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> Lou parla di Nietzsche
lou
messagio May 1 2008, 10:27 PM
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1882

..era il tempo in cui l'espressione generale della sua personalità era già tutta permeata dalla sua profonda agitazione interiore, e manifestava anche ciò che egli cercava di tenere per sè e nascondere. Starei per dire: la prima, forte impressione che affascinava in Nietzsche era proprio questo senso di occulto, l'intuizione del suo solitario riserbo. La sua figura non offriva nulla di appariscente a un osservatore superficiale: era facile che passasse inosservato quest'uomo di media statura, vestito modestamente ma con grande cura, dai lineamenti tranquilli e dai capelli scuri ravviati semplicemente all'indietro.


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lou
messagio May 1 2008, 10:32 PM
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Le linee sottili e quanto mai espressive della bocca erano quasi completamente nascoste da un paio di folti baffi ricurvi; il riso leggero, il modo di parlare sommesso, il passo prudente e meditabondo, con le spalle leggermente ricurve; è difficile immaginarsi questa figura in mezzo a una folla - egli recava impresso il marchio dell'appartato, del solitario.


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lou
messagio May 2 2008, 03:16 PM
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Eccezionalmente belle e aristocratiche , tanto che lo sguardo ne era involontariamente attratto, erano le mani di Nietzsche, che - così lui credeva - rivelavano il suo spirito...Davvero rivelatori erano anche i suoi occhi. Era semicieco, ma il suo sguardo non aveva nulla della fissità indagatrice, ammiccante, involontariamente indiscreta di tanti miopi; i suo occhi apparivano piuttosto come i depositari e i custodi di tesori nascosti, di muti segreti, che nessuno sguardo indiscreto doveva sfiorare.


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lou
messagio May 4 2008, 01:21 PM
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La vista difettosa dava ai suoi tratti un fascino del tutto particolare, dovuto al fatto che i suoi occhi, invece di rispecchiare le mutevoli impressioni esteriori, riflettevano soltanto ciò che gli passava nell'animo... Le volte che si rivelava qual era, sotto la suggestione di un dialogo a due che lo riscaldava, il suo sgaurdo poteva lampeggiare tanto da commuovere; ma quando era di umore tetro, esso tradiva una solitudine cupa e quasi minacciosa , come se venisse da inquietanti abissi.


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lou
messagio May 6 2008, 10:08 PM
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8 maggio 1882:

da Lucerna Nietzsche si recò con Lou a visitare la tenuta di Tribschen,
" il luogo dove aveva trascorso momenti indimenticabili con Wagner.
Per lungo tempo se ne stette seduto in riva al lago, immerso in dolorosi ricordi;
poi, disegnando col bastone sulla sabbia bagnata, cominciò a parlare con voce sommessa del passato.
E quando alzò lo sguardo, aveva gli occhi pieni di lacrime"


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lou
messagio May 7 2008, 09:46 PM
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Aprile-maggio 1882:

Quando partimmo da Roma, sulle prime la questione sembrava risolta ; negli ultimi tempi Nietzsche aveva sofferto di un peggioramento dei suoi "attacchi" - della malattia che l'aveva costretto a rinunciare alla sua cattedra di Basilea e che si annunciava come una terribile emicrania; per questo motivo Paul Rée rimase con lui, mentre mia madre - come mi sembra di ricordare- ritenne più conveniente partire prima con me, sicchè ci incontrammo nuovamente solo a metà strada.


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lou
messagio May 13 2008, 10:01 PM
Messaggio #7


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Ogni tanto facevamo sosta insieme, ad esempio a Orta, uno dei laghi dell'Italia settentrionale, dove il vicino Monte Sacro sembrò affascinarci....
(Nietzsche) voleva dichiararsi a me personalmente - come fece nel Lowengarten. Nello stesso tempo Nietzsche insistè anche perchè ci facessimo fare una fotografia insieme, nonostante le energiche proteste di Paul Rée, che per tutta la vita conservò una morbosa avversione a veder riprodotto il suo volto. Nietzsche, in vena di bizzarrie, non si limitò a insistere, ma si diede con gran impegno a organizzare personalmente il tutto fin nei particolari - come il piccolo (risultato troppo piccolo!) carretto, il ramo di lillà intorno alla frusta....


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