http://books.google.it/books?id=1b8fm45DVpsC&printsec=frontcover&dq=moreno+montanari&lr=
sembra interessante
Sì ma questi testi on-line sono un problema perchè no nriesci a leggerli al pc e a stamparli escono male
Non è male google books, per scovare citazioni e altre cose tipo.
La speranza è che col tempo il meccanismo migliori e si riesca davvero ad avere accesso ad un database enorme di libri stampabili o comunque leggibili su qualcosa di portatile che non cavi gli occhi.
Riguardo al Tao, è una vecchia storia, sempre affascinante. Dei punti di contatto (così come con Heidegger o con tutta una certa mistica e teologia negativa) ci sono sicuramente, poi resta da capire se c'è e dove sia la borderline fra religione e filosofia.
Penso che sarebbe interessante come accennavo sopra capire dove termini la religione e dove cominci la filosofia o viceversa. Mi pare che nella tradizione occidentale la filosofia tenda ad includere in sè la religione come una delle sue "categorie" nel panorama di una weltanschauung, mentre in oriente è più difficile trovare una vera e propria distinzione ed indipendenza del pensiero filosofico da quello mistico-religioso. Lo stesso Schopenhauer ad esempio introduce elementi orientali filtrati sempre prima dal "punto di vista" del dualismo kantiano e radicandosi là.
Arrivando a Nietzsche (ed a Heidegger) però la questione si complica molto. In entrambi c'è una religiosità (trascendenza) rigorosamente assente o negativa, mentre la filosofia stessa perde il suo piedistallo di scienza delle scienze, di teoresi somma.
Qui penso ci siano tutte le differenze tanto con l'oriente che con l'occidente, col positivo e il negativo, con la tradizione mistica o filosofica. Il problema è quello che Heidegger chiama "della metafisica" evidentemente (problema non solo occidentale per quanto lui si concentri soprattutto sull'occidente). Putroppo da qua in poi non so andare avanti!
Dove inizia e dove finisce? Innanzitutto bisognerebbe chiarire cosa si intende per religione e cosa per filosofia (non parlo di ricerche etimologiche al fine di trovare un presunto vero significato, indico semplicemente la buona consuetudine di accordarsi sull'uso dei termini). I grandi mistici, ad esempio, ma anche Hegel!, risponderebbero alla tua domanda che la filosofia per loro coincide con la religione nella misura in cui entrambi trattano dell'assoluto con voglia di libertà. Tommaso d'Aquino e la scolastica avrebebro da dire altro. Ecco perchè contesto la tua affermazione:
Per religione intenderei banalmente l'elemento irriducibilmente trascendente che è presente in quasi tutte le filosofie sistematiche.
In Hegel come in Kant mi pare che la religione (il trascendente) non possa coincidere coll'intero sistema, per quanto ne sia spesso il punto di partenza, come anche nella scolastica. Nei mistici probabilmente è differente. Già nel momento in cui accosti alla fede la ragione crei un sistema in cui la "religio" non ha più lo strapotere. Che poi sia credo ut intelligam o viceversa (o quia absurdum) non modifica l'impostazione sostanziale di un sistemino coerente in cui la religione sia pilastro portante o ornamento finale poco importa. Questo non avviene nelle filosofie più "etiche" dove i livelli si appiattiscono (penso anche a Spinoza o Nietzsche quindi) e dove Dio non è nè quello di Abramo e Isacco, nè il "garante della geometria". La filosofia vera e propria comincerebbe allora dove termina la trascendenza sistematica.
Purtroppo conosco troppo poco l'oriente e il misticismo per inserirli nel discorso, ma da quello che ho avuto modo di vedere alla fine si prestano alle medesime critiche quando non si liberano radicalmente dell'impostazione "religiosa", cioè da quel tanto di trascendente sistematico che pretende metafisicamente di cogliere da soggetto un oggetto progressivamente.
Non so se è molto chiaro, non lo è nemmeno tanto nella mia testa quindi non pretendo!