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> Quali sono i valori creativi e costruttivi di Nietzsche?
Mauro
messagio May 1 2010, 07:00 AM
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[font="Verdana"][/font][size="4"][/size] Ho letto con grande piacere il topic sul nichilismo-dovreste pubblicarlo, è profondo e intenso per contenuti e lucidità-.
Volevo chiedere al qualche appassionato generoso,in sintesi: Quali sono i valoro creativi e costruttivi di Nietzsche, dopo la sua geniale analisi del nichilismo? Dice d'averlo superato ma non ho capito come...grazie.
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Sgubonius
messagio Jun 10 2010, 08:28 PM
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La prima cosa che mi viene da pensare è che non hai capito un gran che di quanto scrivevo sopra. Non vedo cosa c'entrino le critiche in questione quanto meno, dato che rientrano perfettamente nella classificazione e trattazione di sopra.

In primis bisognerebbe disfarsi del dualismo che sta ancora nel pensare il materiale e il mentale (chiamali come vuoi poi: idea e cosa, res cogitans ed extensa, noumeno e fenomeno, volontà e rappresentazione) come due cose profondamente distinte in cui uno influenza l'altro o viceversa. Dato che nessuna delle due metà è pensabile a se stante, non ha alcun senso distinguere ancora i meccanismi, esiste una volontà di potenza che è la relazione prospettica (senza rimandare a nessun mondo assoluto prima) sintetizzatrice di realtà. Potremmo usare il dualismo aristotelico per capirci qualcosa in più: il potenziale e l'attuale. In Nietzsche (e probabilmente Spinoza) l'attuale è potenziale e viceversa: esiste solo la potenza, la volontà di, la tensione prospettica. Mondo di forze e non di corpi, i corpi vengono dopo come formalizzazione apollinea. Il coniglio è coniglio perché mi "affeziona" sempre nella stessa maniera (sensazione di pelo bianco, odore/sapore di un certo tipo, ecc...) e io lo chiamo così. Il ripetersi delle caratteristiche (e delle conseguenze) del tipo coniglio fa parte della falsità in cui la volontà di potenza si esercita. Il falso non è più l'opposto del vero, come l'immaginario non lo è più del reale e via dicendo. Esiste solo il falso, e il falso è il prospettico. Se io vedo un miraggio, quel miraggio esiste, non è né vero né falso, è un vero miraggio o della falsa acqua se vuoi, a seconda della prospettiva che prendi. Questa è la verità del falso, che supera vero e falso con un solo balzo, è la priorità del differenziale sull'assoluto.

Allo stesso modo non è che il caos sia irrazionale, il caos è solo l'estremamente complesso (nel senso etimologico di piegato in se stesso), le teorie scientifiche stesse lo intendono in questo modo. Per cui come ti dicevo esiste un "tutto il reale è razionale" anche per Nietzsche, se per razionale si intende la "ragione" circolare della potenza. Tutto ciò che esiste risponde a questa logica, a questo logos eracliteo. Il computer come la medicina sono tecniche, che funzionano se rispondono a criteri di potenza. La ripetizione, che fonda la tecnica, fa parte della struttura della volontà di potenza, per cui queste cose rientrano perfettamente nelle falsità prospettiche della volontà di potenza, che semplicemente invita a considerare le cose in divenire e differenzialmente (per esempio: tal medicina non è il bene sommo, ma fa bene se applicata in questo preciso caso: verità del relativo, cioè del falso in assoluto). Il contra platone sta solo nel dire che se un Sofista si finge coniglio, puzza come un coniglio, sa di coniglio, salta come un coniglio, esso è un coniglio, se un artista ha un divenire-pietra, esso è una pietra, in prospettiva e differenzialmente, ergo l'artista è più potente dello scienziato.

Per il resto basta che leggi Nietzsche: l'uomo è qualcosa che va superato (überwunden) = übermensch. Non è l'uomo superiore (né il re o il papa, ovvero chi ha il potere, né chi eccelle nel suo mestiere come il mago o il coscienzioso). E il superuomo è quasi sempre presentato come l'artista, lo è quando viene identificato in Goethe, lo è quando si dice "noi artisti", lo è quando si parla di "creazione" in continuazione, lo è in tutti i Ditirambi di Dioniso ("solo poeta, questo il pretende della verità"). Non è l'anima bella, ma è l'artista come superamento del limite umano della soggettività puntuale. Io posso essere il Borgia o Hitler della situazione, senza scrupoli e vincente in tutto, sicuramente questo è un volto della volontà di potenza, che risponde alla ciclicità del "voglio me stesso", ed in questo è superiore al moralista che vuole il nulla (ammesso che non ci sia poi una pulsione di morte dietro i Borgia e gli Hitler, cioè la ricerca della cessazione del volere e soprattutto del volere prospettico), ma non è ancora l'espressione più alta dell'esistente: il superuomo è definito così: "il tipo superiore di tutto ciò che è", leggasi il tipo superiore di volontà di potenza, quindi la suprema ciclicità di "volontà di volontà", quindi il volere se stessi sì, ma in quanto si è volontà di potenza (divenire ciò che si è). A questo grande passo, quello dell'eterno ritorno, in cui il soggetto imperante e dominatore si sfilaccia e si piega su se stesso, sopravvive solo l'artista, lo schizofrenico anche, che non ama se stesso ma ama il fato monista della VdP che prospetticamente si esprime in lui che danza nel divenire tutte le cose.

In poche parole: certo che Nietzsche potrebbe preferire 100 volte i nazisti al pubblico di Wagner (ma che strano che coincidano eh!) e 100 volte Borgia ai preti, e certamente professa una società in cui la moltitudine sta al suo posto; ma tutto questo appartiene all'uomo, non al superuomo. Quando si parla del superuomo, stiamo parlando di uno che può essere schiavo in catene, con la sua famiglia impalata ad un muro davanti a sé, con l'armageddon davanti, e nel contempo dire "non è proprio ora divenuto perfetto il mondo, ebbene, ancora una volta". Dev'essere un pazzo? Sì, probabile. Oppure dovrebbe essere un esteta che davanti ad una tragedia sofoclea chiede il bis.


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Fulcanelli
messagio Jun 12 2010, 02:03 AM
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"In primis bisognerebbe disfarsi del dualismo che sta ancora nel pensare il materiale e il mentale" Perché? è fuori moda? non è firmato Chanel? e poi chi ti dice che io intenda separare il mentale dal materiale?al contrario,direbbe Fritz,al contrario!
"Dato che nessuna delle due metà è pensabile a se stante" consegue da quanto detto sopra che non sussistono alcune 'due metà': l'organicità è 'corporificata' nelle cose così come nella mente,è un tutt'uno,è tutto materia/energia,ma con un ordine che sfugge nella sua intima essenza alla nostra visione prospettica la quale però si amplia sempre più tramite la conoscenza di ciò che è vero,ciò che sussiste effettivamente.Per 'intima essenza' non intendo un qualsivoglia noumeno bensì una consapevolezza totalizzante che si colloca al di là del pensiero discorsivo e diviene pura intuizione,superamento dei contrari,in particolar modo dell'antinomia soggetto/oggetto. L'errore degli stoici consiste nell'aver introdotto nel reale un ordine fittizio e rigido che escludeva sia il fluire delle cose,sia la spontaneità e la vitalità degli esseri senzienti,facendo della ragione qualcosa di opposto alle funzioni vitali proprie all'organicità naturale confondendo la 'ragione' intesa come facoltà logico/razionale con l'organicità propria al mondo naturale ed evirando quella facoltà sia dei suoi aspetti sentimentali e pulsionali,sia di quelle potenzialità che si discostano dalla pura capacità logica,come l'intuizione.
"Mondo di forze e non di corpi, i corpi vengono dopo come formalizzazione apollinea" tutto vero eccetto l'ultima parte:i corpi sono una nostra invenzione che la ragione/vdp determina in vista della propria sopravvivenza in un mondo caotico per 'imporre' a questo caos una qualche nozione che comunque gli è estranea.Non vi sono 'cose' se non nella nostra mente!Non vi è causalità.Questo mondo è dionisiaco,l'apollineo manca! e allora qual è il problema?!questo è il problema!
"Il falso non è più l'opposto del vero, come l'immaginario non lo è più del reale e via dicendo" appunto! Perché è tutto falso!L'autodistruzione sistematica della ragione,un'altra forma di nichilismo estremo come conseguenza a quella morale/religiosa del cristianesimo!Qui Nietzsche non costruisce più,langue disperato nel più cupo annullamento:l'unica via d'uscita è l'identificazione col dio dell'irrazionale inteso nella sua compiutezza,che 'si nutre dei propri escrementi',perché questa tensione alla totalità è insopprimibile,solo che il mondo che qui viene concepito e col quale ci si identifica è un mondo in cui non vi è spazio neanche per la ragione che lo ha pensato ergo,per estrema coerenza bisogna annullarla.Infatti nel periodo del ricovero a Basilea (caso strano il dottore che lo aveva in cura si chiamava Wille:Volontà in tedesco)tragicamente N. si nutriva dei propri escrementi.
"Esiste solo il falso, e il falso è il prospettico" Non si può credere il falso sapendo che è falso!E' una contradictio in adjecto!Posso credere che un'asserzione sia parzialmente vera o verosimile,ma non falsa.Il prospettivismo sta nella limitazione dovuta alla percezione sensoriale (ad es. vediamo il paesaggio piatto e ne concludiamo che la Terra sia piatta) o all'errore della ragione (pensiamo nel modo A e invece la spiegazione sta in cool.gif o all'incapacità di comprendere una dinamica della realtà (ad es. come nasce e si sviluppa un tumore) o infine nel percepire il mondo qualitativamente,in modo artistico,assolutamente soggettivo.Il prospettivismo è la nostra condizione di soggetto che tendiamo a superare,non per abolirla,ma per rafforzarne la consapevolezza.
"Se io vedo un miraggio, quel miraggio esiste, non è né vero né falso, è un vero miraggio o della falsa acqua se vuoi, a seconda della prospettiva che prendi" Certo!Finché non hai bisogno di bere!!!Ecco perché dico che è la verità a favorire la vita e non il contrario: la Natura ci ha forniti di ragione perché la ragione è insita in essa che ha privilegiato l'uomo,forse anche i delfini,o altri esseri che potrebbero vivere su altri pianeti(chi può dirlo?) in modo da farne un microcosmo,per così dire,così che chi è dotato di intelligenza partecipa della divinità,con licenza parlando,dell'ebbrezza erotica,degli stati superiori di coscienza,del piacere globale dell'essere senziente,ma anche del dolore,del male che può attenuare e,a volte,superare grazie alla saggezza:'principio e bene supremo è l'intelligenza delle cose, perciò tale genere di intelligenza è anche più apprezzabile della stessa filosofia, e madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia intelligente, bella e giusta, né vita intelligente, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili' come dice Epicuro.Io considero superuomo chi realizza pienamente le proprie facoltà,sia fisiche che mentali:Spinoza,Goethe,Caravaggio,Leonardo da Vinci,Mozart, Beethoven,Newton,Archimede,Platone,Socrate,ecc.chiunque metta a frutto le sue peculiari qualità a favore della vita.Il superuomo è e deve restare un caso,non può essere progettato o voluto:nasce,è,e tutti gli altri uomini non possono che trarne vantaggio,anche se lo invidiano:ma il superuomo non fa pesare la propria superiorità,né crede di essere superiore.
"Allo stesso modo non è che il caos sia irrazionale, il caos è solo l'estremamente complesso" Se così fosse sarebbe dimostrata in pieno la mia tesi:l'estremamente complesso può essere compreso ergo ecc.
"Per cui come ti dicevo esiste un "tutto il reale è razionale" anche per Nietzsche, se per razionale si intende la "ragione" circolare della potenza" Sì,ma solo nella tua fantasia:'E sapete voi che cosa è per me 'il mondo'?Devo mostrarvelo nel mio specchio?Questo mondo è un mostro di forza,senza principio,senza fine,una quantità di energia fissa e bronzea,che non diventa né più grande né più piccola,che non si consuma,ma solo si trasforma,che nella sua totalità è una grandezza invariabile,un'economia senza profitti né perdite,ma anche senza incremento,senza entrate,circondata dal 'nulla' come dal suo limite...ecc. [1067 La volontà di potenza]'.
"Il computer come la medicina sono tecniche, che funzionano se rispondono a criteri di potenza' Si si...è la stesa logica dell'uomo allo stato primitivo che vedendo uno di noi che utilizza un computer prende una scatola per fare il tower,un vetro per monitor li collega e impone a questo totem magico di funzionare come quello che usa l'uomo civilizzato: e per cosa si usa questo totem?che cosa ci fa l'uomo tecnologicamente evoluto?Ma è ovvio:parla con gli dèi per farsi inviare tante cose buone.Ah sant'Heidegger!
"La ripetizione, che fonda la tecnica, fa parte della struttura della volontà di potenza' La ripetizione è una metafora che N. usa per imprimere alla realtà caotica un senso arbitrario per non doverla rinnegare,per non dover giudicare la 'realtà' che lui stesso si è costretto a concepire come coacervo di forze irrazionali contrapposte.Con questa 'struttura',come la chiami tu,non si potrebbe pensare neanche di costruire una radiolina!Grazie sant'Heidegger per aver gettato fango,come Madre Chiesa d'altronde,sulla scienza e sulla tecnica.Pre-ghiamo,a-men!
" tal medicina non è il bene sommo, ma fa bene se applicata in questo preciso caso" Fa...bene? Ma se non esiste vero e falso come fai a giudicare cosa è bene e cosa è male,anche in senso relativo?
" Il contra platone sta solo nel dire che se un Sofista si finge coniglio, puzza come un coniglio, sa di coniglio, salta come un coniglio, esso è un coniglio, se un artista ha un divenire-pietra, esso è una pietra, in prospettiva e differenzialmente, ergo l'artista è più potente dello scienziato" ah ah,bella filastrocca!
"Per il resto basta che leggi Nietzsche" ah davvero?!e dimmi quante altre volte dovrei rileggermi tutte le opere?è sempre un grande piacere,per carità di dio,ma ora,ora voglio criticarlo,i tempi sono maturi!
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Fulcanelli
messagio Jun 12 2010, 02:30 AM
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