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> xchè Verrecchia è contro Nietzsche??, domanda-curiosità
Stirner
messagio Sep 15 2008, 07:21 PM
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Ciao a tutti. Leggendo il libro che Verrecchia ha scritto su Schopenhauer ho trovatoa nche degli attacchi a Nietzsche. Per es dice che Schop. dopo 3 settimane passate a Venezia aveva visitato tantissimi momumenti, Chiese ecc.; invece Nietzsche dopo tre settimane a Venezia si era solo preouccupato del prezzo della verdura e dei ristoranti.... critica che si appiglia ai ventri. Ciononostante Verrecchia ha un buon lessico ed è dotato di grande ironia. Ma mi è sorta una domanda:

Donde viene questa avversione per il Nostro? (forse trovare qualcuno che va contro Nietzsche puo' risultare molto edificante: biasimare un ideale testa la nostra fede in esso...lodarlo invece...
Ciaooooooo


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Soltanto con Nietzsche finisce il Medioevo.

Alfred Bäumler.
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Luigi
messagio Sep 19 2008, 12:40 PM
Messaggio #2


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CITAZIONE(SaYo @ Sep 19 2008, 09:37 AM) *
Una critica intelligente non necessariamente è una critica esatta, specie quando mossa
dalla foga più che dall'anatomia. Ad esempio dissezionare l'opera del baffo per criticarlo
vorrebbe dire anche accorgersi che questioni come:

trovano eccome una risposta nell'opera di Nietzsche, e forse anche più di una.

Il problema della critica antinietzscheana è : vogliamo dissezionare e criticare (come fa Severino)
oppure vogliamo rispondere al fuoco con altro cinismo (come fa Russel, e qui anche Verrecchia) ?

Sul fatto che Nietzsche abbia spiegato il perchè della decadenza e della degenerazione dell'istinto io penso che Verrecchia non sia ignorante, più che altro l'ho visto molto critico e ironico nei confronti della spegazione dell'istinto da parte di Nietzsche, come in questo passo(pg.167-168): "Anche Socrate, benineteso, è un decadent, anzi egli sarebbe il padrone dei decadents e, in combutta con quel "codardo" di Platone, avrebbe provocato la "dissoluzione greca". Nietzsche sembra riattaccarsi a Lavater, sferzato a sangue da Lichtenberg: bruttezza fisica equivale a pessimismo, a critica distruttiva. Comunque, vediamo quel che dice Nietzsche:
'Per i suoi natali Socrate apparterrebbe al popolo minuto: Socrate era la plebaglia. è noto, e lo si può vedere anche oggi, quanto egli fosse brutto. Ma la bruttezza, un'obiezione per sè stessa, è tra i Greci, una confutazione. E Socrate era poi veramente un greco? La bruttezza è abbastanza spesso l'espressione di uno sviluppo ibrido, ostacolato dall'incrocio'.Che argomentazione! Ad ogni modo, prendiamone atto:Socrate era un villanzone brutto e sacrilego, il quale, per non essere stato tenuto a battesimo da Venere, si sarebbe mosso a predicare il dubbio e la virtù per le vie di Atene, al fine di debilitare l'istinto vitale dei greci. Chi pensa e scrive queste cose spara non solo alla cieca, ma anche a salve, in quanto usa false munizioni.(..)Del resto, dire alla gente:vivete, non date retta a quei corruttori dei filosofi, amate e siate attaccati alla vita, seguite l'istinto ecc., è un pò come voler raccomandare ai cani da caccia di correre e di seguire uniamente il loro fiuto"
Detto questo, non sto dicendo che quello di Verrecchia sia un parere giusto o sbagliato, ma si tratta di critiche non superficiali secondo me.
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