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Versione completa: Nietzsche a Sinistra..?
Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum > Friedrich Wilhelm Nietzsche > Nietzsche Pensiero
Sandro
E' davvero curioso che negli ultimi anni la figura di Nietzsche sia stata recuperata e valorizzata anche a sinistra.(Pensate a Vattimo , Deleuze o Foucault) Il motivo strano consiste proprio nel fatto che Nietzsche voleva distruggere l'universo dei valori socialisti ma qualcosa è <<andato storto>>. E' ovvio che nel pensiero nietzscheano c'è libertarismo,anticonformismo,dionisismo,vitalismo,amoralismo ,antirazzismo, antinazionalismo, antimilitarismo, antifunzionalismo, negazione assoluta all'autoinganno e disperezzo per ogni forma di ipocrisia sia borghese che religiosa. Cari "compagni", wink.gif non possiamo negare che queste idee stanno anche a sinistra.
Eppure,secondo me, c'è qualcos'altro che affascina la "sinistra nietzscheana": la volontà di potenza, ovvero la volontà di affermare se stessi anche in un possibile contesto sociale anticapitalistico, in cui è possibile sperimentare nuovi valori lontani dal culto materialistico del profitto...
Saluti
andreademilio
mi incuriosisce la tua ultima osservazione, Sandro : me la spieghi meglio ?
Sandro
CITAZIONE(andreademilio @ May 3 2007, 04:34 PM) *
mi incuriosisce la tua ultima osservazione, Sandro : me la spieghi meglio ?

Non credi che una vita senza la schiavitù del denaro sia una vita più aperta alla propria volontà?
NIHILO
CITAZIONE(Sandro @ May 3 2007, 11:16 AM) *
E' davvero curioso che negli ultimi anni la figura di Nietzsche sia stata recuperata e valorizzata anche a sinistra.(Pensate a Vattimo , Deleuze o Foucault) Il motivo strano consiste proprio nel fatto che Nietzsche voleva distruggere l'universo dei valori socialisti ma qualcosa è andato storto. E' ovvio che nel pensiero nietzscheano c'è libertarismo,anticonformismo,dionisismo,vitalismo,amoralismo ,antirazzismo, antinazionalismo, antimilitarismo, antifunzionalismo, negazione assoluta all'autoinganno e disperezzo per ogni forma di ipocrisia sia borghese che religiosa. Cari "compagni", wink.gif non possiamo negare che queste idee stanno anche a sinistra.
Eppure,secondo me, c'è qualcos'altro che affascina la "sinistra nietzscheana": la volontà di potenza, ovvero la volontà di affermare se stessi anche in un possibile contesto sociale anticapitalistico, in cui è possibile sperimentare nuovi valori lontani del culto materialistico del profitto...
Saluti

In diversi passi -se non ricordo male soprattutto dei frammenti postumi- Nietzsche afferma esplicitamente che concepiva
l'ordine politico-sociale come un apparato guidato dai Signori -dalla Herrenrasse- al cui livello più basso dovevano stare
gli schiavi, e la parola è proprio schiavi, servi, non saltimbanchi o cos'altro. In questo Forum -è un'osservazione questa
che faccio senza un minimo di arroganza, ma soltanto per contribuire a sviluppare i buoni e talvolta ottimi confronti dialettici che vi si
svolgono- c'è la tendenza da parte di taluni ad interpretare Nietzsche in modo un pò troppo elastico. E' pur vero che egli nella sua
continua ricerca speculativa non ha mai dato nulla di scontato, ma il suo pensiero ha alcuni punti fermi, che lo caratterizzano fortemente
nella sua peculiarità di autore; in caso contrario non comparirebbe neanche nei libri di storia della filosofia, o si accennerebbe a lui
con quattro righe qualificandolo come eclettico. Stesso discorso per quanto riguarda i temi della guerra e del cristianesimo: Nietzsche
disprezzava il militarismo, cioè l'ostentazione di divise, riti esteriori e mentalità ottusa, ma non la guerra nè i grandi guerrieri, come Cesare, Alessandro
Magno, Napoleone. Ciò è della massima evidenza, basta leggere i vari aforismi in proposito, che sono, mi spiace, univoci, e non si prestano, come invece
altri, ad un approccio ermenutico multiprospettico. Del cristianesimo poi non ne parliamo nemmeno.
Per Nietzsche il culto dello Stato è uno dei culti dei tanti idoli -Goetzen- che sono destinati al crepuscolo -Daemmerung-, talchè sia
il nazional-socialismo sia il socialismo 'reale', che come la Storia ha inoppugnabilmente dimostrato, non hanno fatto altro che SCHIACCIARE gli
individui, erano nel suo mirino.
Se vogliamo, a mio avviso, accostare Nietzcshe alla sinistra, potremmo collegarlo solo ad una parte della sinistra hegeliana, cioè
la anarco-individualista -vedi Stirner- e la neo-kantiano materialistica -vedi Albert Lange-.

DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
phys-
Bel messaggio ma completamente spaginato. ohmy.gif huh.gif
AndreaF.
Sono pienamente d'accordo con Nihilo.
Putroppo, per la sua "oscurità", è facile tirare nietzsche dove si vuole.
Non è certo riferito a sandro, ma alla tendenza di sottoporre nietzsche a vari ambiti che poco c'entrano con il personaggio, rischiando, come dici giustamente, di classificarlo come "eclettico" e niente più, allontanandolo dal posto che più gli spetta, tra i grandi filosofi.
NIHILO
CITAZIONE(phys- @ May 4 2007, 10:23 AM) *
Bel messaggio ma completamente spaginato. ohmy.gif huh.gif

Scusa Phys,eheh!!
AndreaF., ti ringrazio per il tuo apprezzamento.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
Lord Brett Sinclair
Il fatto che Nietzsche fosse attirato dai grandi guerrieri (avrà letto le "vite parallele" di Plutarco: fantastiche quelle di Alessandro e Cesare), non significa nulla. Altrimenti sarebbe ancora un tirarlo dalla giacchetta.

Non ho avuto l'impressione che Sandro volesse inquadrare Nietzsche a sinistra, ma solo far notare che, genericamente dalla "sinistra", c'è un tentativo di fidanzarsi con Nietzsche.
Si cerca di ripulirlo dalle sue "strane" affermazioni anti-cristiane (..era cattocomunista la sinistra di allora, figuriamoci quella di oggi), presentadolo come un discolo, una pecorella smarrita da perdonare per aver abusato della "licenza poetica", e l'articolo di Massarenti sul 24Ore, secondo me, è un esempio: si può commercializzare Nietzsche solo dopo averne parlato male mettendo le mani avanti..

Sono d'accordo con Sandro quando dice che -c'è qualcos'altro che affascina la "sinistra nietzscheana":
Pochi di quelli che si professano comunisti sanno che il comunismo non significa libertà, e questo qualunque studioso marxista può confermarlo. e allora Nietzsche insegnerebbe ad appropriarsi della volontà di affermare se stessi in un possibile "contesto sociale anticapitalistico", senza però diventare un "reazionario". questo forse intendeva Sandro.
Sandro
CITAZIONE(Lord Brett Sinclair @ May 4 2007, 07:26 PM) *
Il fatto che Nietzsche fosse attirato dai grandi guerrieri (avrà letto le "vite parallele" di Plutarco: fantastiche quelle di Alessandro e Cesare), non significa nulla. Altrimenti sarebbe ancora un tirarlo dalla giacchetta.

Non ho avuto l'impressione che Sandro volesse inquadrare Nietzsche a sinistra, ma solo far notare che, genericamente dalla "sinistra", c'è un tentativo di fidanzarsi con Nietzsche.
Si cerca di ripulirlo dalle sue "strane" affermazioni anti-cristiane (..era cattocomunista la sinistra di allora, figuriamoci quella di oggi), presentadolo come un discolo, una pecorella smarrita da perdonare per aver abusato della "licenza poetica", e l'articolo di Massarenti sul 24Ore, secondo me, è un esempio: si può commercializzare Nietzsche solo dopo averne parlato male mettendo le mani avanti..

Sono d'accordo con Sandro quando dice che -c'è qualcos'altro che affascina la "sinistra nietzscheana":
Pochi di quelli che si professano comunisti sanno che il comunismo non significa libertà, e questo qualunque studioso marxista può confermarlo. e allora Nietzsche insegnerebbe ad appropriarsi della volontà di affermare se stessi in un possibile "contesto sociale anticapitalistico", senza però diventare un "reazionario". questo forse intendeva Sandro.


Ti faccio i miei complimenti! Hai centrato il bersaglio. La 'sinistra nietzscheana' da un lato è antimarxista( come non potrebbe) e dall'altro è anticapitalista inteso come ultraliberismo. Forse la sinistra liberale americana (Radical America) apprezza,in qualche modo, Nietzsche ma pure in europa la sinistra libertaria con certe tendenze anarchiche ha punti di contatto. Il tutto sempre in senso riformista-individualista e mai reazionario,altrimenti non sarebbe 'sinistra'...Bisogna notare che Nietzsche, in questo senso, ha stimolato e guidato in parte la sinistra verso una visione della vita più anticonformista e più individualista
.
Sandro
CITAZIONE(NIHILO @ May 4 2007, 07:14 AM) *
Se vogliamo, a mio avviso, accostare Nietzcshe alla sinistra, potremmo collegarlo solo ad una parte della sinistra hegeliana, cioè
la anarco-individualista -vedi Stirner- e la neo-kantiano materialistica -vedi Albert Lange-.

DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN



Va bene a una parte della sinistra hegeliana ma diffido di Stirner. Lo stesso Nietzsche non vuole compenetrarsi con il suo pensiero e lo dichiara apertamente,perfino ai suoi studenti.Forse, Stirner è troppo 'anarchico' per Nietzsche. L'indole di sinistra legata a Nietzsche va invece vista in parte nei francofortesi(confermato da G. Vattimo) che provengono pure dalla famosa sinistra hegeliana. Mi chiedo se il 'situazionismo' ,movimento tanto amato a sinistra,non abbia trovato qualche punto di contatto con Nietzsche..
ciao
NIHILO
CITAZIONE(Sandro @ May 5 2007, 11:12 AM) *
Va bene a una parte della sinistra hegeliana ma diffido di Stirner. Lo stesso Nietzsche non vuole compenetrarsi con il suo pensiero e lo dichiara apertamente,perfino ai suoi studenti.Forse, Stirner è troppo 'anarchico' per Nietzsche. L'indole di sinistra legata a Nietzsche va invece vista in parte nei francofortesi(confermato da G. Vattimo) che provengono pure dalla famosa sinistra hegeliana. Mi chiedo se il 'situazionismo' ,movimento tanto amato a sinistra,non abbia trovato qualche punto di contatto con Nietzsche..
ciao

I membri della cosiddetta 'Scuola di Francoforte' erano genuinamente marxisti in un primo momento, ma di sicuro
fortemente impregnati nella loro forma mentis di filosofia classica tedesca, avendo avuto come maestri Heidegger
ed Husserl. Tuttavia successivamente, alla luce della esperienza sovietica, da loro giudicata fortemente negativa, vi fu
un profondo ripensamento: Horkheimer si dichiarò piuttosto pessimista circa la possibilità di edificare un socialismo
'dal volto umano' senza una revisione in senso socialdemocratico e negli ultimi anni della sua vita -vedi la sua opera
'la società di transizione'- abbracciò convintamente la prospettiva schopenhaueriana. Più o meno lo stesso Theodor
Adorno, e di Marcuse sono venuto a sapere -lo ha rivelato per radio l'ex Presidente della Repubblica Cossiga, e non
credo proprio che abbia mentito al riguardo- che egli faceva parte della CIA.
Detto ciò, ribadisco che Nietzsche esaltava la guerra -ripeto si vedano taluni aforismi, ad esempio uno su umano
troppo umano, che è inequivocabile, assolutamente, ed il passo 'Della Guerra e dei Guerrieri' sullo Zarathustra-
e che se certi nostri intellettuali di sinistra amano Nietzsche, ciò non significa che possono attrarre le sue dottrine
in generale nel loro 'campo' oppure 'cristianizzare' Nietzsche: ciò è semplicemente assurdo.
Nietzsche non può essere etichettato con nessun -ismo, perchè il nocciolo del suo pensiero è veramente duro, impermeabile
a revisionismi o deformazioni di ogni tipo, primo fra tutti quella che tentò sua sorella Elisabeth.
Un amichevole saluto a Sandro e al nostro Lord, uomo di vera cultura.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
Sandro
CITAZIONE(NIHILO @ May 7 2007, 11:27 AM) *
I membri della cosiddetta 'Scuola di Francoforte' erano genuinamente marxisti in un primo momento, ma di sicuro
fortemente impregnati nella loro forma mentis di filosofia classica tedesca, avendo avuto come maestri Heidegger
ed Husserl


Non dimenticare freud e kant oltre che hegel,marx,heidegger husserl.

CITAZIONE(NIHILO @ May 7 2007, 11:27 AM) *
Tuttavia successivamente, alla luce della esperienza sovietica, da loro giudicata fortemente negativa, vi fu
un profondo ripensamento: Horkheimer si dichiarò piuttosto pessimista circa la possibilità di edificare un socialismo
'dal volto umano' senza una revisione in senso socialdemocratico e negli ultimi anni della sua vita -vedi la sua opera
'la società di transizione'- 'ì


Conosco E. Fromm che aveva elaborato una socialdemocrazia anti-positivista fondata nell'umanesmo socialista. Mi sembra anche di ricordare(ma non sono per niente sicuro) che, in un certo periodo, Horkheimer rifiutava la socialdemocrazia di Fromm.
Nell' <<ultimo Horkheimer >> c'è una nostalgia del 'Totalmente Altro' con una certa apertura alla <<parola di Dio>> ma non in senso dogmatico ma solo come riflessione sulla natura umana. Si perde la speranza nel marxismo e si riconesce che anche nel sistema marxista non si può fare a meno di quell'amininistrazione strumentale dell'uomo che tanto i francofortesi volevano evitare o superare.

CITAZIONE(NIHILO @ May 7 2007, 11:27 AM) *
Horkheimer si dichiarò piuttosto pessimista circa la possibilità di edificare un socialismo
'dal volto umano' senza una revisione in senso socialdemocratico...


Mi dai maggiori informazioni (se ho ben capito) su questo 'socialismo umano' d'ispirazione socialdemocratica riconosciuta da Horkheimer...
NIHILO
Questa svolta socialdemocratica non viene enunciata apertamente da Horkheimer, quanto
piuttosto abozzata implicitamente nel capitolo intitolato 'Il ruolo dei sindacati', contenuto nel libro che
ho già citato, cioè 'La società di transizione'. Suppongo che egli fosse stato influenzato in questa direzione
dall'esperienza di governo assai positiva della SPD, ed in genere dei partiti socialdemocratici del centro
e nord Europa in quei tempi e direi ormai fino ai giorni nostri -anche se ovviamente con condizioni geopolitiche
e geoeconomiche totalmente diverse e dunque con magiori difficoltà-. Il radicale Pannella potrebbe definirlo un
'liberal-socialista' e senz'altro non ignora nè tantomeno disprezza questo autore, al contrario.
D'accordo per l'influsso freudiano e kantiano. I francofortesi auspicavano in sostanza una società occidentale - e non -
più tollerante e più convinta nel sostenere un uso, come tu dici, non 'strumentale' della tecnologia e dell'amministrazione.
Unico superstite di questo illustre sodalizio di studiosi mi sembra sia Juergen Habermas.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
Sandro
CITAZIONE(NIHILO @ May 8 2007, 07:02 AM) *
I francofortesi auspicavano in sostanza una società occidentale - e non -
più tollerante e più convinta nel sostenere un uso, come tu dici, non 'strumentale' della tecnologia e dell'amministrazione.
Unico superstite di questo illustre sodalizio di studiosi mi sembra sia Juergen Habermas.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN


Habermas riguarda la seconda generazione e in un certo senso è più pragmatico dei suoi predecessori.
L'ultimo arrivato è Axel Honnet e rappresenta la terza generazione dei francofortesi. Sembra che
Nietzsche non sia molto considerato dagli ultimi due.
Lord Brett Sinclair
CITAZIONE(NIHILO @ May 7 2007, 11:27 AM) *
Un amichevole saluto
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN

wink.gif
Luigi
scusa NIHILO ma il passo 'Della Guerra E Dei Guerrieri' io personalmente non credo sia una esaltazione della guerra intesa ma in senso letterale..anzi voglio citare il commento di di Giangiorgio Pasqualotto sullo stesso passo con cui mi trovo daccordo:'..la guerra è questa modalità conoscitiva che consent l'oltrepassamento di concezioni acquisite e la creazione di nuove teorie e di nuovi valori.'
Paqualotto cita anche i seguenti Frammenti Postumi(79-81) di Nietzsche:'...tutti i sovrani,ministri,demagoghi,giornalisti che hanno suscitato e caldeggiato una guerra dovrebbero essere giustiziati.''

scusate è un po un out-topic
NIHILO
Caio Luigi, voglio soltanto precisare che Nietzsche allude
alla guerra come Pòlemos eracliteo.La stessa vita è guerra, conflitto: inutile
nascondersi dietro un dito.
Ciò non esclude che possano esservi lunghi periodi di di pace.
Oggigiorno noi europei occidentali, pur desiderando ovviamente la
pace, vogliamo chiudere gli occhi dinanzi al terrorismo integralista
ed al neo-antisemitismo nucleare degli iraniani: a che giova ciò?
Vogliamo fare la fine del 1939?
Io amo la pace, o meglio l'assenza di conflitto, ma questa non è esattamente
insita nella natura della Terra, per ottenerla occorre condurre una vita molto ritirata,
come fanno gli asceti.
Comunque voglio prendermi la briga di indicarvi prossimamente gli aforismi in cui
Nietzsche esalta la guerra allorchè. come anche tu fai notare, essa è il mezzo per
attuare trasformazioni e rivolgimenti inevitabili o per stabilire equilibri fra nazioni
e popoli, equilibri,(per dirla alla Klausewitz, la guerra è la prosecuzione della politica con
altri mezzi) che saranno forieri di epoche di pace e prosperità.Anche la guerra, insomma
partecipa dell'innocenza del divenire.
VEDO MOLTI SOLDATI. POTESSI VEDERE MOLTI GUERRIERI!
(ASZ: VON KRIEGS UND KRIEGSMAENNER)
Lord Brett Sinclair
CITAZIONE(NIHILO @ May 14 2007, 07:04 AM) *
Caio Luigi, voglio soltanto precisare che Nietzsche allude
alla guerra come Pòlemos eracliteo.La stessa vita è guerra, conflitto: inutile
nascondersi dietro un dito.
Ciò non esclude che possano esservi lunghi periodi di di pace.
Oggigiorno noi europei occidentali, pur desiderando ovviamente la
pace, vogliamo chiudere gli occhi dinanzi al terrorismo integralista
ed al neo-antisemitismo nucleare degli iraniani: a che giova ciò?
Vogliamo fare la fine del 1939?
Io amo la pace, o meglio l'assenza di conflitto, ma questa non è esattamente
insita nella natura della Terra, per ottenerla occorre condurre una vita molto ritirata,
come fanno gli asceti.
Comunque voglio prendermi la briga di indicarvi prossimamente gli aforismi in cui
Nietzsche esalta la guerra allorchè. come anche tu fai notare, essa è il mezzo per
attuare trasformazioni e rivolgimenti inevitabili o per stabilire equilibri fra nazioni
e popoli, equilibri,(per dirla alla Klausewitz, la guerra è la prosecuzione della politica con
altri mezzi) che saranno forieri di epoche di pace e prosperità.Anche la guerra, insomma
partecipa dell'innocenza del divenire.
VEDO MOLTI SOLDATI. POTESSI VEDERE MOLTI GUERRIERI!
(ASZ: VON KRIEGS UND KRIEGSMAENNER)


"Io vedo molti soldati: vedessi molti guerrieri!"
Farei distinzione tra la "guerra del soldato" che è mercenaria, e la "guerra del guerriero", che è personale.

"Fratelli nella guerra! Io vi amo dal profondo, io sono e sono stato uno dei vostri. E sono anche il vostro migliore nemico."
grassetto mio.
"Il vostro nemico voi dovete cercare, e fare la vostra guerra, per i vostri pensieri!"

-Il soldato è un mercenario, presta la propria opera per soldi o, in senso lato, in cambio di un ideale (nell'attuale ipocrisia ormai non c'è distinzione). è un operaio della politica o della religione, e l'argomento non mi interessa perché "nulla è vero, tutto è permesso".
-Il guerriero è per se stesso. Sotto questo aspetto, la frase che segue quella sopra: "E se il vostro pensiero soccombe, la vostra onestà deve giubilarne!", la intendo come vittoria del guerriero, il superamento delle proprie vecchie "verità" che permette il divenire, tanto più quanto il "nostro" nemico è migliore (altrimenti sono monete false: chi non è bravo a crearsi il proprio nemico inferiore per poi vantarsene?).
Sempre sotto quest'ottica, la "pace" (che deve essere amata come mezzo per nuove guerre), è intesa come "sottomissione" a ciò che eravamo ma che non siamo più, per cui bisogna amare "la pace breve più della lunga", proprio per divenire...

"A voi io non consiglio il lavoro, bensì la battaglia. A voi io non consiglio la pace, bensì la vittoria. Sia il vostro lavoro una battaglia, sia la vostra pace una vittoria!
Solo chi ha la freccia e l'arco è capace di assidersi silenzioso: tutti gli altri sono chiacchieroni litigiosi. Sia la vostra pace una vittoria!"


"Il vostro amore per la vita sia amore per la vostra speranza più alta: e la vostra speranza più alta sia il pensiero più alto della vita!
Da me però dovete farvi comandare il vostro pensiero più alto - che suona: l'uomo è qualcosa che dev'essere superato."


"Della guerra e dei guerrieri". Zarathustra.
NIHILO
D'accordissimo Lord, ma è anche vero che Nietzsche approvava la guerra, quella vera, militare,
quando fosse il mezzo necessario per portare a compimento trasformazioni sociali inevitabili.
Sotto questo aspetto, suo malgrado, N. era in linea con Hegel.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
Luigi
sul rapporto tra Nietzsche e Sinistra comunque so -e scusate se l'ha già scritto qualcuno-che ,citando il mio libro di filosofia del liceo,le avanguardie artistiche e letterarie degli inizi del secolo-futurismo (soprattutto quello russo),espressionismo,surrealismo avevano trovato ispirazione nei temi come la trasvalutazione di tutti i valorie e nel dionisiaco in funzione di una radicale rigenerazione dell'esistenza umana alleandosi a volte con il contemporaneo movimento rivoluzionario socialista e comunista(si parla del periodo della rivoluzione del '17 tanto per intenderci).
Freddie
Riporto qui sotto un passo da Janz (Vita di N. vol 1 ---- ho appena perso il segnalibro e non vi riporto la pagina!!!!---)
riporta uno stralcio di appunto su una delle conferenze di N. sull'avvenire delle nostre scuole


CITAZIONE
Benché l'attacco fosse diretto contro il ginnasio-liceo tedesco, e quindi non interessasse immediatamente il pubblico di Basilea, vaste cerchie vennero ad ascoltarlo (secondo Jacob Burckhardt in quel semestre tra tutte le facoltà insieme c'erano 168 studenti, che egli chiama una nuova punta massima), e ciò soprattutto grazie al fascino della sua personalità. In proposito, nientedimeno che Jacob Burckhardt scriveva il 21 aprile 1872 ad Arnold von Salis 61: « Sulle conferenze di Nietzsche avrà notizie più precise dal signor Beck; egli deve ancora tenerci l'ultima, dalla quale ci attendiamo la soluzione dei problemi e delle critiche che ha posto in modo così ardito e grandioso, ma per il momento è andato a riposarsi per 10 giorni nel cantone di Vaud. Avrebbe dovuto sentirlo! In certi punti la cosa entusiasmava; ma poi si intuiva di nuovo una profonda tristezza, e io non vedo ancora come gli Auditores humanissimi possano davvero ricavarne qualche consolazione per sé. Una cosa la si aveva con certezza: l'uomo di grande levatura che possiede e trasmette tutto di prima mano ».
Per la prima volta cogliamo in queste conferenze l'etica nietzschiana dell'aristocrazia dello spirito: ogni sforzo culturale deve inchinarsi davanti alla guida di un genio, e serve a sua volta a generare il genio. Come disciplina egli raccomanda un rigoroso addestramento all'uso della madre lingua, sulla scotta dei classici tedeschi. Con i suoi violenti attacchi contro l’universalizzazione, la diffusione della cultura, egli si pone solitario in disperata contrapposizione alle correnti presenti già nell'epoca sua e che dovevano giungere al più completo trionfo nel nostro XX secolo. In alcuni appunti per la prima conferenza troviamo il passo seguente: « La cultura universale non è che uno stadio preparatorio del comunismo: per questa strada la cultura viene talmente indebolita che non è più in grado di conferire alcuni privilegio. E tanto meno è uno strumento contro il comunismo. La cultura universale, ossia la barbarie, è esattamente la premessa del comunismo. La cultura ' attuale ' trapassa qui nell'estremo della cultura ' momentanea ': ossia il rozzo afferrare l'utile momentaneo. Basta che si cominci a vedere nella cultura una cosa che può dare dell'utile, e presto si scambierà ciò che dà dell'utile con la cultura ».
Egli si scaglia contro l'influsso del mercantilismo contemporaneo e dell'intervento statale nel piano di studi e negli indirizzi del liceo, eccettuandone per contro il liceo scientifico, che promette onestamente di impartire cognizioni utili, sfruttabili a fini pratici — ma per l'appunto non « cultura ».
Ma che sarà del liceo? Proprio su questo interrogativo egli non dà la risposta, si sottrae alla decisione, davanti a questo compito fallisce, come sempre fallirà quando dovrà dare unsi risposta positiva, e così come in definitiva mancherà di darci lai sua fondamentale « opera filosofica », che promette per anni e che si accinge più volte ad elaborare.


La cultura universale non è che uno stadio preparatorio del comunismo

Se N. fosse stato ancora vivo avrebbe scritto sicuramente l'Avvelenata di Guccini parecchi anni prima
NIHILO
Per avere una cognizione abbastanza precisa e non equivoca di ciò
che Nietzsche pensasse in tema di cristianesimo, democrazia, istruzione
superiore ed universitaria, eutanasia ed anche socialismo - o comunismo che dir si
voglia- basta scorrere le pagine della sezione "SCORRIBANDE DI UN INATTUALE"
contenuta nel Crepuscolo degli idoli. In quei passi N. riassume in modo conciso
ed esauriente le sue concezioni su queste materie, evitandoci di ricorrere ad ulteriori
citazioni.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
Sandro
Ho trovato alcune interpretazioni di sinistra su Nietzche.
Riporto testo e link di origine

http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/990615.htm

CITAZIONE
La riabilitazione di Nietzsche a sinistra, a partire dagli anni Sessanta, è stata non meno ideologica della nazificazione degli anni Trenta. E si è presentata, essenzialmente, in due versioni. Una emancipatoria e movimentista (Deleuze e Guattari, poi Vattimo), dove la questione della volontà di potenza viene equiparata all' immaginazione al potere per trasformarsi poi, con l'ermeneutica e il postmoderno, nello scetticismo del mondo vero diventato favola. L'altra è quella "realistica" (in qualche modo il Nietzsche di Deleuze del 1962, quello di Foucault, poi quello di Cacciari), dove viceversa si sottolinea che la spietatezza dell'analisi è un buon antidoto al sentimentalismo politico (di modo che allora Nietzsche risulta "oggettivamente" di sinistra). Fra le due letture, col senno di poi, mi pare che la prima fosse semplicemente falsa, sebbene animata dalle migliori intenzioni di questo mondo; e che la seconda, invece, risultasse severa ma giusta. Però continuo a chiedermi perché mai una politica di sinistra debba appoggiarsi a un autore cosi equivoco; sarà poi fatale che, scioccamente, si faccia di Nietzsche il mandante di atti gratuiti, come è recentemente avvenuto in un tribunale


Non concordo con l'autore dell'articolo(..mi pare che la prima fosse semplicemente falsa). La vdp la si esprime con l'immaginazione al potere. Il messaggio sessantottino-marcusiano che dice di voler portare l'immaginazione al potere è stata una forma assoluta di volontà di potenza contra la falsificazione e pianificazione mediatica dell'esistenza.
Luigi
io non se e quanto lo scrittore Wilde,nel suo affermare che il Socialismo porta all'individualismo ed alla realizzazione piena di se stessi,possa essere stato influenzato dal quasi contemporaneo Nietzsche,anche se per sentito dire so che il suo era un socialismo abbastanza anarchico ed anti-collettivista.però 'l'anima dell'uomo sotto il socialismo'non l'ho letto,parlo appunto per sentito dire.
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