CITAZIONE(Sgubonius @ Feb 3 2009, 03:27 PM)
Beh non ricordo bene la questione di Pan, so che viene ripreso questo mito tardo e che ispira l'aforisma ma direi che probabilmente non è nemmeno importante tanto in questo frangente.
Potrebbe essere invece interessante analizzare la differenza che tu evidenziavi fra il pazzo e l'uomo più brutto che certamente non sono la stessa cosa (io parlavo di mancanza di sostanziale differenza infatti, purtroppo sono vincolato alla brevità!) ma rappresentano per così dire due facce della medesima "morte di Dio".
La differenza in ballo è quella (in verità fondamentale, ma non nell'ambito della morte, quanto nell'ambito della resurrezione) fra nichilismo passivo e nichilismo attivo.
L'uomo più brutto ha ucciso dio per debolezza praticamente, per incapacità di fede tale da vincolare se stesso totalmente al volere del dio. Tutto l'ateismo della peggior specie è così, gente incapace di avere un solenne testimone, incapace di affermare se stessa nell'eternità divina e quindi distruttori di sè e di ogni cosa: nolontà schopenhaueriana o nichilismo passivo. Questa condizione è come dicevi una sepoltura temporanea, non c'è eternità qui neanche nel restare morto di dio, e infatti cristianesimo, platonismo e schopenhauerismo sono infine molto simili, il dio tende sempre a riemergere (l'asino divinizzato nello Zarathustra).
Il pazzo invece ha in sè una consapevolezza, quella del nichilismo attivo appunto, che gli permette di uccidere edipicamente il dio-padre in modo autentico ed eterno (Deleuze parla di rendersi capaci dell'azione già compiuta, cioè dio/padre è già stato ucciso, bisogna ora evitare di cavarsi gli occhi per la disperazione della ripetizione. Qui ovviamente si innesta tutto il discorso sull'eterno ritorno e sulla sopportazione del brutto, che rimanda ad un superamento dell'uomo più brutto che non ammetteva eternizzazione della sua bruttezza. In Deleuze è la filosofia della differenza ad operare questo superamento in opposizione alla filosofia dell'uguaglianza metafisica e platonica che porta solo al nichilismo passivo appunto) e di sposare la madre-terra rimanendole fedele nell'anello. I germi di questo passaggio sono proprio nel seguito dell'aforisma 125 che ho citato prima e che tirano in ballo tutte le altre questioni del gioco eterno, del sì ruotante da sè e via dicendo.
Chiudo con una considerazione su Dioniso, che non è il Dio del superuomo, ma è il superuomo stesso. Questo fa parte della liberazione dal principio dualistico platonico per cui le idee sono altro e così è Dio, ed è mi pare un ideale proseguo della filosofia di Spinoza (che N. riconosceva come suo unico predecessore) che nell'essere univoco vedeva un Deus-sive-Natura, quindi se vuoi nel simbolismo edipico un dio che non è padre-superio ma è madre e oggetto d'amore (amor fati o amor dei intellectualis, sono in sostanza la medesima cosa nei diversi linguaggi di Nietzsche e Spinoza, entrambi filosofi della necessità e dell'univocità dell'essere in sostanza unica o volontà di potenza).
caro sgubonius, garzie. la tua risposta mi è piaciuta perché si sente che tu la filosofia la "vivi".
a) piace a me, ma penso sarebbe piaciuta anche a nietzsche l'idea che dio sia una "madre" e che sia un oggetto d'amore.
credo si debba ricordare, in proposito, che dioniso è spesso rappresentato come un dio fanciullo. se mi segui su questa via, allora, bisogna concludere , seguendo la tua via, che l "uber-mensch"(io fatico molto, ancora, a trovare la più prossima traduzione di questa parola), è un fanciullo. nell'"ora senza vove", ti ricordo, è detto:" è in te l'orgoglio della giovinezza, tu sei diventato giovane tardi; ma chi vuole diventare fanciullo, deve superare anche la sua giovinezza". ti ricordo che qui siamo nell'ambito del disco0rso sul "comandare". come non pensare al fanciullo eracliteo, che gioca, ma del quale è la "basileia"-la sovranità?
l'"amor fati", sarebbe anche esso da collocare sotto un segno femminile? quando nietzsche scrive che "al di là del bene e del male c'è l'amore", intende, appunto, l'amor fati?. ma sappiamo davvero che cosa intenda nietzsche per "amore"? io, più mi confronto con il testo nietzscheano, e sempre meno certezze ho ......(vado, a presto)