Potenza contro piacere, Analisi di Kaufmann |
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Potenza contro piacere, Analisi di Kaufmann |
Apr 9 2008, 08:39 AM
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#1
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Walter Kaufmann, intellettuale di origine tedesca ma, come tanti al suo
tempo, trapiantato negli Stati Uniti, ebbe il grande merito di diffondere oltreoceano la filosofia del nostro. Il suo più celebre saggio su Nietzsche, "Nietzsche, filosofo, psicologo, anticristo", contiene un capitolo dal titolo "Potenza contro piacere ". Voglio invitare chi ha letto questo saggio a commentare questo capitolo e chi non lo ha letto a esprimere le considerazioni che gli suggerisce il titolo summenzionato. Io lo lessi molti anni fa, e questo capitolo mi è rimasto sempre impresso, ne ricordo in parte il contenuto, ma non ho avuto la possibilità di rinfrescare la memoria al riguardo perchè non trovo più il libro. Spero di non aver avuto la sbadataggine di metterlo inavvertitamente tra i libri che ho dato via. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Oct 16 2008, 02:50 PM
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#2
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Aggiungo che se non sbaglio disprezzava abbastanza il mondo cinese, mi pare in ecce homo (ma faccio molta confusione fra quello e i postumi) non perde occasione di fare similitudini fra cose che non ama e questi fumatori d'oppio.
-------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Oct 16 2008, 10:54 PM
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#3
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 207 Iscritto il: 15-May 07 Utente Nr.: 103 |
Aggiungo che se non sbaglio disprezzava abbastanza il mondo cinese, mi pare in ecce homo (ma faccio molta confusione fra quello e i postumi) non perde occasione di fare similitudini fra cose che non ama e questi fumatori d'oppio. Dipende da quello che intendi per “mondo cinese”. Se si fa riferimento all’ambito specificamente filosofico, per quanto Nietzsche in diversi luoghi critichi Lao-tse e soprattutto Confucio (cfr. per es. L’anticristo § 55 o Il crepuscolo degli idoli, “Quelli che migliorano l’umanità” § 5), è vero che tali critiche non sono più aspre di quelle che egli muove ad altri pensatori quali ad esempio Platone, dal quale era lontano ma che certamente non "disprezzava". Più tagliente appare invece la sua polemica nei confronti di quella che egli definisce, in senso dispregiativo, “cineseria”, termine da lui più volte utilizzato durante gli anni Ottanta (ma per fare riferimento al periodo cui alludi tu cfr. per es. FP 10 [17] autunno 1887, o Ecce homo, “Perché io sono un destino”, § 4). Tale categoria ha tuttavia una valenza espressamente socio-politica, non stricto sensu culturale o filosofica. In sostanza, a questo specifico proposito, Nietzsche riprende le considerazioni sviluppate in On Liberty da John Stuart Mill il quale (in pagine ampiamente segnate da Nietzsche nel suo esemplare) avanza il timore che l’Europa diventi un’altra Cina, denunciando il pericolo del livellamento dell’opinione pubblica che, sacrificando le diversità individuali, conduce verso una generale omologazione. A sua volta Mill si era ispirato alle riflessioni contenute in De la démocratie en Amérique di Alexis de Tocqueville (su cui tra l’altro aveva scritto anche un saggio letto da Nietzsche). E’ vero d'altra parte che, sebbene l’ispirazione principale di Nietzsche sia Mill, “la metafora del ‘cinese’ quale prototipo dell’ingranaggio della macchina moderna, individuo perfettamente allineato alle proprie condizioni di esistenza, è ricorrente nella letteratura dell’epoca: Nietzsche […] la ritrova in Schopenhauer, in Flaubert, in Renan e in generale nella pubblicistica politica” (M. C. Fornari, La morale evolutiva del gregge. Nietzsche legge Spencer e Mill, ETS, Pisa 2006, p. 280). |
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