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AndreaF. Inviato il: Jan 19 2010, 12:58 PM


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Beniamino ed Ermanno Fiamma, una magnifica vittoria sul libro della scienza italiana


ORTONA 30 GENNAIO 2010
ore 17.00
SALA EDEN

Relatori:

- Ing. Giuliano Franceschi (Ass. Amici del Museo Navale e della Storia)
- Prof. Antonio Falcone (Presidente Ass. Storia Patria sezione di Ortona)

Modera:

- Dott. Andrea Fiamma (Presidente Ass. Officina Ortona)



Nel Golfo di La Spezia nel 1924 l'esperimento di un MAS a controllo remoto.

Due inventori italiani con l'aiuto della Marina Militare anticipano di 80 anni la realizzazione di un Unmmanned Surface Vehicle. In un libro del dott.Sergio Del Santo, dedicato alle copertine della "Domenica del Corriere" riguardanti La Spezia ne troviamo una che parla di un esperimento, fatto nel 1924 dagli inventori Ermanno e Beniamino Fiamma, di eseguire il controllo remoto del MAS 223. La cosa avvenne dal torrione del Varignano, grazie all'appoggio che la Marina Militare Italiana diede a questa iniziativa, come anni prima aveva fatto con Guglielmo Marconi.

Il valore scientifico dell'iniziativa è notevolissimo, come l'attualità che esso conserva, in quest'epoca in cui le forze armate di tutto il mondo si stanno dotando di mezzi senza uomini a bordo per missioni di sorveglianza e difesa attiva. La conferenza nasce da ricerche mirate sul tema tecnico e sulla figura degli inventori nostri concittadini.

Queste due linee di ricerca hanno portato ad acqui-sire un notevole bagaglio documentale relativo ai seguenti aspetti principali:

1) Le ricerche condotte dagli Inventori Fiamma sfociarono in un Brevetto rilasciato negli Stati Uniti. Tale fatto è sicuramente molto importante, tenuto conto di quanto fosse aleatoria all’epoca la tutela della proprietà intellettuale specie negli USA verso gli stra-nieri.

2) Le ricerche hanno permesso di trovare a L’Aquila il figlio ed il nipote di Beniamino Fiamma. Essi hanno fornito molto prezioso materiale sull’argomento. Soprattutto il testo di una relazione sugli esperimenti a La Spezia con dettagli molto interessanti da cui si evince il rigore scientifico con cui i Fiamma e la Marina Militare condussero le prove.

3) Ulteriore area di ricerca è stata verso il Politecnico di Milano presso il quale Beniamino Fiamma conseguì la Laurea in Ingegneria. Dal Politecnico sono stati trovati altri interessanti documenti. In particolare uno di essi rivela un aspetto molto significativo: Beniamino sospese gli studi per aiutare il cugino a condurre la sperimentazione a La Spezia.






http://andreafiamma.blogspot.com/2010/01/b...fiamma-una.html
http://www.facebook.com/?ref=home#/event.p...0666&ref=nf
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AndreaF. Inviato il: Nov 17 2009, 09:19 PM


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Andresti d'accordo con Andrea D'Emilio. Natale, bella festa invece, che dovrebbe esser riscoperta nella sua intimità e altissima spiritualità, che piacerebbe anche a N. Benvenuto.
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AndreaF. Inviato il: Nov 10 2009, 09:05 PM


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CITAZIONE(Sgubonius @ Nov 10 2009, 07:32 PM) *
Troppa attualità per i miei gusti!!


Eheh laugh.gif
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AndreaF. Inviato il: Nov 10 2009, 02:08 PM


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Ehehe tra l'altro albè sul blog è partita una discussione di livello, ci manca la tua (solita) penna biggrin.gif
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AndreaF. Inviato il: Nov 6 2009, 03:19 PM


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da http://andreafiamma.blogspot.com/2009/11/i...a-scuole-e.html



Il crocifisso è una cosa seria. Passeggiando per la cittadella più volte troverete questo assioma riproposto, anche se non in forma esplicita; è una cosa seria perchè non si gioca nè con i simboli nè con la tradizione. Non vi è dubbio che la recente sentenza della Corte europea è quantomeno discutibile, ma credo che davvero deprecabile sia il polverone alzatosi in questi ultimi giorni, che sta creando un clima pseudo-referendario del tipo "crocifisso Sì- crocifisso No". Ancora una volta l'opinione pubblica italiana non ha perso l'occasione per ridurre una tema decisivo per l'educazione delle giovani leve ad una questione di "partiti", di schieramenti e opposizioni; la prossima mossa, magari, sarà qualche carnevalesca manifestazione, da un lato in nome della libertà e del libero pensiero o dall'altro in nome della famiglia e della santità. Eppure al di sotto di questa radiosa Italia sta scorrendo un fiume non troppo visibile, un corso d'acqua che sta direzionando il cammino dell'umanità attraverso alcune idee cardine e sta ponendo dei paletti da valutare e analizzare con serietà.

Nella pagina di Repubblica che vi avevo segnalato e che ripropongo qui sono presenti le reazioni della nostra "classe dirigente", reazioni più o meno condivisibili e che sono tutte improntate alla critica o all'apprezzamento di un passo ben preciso della decisione, ossia quando si afferma che il crocifisso «può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni o gli atei». A mio avviso non è tanto da discutere questo tipo di concezione, quanto le motivazioni e le convinzioni che portano la Corte a formularle. Difatti alle spalle di questa decisione c'è l'idea che le religioni siano semplicemente delle diverse forme di approccio al divino, magari da vivere nella solitudine della propria intimità, quasi nascondendo il proprio credo al mondo civile. D'altronde troppo spesso questa convinzione di stampo liberale è passata come il metodo efficace e serio di vivere la religione.

Non mi dilungo su questo punto, anche perchè l'approfondimento può essere affidato a tanta letteratura filosofica* e religiosa, ma vorrei riflettere su un'idea espressa poc'anzi e che forse troppo spesso passa inosservata perchè comunemente ritenuta ragionevole, ossia sulla presunta uguaglianza delle religioni. A mio modo di vedere per dare inizio ad una riflessione cosciente sul nostro essere europei non possiamo non partire dall'idea che le religioni non sono tutte uguali. Questa è la tesi che oggi volevo sostenere. Da che punto di vista non sono uguali e perchè? Non mi riferisco alla presunta veridicità o concretezza di una religione piuttosto che un'altra, nè ho intenzione di riformulare la classica argomentazione dei Padri o dell'Agostino del De vera religione, secondo il quale una religione è vera nella misura in cui si avvicina alla verità, ossia a Cristo; nè ho intenzione di fare riferimento al cusaniano De pace fidei o al Lessing dell'Educazione del genere umano, ma provo a formulare delle espressioni differenti, benchè a questi autori sia inevitabilmente debitore.

Dal mio punto di vista le religioni non sono tutte uguali perchè, banalmente, occupano posti differenti dinanzi alla nostra storia e alla nostra tradizione. Il cristianesimo è un elemento fondamentale della nostra cultura d'Occidente e credo che negarlo sia in qualche misura disonesto. Difatti anche qualora la religione cristiana viene vissuta con rifiuto, persino sdegno, essa viene in ogni caso assunta, in maniera più o meno cosciente, dall'individuo. Per il fatto stesso che un uomo nasce in questo paese, egli entra in relazione con il Cristianesimo, anche quando la propria "cristianità" viene vissuta come chiusura. L'ateo non sarà mai semplicemente ateo, ma è ateo perchè ha vissuto come chiusura la propria relazione con il cristianesimo. Così come l'asceta non è mai solo asceta, ma è sempre qualcuno che vive una relazione con la comunità, anche se questa relazione è espressa come chiusura - e anche qui, bisogna vedere fino a che punto. La tradizione pervade ogni carattere della nostra esistenza e illudersi di poter fare tabula rasa
e stabilire a tavolino che un ragazzo possa scegliere senza vincoli tra una religione piuttosto che un'altra, è una semplice illusione; è un'illusione del peggiore illuminismo e che ancora oggi dirige la crescita dell'Europa. Questo bisogna porre in discussione.

Ecco che il crocifisso - che poi è un segno e dev'esser trattato come tale e non come un'oppressione filo-cattolica verso chi a questo segno non si avvicina - deve essere esposto in bella mostra nelle nostre aule. Nello stesso senso a scuola deve essere insegnata la religione cattolica e non una vuota "storia delle religioni", come ho recentemente sentito proporre. Lo studente del nuovo millennio è già distante da una riflessione su sè stesso per vari motivazioni esterne alla Scuola e se non viene stimolato e instradato a prender coscienza dell'ambiente in cui vive, della tradizione che lo ha formato e che ancora ne scandisce inevitabilmente la vita - si pensi, banalmente, al calendario e alla divisione della storia in a.C e d.C - se non si forniscono ai ragazzi gli strumenti e l'ambiente giusto per fare tutto questo, allora la nostra società continuerà a direzionarsi verso un futuro senz'anima. Insegnare religione cattolica nella Scuola dell'obbligo ed esporre il Crocifisso non sono allora dei sistemi oppressivi o discriminanti ma sono modi per far sì che un elemento decisivo della nostra cultura, ossia il Cristianesimo, non venga ideologicamente offuscato o persino nascosto ai nostri discendenti, evitando così di offrire loro i mezzi adeguati per costruire una nuova Europa sana e democratica.




*Su questo tema, cfr. H.Spano, Religione, etica e laicità, Fridericiana Editrice Universitaria, Napoli 2008. Si tratta della raccolta degli atti di un recente convegno dell'Associazione Italiana di Filosofia della Religione, nel quale questa tematica è stata ben discussa.
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AndreaF. Inviato il: Aug 23 2009, 07:13 PM


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http://andreafiamma.blogspot.com/2009/08/r...esare-cata.html
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AndreaF. Inviato il: Aug 22 2009, 07:01 PM


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http://andreafiamma.blogspot.com/2009/08/r...-con-marco.html
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AndreaF. Inviato il: Aug 13 2009, 02:28 PM


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Cattedrale di "San Tommaso Apostolo", Ortona (CH)
VENERDI' 21 AGOSTO, ore 21.00
a cura di Andrea Fiamma


Dopo l'incontro con il professor Marco Vannini, continua la serie di conferenze dal tema filosofico-religioso e in particolar modo legate alla mistica.

Interverranno:
- Cesare Catà, autore del testo "La Croce e l'Inconcepibile".
- S.E. Mons Ghidelli, Vescovo della diocesi Lanciano-Ortona
- Andrea Fiamma, Pres. Ass. Cult. "Officina Ortona"

Cesare Catà è nato a Fermo nel 1981. Storico della filosofia e scrittore, dopo la Laurea in Filosofia e Scienze Umane ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia della Filosofia presso l’Università di Macerata, dove è stato per tre anni borsista. Nell’ a.a. 2006/7 è stato collaboratore della Cattedra di Filosofia Rinascimentale e Comparativa presso la University of Hawaii at Manoa di Honolulu (USA); visiting scholar presso la Facoltà di Teologia di Trier (Germania). È autore di saggi, articoli, recensioni, studi concernenti il pensiero e la cultura medievale-rinascimentale, e il rapporto tra filosofia e letteratura nella storia europea. È autore di racconti per i quali ha ricevuto riconoscimenti significativi.

da progetto RENA




Questa volta l'occasione dell'incontro sarà la presentazione del testo di Cesare Catà, La Croce e l'Inconcepibile, grazie al quale il promettente filosofo marchigiano ci introdurrà alla straordinaria figura del Cardinale Nicola Cusano, personaggio fondamentale non solo per gli studi filosofico-religiosi, ma, soprattutto, affascinante uomo a tuttotondo del 1400. La figura del Cusano ha avuto un rilievo importantissimo anche dal punto di vista politico e del dialogo interreligioso ("De concordantia cattolica", "De pace fidei" etc.). Il Cusano si interessò anche di astronomia e matematica, toccando problemi legati alla sua personale ricerca filosofica ("De circuli quadratura" etc.)

In un certo senso, egli fu uno dei primi riformatori prima della stessa Riforma. Il suo ingegno eccezionale si manifestò così precocemente, che venne accolto ben presto al servizio del papa e del Vaticano, ai quali chiese, ottenendoli, ingenti e congrui compensi. Cusano venne subito impiegato in viaggi diplomatici a Costantinopoli - a Bisanzio - e gli vennero affidati molti altri incarichi; prima di tutto, però, egli fu impegnato in grandi missioni pastorali, attraverso le quali doveva mettere fine agli abusi commessi dalla Chiesa in Germania e in Olanda. In questo senso lo si può considerare una figura parallela a quella di Lutero, con la differenza che, mentre quest'ultimo, con le sue idee di purificazione, non poté alla fine evitare la rottura con la Chiesa, Cusano restò per tutta la vita un eminente ecclesiastico, diventando infine vescovo di Bressanone - un presule per la verità poco potente, in confronto ai signori feudali di quel tempo. Ma questi sono solo dati biografici, che qui hanno poco rilievo, anche perché l'importanza di Cusano per la storia della filosofia ha avuto un tardo riconoscimento.

H.G. Gadamer, da Emsf Rai. Il sito contiene una breve sintesi di alcuni aspetti importanti del pensiero cusaniano


Nella filosofia del cardinale Nicola Cusano (Kues, 1401 - Todi, 1464) viene pensato un concetto di Dio come Unità infinita, nella quale è custodita l'essenza di tutte le cose. Questo saggio esplora le implicazioni teoretiche e le radici storiche di tale visine cusaniana, ponendo particolare attenzione al rapporto tra speculazione filosofica e credo cristiano che le pagine del Cardinale toccano in modo cruciale. Dall'analisi congiunta delle opere e dei sermoni di Cusano, emerge il ritratto complesso e affascinante di uno dei maggiori pensatori della filosofia occidentale, nonchè uno scorcio fondamentale sulla cultura del Rinascimento Europeo. Cusano, facendo propria la tradizione dell'Eriugena e di Eckhart e traducendola nel contesto intellettuale dell'Umanesimo del Quattrocento, diviene l'interprete originale e geniale di una visione di Dio ai limiti della eterodossia, nella quale si mette radicalmente a tema il rapporto tra ragione e verità, tra essere umano e Dio, tra la singola esistenza delle creature e l'infinito assoluto.

da unimi
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AndreaF. Inviato il: Jul 28 2009, 06:36 PM


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Grazie Andrè, se puoi vieni il 5. In ogni caso, certo che sarà tutto filmato!!!!!!!!!!! smile.gif


http://www.gregarte.it/ortona-mario-vespasiani/
http://comunicatostampa.blogspot.com/2009/...lla-grazia.html
http://andreafiamma.blogspot.com/2009/07/s...co-vannini.html
http://artemoderna.blog.dada.net/post/1207...ario+Vespasiani
http://officinaortona.netsons.org/emilio/events.html
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AndreaF. Inviato il: Jul 26 2009, 01:32 PM


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Mercoledi 5 Agosto alle ore 21,00 presso la Cattedrale San Tommaso di Ortona,
si terrà uno dei più attesi appuntamenti della stagione estiva tra filosofia, teologia ed arte contemporanea.

Organizzata dall'associazione culturale "Officina Ortona", la serata tratterà il tema della Grazia, attraverso le preziose testimonianze di Marco Vannini autore del libro "Sulla Grazia" , dell'arcivescovo della diocesi di Ortona-Lanciano S.E. Carlo Ghidelli e delle opere pittoriche inedite di grande formato di Mario Vespasiani.

Fortemente voluto dal presidente dell'associazione Andrea Fiamma, l'incontro, oltre a portare ad Ortona Marco Vannini, il più importante studioso di mistica speculativa, sarà una rara occasione per cogliere e confrontare le analogie presenti in discipline normalmente a se stanti, come la filosofia, la teologia e l'arte. La serata avrà essenzialmente lo scopo di stimolare ogni partecipante ad una riflessione in se stesso, ad un raccoglimento spirituale che possa arricchire il proprio cammino di laico e/o credente. L'incontro, lungi dal voler edificare castelli teologici o inoltrarsi in dibattiti specialistici, mira difatti a porsi come un tassello nel cerchio della vita di ognuno, un momento di sosta in cui vogliamo interrogarci sul cammino che ogni uomo in quanto uomo percorre nella propria esistenza.

Come afferma Andrea Fiamma, studente di filosofia e moderatore del dibattito, «oggi è interessante notare come sia comune e sentito l'approfondimento di studiosi e artisti verso la ricerca di una Verità inesauribile che coinvolga l'uomo in quanto tale e che non rimanga così freddamente racchiusa negli schemi che la nostra intelligenza scientifica o la nostra cultura tendono ad attribuirle. Quella ricerca spinge inevitabilmente verso se stessi: riusciamo difatti a ritrovarne storicamente i tratti e le linee in quella quella tradizione di pensiero che in occidente chiamiamo “mistica” e che coinvolge non solo l'intelligenza umana ma ha la pretesa di parlare all'anima dell'uomo».

Ecco perché gli spunti di riflessione vogliono coinvolgere più dimensioni possibili dell'umano: il pensiero, la vista e l'udito. Il flauto del maestro Roberto De Grandis e la recitazione del dott. Mauro Peracchia di alcuni brani ci accompagneranno nell'introduzione al testo del prof. Marco Vannini, addolcendo la parola. Sullo sfondo i quadri del pittore Mario Vespasiani ci spingeranno altresì a vedere con gli occhi ciò che il pensiero suggerisce, ricreando un'atmosfera oramai sempre più rara nella nostra quotidianità, in cui tutto è restituito alla riflessione e appare, realmente, «senza perchè».
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AndreaF. Inviato il: Jul 23 2009, 06:24 PM


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Dove inizia e dove finisce? Innanzitutto bisognerebbe chiarire cosa si intende per religione e cosa per filosofia (non parlo di ricerche etimologiche al fine di trovare un presunto vero significato, indico semplicemente la buona consuetudine di accordarsi sull'uso dei termini). I grandi mistici, ad esempio, ma anche Hegel!, risponderebbero alla tua domanda che la filosofia per loro coincide con la religione nella misura in cui entrambi trattano dell'assoluto con voglia di libertà. Tommaso d'Aquino e la scolastica avrebebro da dire altro. Ecco perchè contesto la tua affermazione:
CITAZIONE(Sgubonius)
Mi pare che nella tradizione occidentale la filosofia tenda ad includere in sè la religione come una delle sue "categorie" nel panorama di una weltanschauung

Questa che tu esprimi è una posizione esclusivamente post-idealistica e, forse, molto diffusa anche oggi. Tralasciando Schopenhauer, che secondo me intreccia e complica la questione più che risolverla, mi sembra di poter dire che in oriente è difficile trovare una distinzione perchè siamo noi a volerla trovare con i nostro occhi. Lì questo prioblema non è mai sorto.
smile.gif
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AndreaF. Inviato il: Jul 23 2009, 01:57 PM


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CITAZIONE(Sgubonius @ Jul 21 2009, 10:07 PM) *
Non è male google books, per scovare citazioni e altre cose tipo.
La speranza è che col tempo il meccanismo migliori e si riesca davvero ad avere accesso ad un database enorme di libri stampabili o comunque leggibili su qualcosa di portatile che non cavi gli occhi.

Riguardo al Tao, è una vecchia storia, sempre affascinante. Dei punti di contatto (così come con Heidegger o con tutta una certa mistica e teologia negativa) ci sono sicuramente, poi resta da capire se c'è e dove sia la borderline fra religione e filosofia.


La questione dell'affinità tra la mistica e la tradizione orientale è ampliamente discussa. La stessa prossimità di Nietzsche al Tao mi sembra ricondurre più che altro alla prossimità di Nietzsche alla mistica (su questo cfr. Vannini e Cacciari) e in secondo luogo all'oriente. Non ho letto il testo di Montanari anchen perchè non riesco a leggere i testi su pc e quindi sull'argomento glisso volentieri. Spendo due parole per il confronto tra mistica e oriente, sul quale suggerisco l'immenso lavoro di R.Otto, Mistica orientale e mistica occidentale, in cui avvicina l'intera speculazione filosofica di Eckhart a Sankara (non ricordo come si scrive).

L'idea che un po' mi sono fatto, bazzicando i mistici occidentali e pochissimo qualcosa d'oriente, è che in un certo senso questa affinità esista ma si limiti a linee direttive e approcci generici mentre nel momento in cui andiamo ad approfondire emergono chiaramente le differenze. La prima di queste, chiara e nitida, è che l'oriente non ha la filosofia mentre la mistica occidentale è retta dalla filosofia (antica) se non ad essa coincidente. La differenza è importante perchè se il Tao è in qualche modo un testo di lettura del mondo e di indirizzo etico per il soggetto, i testi dei mistici sono mossi da tutt'altro ordine di problemi, anzitutto teoretico. Eckhart è un mistico ma anzitutto un filosofo che si è posto il problema di come l'uomo elabora la propria esperienza nel momento in cui conosce qualcosa e possiamo prendere simbolicamente a icona l'elegante esempio dell'occhio e del legno. Insomma, siamo immersi in un panorama filosofico e spirituale, in un ambiente in cui l'idea di religione come ce l'abbiamo noi oggi, o peggio come ce l'ha l'oriente, pressocchè non esiste (Chi crede non è Figlio di Dio, La fede non è nei contenuti ma è conoscenza etc. etc.)

Ancora altro discorso quello riguardante Heidegger, definito da alcuni come il compositore del "primo sutra d'occidente". Su H. c'è qui qualcuno che si esprimerà meglio di me e quindi mi taccio subito, ma volevo sottolineare come oltre al mero dato storico della diffusione heideggeriana in Giappone, ci sia veramente u nqualcosa di più sostanzioso. D'altronde si sta parlando dello stesso H. che leggeva con passione Eckhart e Silesius quindi in qualche modo il cerchio concettuale si chiude ma ancora una volta invito a soffermarsi sulle questioni e fare distinzioni perchè è facile metter tutto nel minestrone. Sul rapporto tra mistica e rleigione orientale se volete ne parliamo in maniera più diffusa a seconda degli interessi che emergeranno.
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AndreaF. Inviato il: Jul 16 2009, 07:27 PM


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Sì sono d'accordo ma è difficile trovare una formula adatta.
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AndreaF. Inviato il: Jul 16 2009, 12:06 PM


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CITAZIONE(andreademilio @ Jul 16 2009, 12:45 PM) *
dovevi intervenire André:avevi da dire! Siamo sempre lì: se inviti un relatore, quasi sempre lui ripeterà la solita pappardella con cui campa damesi se non da anni. bisognerebbe invece invitarli e, da subito, metterli a dispositione del dialogo, in modo da spremerli come un limone. la loro parola sarebbe giustificata solo come stimolo per il dialogo. ma questo richiede molto più impegno per entrambi. i vecchi non lofaranno, inviteranno relatori per monologhi di presentatione del libro.sta a noi svecchiarli.
Johann Wilhelm Richter, morto nel 1810 a 34 anni,scrive della piramide nell'appendice ai suoi frammenti postumi.


Ma è lo stesso Richter del Cristo perduto??
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AndreaF. Inviato il: Jul 16 2009, 11:25 AM


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Sì interessante la conferenza di ieri anche se eccessivamente storica. Non ha rischiato! Mi sarebbe piaciuta più libertà, maggiore voglia di aprirsi alla questione e coraggio di farsi trascinare dal discorso, così sono stati trascinanti i bei pezzi eseguiti dai ragazzi. Questa storia del riccio e del frammento in sè mi ha incuriosito e peccato non averlo avuto subito a disposizione ma speriamo di provvedere presto.

L'approccio di Matassi mi ha bloccato un pochino e ho avuto il dubbio che stesse, più che altro, comunicando il contenuto del proprio testo. Mi sarebbe piaciuto chiedere qualcosa su Benjamin ma alla fine ho rinunciato anche perchè non avevo domande ma osservazioni. Matassi ha citato solo il trauelspiel, che non conosco, ma anche in altri testi di B. si possono trovare spunti interessanti.

Andrè te potrai aiutarmi ad arricchire la mia osservazione perchè non ricordo di preciso i nomi e i riferimenti e, come sai, te hai molta più memoria eheh

Mi riferisco al paradigma della piramide (che non ricordo di chi era), ossia l'idea secondo la quale c'è stata una caduta da una musica assoluta (al vertica) verso il regno della parola e del linguaggio comunicativo, alla base.

Questa idea è affine, per quel che ricordo, a quanto esprimeva Benjamin nei saggi "sulla lingua" e "il compito del traduttore", nel quale utilizzava praticament elo stesso schema, rendeva con l'immagine biblica di Babele. Babele come simbolo della purezza della lingua in un tempo storico messianico e la successiva caduta in seguito ad un "evento" divino l'ha frammentata nelle varie lingue attuali.

Ma l'elemto interessante è nel saggio "sulla lingua" perchè lì B. dice esplicitamente che la lingua è forma. E per forma si intende una sorta di essenza, un'idea, simile ad un suomo (dice lui). Ecco la musica! Il compito del traduttore è allora quello di far riemergere dalla giustapposizione delle lingue, quell'armonia tra le forme, tra i suoni, per risalire verso la lingua pura. La traduzione interlineare, difatti, tipica di alcune vecchie versione della Bibbia, sembra essere per B. il modello ideale epr una corretta traduzione, mai legata al contenuto denotato.

Non mi ha sorpreso, perciò, che a Benjamin piacesse quel tipo di riferimento a piramide.
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AndreaF. Inviato il: Jul 13 2009, 02:34 PM


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Sì ma questi testi on-line sono un problema perchè no nriesci a leggerli al pc e a stamparli escono male
smile.gif
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AndreaF. Inviato il: Jul 7 2009, 12:18 PM


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CITAZIONE(Sgubonius @ Jul 6 2009, 11:33 PM) *
Ma quello è solo un problema di "linguaggio tecnico"! laugh.gif
Un utente (rasema) aveva postato molto in riferimento al buddhismo essendo appassionato e sicuramente ci sono delle attinenze (con Schopenhauer e da lì con Nietzsche) come ci sono anche molte differenze.
Ogni chiarimento è non solo gradito ma doveroso, per riproporre i problemi da nuovi punti di vista. wink.gif


Albertuccio te non fare l'esperto biggrin.gif
  Forum: Area libera generale · Anteprima Messaggio: #8286 · Risposte: 8 · Visite: 17,111

AndreaF. Inviato il: Jul 6 2009, 06:50 PM


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Benvenuto Maurizio.
Credo tu abbia fatto bene ad iscriverti perchè è importante mettersi in gioco secondo la propria sensibilità, esperienza e capacità. Per quanto riguarda le discussioni figurati; studio filosofia seriamente e frequento la facoltà da 3 anni e anch'io ho difficoltà a stare dietro a molti nostrioi forumisti. "Nell'ombra", cerco di imparare. Un saluto.
  Forum: Area libera generale · Anteprima Messaggio: #8282 · Risposte: 8 · Visite: 17,111

AndreaF. Inviato il: Jun 29 2009, 07:57 PM


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Mi piace, bravoo!
  Forum: Area libera generale · Anteprima Messaggio: #8244 · Risposte: 8 · Visite: 16,615

AndreaF. Inviato il: Jun 22 2009, 02:54 PM


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Sì e soprattutto sta lontano da Andrea d'emilio
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  Forum: Area libera generale · Anteprima Messaggio: #8239 · Risposte: 18 · Visite: 27,740

AndreaF. Inviato il: Jun 13 2009, 05:53 PM


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Mi sono riletto con piacere tutto il topic e volevo ringraziare tutti per la discussione intelligente e documentata.
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  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8191 · Risposte: 39 · Visite: 79,799

AndreaF. Inviato il: Jun 13 2009, 11:00 AM


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Ciao Anna,
innanzitutto complimenti per il tema che hai isolato. Penso che il "gioco", o meglio tutta la dimensione affine alle immagini del bambino - ma anche del pagliaccio - sia di grande importanza per tentatre di seguire Nietzsche.

Credo tuttavia che dovremmo (noi forumisti eheh) renderci un attimino conto della situazione, perchè Anna sta portando questo tema per una tesina di liceo; non è una tesi di laurea.

Vattimo sarà anche un tipo "particolare" ma rimane il fatto che i suoi testi siano una delle migliori mediazioni che l'accademia italiana può offrire alle opere di Nietzsche e Heidegger. Neanch'io condivido la lettura di Vattimo, ma posso dirti tranquillamente che a mio avviso Il soggetto e la maschera è un'ottima e sostanziosa introduzione al pensiero nietzchiano.
Credo che se ti leggi Vattimo e scrivi qualcosa sul filo del pdf da te postato sei già oltre ciò che è richiesto per una tesina di liceo.

in bocca al lupo e facci sapere com'è andata.
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AF
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8188 · Risposte: 7 · Visite: 16,859

AndreaF. Inviato il: Jun 3 2009, 02:51 PM


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da: http://andreafiamma.blogspot.com/2009/06/s...onto-con-m.html


Oggi vorrei segnalare un'intervista a M.Vannini uscita per Libero a questo indirizzo incentrata sulla figura di Vito Mancuso, teologo "cattolico", ultimamente sotto i riflettori grazie all'operosa attività divulgativa grazie alla quale sta facendo parlare di sè un po' tutta l'Italia cristiana. Le tesi teologiche esposte da Mancuso nei suoi ultimi scritti non sembrano essere state particolarmente gradite al mondo cattolico eppure paradossalmente hanno riscosso un buon numero di consensi tra non-credenti e credenti un po' disillusi. Dal punto di vista di Vannini, questo atipico successo è dovuto al fatto che Mancuso «presenta un cristianesimo senza peccato, senza conversione, senza redenzione, senza grazia, che perciò si accorda tranquillamente con il mondo secolarizzato dei nostri giorni - anzi col “mondo”, come categoria evangelica». Oltre ai sospetti dal fronte dottrinale si aggiungono recenti fastidi procurati dal giovane teologo alla Chiesa in materia di politica ecclesiastica: è il caso, ad esempio, della polemica sviluppatasi sulla colonne de Il Foglio durante la quale Mancuso ha avuto parole dure nei confronti della gerarchia in materia di contraccezione. Mancuso non solo chiede di riconsiderare la posizione espressa più volte dalla Chiesa, ma utilizza termini forti quali «dovere morale» e «persona responsabile». («Favorire una protezione di tali rapporti per evitare gravidanze indesiderate e quindi aborti, come pure per contrastare il diffondersi dell’Aids, è un dovere morale di ogni persona responsabile».qui).

Tra le prime reazioni alle tesi di Mancuso mi piace rispolverare le riflessioni di Bruno Forte, pubblicate oramai un anno e mezzo fà su L'Osservatore Romano sotto l'emblematico titolo "Gnosi di ritorno e linguaggio consolatorio":

L'insieme di queste tesi si rifà a un'opzione profonda, che emerge da molte delle pagine del libro: quella che non esiterei a definire una "gnosi" di ritorno, presentata nella forma di un linguaggio rassicurante e consolatorio, da cui molti oggi si sentono attratti. "Io penso - afferma l'autore - che l'esercizio della ragione sia l'unica condizione perché il discorso su Dio oggi possa sussistere legittimamente come discorso sulla verità" (315). Il problema è di quale ragione si parla: quella totalizzante della modernità, che ha prodotto tanta violenza nelle sue espressioni ideologiche? O quella che il Logos creatore ha impresso come immagine divina nella creatura capax Dei? E se di questa si tratta, come si può assolutizzarla fino al punto da ritenere superfluo ogni intervento dall'alto, quasi che il lumen rationis escluda il bisogno del lumen fidei? Cristo sarebbe venuto invano? E la fragilità del pensare e dell'agire umano sarebbe inganno, perché nessuna debolezza originaria degli eredi del primo Adamo si opporrebbe alla potenza di una ragione ordinatamente applicata?

Una posizione alternativa a quella di Forte ma ugualmente interna alla Chiesa Cattolica anche se priva di porpora cardinalizia o bastone vescovile, è espressa da Marco Vannini, che da buon filosofo cerca anzitutto le radici storico-filosofiche delle idee di Mancuso. Vannini nota come Mancuso faccia uso parziale del pensiero di Simone Weil e finisca per deviarne il senso più radicale:

se c’è una cosa che contesto davvero al mio amico Vito Mancuso è proprio questo suo richiamarsi alla Weil. Infatti nella scrittrice francese è fondamentale l’evangelica rinuncia a se stessi, ovvero al proprio io, alla propria volontà: quella che ella chiama “decreazione”. La Weil vede la dimensione naturale dell’uomo tutta sottomessa all’egoismo, e perciò opposta al regno della grazia, che invece si apre proprio quando l’uomo fa il vuoto in e di stesso, “odia la propria anima”. In parallelo, la Weil pensa che la libertà che l’uomo crede di esercitare quando è privo di legami sia del tutto illusoria, perché l’uomo è soggetto alle leggi della natura e al suo determinismo, per cui di libertà vera si può parlare solo nella grazia - quando, appunto, è morto l’io naturale : “Dire ’io sono libero’ è una pura illusione - scrive - giacché a dire ’io’ è ciò che non è libero in me”. Su questi punti cruciali il pensiero di Mancuso è quanto di più antiweiliano ci sia.

Per Vannini, insomma, Mancuso indebolisce il messaggio forte del Vangelo e finisce per conciliarlo con il mondo. Ben si comprende come questa posizione risulti difficile da accettarsi per un lettore di Paolo e studioso di mistica - ma sarebbe tale anche per Nietzsche e Kierkegaard - impegnato a sottolineare proprio l'opposto, ossia la rottura tra il mondo e la Croce. Vannini è parzialmente critico anche riguardo la posizioni di Forte, almeno per quanto riguarda l'accusa di gnosi: «posso dire che non concordo affatto con la motivazione che mi è sembrata prevalente in queste censure, ossia l’accusa a Mancuso di essere uno gnostico, perché, se c’è qualcuno che gnostico non è, questo è proprio lui. Infatti, gnosticismo vuol dire essenzialmente opposizione luce-tenebre, Dio-mondo, spirito-materia, mentre nell’ultimo libro di Mancuso il pensiero è proprio opposto».

Questo piccolo scorcio ha avuto la pretesa di dar voce a tre posizioni differenti all'interno della Chiesa stessa per testimoniare - benchè non ce ne fosse nuovamente bisogno - quanto complesso rimanga il dibattito interno alla comunità dei credenti e come possa essere interessante anche per chi, come il sottoscritto, scruti "da lontano". Le diverse letture degli autori e dei pensieri cardine della nostra tradizione culturale - prima che ecclesiastica - non sono mai fine a se stesse ma ancora una volta in questo caso risultano decisive per l'analisi dell'agire dell'uomo - cristiano o no - nel mondo contemporaneo. D'altronde, come ricorda Vannini, per Simone Weil è chiaro come chiunque ami e cerchi la verità, in ogni tempo e in ogni luogo, sia, in fondo, cristiano.
  Forum: Filosofi e Filosofie · Anteprima Messaggio: #8161 · Risposte: 0 · Visite: 94,141

AndreaF. Inviato il: Feb 14 2009, 03:33 PM


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Auguri!!!
  Forum: Area libera generale · Anteprima Messaggio: #7633 · Risposte: 4 · Visite: 12,134

AndreaF. Inviato il: Oct 28 2008, 02:46 PM


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Grazie Andrè!
  Forum: Filosofi e Filosofie · Anteprima Messaggio: #7402 · Risposte: 1 · Visite: 80,226

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