Appunti di un pazzo
Il genere umano e le sue orbite
la periferia si espande in alto
in vibrazioni d'etere
e giù in basso, le vibrazioni della terra
Autoritratto all'inferno, 1903
Elgersburg,1905 (ha 42 anni)
Che cos'è l'arte?
L'arte emerge dalla gioia e dal dolore. Maggiormente dal dolore
Fiorisce dal vivere umano.
L'arte descrive questo vivere - le sue manifestazioni.
Deve mostrare i molti piaceri, le tante sofferenze?
O dovrebbe semplicemente consentire di osservare fiori,
le cui qualità, tipologia e vibrazione sono decise dalla gioia e dal dolore?
L'8 novembre del 1880 ( ha 17 anni) annota nel suo diario:
"Oggi ho deciso di diventare pittore"
( Nietzsche nello stesso giorno iniziava il suo primo soggiorno invernale a Genova, fino al 1 maggio 1881: " Non riveli a nessuno che mi trovo e rimarrò a Genova...Voglio gettare le basi della più ignorata esistenza da mansarda" scriveva a Peter Gast a Venezia)
[c, 75]
Quando l'amore germogliava, la natura ti donava la sua bellezza e tu divenivi più bella, la notte estiva cospargeva d'oro il tuo volto e i tuoi capelli - solo i tuoi occhi - erano scuri - brillavano di una misteriosa incandescenza - e grazie a te la natura diveniva più bella - attraverso la mia retina, resa sfuocata dalla tua bellezza, vedevo il mare farsi più vasto - più dolci le onde - verde profondo la foresta
La danza della vita
6 agosto 1932
Caro Grisebach,
una volta ( Warnemunde, 1906-1907) abbiamo discusso sul determinismo. Io sostenevo l'impossibilità di sradicare del tutto la maggior parte dei fardelli ereditari. ( Una maledizione sopra un'intera famiglia, come nelle tragedie di Sofocle.) Tu ribattevi che il determinismo ha ben misere argomentazioni.
La mia arte dev'essere valutata alla luce di un immane fardello ereditario. La tubercolosi del ramo materno della mia famiglia, e la malattia psichica di quello paterno.
La mia arte è un'autoconfessione. Per suo tramite io tento di far luce sul mio rapporto con il mondo. Si potrebbe anche considerarlo egoismo. Comunque sia, ho sempre pensato e sentito che la mia arte potrebbe aiutare gli altri a fare luce nella loro ricerca di verità.
La morte nella stanza della malata, 1893
[W 12, 21-21]
Io cammino lungo un sentiero stretto. Da un lato un precipizio scosceso, un abisso dal fondo senza fine, un fondo di profondità abissale.
Dall'altro lato i prati, le montagne, le case, la gente. Io cammino e vacillo su quel crinale.
Sono sempre sul punto di cadere nel precipizio, ma allora mi protendo verso il prato, le case, le montagne, la gente.
Volteggio nella vita vibrante
Disperazione
“E’ come se i miei quadri avessero bisogno di un po’ di sole, di sporco e di pioggia”, confessava Edvard Munch, dopo aver sottoposto per mesi le sue tele agli umori del tempo, ai capricci delle intemperie e a un’estenuante lotta con la natura. Munch la chiamava “cura da cavallo”, una sorta di terapia d’urto per mettere alla prova la resistenza del colore, la forza (materica e allusiva) del dipinto e infondervi, attraverso un processo del tutto naturale -seppure spartano e aggressivo-, maggiore storia e passione, alimentandone da un lato la vitalità e il carattere e dall’altro il legame con le stagioni e il divenire.
L'ispirazione del famoso quadro:
«Quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue [...] sul fiordo nero azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura - e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura»
ma in verità sembra che l'ispirazione derivi dal "grande urlo attraverso la natura" illustrata nel Crepuscolo degli Dei di H. Heine del 1888.
In quell'anno, poi, successe altro, che squarciò la storia in due come dinamite.
un'immagine ma senza volto
Capitano Edgar
[W 24,27]
Un uccello rapace si è appollaiato nella mia mente,
conficcandomi gli artigli nel cuore,
trafiggendomi il petto col becco,
ottenebrandomi il pensiero con il battere delle sue ali.
Gli amanti di Magritte
bellissimo...
senza volto
ma nn perchè siano senza identità...
è perchè ancora nn se ne sono appropriati
nn le hanno fatte proprie
l'uno dell'altra
nn ancora
a proposito di baci, mi viene in mente questo...
e questo....
e questo
quali agogneranno quel che agognammo noi, in quella direzione dove tutto è ancora mare, mare, mare!
quel marmo, è più morbido della cera.
più caldo della cera.
è semplicemente stupefacente.
è che oggi mi sentivo romantico. pure troppo.
e poi, lo so io quanto è difficile scolpirla la cera. mica cavoli...
ma allora adesso nn hai più una mèta?
certo, sempre un passo avanti a me.
ogni tanto la scorgo, ma non mi affanno nella ricerca.
dopotutto le talpe apprezzano ciò che hanno, e scavano di continuo nuove gallerie.
con un unico obiettivo.
Qualsiasi porto, in mezzo alla tempesta.
No. Non per me.
Nero
come un cielo senza stelle e senza uccelli in volo
come un cunicolo sotterraneo in una notte buia
come una stanza senza una torcia
come un black hole
come il colore dei miei occhi
e poi Rodin...
Le rêve et le désir sont immortels.
Auguste Rodin
altro che cera...
"Nei rari momenti di tranquillità penso a noi. E' possibile che tu sia di nuovo andato all'estero? E cosa mi porterai questa volta?
Durante il tuo prossimo viaggio di lavoro a Parigi vai per favore al Museo Rodin. C'è una statua, il poeta e la Musa. Guardala due volte. Poi controlla nel negozio di souvenir se vendono ancora la cartolina con questa statua. La didascalia, tempo fa, portava una citazione..mi sembra che questa frase sia di Baudelaire: " Lascia il tuo liuto, o poeta e baciami"
Comprala da parte mia."
David Grossman
Che tu sia per me il coltello
Rodin
Il poeta e la Musa
15 aprile 1929
Ogni cosa è luce e movimento.
Come la roccia e il cristallo hanno vita e volontà,
così accade agli uomini.
Amore e Psiche, 1907
die
di chi è
quella nuova procella che hai postato?
questo nuovo naufragio
la luna crudele che separa le nubi
per illuminare
la tragica sorte dei naufraghi
il loro terrore?
la procella che s'annuncia
la mia preferita
è senza alcun dubbio quella di Jack Vettriano
Tempesta
volevo dirlo...
ma mi sembrava troppo banale
in primavera fanno una mostra a ferrara
quella di brescia dell'anno scorso
era dedicata più alla sua luce...che alle sue tempeste
questo è il turner di brescia che mi ha incantato
forse l'aurora
Amore e Psiche
Apuleio
"Psiche è una bellissima principessa,
così bella da causare l'invidia di Venere.
La Dea invia suo figlio Eros perché la faccia innamorare
dell'uomo più brutto e avaro della terra,
perché Psiche sia coperta dalla vergogna di questa relazione
Ma il Dio si innamora della mortale, e con l'aiuto di Zefiro,
la trasporta al suo palazzo, dove,
imponendo che gli incontri avvengano al buio
per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua.
Ogni notte Eros va alla ricerca di Psiche,
ogni notte i due bruciano la loro passione
in un amore che mai mortale aveva conosciuto.
Psiche è dunque prigioniera nel castello di Eros,
legata da una passione che le travolge i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle,
decide di vedere il volto del suo amante,
pronta a tutto,
anche all'uomo più orripilante, pur di conoscere.
È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale:
una goccia cade dalla lampada e ustiona il suo sposo:
il Dio va via e Venere scaglia la sua punizione.
Solo alla fine, lacera nel corpo e nella mente,
Psiche riceve l'aiuto di Giove.
Mosso a compassione il Dio fa in modo
che gli amanti si riuniscano."
Wik
si, nemo
a primavera tutto trascolora
e acquista nuova magia
ma
pure d'inverno la piana ammalia
stam ho visto uno stormo di candidi gabbianelli
brulicare i prati
sullo sfondo le maestose presenze degli alti alberi spogli
ma l'erba a tratti è ancora verde
e poi..
poi la nebbia...
alito fine che sale
abbiamo questo privilegio
noi della piana:
vediamo la terra respirare
( oppure sospira, oppure...)
e poi..
poi la nebbia...
alito fine che sale
abbiamo questo privilegio
noi della piana:
vediamo la terra respirare
E' vero la pianura d'inverno è magica...
incantevole nemo
come una visione di caspar..
abbiamo dimenticato questo...
12 dicembre
dies natalis di Munch
una sua poesia
In lei imprimo la morbida bellezza
della limpida sera estiva - su di lei riverso
lo splendore del sole che dilegua
- sui suoi capelli - sul suo
viso sulla sua veste bianca -
oro luccicante
La dispongo contro il mugghiante
blu del mare - con le linee
della spiaggia serpeggianti -
Questo è il modo in cui lei si allontana
- lui ancora non comprende nulla
ma come nei sogni la sente
scivolar via
- Lui resta in piedi tra i
fiori rosso sangue - nelle
nubi azzurro scuro della sera -
Non comprende esattamente
che cosa accada-
Ma anche quando lei è scomparsa
avverte fino a che punto
i fili sottili della sua chioma
siano ancora allacciati
al suo cuore - che sanguina - e brucia
come una piaga insanabile.
[W 73,188]
Cara Tulla
un sentito ringraziamento per le lettere -
Tu di certo saprai comprendere che sono innamorato di te - è esattamente qualcosa di folle.
Non penso mi si addica innamorararmi di qualcuno o che qualcuno si innamori di me -
penso di essere esclusivamente adatto a godermi lo stare insieme...
Credo che il mio unico compito sia dipingere e so dunque di dover scegliere tra l'amore - e il mio lavoro.
Kurt
danza della vita...
o danza macabra?
Uhmmm
http://it.youtube.com/watch?v=qFMo7Fye_BI&feature=related
[P N 30,67]
Molti miei dipinti ritraggono uno stato d'animo prevalente, le impressioni di quella vita
interiore in cui l'anima tenta di trovare una soluzione per il combattimento tra uomo e donna chiamato amore.
E questo dal principio, quando, pur rifiutandolo, ne erano conseguenti dipinti quali Il bacio e la morte e la fanciulla,
in cui il combattimento in quanto tale aveva avuto inizio.
Il dipinto della donna che dona e possiede la tormentata bellezza di una Madonna.
Il Mistero risiede in un'evoluzione collettiva.
La donna, nella sua totale diversità, è un mistero per l'uomo -
simultaneamente santa, puttana e servizievole creatura dedita, nell'infelicità, all'uomo.
[C, 91]
La pallida bellezza di una Madonna
- è giunto il momento in cui la vita la compenetra attraversandola -
in cui la catena si va inanellando da migliaia di anni - un migliaio d'anni fa -
la vita è nata soltanto per essere - per nascere nuovamente e morire -
l'atto della creazione nella sua bocca è dolore -
in un angolo della sua bocca risiede uno spettro di morte -
nelle sue labbra la gioia della vita.