Nietzsche e il disagio della modernità |
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Nietzsche e il disagio della modernità |
May 5 2007, 04:11 PM
Messaggio
#1
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Old Member Gruppo: Members Messaggi: 110 Iscritto il: 3-May 07 Da: Abruzzo Utente Nr.: 76 |
E se la volontà di potenza fosse una sfida contro lo svilimento dell'uomo in epoca post-moderna?
Se l'indviduo, nell'attuale capitalismo avanzato, ha perso totalmente la soggettività fino a non essere più in grado di manifestare una propria alterità può la volontà di potenza essere una risposta plausibile di fronte alla debolezza dell'uomo attuale. Se la mercificazione del capitalismo ha desertificato la realtà(vedi Baudrillard) dove ogni individuo vive in una simulazione che ha sostituito il reale in una sorta di paradiso virtuale(iper-realismo) fino a negare ogni possibile intervento umano(pensiero debole) a favore di un conformismo assoluto, come possiamo manifestare noi stessi con la volontà di potenza? La pianificazione capitalista ha annientato anche quella forza interiore capace di dare il libero arbitrio al singolo??? |
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May 7 2007, 08:21 PM
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#2
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 64 Iscritto il: 31-March 07 Utente Nr.: 31 |
CITAZIONE No, no caro mio. Guarda che ti sbagli di grosso. Il liberal-capitalismo è un regime a tutti gli effetti con tanto di dittatura,non molto diverso da quello sovietico che c'è stato, per quanto riguarda il dominio assoluto sulle masse. La 'democrazia' serve solo per mascherare e occultare il potere reale gestito dai gruppi di pressioni o 'poteri forti'. La libertà di informazione è solo un falso libero arbitrio bene organizzato dai media(agenda setting).La democrazia è solo finzione di democrazia ma non vera democrazia. Dove c'è libero capitalismo non ci può essere libera scelta, nel modo più assoluto dato che gli interessi economici governano ogni cosa. Ma conosci un'alternativa? C'è mai stata una società diversa dalla nostra? Io credo che sia caratteristico di ogni società, cioè del vivere nella societas, quella costrizione dei singoli che però è anche la loro costruzione. Mio caro, non esisti prima di questa società che ti ha modellato, e anche le tue invettive sono pur sempre formulate con un linguaggio ed entro un quadro concettuale che essa stessa ti ha trasmesso (a partire dalla lingua italiana ad esempio...). Concordo cioè con Lord. L'alternativa "libera scelta - non libera scelta" si muove entro un paradigma culturale (il nostro) che ha "ideato" il concetto di libera scelta (con intento accusatorio...come evidenzia Lord). Ora che fare? passare il tempo a lamentarsi sognando come dovrebbe essere o potrebbe essere "il migliore dei mondi", oppure stare al gioco e accettare la sfida??E' chiaro, le nostre scelte sono già predefinite, dunque non libere. Ma questo ci giustifica a non scegliere più?? CITAZIONE È mitologia credere che troveremo il nostro vero io dopo aver lasciato o dimeticato questo e quello. Così ci sbrogliamo come una matassa, all’infinito: invece costruire noi stessi, modellare tutti gli elementi in una forma – questo è il nostro compito! Sempre quello di uno scultore, di un uomo creativo! F. Nietzsche PS: in pratica ho ribadito le cose scritte da Lord ! -------------------- "Restate fedeli alla terra!"
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