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Versione completa: Zarathustra
Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum > Friedrich Wilhelm Nietzsche > Nietzsche Opere
Pagine: 1, 2
lou
CITAZIONE(diechirico @ Dec 5 2007, 04:47 PM) *
nel 1988 c'erano i duran duran, altro che friedrich!!

a me torino mette una tristezza....

grazie die
ho corretto

e qual'è la città che ti mette allegria??
milano...siii milano è sempre così...da bere cool.gif
diechirico
CITAZIONE(lou @ Dec 5 2007, 07:14 PM) *
e qual'è la città che ti mette allegria??
milano...siii milano è sempre così...da bere cool.gif


solo roma, e forse padova.
torino è oggettivamente triste. forse più di milano, che già non apprezzo di molto.
nemo
CITAZIONE(diechirico @ Dec 6 2007, 08:44 AM) *
solo roma, e forse padova.
torino è oggettivamente triste. forse più di milano, che già non apprezzo di molto.


Roma siiiiiiii

che atmosfere...
luk_ing
No a vedere la casa di Nietzsche non sono ancora stato perché ho occupaioni più futili e di minor importanza. Per la stessa ragione non studio molto..
Comunque porrò rimedio a breve..

In realtà prima di venire qui a Torino ero convinto fosse una città triste, brutta etc. Invece no, il centro è proprio bello, ci sono molte piazze (la mia preferita è piazza Vittorio Veneto, e i murazzi lì sotto). E poi è molto affascinante di notte, mi capita spesso di tornare a casa a piedi dopo varie cene con amici e non mi da alcun fastidio anzi...

La gente non è poi malaccio, eccezion fatta per alcuni sclerati che si incontrano qui nel Politecnico.

La mia città preferita in assoluto, in ogni caso, è e resta Parigi, la amo troppo.
diechirico
Di sera la zona intorno alla stazione è veramente bella...

- commento ironico -

consiglio spassionato: lascia i materiali e buttati sulla chimica.
luk_ing
Grazie x il consiglio spassionato, mi piace il genere!
diechirico
e allora dimmi: di cosa ti occupi?
lavori in un laboratorio per caratterizzazione di materiali? con che tecniche?
salut
d.
luk_ing
Guarda forse non l'ho ancora detto, ma io sono al primo anno il che vuol dire che laboratori non ne vedo neanche all'orizzonte (dovrò apettare almeno il prossimo anno per i laboratori di chimica, e per altri più specifici su materiali il quarto). Per il momento sono come tutti alle prese con analisi matematica I, chimica I, fisica I, etc..
Mi sono iscritto qui perché speravo in un fututro di lavorare con le nanotecnologie. C'è un centro molto avanzato a Grenoble, in Francia (centro Minatech), che si occupa di questo settore...

Tu invece che cosa fai, se posso permettermi?
lou
n.3

" Giunto nella città vicina..Zarathustra vi trovò radunata sul mercato una gran massa di popolo: era stata promessa infatti l'esibizione di un funambolo.
E Zarathustra parlò così alla folla: Io vi insegno il superuomo.............
quando uno della folla gridò: Abbiamo sentito anche troppo di questo funambolo, è ora che ce lo facciate vedere!
E la folla rise di Zarathustra."
lou
La folla rise di lui. La folla vuole incredibilia
vuole vedere sfidate le leggi della natura: un uomo che cammina nel vuoto.
Non prova interesse per quanto va dicendo il viandante.
Egli proclama loro Il Superuomo.
Il Superuomo è l'Artefice del disprezzo:
Dispregia i dispregiatori della vita,
coloro che parlano di sovraterrene speranze,
Dispregia
La felicità
La ragione
La virtù
Tutto ciò ritiene indigenza e feccia.
Così pure la brace ardente del giusto
e la compassione crocifissa del pio.

Il viandante nn dice chi è questo essere,
per ora dice chi lui nn è.
lou
Se io fossi stata in quel mercato avrei scacciato dalle orecchie le parole di Zarathustra
come fastidiosi moscerini.

Io, la donna nel mezzo dell'umano.

Perchè questo esaltato viene a disturbare il mio spettacolo?
Perchè nn procede per il suo cammino e si preoccupa dell'umanità intera?
Perchè tanta generosità?

Io voglio guardare in alto, voglio vedere l'uomo che sfida il cielo,
che riesce a camminare sopra una sottile fune sospesa nel vuoto.
Io voglio il funambolo.
nemo
CITAZIONE(lou @ Jan 27 2008, 06:31 PM) *
Io voglio guardare in alto, voglio vedere l'uomo che sfida il cielo,
che riesce a camminare sopra una sottile fune sospesa nel vuoto.
Io voglio il funambolo.



Io voglio essere il funambolo...
Sgubonius
Mi allaccio al discorso per fare una domanda... qualcuno di voi ha mai visto e si ricorda del film la Strada di Fellini del 56 credo o giù di lì? Beh c'è una scena che a me ricorda enormemente questa di zarathustra e del funambolo, peraltro fellini stesso disse che il funambolo era il protagonista del film (che è tutto legato anche ai clown e all'allegria buffonesca).
Io credo che ci siano molti legami fra il regista riminese il nostro amato filosofo, ma forse viaggio solo troppo colla fantasia tongue.gif !
NIHILO
CITAZIONE(Sgubonius @ May 15 2008, 09:01 PM) *
Mi allaccio al discorso per fare una domanda... qualcuno di voi ha mai visto e si ricorda del film la Strada di Fellini del 56 credo o giù di lì? Beh c'è una scena che a me ricorda enormemente questa di zarathustra e del funambolo, peraltro fellini stesso disse che il funambolo era il protagonista del film (che è tutto legato anche ai clown e all'allegria buffonesca).
Io credo che ci siano molti legami fra il regista riminese e il nostro amato filosofo, ma forse viaggio solo troppo colla fantasia tongue.gif !

Non credo che la tua fantasia sia molto diversa da quella che balenò nella mente di Fellini quando fece girare questa
scena, la differenza tra i due secondo me risiede nella loro impostazione strutturale, nel senso che Fellini incastona la
sua poetica in una dimensione onirico-satirica, per cui ogni contenuto, anche il più tragico, si dissolve nei paradossi farseschi
che stigmatizzano la tradizione della commedia italiana - letteraria e filmica -, mentre nello Zarathustra il tutto è titanico, poderoso
ma nello stesso tempo asciutto e sobrio, germanico insomma. Non a caso, come è attestato nella biografia di Janz, Nietzsche volle
dare al suo poema filosofico - lo si può evincere dalle epistole - un'architettura "sinfonica".
Sgubonius
CITAZIONE(NIHILO @ May 16 2008, 10:09 AM) *
Non credo che la tua fantasia sia molto diversa da quella che balenò nella mente di Fellini quando fece girare questa
scena, la differenza tra i due secondo me risiede nella loro impostazione strutturale, nel senso che Fellini incastona la
sua poetica in una dimensione onirico-satirica, per cui ogni contenuto, anche il più tragico, si dissolve nei paradossi farseschi
che stigmatizzano la tradizione della commedia italiana - letteraria e filmica -, mentre nello Zarathustra il tutto è titanico, poderoso
ma nello stesso tempo asciutto e sobrio, germanico insomma. Non a caso, come è attestato nella biografia di Janz, Nietzsche volle
dare al suo poema filosofico - lo si può evincere dalle epistole - un'architettura "sinfonica".


Si ricordo che parlava di beethoven mi pare come cifra compositiva per la prima parte almeno dello Zarathustra, diciamo che i linguaggi sono diversissimi e sicuramente anche persone diversissime per cultura, vita e periodo, però ci sono dei contatti almeno nelle "intuizioni", per esempio nel film l'acrobata non comprende le tante allusioni nietzschiane che da filologo ne mette a bizzeffe però resta sempre un simbolo di questo vivere "autentico" che in sostanza accomuna i due.
Sgubonius
Secondo me il pezzo più bello dello Zarathustra, subito prima del Segno e della fine del quarto libro.... il canto del nottambulo:

[...]
Ogni piacere vuole l’eternità di tutte le cose, vuole miele, vuole feccia,
vuole mezzanotte ebbra, vuole avelli, vuole il conforto delle lacrime sui sepolcri,
vuole il rosso orifiammante della sera – che cosa non vuole il piacere! è più assetato,
più tenero, più affamato, più pauroso, più misterioso di ogni sofferenza, vuole se stesso,
morde se stesso, in esso lotta la volontà dell’anello, – vuole amore, vuole odio, trabocca
di ricchezza, dona, butta via, mendica, perché qualcuno lo prenda, ringrazia colui che prende,
vorrebbe essere odiato, – così ricco è il piacere, che ha sete di sofferenza, d’inferno, di odio,
di vergogna, di storpiato, di "mondo", – perché questo mondo: oh, voi lo conoscete!

Uomini superiori, il piacere anela a voi, sfrenato, beato, – alla vostra sofferenza, o malriusciti!
Ogni eterno piacere anela a ciò che è malriuscito.
Perché ogni piacere vuole sé, perciò vuole anche sofferenza! Oh felicità, oh dolore! Oh, spezzati
cuore! Uomini superiori, imparate: piacere vuole eternità, – piacere vuole eternità di "tutte" le cose,
"vuole profonda, profonda eternità!"

Avete imparato la mia canzone? Avete indovinato ciò ch’essa vuole?
Ebbene! Orsù! Uomini superiori, cantatemi allora il mio canto che sempre ritorna!
Cantatemi ora voi stessi il canto il cui nome è «Ancora una volta», il cui senso è «per tutta l’eternità!»
cantate, uomini superiori, il canto, che sempre ritorna, di Zarathustra!

"Uomo sii attento!
Che dice la mezzanotte profonda?
«Io dormivo, dormivo –, «Da un sonno profondo mi sono risvegliata:
«Profondo è il mondo, e più profondo che nei pensieri del giorno.»
«Profondo è il suo dolore –, Piacere – più profondo ancora di sofferenza: Dice il dolore: perisci!»
Ma ogni piacere vuole eternità , - vuole profonda profonda eternità!"
lou
n. 4

Zarathustra invece guardò meravigliato la folla. Poi parlò così:
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, - un cavo al di sopra di un abisso.
Un passaggio periglioso, un periglioso essere in cammino, un periglioso guardarsi indietro e un periglioso rabbrividire e fermarsi.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
Io amo...
Io amo...
Io amo...

Io amo colui l'anima del quale si dissipa e non vuole essere ringraziato, nè dà qualcosa in cambio: giacchè egli dona sempre e non
vuole conservare sè stesso.
lou
Zarathustra come Gesù Cristo:
" Chi cerca di conservare la sua anima , la perderà; e chi la perderà, la preserverà"

colui che non si perde non si trova: perchè?
perchè occorre
tramontare
perdersi
alienarsi
distribuire le proprie ricchezze
essere generosi

dissiparsi?

appartiene all'uomo, è nella sua natura :
conservare
preservare
custodire
avere cura

loro invece ci chiedono di non trattenere nulla per noi: perchè?

per andare oltrel'umano

forse perchè chi non possiede nulla
non ha nulla da difendere
e la sua mente è libera dalla preoccupazione che qualcuno possa
sottrarre o ledere l'oggetto del possesso

forse è la libertà l'obiettivo di vita dell'oltreuomo zarathustriano e cristiano:
non avere altro da difendere che la vita ( Zarathustra) e la fede (Cristo)
Sgubonius
CITAZIONE(lou @ Jun 15 2008, 01:26 PM) *
forse è la libertà l'obiettivo di vita dell'oltreuomo zarathustriano e cristiano:
non avere altro da difendere che la vita ( Zarathustra) e la fede (Cristo)


Credo che la libertà sia l'ultimo grande avversario da sconfiggere invece!
Il leone è la grande libertà! Il deserto dove tutto è permesso... ma deve ancora venire il bambino: l'amore della necessità!

"Stavano già da un po’ camminando insieme, quando Zarathustra prese a
parlare così: Il mio cuore va in pezzi. Meglio ancora delle tue parole, il tuo
occhio mi dice tutto il pericolo che tu corri. Ancora non sei libero, tu "cerchi"
ancora la libertà. Il tuo cercare ti ha stremato con notti insonni e veglie eccessive.
Tu aspiri alla libera elevatezza, la tua anima ha sete di stelle. Ma anche i tuoi istinti
malvagi hanno sete di libertà. I tuoi cani furiosi vogliono essere lasciati liberi; essi
latrano dal piacere nel loro sotterraneo, se il tuo spirito si propone di aprire tutte le
prigioni.Per me tu sei ancora un prigioniero che almanacca sulla sua libertà: ahimè,
l’anima dei prigionieri come te diventa intelligente, ma anche astuta e cattiva. Colui
che è liberato nello spirito deve però anche purificarsi. In lui sono ancora molti resti
di carcere e di marciume: il suo occhio deve ancora diventare puro."
Da: Dell'albero sul monte

"Voi sapete latrare con fragore e oscurare tutto di cenere! Non ci sono gradassi par
vostro, e avete imparato a sazietà l’arte di far bollire e infocare la melma. Dove voi
siete, non può essere vicino altro che melma, e anche ogni sorta di escrescenze
mostruose, di cunicoli e ceppi: tutto ciò vuol riuscire a libertà. ‘Libertà’ è il vostro latrato
preferito: ma io ho disimparato a credere a ‘grandi eventi’, quando a questi si accompagna
grande fragore e fumo.E credi pure, amico dal latrato infernale! Gli eventi più grandi – non
sono le nostre ore più fragorose, bensì quelle senza voce."
Da: Di grandi eventi
lou
CITAZIONE(Sgubonius @ Jun 15 2008, 04:13 PM) *
Credo che la libertà sia l'ultimo grande avversario da sconfiggere invece!


allora perchè dissiparsi e tramontare? perchè?

tornare bambini e amare la necessità?
amare la nostra penuria?
e non dobbiamo neppure cercare di riempire questa penuria,
perchè poi dovremo dissipare di nuovo!
Sgubonius
CITAZIONE(lou @ Jun 15 2008, 06:01 PM) *
allora perchè dissiparsi e tramontare? perchè?

tornare bambini e amare la necessità?
amare la nostra penuria?
e non dobbiamo neppure cercare di riempire questa penuria,
perchè poi dovremo dissipare di nuovo!


Perchè è tramontando come soggetti nel "lato oscuro" del dionisiaco con tutto ciò che questo comporta (la perdita della presunzione dell'individuo) che si può diventare vere pietre filosofali, rendendo oro anche il remo del pescatore... l'uomo è qualcosa che deve essere superato!

"Là fu, anche, dove io raccolsi per strada la parola ‘superuomo’ e che l’uomo è qualcosa
che deve essere superato, – che l’uomo è un ponte e non uno scopo: che si chiama beato
per il suo meriggio e la sua sera, come via verso nuove aurore.
[...]
A loro insegnai tutti quanti i "miei" disegni e pensieri: serrare in uno e raccogliere insieme ciò
che nell’uomo è frammento ed enigma e orrida casualità, – in quanto poeta, solutore di enigmi
e redentore della casualità, insegnai loro a creare nell’avvenire e a redimere nella creazione tutte
le cose che "furono". Redimere il passato nell’uomo e ricreare ogni ‘così fu’, finché la volontà dica:
«Ma così volli che fosse! Così vorrò che sia -».
[...]
Questo l’ho imparato dal sole, che di ricchezza sovrabbonda, quando va giù: attingendo da tesori
inesauribili ricolma d’oro il mare, – così che anche il più povero dei pescatori rema con remi "d’oro"!
Questo io vidi, infatti, una volta, né mi saziai di lacrime al vederlo."
Da: Di antiche tavole e nuove
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