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Versione completa: Diventa ciò che sei vs ciò che hai appreso di essere
Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum > Friedrich Wilhelm Nietzsche > Nietzsche Pensiero
andreademilio
''In realtà il verso di Pindaro ( Pitiche, 2, 72) è più articolato:<Diventa ciò che hai APPRESO di essere> ( ghénoi' oios essì mathòn).'' Aldo Magris, Nietzsche, Morcelliana 2003, pag. 326 (nota)

Ringraziamo l'Oboina, che me lo regalò il 17 agosto 2005 con questa dedica:'' Al dio dei mari Ea, con l'augurio/ di vivere ogni profondo abisso del/ Suo regno e di se stesso, e di imparare/ a riderne, con la risata di un dio.'' Era l'adieu apollineo, seguito da quello dionisiaco venerdì 17 marzo 2006. Ma questa è un'altra storia.

p.s.: la traslitterazione dal greco è approssimativa.
Joseph de Silentio
CITAZIONE(andreademilio @ Sep 8 2007, 04:38 PM) *
''In realtà il verso di Pindaro ( Pitiche, 2, 72) è più articolato:<Diventa ciò che hai APPRESO di essere> ( ghénoi' oios essì mathòn).'' Aldo Magris, Nietzsche, Morcelliana 2003, pag. 326 (nota)

Ringraziamo l'Oboina, che me lo regalò il 17 agosto 2005 con questa dedica:'' Al dio dei mari Ea, con l'augurio/ di vivere ogni profondo abisso del/ Suo regno e di se stesso, e di imparare/ a riderne, con la risata di un dio.'' Era l'adieu apollineo, seguito da quello dionisiaco venerdì 17 marzo 2006. Ma questa è un'altra storia.

p.s.: la traslitterazione dal greco è approssimativa.

Ma certo! Naturalmente intendevo dire che deriva da Pindaro: γένοι’ οίος έσσί μαθών (Pyth., II, 72). Ne trovi tracce in Nietzsche:
1) nel motto del suo saggio De Laertii Diogenis fontibus;
2) Nella lettera a Rohde del 1°-3 febbraio 1868;
3) In Schopenhauer come educatore;
4) In Umano, troppo umano I, 263;
5) Nel frammento postumo 19 [40],
6) Nell'aforisma 270 di La gaia scienza;
7) E naturalmente nel sottotitolo di Ecce homo.
marcosvevo
ahahhahahahha
mi fa piacere che citiate il buon aldo magris: ovvero il correlatore di tesi che distrusse il sottoscritto in sede di discussione
spassoso
salvo poi appropriarsi dell'unica parte buona del mio scritto (quella su Nietzsche e la filosofia orientale)(vanitoso, neh?)
sic transit gloria immundi
andreademilio
Le cogli al volo le frecciatine, professor Joseph! Ma sono certo che nel tiuncasso dei più queste due freccine giacevano confuse. Mi sbaglio?
andreademilio
Quant'è piccola Trieste! Dicci di più, dai ( che cosa fece Magris? Che tipo è? Tu come reagisti? Dove se ne appropriò? Lo sputtaniamo? )
Joseph de Silentio
CITAZIONE(andreademilio @ Sep 8 2007, 10:21 PM) *
Le cogli al volo le frecciatine, professor Joseph! Ma sono certo che nel tiuncasso dei più queste due freccine giacevano confuse. Mi sbaglio?

Non saprei… Ad ogni modo la questione non è forse così importante: è vero che il verso completo di Pindaro è quello che abbiamo riportato, ma è anche vero che Nietzsche fin dall’inizio, citando proprio questo verso, scriveva solo γένοι’ οίος έσσί, e dunque traduceva esattamente.

CITAZIONE(andreademilio @ Sep 8 2007, 10:21 PM) *
[...] nel tiuncasso dei più [...]

Forse volevi dire “turcasso”: “Dietro alle spalle, un arco avea legato/E un turcasso di saette pieno” (Boccaccio).
andreademilio
Ero convinto che esistesse anche'' tiuncasso'': mi sorprende aver sbagliato. Hai anche tu il Devoto-Oli in due volumi per un totale di circa 3500 pagine? L'esempio boccaccesco è lo stesso.

Joseph, mi piacerebbe leggere una tua riflessione sul ''mathòn''
Joseph de Silentio
CITAZIONE(andreademilio @ Sep 11 2007, 12:54 AM) *
Hai anche tu il Devoto-Oli in due volumi per un totale di circa 3500 pagine? L'esempio boccaccesco è lo stesso.

Sono un appassionato di dizionari. Ne ho diversi...

CITAZIONE(andreademilio @ Sep 11 2007, 12:54 AM) *
Joseph, mi piacerebbe leggere una tua riflessione sul ''mathòn''

Che dire? Non sono un etimologo, ma la prima cosa che mi viene in mente è che nell’italiano corrente il termine derivato più vicino è matematica, che viene dal greco mathematikē (sottinteso tékhnē). Mathēmatikós è colui "che desidera apprendere" (derivato di manthánō, "imparo". Cfr. anche il sostantivo matesi e l’aggettivo matetico). Interessante il fatto che imparare presupponga il desiderare: e se consideriamo che propriamente il latino desīdĕrāre viene da de- "via da" e sidus, -eris "stella", cioè significa propriamente "smettere di contemplare le stelle (al fine di trovare in esse dei segni)", insomma passare dalla vita contemplativa a quella activa, ecco che in qualche modo il verso di Pindaro γένοι’ οίος έσσί μαθών potrebbe essere letto come desiderare di capire ciò che si è volendolo apprendere attraverso l’esperienza (e ritengo che in Nietzsche il senso sia questo: quindi in fondo lui non tralascia μαθών, ma lo implica). Tra l’altro questa lettura permette anche di fugare ogni dubbio rispetto ad un’interpretazione "preformista" di tale riflessione: io non divento ciò che già sono, ma ciò che imparo ad essere nel corso della vita. In questo senso il richiamo di Magris è assolutamente appropriato. Del resto anche Janz traduce il verso di Pindaro con "diventa ciò che sei, per esperienza".
andreademilio
Bravo Professò: finalmente musica (compresa Euterpe?) per le mie orecchie! Grazie. Una sola frecciatina, tanto per vendicare il tiuncasso ( ma andrò a controllare sul Grande Battaglia e sul Lessico universale, in biblioteca a Montesilvano- tentativo disperato): desiderare ( grazie anche per l'indicazione esatta- ma non ho controllato- delle quantità) viene dal gergo degli auguri, i quali non desideravano perché volevano passare alla vita activa ma semplicemente perché a volte il cielo era nubilo e le stelle ( ciao Oboina) non si vedevano. Attendo ( preferirei aspettare) tue precisazioni, caro Joseph.

Da bambino cercavo una parola e mi perdevo tra le altre. I dizionari sono anche libri da leggere, i padri di tutti gli altri. Consultiamoli compulsiamoli leggiamoli studiamoli incantiamoci e fino alle stelle! Quali dizionari ( e volabolari e lessici) hai? Qual è la Ferrari della lessicografia? Io, miserello, ho solo il Devoto-Oli suddetto ( sempre sulla scrivania), il De Felice- Duro , uno Zingarelli, lo Sgarbino, il deamicisiano Gatti dell'Istituto tecnico-nautico di mio padre, il De Agostini di base, il Tommaseo bivolume de' sinonimi riveduto ed aumentato da Giuseppe Rigutini ( ti ho trascurato sinora, Nicolò: è il destino dei migliori?). Ancora grazie, Magister.
Minister Ea
Joseph de Silentio
Non vorrei annoiare i forumisti con l’elenco dei miei dizionari: basti dire che, sì, ne ho qualcuno in più di te, ma anche a te non mi pare che manchino.
Per quanto riguarda desīdĕrāre, la tua interessante puntualizzazione storica non è condivisa da tutti: secondo alcuni infatti significherebbe “togliere lo sguardo dalle stelle per difetto di auguri”, e non per presenza di nubi; o per esempio secondo Galimberti (festival della filosofia di Modena 2003) significa stare sotto le stelle ed attendere (i desiderantes erano quei soldati che, appunto sotto le stelle, attendevano coloro i quali, dopo aver combattuto durante il giorno, non erano ancora tornati). Ad ogni modo io ho parlato di passaggio dalla vita contemplativa a quella activa, non di volontà di compiere il passaggio stesso: togliere quindi lo sguardo dalle stelle inteso come smettere, di fatto, di contemplare. In tal senso, considerato che (almeno secondo altri) lo slittamento di significati di desīdĕrāre va dallo smettere di contemplare al non vedere, e solo poi al voler vedere, sembra che la volontà non sia la causa, ma l’effetto del distoglimento dalla contemplazione. Insomma, e concludo, se fintantoché contemplo (e dunque non agisco) non desidero, allora il desiderio viene da una dimensione che non è quella contemplativa: viene dunque dall’esperire. Il cerchio sembra chiudersi: desidero capire ciò che sono solo in quanto agisco nella vita.
andreademilio
sei un bel tipo, Joseph: hai il solo difetto di non dormi chi sei. Ma tanto me lo dirai, e quel giorno sarà un piacere per me.
andreademilio
il mio ''tiuncasso'' non esiste proprio! in compenso ho scoperto due nuovi significati per Ea, il mio nick in filosofia.eu.org, che scelsi perché la mia sorellina mi chiamava così quand'era piccola. Ora siamo a 4 significati.
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