e la mia scusa stessa gli ha offerto l'argomento più adatto per ostacolarlo!
Ah come questa primavera dell'amore somiglia d'aprile un giorno incerto,
che ora la profonda luce del sole svela in tutto il suo fulgore, e poco dopo abbuia la nube vagabonda!



Oh, how this spring of love resembleth
The uncertain glory of an April day,
Which now shows all the beauty of the sun,
And by and by a cloud takes all away!


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lou
messagio Apr 8 2008, 06:09 PM
Messaggio #10


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Divina Commedia

Le date in cui Dante fa svolgere l'azione della Commedia si ricavano dalle indicazioni disseminate in diversi passi del poema.

Il riferimento principale è Inferno XXI, 112-114: in quel momento sono le sette del mattino del sabato santo del 1300, 9 aprile. L'anno è confermato da Purgatorio II, 98-99, che fa riferimento al Giubileo in corso. Tenendo questo punto fermo, in base agli altri riferimenti si ottiene che:

alla mattina dell'8 aprile, venerdì santo, Dante esce dalla "selva oscura" e inizia la salita del colle, ma viene messo in fuga dalle tre fiere e incontra Virgilio.

al tramonto, Dante e Virgilio iniziano la visita dell'Inferno, che dura esattamente 24 ore e termina quindi al tramonto del 9 aprile. Nel superare il centro della Terra, però, i due poeti passano al "fuso orario" del Purgatorio (12 ore di differenza da Gerusalemme e 9 ore dall'Italia), per cui è mattina quando essi intraprendono la risalita, che occupa tutto il giorno successivo.

all'alba del 10 aprile, domenica di Pasqua (oppure del lunedì 11 aprile, a seconda che le 12 ore di fuso orario si contino in avanti o all'indietro), Dante e Virgilio iniziano la visita del Purgatorio, che dura tre giorni e tre notti: all'alba del quarto giorno, 13 o 14 aprile, Dante entra nel Paradiso Terrestre e vi trascorre la mattina, durante la quale lo raggiunge Beatrice.

a mezzogiorno, Dante e Beatrice salgono in cielo. Da qui in avanti non vi sono più indicazioni di tempo, salvo che nel cielo delle stelle fisse trascorrono circa sei ore (Paradiso XXVII, 79-81). Considerando un tempo simile anche per gli altri cieli, si ottiene che la visita del Paradiso duri due-tre giorni. L'azione terminerebbe quindi il 15 o 16 aprile.

Quindi con un tempo totale stimato in 7 giorni di Viaggio


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nemo
messagio Apr 8 2008, 08:13 PM
Messaggio #11





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CITAZIONE(lou @ Apr 8 2008, 07:09 PM) *
Divina Commedia

Le date in cui Dante fa svolgere l'azione della Commedia si ricavano dalle indicazioni disseminate in diversi passi del poema.

Il riferimento principale è Inferno XXI, 112-114: in quel momento sono le sette del mattino del sabato santo del 1300, 9 aprile. L'anno è confermato da Purgatorio II, 98-99, che fa riferimento al Giubileo in corso. Tenendo questo punto fermo, in base agli altri riferimenti si ottiene che:

alla mattina dell'8 aprile, venerdì santo, Dante esce dalla "selva oscura" e inizia la salita del colle, ma viene messo in fuga dalle tre fiere e incontra Virgilio.

al tramonto, Dante e Virgilio iniziano la visita dell'Inferno, che dura esattamente 24 ore e termina quindi al tramonto del 9 aprile. Nel superare il centro della Terra, però, i due poeti passano al "fuso orario" del Purgatorio (12 ore di differenza da Gerusalemme e 9 ore dall'Italia), per cui è mattina quando essi intraprendono la risalita, che occupa tutto il giorno successivo.

all'alba del 10 aprile, domenica di Pasqua (oppure del lunedì 11 aprile, a seconda che le 12 ore di fuso orario si contino in avanti o all'indietro), Dante e Virgilio iniziano la visita del Purgatorio, che dura tre giorni e tre notti: all'alba del quarto giorno, 13 o 14 aprile, Dante entra nel Paradiso Terrestre e vi trascorre la mattina, durante la quale lo raggiunge Beatrice.

a mezzogiorno, Dante e Beatrice salgono in cielo. Da qui in avanti non vi sono più indicazioni di tempo, salvo che nel cielo delle stelle fisse trascorrono circa sei ore (Paradiso XXVII, 79-81). Considerando un tempo simile anche per gli altri cieli, si ottiene che la visita del Paradiso duri due-tre giorni. L'azione terminerebbe quindi il 15 o 16 aprile.

Quindi con un tempo totale stimato in 7 giorni di Viaggio



o io ho le traveggole...
ma c'èra un altro post

qualcosa di pasolini

sbaglio???

volevo leggere quello!

Dante mi annoia...
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lou
messagio Apr 9 2008, 07:59 PM
Messaggio #12


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Eccoti accontentato, spero ti piaccia wink.gif :


Supplica a mia madre

E’ difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Pier Paolo Pasolini, 25 aprile 1962


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nemo
messagio Apr 9 2008, 08:19 PM
Messaggio #13





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Bellissima!

ogni maschio lo sa, ma non lo ammette

la mamma...grande amore

la nascita, la vita, le coccole e quell'abbraccio unico, veramente unico...
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lou
messagio Apr 10 2008, 08:40 PM
Messaggio #14


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Francesco Guccini
Signora Bovary (1987)
Le Piogge D'Aprile

Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile che in mezz' ora lavavano un' anima o una strada
e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando la terra dura e nuova come una spada?
Ma dove quelle piogge in primavera quando dormivi supina, e se ti svegliavo ridevi,
poi piano facevi ridere anche me con i tuoi giochi lievi?

Ma dove quelle estati senza fine, senza sapere la parola nostalgia,
solo colore verde di ramarri e bambine e in bocca lo schioccare secco di epifania?
Ma dove quelle stagioni smisurate quando ogni giorno figurava gli anni a venire
e dove a ogni autunno quando finiva l' estate trovavi la voglia precisa di ripartire?

Che ci farai ora di questi giorni che canti, dei dubbi quasi doverosi che ti sono sorti
dei momenti svuotati, ombre incalzanti di noi rimorti,
che ci potrai fare di quelle energie finite, di tutte quelle frasi storiche da dopocena;
consumato per sempre il tempo di sole e ferite,
basta vivere appena, basta vivere appena...

E ora viviamo in questa stagione di mezzo, spaccata e offesa da giorni agonizzanti e disperati,
lungo i quali anche i migliori si danno un prezzo e ti si seccano attorno i vecchi amori sciagurati,
dove senza più storia giriamo il mondo ricercando soltanto un momento sincero,
col desiderio inconscio di arrivare più in fondo per essere più vero...

Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile? Io qui le aspetto come uno schiaffo improvviso,
come un gesto, un urlo o un umore sottile fino ad esserne intriso,
io chiedo che cadano ancora sul mio orizzonte angusto e avaro di queste voglie corsare,
per darmi un'occasione ladra, un infinito o un ponte per ricominciare...


http://www.youtube.com/watch?v=OALE38Xvh9g


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lou
messagio Apr 11 2008, 01:01 PM
Messaggio #15


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A Mathilde Trampedach
Ginevra, 11 aprile 1876

Gentile signorina,
stasera Lei scrive qualcosa per me, anch'io voglio scrivere qualcosa per Lei.-
Raccolga tutto il suo coraggio e non si spaventi per la domanda che adesso Le rivolgo: vuole diventare mia moglie?
Io La amo, e mi sembra che Lei già mi appartenga. Non una parola circa il carattere repentino della mia simpatia! ...
Ma quel che vorrei sapere è se Lei sente, come sento io- che noi non siamo estranei l'uno all'altra nemmeno per un istante!
Non crede anche Lei che in un legame ciascuno di noi potrebbe diventare pù libero e migliore, dunque excelsior, più di quanto non vi riuscirebbe da solo?
Vuole ardire di accompagnarsi a me, a uno che aspira con tutto il cuore a diventare più libero e migliore? Per tutti i sentieri della vita e del pensiero?....

AugurandoLe per sempre ogni bene e ogni felicità
Friedrich Nietzsche


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NIHILO
messagio Apr 11 2008, 01:42 PM
Messaggio #16


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.........certo che Nietzsche non era esattamente l'uomo
che non deve chiedere mai...., stava sempre a chiedere,
a scrivere e a chiedere, a scrivere a passeggiare a chiedere
e a vomitare......


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DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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lou
messagio Apr 12 2008, 02:23 PM
Messaggio #17


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CITAZIONE(NIHILO @ Apr 11 2008, 02:42 PM) *
.........certo che Nietzsche non era esattamente l'uomo
che non deve chiedere mai...., stava sempre a chiedere,
a scrivere e a chiedere, a scrivere a passeggiare a chiedere
e a vomitare......



già..come tutti noi...
poi, quando dopo tanti dinieghi, fraintendimenti, frustrazioni, si è stancato di farlo
si è chiuso in casa con sè stesso e pochi e buoni amici e la sua macchina da scrivere
...che può sembrare una fuga, ma in fondo, se uno si piace, con il suo Io sta bene

e intanto...creava...


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lou
messagio Apr 12 2008, 02:33 PM
Messaggio #18


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Aprile 1920
Merano-Maia bassa
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Cara signora Milena,
la pioggia che durava da due giorni e una notte è appena cessata, forse soltanto provvisoriamente, ma certo è un avvenimento degno di essere festeggiato, e io lo faccio scrivendo a Lei. Del resto anche la pioggia era sopportabile, qui infatti siamo all'estero, un estero piccolo si, ma fa bene al cuore.
Qui vivo molto bene.., il balcone della mia camera è affondato in un giardino, circondato, ricoperto da cespugli in fiore ( strana è questa vegetazione, con un tempo che a Praga fa quasi gelare le pozzanghere, davanti al mio balcone sbocciano lentamente i fiori), e tutto esposto al sole.
Lucertole e uccelli, coppie disuguali, vengono a trovarmi.
Le auguro tanto di stare a Merano, recentemente Lei mi scrisse di non poter respirare, l'immagine e il significato si toccano e qui l'uno e l'altro potrebbero trovare un pò di sollievo.

Con cordialissimi saluti
Suo F. Kafka


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lou
messagio Apr 13 2008, 02:28 PM
Messaggio #19


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In un tempo incerto

Se un mattino d’aprile già la glicine
per i quartieri che furono agiati
chiama la pioggia,
anche per noi intimo si fa il giorno,
il passero alla siepe fa ritorno.

Così da uno all’altro camminando
facilmente all’ingiù, quasi un saluto,
camminando all’insù
con lento sforzo, ci si manda, ansiosi
che si sciolgano i cieli nuvolosi.

Ma s’arriccia sul muro il calendario
al tepore del sole, torna fuori
ogni uomo e animale:
chi spera più la pioggia, chi ricorda
il mattino nel mezzogiorno che assorda?

Attilio Bertolucci
da Viaggio d’inverno
(1971)


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lou
messagio Apr 13 2008, 02:37 PM
Messaggio #20


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Stamane, mentre sbottonavo le peonie e mondavo dai seccumi dell'inverno gli steli del papiro, ho compreso che questo mese ha in sè la morte e la vita. Rimangono le vecchie foglie che hanno respirato per l'inverno, ma che ora nn servono più, sarebbe uno spreco d'energia lasciarle sulla pianta;
meglio favorire la sorgenza di nuovo fogliame che dia rinnovato vigore all'intera pianta.
Così deve essere per l'uomo: ciclicamente occorre provvedere alla monda di idee che ingombrano il cervello, lo intasano e impediscono un sano scambio sinaptico.
Aprile: mondare dall'inutile.
Diletta


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