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> Itaca
Diletta
messagio Oct 2 2007, 04:56 PM
Messaggio #1


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Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.


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Che cosa amo negli altri: le mie speranze.
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Diletta
messagio Oct 2 2007, 09:28 PM
Messaggio #2


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Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.


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Diletta
messagio Oct 3 2007, 04:21 PM
Messaggio #3


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Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.


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Diletta
messagio Oct 4 2007, 05:54 PM
Messaggio #4


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Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


Costantinos Kavafis


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Diletta
messagio Oct 5 2007, 10:56 PM
Messaggio #5


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Ulisse
Umberto Saba

«Ulisse», che chiude la raccolta Mediterranee, è una lirica ispirata da un sentimento di serena, coraggiosa accettazione della vita che ha i suoi punti fermi (simboleggiati dal porto illuminato), ma nella sua essenza è ricerca incessante, navigazione verso l’ignoto. Il tema essenziale della poesia è quello ossessivo della solitudine e del rifiuto del conformismo, cioè dell’essere necessariamente come gli altri. Il poeta Saba, come un novello Ulisse, rifiuta la sicurezza del porto e si lascia trascinare al largo dall’amore della vita.


Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.


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nemo
messagio Oct 10 2007, 09:46 PM
Messaggio #6





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CITAZIONE(Diletta @ Oct 5 2007, 11:56 PM) *
Ulisse
Umberto Saba

«Ulisse», che chiude la raccolta Mediterranee, è una lirica ispirata da un sentimento di serena, coraggiosa accettazione della vita che ha i suoi punti fermi (simboleggiati dal porto illuminato), ma nella sua essenza è ricerca incessante, navigazione verso l’ignoto. Il tema essenziale della poesia è quello ossessivo della solitudine e del rifiuto del conformismo, cioè dell’essere necessariamente come gli altri. Il poeta Saba, come un novello Ulisse, rifiuta la sicurezza del porto e si lascia trascinare al largo dall’amore della vita.
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
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nemo
messagio Oct 10 2007, 09:52 PM
Messaggio #7





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Ulisse sono io
siamo noi
quelli che partono
o che vogliono partire
non importa quando
nemmeno come
ma ogni fibra
è intrisa di viaggio
di partenza
per un altro dove
Agognata Itaca
non tornerò presto
la vita mi trattiene...
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Diletta
messagio Oct 11 2007, 09:37 PM
Messaggio #8


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ho sempre pensato di essere Calipso

http://www.mlahanas.de/Greeks/Mythology/RM...psoBoecklin.jpg

lei, la ninfa immortale, raccoglie Ulisse dal naufragio
se ne prende cura, sana le sue ferite
per lui rende la grotta di Ogigia splendida ed accogliente
così femminile...

ma a lui nn basta
vuole riprendere la rotta

un giorno chiesi ad un amico di portarmi da Parigi
dalla libreria Shakespeare and co.
un'edizione dell'Odissea

poi mi diedi alla libromanzia
chiesi ad un giovane di aprire a caso
il libro e di indicarmi un verso

naturalmente, lui nulla sapendo, indicò
Calispo

lo so che state sorridendo...
beh, fa niente........

ma poi un giorno di agosto
come un eureka

io nn sono più Calipso
io sono Ulisse....


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nemo
messagio Oct 12 2007, 07:38 AM
Messaggio #9





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Musa, quell'uom di multiforme ingegno

Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra

Gittate d'Ilïòn le sacre torri;

Che città vide molte, e delle genti

L'indol conobbe; che sovr'esso il mare

Molti dentro del cor sofferse affanni,

Mentre a guardar la cara vita intende,

E i suoi compagni a ricondur: ma indarno

Ricondur desïava i suoi compagni,

Ché delle colpe lor tutti periro.

Stolti! che osaro vïolare i sacri

Al Sole Iperïon candidi buoi

Con empio dente, ed irritâro il nume,

Che del ritorno il dì lor non addusse.

Deh! parte almen di sì ammirande cose

Narra anco a noi, di Giove figlia e diva.

Già tutti i Greci, che la nera Parca

Rapiti non avea, ne' loro alberghi

Fuor dell'arme sedeano e fuor dell'onde;

Sol dal suo regno e dalla casta donna

Rimanea lungi Ulisse: il ritenea

Nel cavo sen di solitarie grotte

La bella venerabile Calipso,

Che unirsi a lui di maritali nodi

Bramava pur, ninfa quantunque e diva.
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Diletta
messagio Oct 13 2007, 12:43 PM
Messaggio #10


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Calipso è donna splendida

E' il femminino fra i più alti
è il porto sicuro
l'antro accogliente
la cura il sollievo la culla

e poi...
poi scruta nel cuore di Odisseo
ne comprende la pena
accetta il suo destino di errante
lo lascia partire

e di più
lo aiuta a lasciarla

gli dona il legno per la nuova zattera
come lui le aveva donato figli

nessun ri-sentimento
solo la ri-sacca Odisseo
dovrà ora temere
fra gli alti marosi del viaggio.


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nemo
messagio Oct 13 2007, 02:22 PM
Messaggio #11





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Calipso il grembo caldo
accogliente
Calipso la madre
dolcissima e protettrice
Calipso l'amante
la pelle di velluto
Calipso l'amore
per sempre perduto...
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lou
messagio Dec 15 2007, 11:41 AM
Messaggio #12


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Solitudine! se vivere devo con te

Solitudine, se vivere devo con te,
Sia almeno lontano dal mucchio confuso
Delle case buie; con me vieni in alto,
Dove la natura si svela, e la valle,
Il fiorito pendio, la piena cristallina
Del fiume appaiono in miniatura;
Veglia con me, dove i rami fanno dimore,
E il cervo veloce, balzando, fuga
Dal calice del fiore l'ape selvaggia.
Qui sarei felice anche con te. Ma la dolce
Conversazione d'una mente innocente, quando le parole
Sono immagini di pensieri squisiti, è il piacere
Dell'animo mio. E' quasi come un dio l'uomo
Quando con uno spirito affine abita in te.

John Keats


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lou
messagio Dec 15 2007, 11:45 AM
Messaggio #13


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Ode alla Malinconia

1

No, no, non precipitarti verso il Lete; non trarre vino velenoso
Dall'aconito, torcendo le sue saldi radici, no
Non lasciare che la tua pallida fronte sia baciata
Dal rosso grappolo di Proserpina, la belladonna;
No, il tuo rosario non fare con le bacche del tasso,
Né la tua lamentosa Psiche siano lo scarabeo
O la falena della morte; non condividere
Col gufo piumato i misteri del tuo dolore,
Che troppo assonnata l'ombra verrà all'ombra
Ad annegare la vigile angoscia dell'animo.


--------------------
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lou
messagio Dec 15 2007, 11:45 AM
Messaggio #14


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2

Ma quando dal cielo improvviso l'attacco cadrà
Di malinconia, come una nuvola in pianto
Che tutti i fiori nutre dal languido capo
E il verde colle nasconde in un sudario d'aprile,
Sazia allora il tuo dolore con una rosa mattutina,
Sazialo con l'arcobaleno dell'onda salata di sabbia
O con la ricchezza delle tonde peonie.
E quando mostri la tua amante una ricca ira,
La sua dolce mano imprigiona; lasciala delirare
Mentre tu ti nutri e ti sazi dai suoi occhi senza pari.


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lou
messagio Dec 15 2007, 11:46 AM
Messaggio #15


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3

Sì, abita con la bellezza, lei, con la bellezza che deve morire;
E con la Gioia, che sempre una mano tiene sulle labbra
Per augurare addio: e vicino al Piacere, che fa soffrire,
E si tramuta in veleno mentre come un'ape succhia la bocca:
Sì, nel tempio stesso del Diletto
Ha il suo santuario sovrano la velata Melanconia,
Anche se nessuno la scorge se non quello la cui strenua lingua
Schiaccia il grappolo della Gioia sul palato da intenditore:
Assaggerà allora l'anima sua la tristezza di quel potere
Che la farà rimanere sospesa tra i suoi nebulosi trofei.

John Keats


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lou
messagio May 31 2008, 09:58 PM
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Odisseo e Calipso
Jan Brueghel il Vecchio


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lou
messagio May 31 2008, 10:04 PM
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valerio massimo manfredi, stamane, a cremona

il cortile del Museo civico ove il sole è clemente e non arde
ed ogni tanto si adegua e si rabbuia:l'oratore parla delle tenebre,
di Odisseo che scende nell'Ade: libro XI

e l'affabulazione ha inizio e ci tiene sospesi nella storia di quell'uomo
che è il simbolo di colui per cui la vita è da investigare e per il quale la vita è odissiaco vagare

manfredi spiega e poi declama a memoria e la sua passione affascina
e ci racconta di Odisseo che cerca Tiresia, come accedendo all'oracolo di Efira,
e un nuovo enigma, un libro forse mai scritto sull'ultima peregrinazione dell'eroe,
che tornerà ad Itaca, ma per placare l'ira degli dei, cui era andato incontro,
continuerà a vagare in terre senza mare, ove gli uomini non conoscono il sale
e scambiano per ventilabro il remo che porta sulle spalle

Odisseo è il primo degli uomini moderni
coloro che non trovano tregua fra i marosi della vita
i naufraghi reiterati

poi arriva l'Oltreumano d Nietzsche:
" E dove vogliamo dunque arrivare? Al di là del mare?
Dove ci trascina questa potente brama,
che per noi è più forte di qualsiasi altro desiderio?
Perché proprio in questa direzione,
laggiù dove fino ad oggi sono tramontati tutti i soli dell'umanità?
Si dirà forse un giorno di noi che, volgendo la prua a occidente,
anche noi speravamo di raggiungere le Indie,
- ma che nostro destino fu quello di
naufragare nell'infinito?
Oppure, fratelli miei? Oppure? "


--------------------
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nemo
messagio May 31 2008, 10:18 PM
Messaggio #18





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CITAZIONE(lou @ May 31 2008, 11:04 PM) *
valerio massimo manfredi, stamane, a cremona

il cortile del Museo civico ove il sole è clemente e non arde
ed ogni tanto si adegua e si rabbuia:l'oratore parla delle tenebre,
di Odisseo che scende nell'Ade: libro XI

e l'affabulazione ha inizio e ci tiene sospesi nella storia di quell'uomo
che è il simbolo di colui per cui la vita è da investigare e per il quale la vita è odissiaco vagare

manfredi spiega e poi declama a memoria e la sua passione affascina
e ci racconta di Odisseo che cerca Tiresia, come accedendo all'oracolo di Efira,
e un nuovo enigma, un libro forse mai scritto sull'ultima peregrinazione dell'eroe,
che tornerà ad Itaca, ma per placare l'ira degli dei, cui era andato incontro,
continuerà a vagare in terre senza mare, ove gli uomini non conoscono il sale
e scambiano per ventilabro il remo che porta sulle spalle

Odisseo è il primo degli uomini moderni
coloro che non trovano tregua fra i marosi della vita
i naufraghi reiterati

poi arriva l'Oltreumano d Nietzsche:
" E dove vogliamo dunque arrivare? Al di là del mare?
Dove ci trascina questa potente brama,
che per noi è più forte di qualsiasi altro desiderio?
Perché proprio in questa direzione,
laggiù dove fino ad oggi sono tramontati tutti i soli dell'umanità?
Si dirà forse un giorno di noi che, volgendo la prua a occidente,
anche noi speravamo di raggiungere le Indie,
- ma che nostro destino fu quello di
naufragare nell'infinito?
Oppure, fratelli miei? Oppure? "


o forse fermarci
dove sentiamo il profumo

quel profumo...

di terra
di casa

di carezze

lunghe

infinite...
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Sgubonius
messagio May 31 2008, 11:41 PM
Messaggio #19


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Mi pare che in verità quel passaggio di aurora sia tradotto/interpretato male, e il significato non sia oppure?, ma un eppure? (oder nel testo tedesco). L'eppure (cambia poco da oppure ma l'idea è diversa) è una sfida come dire: eppure è questo naufragare che vogliamo e dobbiamo amare. Non c'è porto, non c'è casa, non c'è meta, non c'è India o Itaca, non c'è alternativa al naufragare infinito (dolce? chissà).

L'intero stralcio conferma l'idea che non c'è sosta, gli uccelli devono volare sempre più in alto, fino nell'infinito leopardiano:

"Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. Tutti questi arditi uccelli che spiccano il volo nella lontananza, nell'estrema lontananza, di sicuro, a un certo momento non potranno più andare oltre e si appollaieranno su un pennone o su un piccolo scoglio- e per di più grati di questo miserevole ricetto! Ma a chi sarebbe lecito trarne la conseguenza che non c'è più dinanzi a loro nessuna immensa, libera via, che sono volati tanto lontano quanto è possibile volare? Tutti i nostri grandi maestri e precursori hanno finito coll'arrestarsi; e non è il gesto più nobile e il più leggiadro atteggiamento, quello con cui la stanchezza si arresta: sarà così anche per me e per te! Ma che importa a me e a te! Altri uccelli voleranno oltre! Questo nostro sapere e questa nostra fiducia spiccano il volo con essi e si librano in alto, salgono a picco sul nostro capo e oltre la sua impotenza, lassù in alto, e di là guardano nella lontananza, vedono stormi d'uccelli molto più possenti di quanto siamo noi, i quali agogneranno quel che agognammo noi, in quella direzione dove tutto è ancora mare, mare, mare! E dove dunque vogliamo arrivare? Al di là del mare? Dove ci trascina questa possente avidità, che è più forte di qualsiasi altro desiderio? Perché proprio in quella direzione, laggiù dove sono fino ad oggi tramontati tutti i soli dell'umanità? Un giorno si dirà forse di noi che, volgendo la prua a occidente, anche noi speravamo di raggiungere l'India, ma che fu il nostro destino a naufragare nell'infinito? Oppure, fratelli miei? Oppure?"


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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NIHILO
messagio Jun 3 2008, 09:27 AM
Messaggio #20


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CITAZIONE(lou @ May 31 2008, 09:04 PM) *
valerio massimo manfredi, stamane, a cremona

il cortile del Museo civico ove il sole è clemente e non arde
ed ogni tanto si adegua e si rabbuia:l'oratore parla delle tenebre,
di Odisseo che scende nell'Ade: libro XI

e l'affabulazione ha inizio e ci tiene sospesi nella storia di quell'uomo
che è il simbolo di colui per cui la vita è da investigare e per il quale la vita è odissiaco vagare

manfredi spiega e poi declama a memoria e la sua passione affascina
e ci racconta di Odisseo che cerca Tiresia, come accedendo all'oracolo di Efira,
e un nuovo enigma, un libro forse mai scritto sull'ultima peregrinazione dell'eroe,
che tornerà ad Itaca, ma per placare l'ira degli dei, cui era andato incontro,
continuerà a vagare in terre senza mare, ove gli uomini non conoscono il sale
e scambiano per ventilabro il remo che porta sulle spalle

Odisseo è il primo degli uomini moderni
coloro che non trovano tregua fra i marosi della vita
i naufraghi reiterati

poi arriva l'Oltreumano d Nietzsche:
" E dove vogliamo dunque arrivare? Al di là del mare?
Dove ci trascina questa potente brama,
che per noi è più forte di qualsiasi altro desiderio?
Perché proprio in questa direzione,
laggiù dove fino ad oggi sono tramontati tutti i soli dell'umanità?
Si dirà forse un giorno di noi che, volgendo la prua a occidente,
anche noi speravamo di raggiungere le Indie,
- ma che nostro destino fu quello di
naufragare nell'infinito?
Oppure, fratelli miei? Oppure? "

....infinita secondo me è solo la ripetizione circolare del tutto,
pertpetuo è lo scontro tra quanti di potenza, incessante è la lotta
di tutti gli enti senza un fine, insomma sono d'accordo col nostro.


--------------------
DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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