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aporein Inviato il: Feb 11 2008, 11:31 PM


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Amici diletti, ma perché non ascoltiamo colui che è arrivato troppo presto per il suo tempo e, forse ahimé, troppo tardi per il nostro tempo?
Sediamoci intorno a lui e lasciamoci inondare dalla luce della sua lanterna anche in pieno giorno. Ascoltiamo Nietzsche che parla per bocca di Zarathustra:

“Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo.

Molte cose pesanti vi sono per lo spirito, … la sua forza anela verso le cose pesanti, più difficili a portare.
“Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le ginocchia, come il cammello, e vuole essere ben caricato.

Umiliazione, rinnego, cognitivismo materialista e fame metafisica, solitudine e avvilimento, rigore ed insensibilità della verità, indulgenza ed accondiscendenza.

“Tutte queste cose, le più gravose da portare, lo spirito paziente prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto sotto il suo carico, così corre anche lui nel suo deserto.

Proprio lì dove il deserto è più solitario che il cammello si fa leone per predare la sua libertà ed essere signore del suo deserto.

Ma qui deve affrontare il grande drago TU DEVI; ma lo spirito del leone ruggisce IO VOGLIO!
Cosa nasconde le squame del TU DEVI?
“Valori millenari rilucono su queste squame e così parla il più possente dei draghi: «tutti i VALORI delle cose risplendono su di me».

A cosa anela il ruggito del leone?
“Creare VALORI nuovi – di ciò il leone non è ancora capace: ma crearsi la libertà per una nuova creazione – di questo è capace la POTENZA del leone.

Chi è in grado di creare i nuovi VALORI?
Oblio ed innocenza che sono del fanciullo, “un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì.

“… ora lo spirito vuole la SUA VOLONTÀ, il perduto per il mondo conquista per sé il SUO MONDO.

“Tre metamorfosi vi ho nominato dello spirito: come lo spirito diventa cammello, leone il cammello, e infine il leone fanciullo.

“Così parlò Zarathustra.

Così io intendo il superuomo:
l’uomo che si fa cammello (simbolo dello spirito vincolato);
il cammello che, dopo aver corso nel deserto del mondo (metafora dell’aridità del suo spirito) si fa leone (effige dello spirito libero);
il leone, dopo aver affrontato i valori del drago “tu devi” (allegoria dei pregiudizi morali) diventa padrone della propria libertà;
ciò non basta ancora, al crepuscolo dell’uomo-cammello-leone, segue l’aurora del fanciullo creatore dei suoi valori e del suo mondo.
Questo è l’eterno ritorno dell’uomo a fanciullo:

“ritorno” perché deve riconquistare la sua libertà spogliandosi dei pregiudizi con cui è cresciuto;

“eterno” perché o è una ruota che gira di per sé senza arrestarsi una volta in moto, o perché non verrà mai il suo tempo.

aporein
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #4538 · Risposte: 140 · Visite: 382,043

aporein Inviato il: Dec 7 2007, 08:33 PM


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CITAZIONE(E.R. @ Dec 7 2007, 05:17 PM) *
Dio, oggi, è veramente morto o è l'uomo incapace di cercarlo?

Mi sembra che l'uomo moderno abbia abbandonato Dio e sia solo in balia del male, ben lontano dal "superuomo" auspicato dal filosofo......

Cosa ne pensate?


L'umanità in ogni civiltà ed ogni società eleva i suoi dei per poi ucciderli e farli rinascere.
Ma forse tu alludi ad un dio in particolare.

Oggi l'uomo non è in balia del male, ma solo dei suoi idoli e uno di questi, per noi occidentali, è il denaro.

Se invece ti riferisci al passo della "Gaia Scienza" di Nietzsche, allora è ancora troppo presto per riuscire a vuotare il mare fino all'ultima goccia o cancellare il firmamento con un colpo di spugna.

L'umanità non può ancora fare a meno sei suoi idoli.

aporein
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #3675 · Risposte: 110 · Visite: 510,004

aporein Inviato il: Dec 4 2007, 08:39 PM


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CITAZIONE(Sandro @ Dec 4 2007, 12:04 PM) *
Da questo possiamo ricavare una chiave di lettura. Se anche le piante o gli animali hanno una loro volonta di potenza significa che la volontà di potenza si pone oltre la ragione perchè è innata. E' qualcosa che sta dentro, che si pone allo stato naturale, qualcosa di genuino, di primordiale, di autentico. La volontà di potenza è semplicemente l'assoluta spontaneità del soggetto all'interno di una dimensione amorale della vita. Tutto qua.
Ciao


C'è un neo nella chiave di lettura: per Nietzsche non esiste un soggetto inteso come sostanza agente.
Non c'è "spontaneità del soggetto", ma solo rivelazione di potenzialità in reciproca relazione tra di loro.

Vedi a riguardo la discussione "E il soggetto?"

aporein
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #3609 · Risposte: 20 · Visite: 31,405

aporein Inviato il: Nov 27 2007, 10:56 PM


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Non esiste un soggetto di un’azione, ma solo una manifestazione della volontà di potenza di ciò che chiamiamo linguisticamente “soggetto” secondo una propria “quantità di forza” che esso esercita o a cui esso resiste.
La struttura logico-matematica del pensiero occidentale sente la necessità di quantificare la volontà di potenza, pertanto si parla di “quantità di forza” e di “leggi naturali”.
Un soggetto, inteso nella sua valenza semiotica e non come sostanza, non agisce in conformità di una legge o una necessità costringente, ma secondo la propria volontà di potenza. Qui ciò che è necessario è che il soggetto sia ciò che è e non che agisca “ubbidendo” una determinata legge.
Il mondo meccanicistico fenomenico è costituito dai concetti semiotici, privi di contenuto sostanziale, di “soggetto agente”, “oggetto patente” ed “azione dinamica” ai quali è affiancato il concetto di “unità” per la computazionabilità delle “leggi naturali”. Se eliminiamo tutti questi concetti sostanzialmente vuoti ciò che resta sono i rapporti di tensione tra le varie volontà di potenza, rapporti tra quantità dinamiche che si esplicano nella “azione”.

(La volontà di Potenza, libro III, capitolo II, aforismi 618-639).

aporein
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #3462 · Risposte: 13 · Visite: 17,780

aporein Inviato il: Nov 26 2007, 08:15 PM


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CITAZIONE(Sandro @ Nov 25 2007, 09:45 PM) *
Possiamo sostanzialmente vedere la volontà di potenza semplicemente come il volersi riappropriare della propria esistenza? La volontà di potenza come il non voler più subire il condizionamento esterno per lasciare spazio a sè stessi. La volontà di potenza la possiamo tradurre semplicemente come volontà di esprimersi. Non avere un ruolo di sottimissione al sistema ma uno di dominio del sistema in modo da lasciare spazio alla propria volontà, finalmente libera. Siete d'accordo?
ciao


Non dimentichiamo che per Nietzsche anche i corpi inorganici esprimono una "loro" volontà di potenza.

aporein
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #3435 · Risposte: 20 · Visite: 31,405

aporein Inviato il: Nov 24 2007, 11:03 PM


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CITAZIONE(Il Ricercatore @ Nov 24 2007, 09:16 AM) *
Oggi vorrei proporvi una discussione molto particolare. Come abbiamo conosciuto Nietzsche? Le nostre prime esperienza.


Ho trovato l'edizione Adelphi di "Così parlò Zarathustra" nella libreria di mio padre.
L'ho letto e ne sono rimasto inebriato.
Avevo 16 anni.
Da allora un interrogativo mi ha sempre accompagnato nella vita: "cosa è stato Nietzsche per l'umanità?"

aporein
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #3415 · Risposte: 13 · Visite: 15,045

aporein Inviato il: Nov 24 2007, 10:46 PM


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CITAZIONE(luk_ing @ Nov 24 2007, 11:31 AM) *
Non potevi rispondere meglio a Lou, sulla certezza dell'esistenza di Dio.
Io aggiungo che la "certezza" sull'esistenza proviene dalla fede. Dalla cieca fede, per usare un epiteto titpico. Poiché ovviamente da dimostrazioni logico-deduttive non può derivare. E quindi? c'è bisogno di credere là dove non si può sapere. Su Dio non credo sia possibile avere certezze, né in senso positivo, né in senso negativo.


Sono in accordo con te: credere in Dio è un atto di fede non della ragione.

aporein
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #3414 · Risposte: 70 · Visite: 143,102

aporein Inviato il: Nov 23 2007, 08:27 PM


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CITAZIONE(nemo @ Nov 22 2007, 08:37 AM) *
No, non è "una verità"

è la "mia verità"

Oltre che essere una presa di possesso "a senso unico"...


Non ha importanza "avere" una verità, ma "essere" una verità, ovvero farla propria oggettivando il prorpio io nell'agire.

Comunque una tua verità è pur sempre una verità.

aporein
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #3346 · Risposte: 70 · Visite: 143,102

aporein Inviato il: Nov 23 2007, 08:19 PM


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CITAZIONE(lou @ Nov 21 2007, 11:44 PM) *
aporein, anche Zarathustra a quarant'anni aveva posto fine al suo spirito di ricerca: dichiarò con certezza la morte di Dio!

Poniamo il caso che io e te partiamo per il Klondike alla ricerca dell'oro, poi là ci dividiamo, seguendo alterne vie.
Poniamo che io, da subito, trovi una vena aurifera opulenta.
Pensi che mi dispiaccia che il mio spirito di ricerca sia giunto al termine?
Ho trovato quanto cercavo: l'oro ed il suo lucore infinito mi abbaglia. E' tutto quello che conta per me.
Se tu ami continuare a cercare, e se vorrai farlo per tutto il resto della tua esistenza... che lo spirito di verità ti accompagni

( ma davvero ti interessa la verità, visto che hai posto il dubbio a fondamento dell'essere?)


Io non arresteò mai la mia ricerca, la quale parte sempre dal dubbio.
Ogni giorno il mio io fagocita un'esperienza per riedificare se stesso.
Io sono il necessario e costante superamento di me stesso.

aporein
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #3343 · Risposte: 70 · Visite: 143,102

aporein Inviato il: Nov 21 2007, 10:43 PM


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CITAZIONE(nemo @ Nov 20 2007, 08:15 PM) *
Supposto che esista, una verità...


IO SONO MIO è una verità.

aporein
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #3272 · Risposte: 70 · Visite: 143,102

aporein Inviato il: Nov 20 2007, 08:01 PM


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CITAZIONE(lou @ Nov 20 2007, 07:25 PM) *
io ho risolto da tempo questo quesito
ho la certezza dell'esistenza di Dio
nn sarà certo Fritz a squassarla


L'uomo che ha già deciso non ha in sè lo spirito di ricerca della verità.

aporein
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #3240 · Risposte: 70 · Visite: 143,102

aporein Inviato il: Nov 8 2007, 11:25 PM


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L’intensa pagina che lei ha riportato tratta da Ecce homo traccia l’identità dello “spirito libero” così come inteso da Nietzsche (cfr. “Umano, troppo umano”).
Ma chi è lo “spirito libero”? Esso costituisce il “soggetto” (inteso come essere agente) della filosofia di Nietzsche. Lo spirito libero è colui che pensa, agisce e sente in maniere non conforme con gli altri soggetti presenti nella società in cui vive. «Egli è l’eccezione, gli spiriti vincolati sono la regola; …» per usare le parole dello stesso Nietzsche.
Egli però non si schiera contro ogni moda dominante, contro ogni morale della società. Più semplicemente egli si pone fuori dalla mentalità dominante, spesso così bigotta e pedante; egli pensa, agisce, sente al di là del paradigma sociale in cui eppur vive. Egli rivela una vivacità spirituale, culturale, sentimentale non comune, dinamica, mai fossilizzata nei crismi della moda. La sua personalità si manifesta poliedrica, plasmabile come creta umida, polimorfica fin quasi all’eclettismo.
Ma allo stesso tempo, necessariamente per sua natura, è una personalità, un’individualità debole, indecisa, in cui manca la forza di carattere di che si pone dinnanzi alla vita come una continua e radicale scelta, un aut-aut nitido, limpido, privo di qualsiasi sfumatura di colore che non sia il bianco o il nero. Uno spirito libero ha sempre un iride di scelte dinanzi a sé. La sua esistenza non si riduca mai ad una bicromia di scelte, ma piuttosto in un arcobaleno di sfumature, una gamma di grigi, verdi, rossi, gialli e celesti (e ancora, ancora …) che rendono la sua anima libera dai ceppi che incatenano l’uomo al paradigma sociale. L’originalità di pensiero ed azione dello spirito libero appartengono al suo orizzonte variopinto.
Lo spirito libero non è un anarchico disincantato tout-court o un sognatore incantato; egli è una rampa di lancio verso un uomo nuovo, una nuova umanità. Il pensiero tradizionale forte, dominante fa parte del suo passato con cui identificarsi; esso costituisce la sua piattaforma da cui deve staccarsi per poter modificare il proprio Io. Tutto ciò è sofferenza, tutto ciò è tensione.
Tutto ciò, attenzione, per lo spirito libero non significa essere nel giusto, nella verità, ma piuttosto significa distinguersi dalla moltitudine per poter ricercare la verità al di là del dogma accettato da tutti gli altri, al di là degli idoli. Ma quale verità ricerca? Non certo la verità fuori da sé, piuttosto la verità di sé. « Del resto, – scrive Nietzsche – non appartiene all’essenza dello spirito libero l’avere opinioni più giuste, ma piuttosto essersi distaccato dalla tradizione… Di solito, però, egli avrà dalla sua parte la verità, o almeno lo spirito di ricerca della verità; egli esige motivi, gli altri fede. ».
Ma quale è lo strumento che ha a disposizione lo “spirito libero” per attuare tale libertà di spirito? Nietzsche lo individua nello “spirito dionisiaco”, perciò bisogna farsi discepoli del filosofo Dionisio, bisogna farsi satiro (in tal senso), piuttosto che santo (in senso della morale dominante).
“Dionisiaco” è il Mondo come volontà che si esplica tramite l’agire del corpo, il quale è un tutt’uno con essa perché il corpo è immediatamente, intuitivamente dato alla volontà senza tramiti, senza mediatori. La volontà è desiderio e bisogno, pertanto c’è qui ancora sofferenza, disagio, lacerazione esistenziale. La volontà ovviamente anela alla felicità (intesa come assenza di sofferenza), non al suo appagamento, piuttosto al suo annullamento.
Quale è l’obiettivo di tutto ciò? L’obiettivo NON è migliorare l’umanità; l’obiettivo è fondare l’oltre-umanità.
« E la vita stessa mi ha confidato questo segreto – vedi – disse – io sono il continuo, necessario superamento di me stesso ».
« La mia umanità è un costante superamento di me stesso ».

aporein
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #3028 · Risposte: 7 · Visite: 11,218


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