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> La follia di Nietzsche
NIHILO
messagio Jul 25 2007, 11:05 AM
Messaggio #21


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Non è questo, è che ci sono tanti avvoltoi pronti a speculare
sul fatto eventuale che Nietzsche non era in sè già a far tempo
dai suoi primi lavori. Nondimeno esiste troppa letteratura amena
sulla follia. Quella di platone è una metafora poetica, ma la follia
vera, quella clinicamente obiettivabile, è una cosa tremenda, altro che
Erasmo da Rotterdam, il quale sicuramente per follia intendeva ironicamente
una manifestazione accentuata di estro, una condizione estatica che potrà
costituire un buon terreno per la creazione artistica, ma non certo per la
speculazione filosofica e scientifica.
Per chiudere, e scusate, non voglio essere macabro, l'unico modo per
accertare incontrovertibilmente che la malattia di Nietzsche fosse un
meningioma è l'autopsia del cadavere. Ma adesso, Federico, riposa in
pace.
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andreademilio
messagio Jul 25 2007, 01:58 PM
Messaggio #22


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Capisco quello che vuoi dire, Armà: non c'è da scherzare o fare gli intellettuali, davanti alla psicopatologia. Ma ogni tanto mettere in dubbio la retorica della ''normalità'' mi sembra utile, perché in nome della ''normalità'' si può perseguitare non poco.
Erasmo lo lessi tempo fa e di sfuggita, ma mi sembra che il suo elogio fosse ironico, e tendesse anzi a richiamare l'uomo agli equilibri della ragione. Ha molto in comune con Voltaire, e N. scrive che i tre grandi spiriti europei ( cioè immuni dal fanatismo nazionalistico e dalle ristrettezze culturali?) sono Petrarca, Erasmo, Voltaire.
Siamo sicuri che la divina mania di Platone sia solo metafora poetica? Gli stessi individui che noi rinchiuderemmo o comunque considereremmo bacati, i Greci li ascoltavano con venerazione ( si pensi alla divinazione mantica)


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NIHILO
messagio Jul 26 2007, 08:44 AM
Messaggio #23


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CITAZIONE(andreademilio @ Jul 25 2007, 12:58 PM) *
Capisco quello che vuoi dire, Armà: non c'è da scherzare o fare gli intellettuali, davanti alla psicopatologia. Ma ogni tanto mettere in dubbio la retorica della ''normalità'' mi sembra utile, perché in nome della ''normalità'' si può perseguitare non poco.
Erasmo lo lessi tempo fa e di sfuggita, ma mi sembra che il suo elogio fosse ironico, e tendesse anzi a richiamare l'uomo agli equilibri della ragione. Ha molto in comune con Voltaire, e N. scrive che i tre grandi spiriti europei ( cioè immuni dal fanatismo nazionalistico e dalle ristrettezze culturali?) sono Petrarca, Erasmo, Voltaire.
Siamo sicuri che la divina mania di Platone sia solo metafora poetica? Gli stessi individui che noi rinchiuderemmo o comunque considereremmo bacati, i Greci li ascoltavano con venerazione ( si pensi alla divinazione mantica)

Sono d'accordo sulla questione della normalità.Si tratta di un parametro molto relativo.
Dall'inquisizione al totalitarismo sovietico, bollare di insania mentale i "nemici" era un comodo
espediente per liquidarli. Ma quei poveretti non erano folli, erano solo coraggiosi eterodossi.
Si dovrebbe rinchiudere il meno possibile, solo in caso di accertata reale pericolosità sociale
-nel senso di attitudine a ledere il prossimo, come nel caso dei serial killer- del soggetto.
Anche i russi -vedi romanzi di Dostoevskij- consideravano taluni folli come creature predilette
del Signore, ma ancora erano pur sempre -come i nostri santi- persone disturbate ma assolutamente
innocue per gli altri, anche se, ahimè, pericolose per sè medesiei -stigmate, deliri, allucinazioni, suicidio-.
Il caso di Fritz è diverso: atteso che egli ha perso il senno per pura sventura -una malattia organica è tale-
nessuno può osare, allo stato, di asserire che la quasi totalità dei suoi scritti -concediamo pure qualche
spazio al dubbio per quanto riguarda ACH- sono opera di una mente non solo sana, ma anche acuta e geniale.
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NIHILO
messagio Jul 26 2007, 12:37 PM
Messaggio #24


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CITAZIONE(NIHILO @ Jul 26 2007, 07:44 AM) *
Sono d'accordo sulla questione della normalità.Si tratta di un parametro molto relativo.
Dall'inquisizione al totalitarismo sovietico, bollare di insania mentale i "nemici" era un comodo
espediente per liquidarli. Ma quei poveretti non erano folli, erano solo coraggiosi eterodossi.
Si dovrebbe rinchiudere il meno possibile, solo in caso di accertata reale pericolosità sociale
-nel senso di attitudine a ledere il prossimo, come nel caso dei serial killer- del soggetto.
Anche i russi -vedi romanzi di Dostoevskij- consideravano taluni folli come creature predilette
del Signore, ma ancora erano pur sempre -come i nostri santi- persone disturbate ma assolutamente
innocue per gli altri, anche se, ahimè, pericolose per sè medesime -stigmate, deliri, allucinazioni, suicidio-.
Il caso di Fritz è diverso: atteso che egli ha perso il senno per pura sventura -una malattia organica è tale-
nessuno può osare, allo stato, di asserire che la quasi totalità dei suoi scritti -concediamo pure qualche
spazio al dubbio per quanto riguarda ACH- sono opera di una mente non solo sana, ma anche acuta e geniale.
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Errata corrige: "nessuno può osare di asserire che [...] dei suoi scritti NON SIANO" etc


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NIHILO
messagio Jul 27 2007, 08:07 AM
Messaggio #25


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No, scusate, -si va sempre di fretta in questo occidente- il primo testo era quello sintatticamente
giusto.
FEHLER SIND FEHLER


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Freddie
messagio Jul 27 2007, 04:39 PM
Messaggio #26


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heheh nihilo dalle mie parti si dice "bevi di meno" wink.gif naturalmente scherzo!


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CITAZIONE
Dei buoni denti e uno stomaco forte - t'auguro questo!
E se ti sei trovato col mio libro,
ti troverai di certo anche con me.
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NIHILO
messagio Jul 31 2007, 08:23 AM
Messaggio #27


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Forse hai ragione Freddie, mi sa che oggigiorno non ci
si può fidare neanche dell'acqua, chissa cosa ci mettono
dentro, io ne bevo tanta, dovrò stare più attento, forse
circolano partite di acqua "tagliata",eheh!!
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