CITAZIONE(Sgubonius @ Jun 20 2008, 10:19 PM)
[...] la VdP [...] presuppone ancora hegelianamente di mettere sotto concetto l'uomo, anullandone la contraddizione nell'identità di un unico grande principio [...]
E’ evidente che Sgubonius, pur non ritenendo l’interpretazione di Heidegger così innovativa e, anzi, nutrendo perplessità su alcune delle sue conclusioni fondamentali, ne condivide però la nozione di volontà di potenza laddove la definisce un “principio” e qualifica tale principio come “unico”. Questo punto di vista, piuttosto diffuso in ambito ermeneutico, non lo è però altrettanto in quello filologico, dove anzi è da molti anni messo in discussione (così come sono messe in discussione, almeno sotto il profilo della ricostruzione storiografica del pensiero di Nietzsche, diverse conclusioni degli stessi Heidegger e Deleuze). In altre parole esiste – purtroppo spesso ignorato al di fuori delle cerchie specialistiche – tutto un autorevole filone di ricerca secondo cui la lettura della volontà di potenza come principio unico è, senza mezzi termini, errata (e non c’è bisogno di dire che, in quest’ottica, sono invalidate anche le analogie tra la metafisica di Spinoza e il Nietzsche della volontà di potenza). Non ho il tempo per riassumere le singole posizioni, ma fornisco alcune indicazioni bibliografiche con stralci di lettura (questi ultimi naturalmente non sono altro che spunti per chi volesse approfondire la questione).
Uno dei testi di riferimento a questo proposito è un ampio e rigoroso saggio di Wolfgang Müller-Lauter, co-fondatore delle prestigiose
Nietzsche Studien; oltre a questo lavoro indicherò a titolo esemplificativo alcuni altri contributi (ce ne sono ben di più) che sostengono una posizione analoga (tutti i corsivi nelle citazioni sono degli autori).
Wolfgang Müller-Lauter, “Nietzsches Lehre vom Willen zur Macht”,
Nietzsche Studien, 3, 1974, pp. 1-60, ripubblicato in traduzione francese come “La pensée nietzschéenne de la Volonté de Puissance”, in id.,
Physiologie de la Volonté de Puissance, Allia, Paris, 1998, pp. 27-110 – da cui cito (esiste anche la traduzione italiana: Id., “La volontà di potenza in Nietzsche”, in
Volontà di potenza e nichilismo. Nietzsche e Heidegger, a cura di C. La Rocca, Parnaso, Trieste, 1998):
“Une volonté ‘en soi’ ou ‘come telle’ est une pure abstraction: elle n’existe pas en fait” (p.31).
“
La volonté de puissance est la multiplicité des forces dont le mode relationnel est la lutte. L’unité ne peut être entendue dans le domaine de
la force lui-même que comme organisation” (p. 47).
“
Le monde dont parle Nietzsche se révèle être un jeu réciproque des forces, c’est-à-dire de volontés de puissance […]. L’on ne peut parler que d’
unités qui se modifient de façon continuelle, et non de
l’unité. L’unité ne représente jamais qu’une organisation promue par la domination temporaire de vouloirs-de-puissance dominants […]. La volonté de puissance n’est donc pas non plus une” (p. 48) (ma cfr. tutto il paragrafo,
Volonté de puissance une et multiple, pp. 46-52).
“La volonté de puissance elle-même, conçue comme principe général et suprême, n’a aucune existence” (p. 59).
Mazzino Montinari, “Critica del testo e volontà di potenza”,
Prassi e teoria, n. 1/79, Angeli, Milano, 1979, poi in id.,
Nietzsche, Editori Riuniti, Roma, 1981, 2° ed. 1996, pp. 47-65 (da cui cito):
“[Nietzsche] non vuole che la ‘volontà di potenza’ sia intesa come un noumeno […]. [Egli parla] di una molteplicità di ‘volontà di potenza’ (dunque non una sola ‘volontà di potenza’ che si spezzetta nell’individuazione)” (p. 54. Cfr. anche Id.,
Che cosa ha veramente detto Nietzsche, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1975, p. 111).
Barbara Stiegler,
Nietzsche et la biologie, PUF, Paris, 2001:
“De même que
la vie n’existe pas sans
les vivants,
la volonté de puissance ne peut se saisir que dans la pluralité discontinue
des volontés de puissance en lutte” (p. 81).
“La volonté de puissance n’est jamais, pour Nietzsche, une instance anonyme et sans visage, qui traverserait, souveraine et inconditionnée, les différents corps sans jamais s’individuer elle-même” (p. 86) (e qui, in nota, la Stiegler si richiama esplicitamente a Müller-Lauter).
Yannick Souladié, “ ‘…und nichts außerdem’. La vie comme volonté de puissance”,
Kairos, 23, 2004, pp. 229-242 (ora anche su
http://www.hypernietzsche.org/ysouladie-1):“
La volonté de puissance ne s’autorise pas l’identité” (p. 233).
“La volonté de puissance est tout mais elle n’est pas identique à elle-même: une quelconque forme de substantialisme, d’identité à soi-même est inconcevable chez Nietzsche” (p.234).
Eric Blondel, “Prolégomènes à une lecture philologique de Nietzsche”,
E. Blondel, Philopsis édition numériques, 2007, pp. 1-80 (su
http://www.philopsis.fr/spip.php?article70):“On ne peut faire, comme Heidegger […]. La volonté de puissance n’est pas une réalité substantielle, elle n’est pas une substance. On ne peut ‘ontologiser’ la volonté de puissance. La volonté de puissance n’est pas un être” (p. 43).
“L’unité du mot (par exemple ‘volonté’) ne garantit en rien l’unité de la chose” (p. 46).
Francesco Moiso, “La volontà di potenza in Friedrich Nietzsche. Una riconsiderazione”,
aut-aut, 253, 1993, pp. 119-136:
“La riduzione delle cose a una ‘moltitudine’ di ‘quanti di forza’ o di ‘potenza’ a carattere ‘irraggiante’, tesi cioè a impadronirsi di quanta più realtà circostante è possibile, costituisce il fondamento del concetto di ‘volontà di potenza’ (p. 129).
“Cieca aggregazione gerarchizzata di quanti di potenza” (ibid.).
“Pluralità di volontà di potenza” (p. 130).
“Moltitudine delle volontà di potenza” (p. 133).
Carlo Gentili,
Nietzsche, il Mulino, Bologna, 2001:
“L’interpretazione heideggeriana è interamente sostenuta sull’ipotesi che la volontà di potenza […] funzioni come
principio unico nel senso della metafisica […]. Che Nietzsche non la intenda in questo modo, che cioè prescinda dall’unicità della volontà di potenza e dunque dalla sua definizione come
principio, lo dimostra la sua applicazione del concetto al mondo fisico” (p. 353).
“L’idea dei
quanta di volontà di potenza distrugge l’idea di una volontà di potenza come principio unico, come
ens metaphysicum” (p. 358).
Claudia Rosciglione,
Homo natura. Autoregolazione e caos nel pensiero di Nietzsche, ETS, Pisa, 2004:
“Nietzsche […] non sacrifica mai, ma anzi sottolinea ed esalta, la natura plurale e molteplice della forza, la quale non è tutto-uno bensì l’insieme di diverse molteplici forze” (p. 132).