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Versione completa: Un libro per tutti e per nessuno
Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum > Friedrich Wilhelm Nietzsche > Nietzsche Opere
rasema74
che vorra' mai dire?

"Un libro per tutti" e' chiaro:
per grandi e piccoli, istruiti e ignoranti, uomini e donne,
vecchi e giovani, liberi e prigionieri, capi e servi,
ricchi e poveri, religiosi e nichilisti.

"Un libro per nessuno"...

Ipotesi:

a- oggi nessuno lo capisce, un giorno lo leggeranno tutti. Ma questo puo' dirsi di ogni grande opera...
b- un giorno lo capiranno tutti, ma mai nessuno come me che l'ho scritto. Idem...
c- "un libro per nessuno" e' una frase che non ha senso, togliamola di mezzo!

Riscrivere lo "Zar"...
perche' no? E sono certo che l'idea piacerebbe anche a Federico!
Se ne potrebbe fare anche una versione per bambini a fumetti,
tipo manga pero'...
andreademilio
valerio verra, nelle sue lezioni sullo zarathustra, ci dice che la formula '' per tutti e per nessuno'' si trova già in hamann, autore coetaneo di kant ed esperto di religione cristiana. di più non so.

bella l'idea dei fumetti, ma non so disegnare. ti consiglio il Nietzsche pour debutants , un fumetto in bianco e nero , in francese , di Marc Sautet e Patrick Boussignac. Se vuoi te lo mando ( è fuori commercio in italia, ed io me lo sono fatto arrivare con il prestito interbibliotecario )
AndreaF.
In che senso "riscrivere" lo zar?
Cosa avresti in mente?
Freddie
Un libro per tutti e per nessuno...

L'inverno seguente [1883-84] sotto il cielo alcionio di Nizza, che splendeva allora per la prima volta sulla mia vita, trovai il terzo Zarathustra - e avevo finito. (KSA 6, 341; EH 350)
Le prime tre parti di Zarathustra appaiono, separatamente, tra il 1883 e il 1885. Dal primo libro non si desumeva che sarebbe seguito altro. Nietzsche stesso si decise a redigere le parti ulteriori solo dopo la pubblicazione della prima. Per il quarto libro non si trovò nessun editore. Nietzsche lo fece stampare privatamente in quaranta esemplari. La pagina con il titolo contiene l'indicazione: «Quarta e ultima parte».
Il progetto generale di Zarathustra mutò costantemente. Di tanto in tanto, negli appunti di Nietzsche, si accenna anche a un quinto e a un sesto libro. Anche dopo la conclusione del quarto libro nacque un progetto per un ulteriore proseguimento che, tuttavia, non fu mai realizzato.
Durante la fase di concepimento della quarta parte, Nietzsche pensa di configurarla come una raccolta di poesie. Integra la stesura dei canti che saranno posti sulle labbra delle figure che vi interverranno con nuovi canti e, all' indomani del crollo torinese, lascia pronto per la stampa il manoscritto dei Ditirambi di Dioniso. Nonostante la decisione di Nietzsche: «Voglio parlare io, e non più Zarathustra» (KSA 11, 83; FP 1884, 72), si avverte la difficoltà di! riuscire a mettere un punto conclusivo all'opera.
«Un libro per tutti e per nessuno»: già la pubblicazione della prima parte reca questo strano sottotitolo. Non solo la forma dell'opera sfugge a ogni etichetta, ma risulta inafferrabile anche l'ambito dei lettori cui Nietzsche dedica Zarathustra. A chi si rivolge Nietzsche? A chi parla Zarathustra?
Quando per la prima volta venni dagli uomini commisi la sciocchezza degli eremiti, la grande sciocchezza: mi misi sul mercato.
E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. A sera, però, erano miei compagni funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere. (Z, Dell'uomo superiore, 356/348)
Si allude qui al sottotitolo del libro, ma la citazione rimanda anche alla «Prefazione di Zarathustra», la prima sezione del libro. Ivi l'allocuzione di Zarathustra, rivolta a un vasto pubblico sulla piazza del mercato, cade nel vuoto. Li pubblicazione del suo libro poteva dunque apparire alle stesso Nietzsche come una «sciocchezza da eremiti».
Già prima del passo citato si trova un'altra allusione a sottotitolo:
Tu [Zarathustra] mettesti in guardia contro il suo errore, per primo mettesti in guardia contro la compassione - non tutti non nessuno, ma te e chi è della tua specie. (Z, L'uomo pii brutto, 330/322)

Nietzsche invece deve rivolgersi a «tutti e nessuno». Zarathustra e suoi simili non sono per lui possibili destinatari Nel libro, di conseguenza, s'esprime una solitudine che fi anche la solitudine di Nietzsche. Zarathustra ritorna ogni volta alla sua solitudine e la saluta con animo grato, ma ogni volta torna a desiderare appassionatamente anche tramonto tra i suoi «figli». Nietzsche designa la solitudine che determina il libro «per tutti e per nessuno» come la solitudine della «distanza»:
[...] tutto questo è il meno che si possa dire e non dà nessuna idea della distanza, della azzurra solitudine, in cui quest'opera vive. Zarathustra ha l'eterno diritto di dire: «io traccio intorno a me dei circoli e dei confini sacri; sempre più piccolo è il numero di coloro che salgono con me su monti sempre più alti -io costruisco una montagna fatta di monti sempre più sacri». (KSA 6, 343; EH 352)
rasema74
Nell'altro post sto cercando di dire:
rileggiamo lo "Zar" come se esso fosse la Bibbia,
come i musulmani leggono il Corano.

Qui dico: riscriviamo lo "Zar" come se
dovessimo darlo da leggere ai nosti figli...

La lettura religiosa (o metafisica) del pensiero di Nietzsche
puo' portare a delle "scoperte" alle quali invece
il metodo scientifico non puo' arrivare.

Come si possono spiegare termini dello "Zar"
come "Vacca Pezzata", "Alpa", o personaggi
come "L'uomo piu' brutto", senza attingere
al simbolismo religioso?

Io dico: "un libro per tutti e per nessuno"
poteva andare bene ai tempi di Nietzsche,
ora possiamo anche fare un passo avanti...
phys-
Una lettura religiosa o metafisica mi pare un notevole passo indietro.
marduk
CITAZIONE
Una lettura religiosa o metafisica mi pare un notevole passo indietro


Concordo.

In fin dei conti il buon N. è pur sempre stato un uomo dell'800, così imbevuto di simbologia religiosa (come ogni rampollo di famiglia protestante avrà certo letto e riletto la bibbia da piccolo) da usarla perfino per esprimere un messaggio così irreligioso!

Zarathustra torna per correggersi - lui che aveva "invetanto" l'etica metafisica, facendo del Bene e del Male principi ontologici-metafisici, anzichè questione di gusto, moda o abitudine....

PS: citare direttamente o indirettamente la Bibbia fa sempre tendenza... gran parte della letteratura ne è infacrita, un po' come Omero!
AndreaF.
CITAZIONE(phys- @ Apr 5 2007, 02:28 PM) *
Una lettura religiosa o metafisica mi pare un notevole passo indietro.


Condivido anch'io.
MI ripeto, am mi sembra che l'approccio metafisico sia l'opposto di quanto volesse portare avanti Nietzsche!
rasema74
Non si tratta di seguire o meno le intenzioni di Federico,
ma di utilizzare qualsiasi mezzo per cercare di decifrare
la sua opera principale.

Ovviamente il primo passo e' conoscere tutto il
resto della sua produzione, ma perche' fermarsi li'?

Si puo' continuare, leggere i libri che egli
amava di piu' (soprattutto Schopenhauer),
e quelli che non puo' non aver letto.

Ma si puo' fare ancora di piu',
utilizzare anche dottrine che egli non poteva conoscere,
come alcune filosofie orientali per esempio.

E infine ovviamente noi stessi, un "testo" che e' stato scritto
ANCHE con tutto quello che e' venuto dopo Nietzsche,
letteratura, filosofia, eventi storici, news,
la nostra stessa vita.
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