Malwida von Meysenbug, Dai suoi scritti Opzioni

[lou]

22 maggio 1872

Vivevo a Firenze nel 1872, quando la signora Cosima Wagner mi segnalò un'opera appena pubblicata di un giovane professore di Basilea, intimo amico dei Wagner che vivevano sul lago di Lucerna. L'opera era intitolata " La nascita della tragedia dallo spirito della musica", l'autore si chiamava Friedrich Nietzsche. All'epoca si radunava da me un piccolo circolo di persone eminenti. Leggemmo insieme l'opera e tutti ne fummo subito entusiasti.
La messa a fuoco dei due elementi basilari della vita greca, denominati dall'autore dionisiaco e apollineo, schiudeva una messe di pensieri geniali sul modo in cui l'essenza del mondo "in sé", il dionisiaco, la cui lingua originaria è la musica, partorisce dalla bellezza dell'apparenza apollinea il capolavoro della tragedia.

[lou]

Venimmo anche a sapere che Nietzsche, filologo molto erudito, ancora molto giovane era stato proposto come professore ordinario all'Università di Basilea dal famoso professor Ritschl, che lo stimava molto. Quello che però affascinò tutti ancor più dell'erudizione del profondo conoscitore dell'antichità, erano la genialità e la poesia nella sua maniera di pensare, l'occhio veggente del poeta, che comprende con sguardo divinatorio l'intima verità delle cose, là dove il pedante erudito ne tocca solo l'involucro esterno credendo sia l'essenziale.