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Versione completa: La pena di Teseo
Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum > Area Libera > Area libera generale
Diletta
Teseo è pensieroso. Già ha nell'animo di abbandonare Arianna.
Comprende però che lei l'ha intuito e sta ordendo la sua vendetta.

Così si rivolge a lei:" Quanta pena"

Arianna lo scruta risoluta:
"Quanta pena?
Parlavi di me o di te?
Diletta
Ho capito in cosa consiste la mia pena:
è la mia nave che si approssima a virare
a lasciare le terre consuete
per nuovi orizzonti.

Un senso di trepida attesa
mi accompagna
di quieta speranza
ma, al contempo,
mi assale Malinconia.

La mia nave va.
Ho lasciato i deserti dove nn ho trovato che sabbia
e l'aridità nn ha appagato la mia sete.
Diletta
Forse lascerò le tue cime rocciose
rosse di ferro
perchè nn mi bastano più.
Sto scendendo dai tuoi ripidi sentieri
su cui ero salita per l'ascesi assoluta.
Strapiombi e valli assolate
sono il tuo orizzonte,
Sole caldissimo e buie e gelide notti.
L'escursione termica era assicurata.
Sto scendendo ora da lì.
Quelle vertigini cominciano a scuotere il mio Io.
Diletta
La mia nave cambia rotta,
Senti lo sciabordio delle acque che si frangono?
Delfini e gabbianelli accompagnano il viaggio,
ne sottolineano il movimento,
ne inventano il suono...
eppure...
eppure il cuore è triste
perchè il pensiero di quello che lascio
mi stringe il petto.

Cicatrici che risanano
dopo la lunga lotta
ma quanta pena...
Diletta
Questa è la mia pena
la tua nn so..
o forse si"

Ma sta per sopraggiungere Dioniso...
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