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> A spasso con Jung
Diletta
messagio Feb 8 2009, 11:14 AM
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Sto leggendo un libro di Gian Piero Quaglino e Augusto Romano intitolato " A spasso con Jung"
Ve ne ripropongo alcuni brani
Le frasi virgolettate sono dello stesso Jung


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Che cosa amo negli altri: le mie speranze.
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Diletta
messagio Feb 8 2009, 11:19 AM
Messaggio #2


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" Solo il paradosso è capace di abbracciare, anche se approssimativamente, la pienezza della vita"

Ciò che sgomenta nella storia del dottor Jekyll e del signor Hyde è... l'improvvisa , inesplicabile scissione che fa, di una persona apparentemente in sè compiuta, due esseri incompatibili che si alternano senza conoscersi.


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Diletta
messagio Feb 8 2009, 12:54 PM
Messaggio #3


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...la maturazione del protagonista si accompagna alla comprensione e all'accettazione dell'intinseca e irrisolvibile contaddittorietà dell'esistenza. Esigenze individuali e norme collettive, identità e cambiamento, libertà e sicurezza, autoaffermazione e sacrificio...


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Nachtlied
messagio Feb 12 2009, 06:49 PM
Messaggio #4


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Questa discussione capita proprio al momento giusto... visto che sto leggendo Jung's seminar on Nietzsche's Zarathustra! laugh.gif
E' incredibile quanto Nietzsche abbia interessato Jung e quanto le sue idee abbiano precorso quelle di Freud.
Le questioni che sono state qui evidenziate ne sono un chiaro esempio...


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lou
messagio Feb 17 2009, 09:31 PM
Messaggio #5


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CITAZIONE(Nachtlied @ Feb 12 2009, 06:49 PM) *
Questa discussione capita proprio al momento giusto... visto che sto leggendo Jung's seminar on Nietzsche's Zarathustra! laugh.gif


cosa hai scoperto..Nachtlied, regalaci un pensiero!


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Sgubonius
messagio Feb 18 2009, 04:29 PM
Messaggio #6


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CITAZIONE(Nachtlied @ Feb 12 2009, 06:49 PM) *
Questa discussione capita proprio al momento giusto... visto che sto leggendo Jung's seminar on Nietzsche's Zarathustra! laugh.gif
E' incredibile quanto Nietzsche abbia interessato Jung e quanto le sue idee abbiano precorso quelle di Freud.
Le questioni che sono state qui evidenziate ne sono un chiaro esempio...


Io ho notato una certa affinità sempre fra l'archetipo del puer aeternus (che poi hanno sviluppato Hillman e altri) e il bambino della terza metamorfosi dello Zarathustra. In verità non ho mai letto Jung direttamente quindi non potrei dire con precisione cosa egli abbia inteso e cosa no, però tracce di questo fanciullo divino che gioca ad astragali col mondo ci sono sicuramente.


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Nachtlied
messagio Feb 21 2009, 01:11 PM
Messaggio #7


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CITAZIONE(lou @ Feb 17 2009, 09:31 PM) *
cosa hai scoperto..Nachtlied, regalaci un pensiero!


Per prima cosa, mi ha interessato moltissimo la grande importanza che Jung attribuisce al simbolo, in quanto via d'accesso per la psiche di Nietzsche.
La lettura che ci offre è volta prevalentemente ad inquadrare lo Za come un'opera in cui emerge costantemente l'inconscio dell'autore. Per fare un esempio, il fatto che Zarathustra lasci lo stesso lago della sua città, come viene detto all'inizio del prologo, è il simbolo dell'abbandonare il proprio inconscio sicuro e legato ai valori ancestrali della famiglia, per gettarsi nel mare di quello collettivo. E poichésecondo Jung Zarathustra rappresenta lo stesso Nietzsche, questo fatto corrisponderebbe alla storia del nostro autore.

Un'altra cosa che mi ha colpito moltissimo è poi il fatto che Jung abbia avuto le stesse influenze di Nietzsche: da giovane ha amato Pitagora, Eraclito, Empedocle, Platone, fino a trovare il suo 'primo amore' con Schopenhauer! E' inoltre sempre stato un grandissimo ammiratore di Goethe e Schiller! laugh.gif

Inoltre mi sembra importante notare che Jung riconosce il primato di Nietzsche su Freud e Adler, per quanto riguarda la già citata affinità nell'ambito del contrasto tra istinti opposti nella natura umana.

Tuttavia con Jung non posso concordare sempre, perché la sua analisi è troppo volta alla psicologia, però ribadisco quanto sia interessante. rolleyes.gif


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Sgubonius
messagio Feb 21 2009, 03:03 PM
Messaggio #8


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Ecco la psicologia è un altro argomento curioso su cui dibattere!
Heidegger diceva di Lacan: "Lo psichiatra ha bisogno dello psichiatra!"
Pessimo umorismo heideggeriano a parte credo che la psicologia ogni tanto si arroga il diritto di spiegare tutto, di interpretare tutto, e sovente in modo alquanto discutibile se non fantasioso. L'abbandonare il lago per esempio mi pare sia un pezzo esportato da Nietzsche pari pari da Emerson o da un altro testo dal quale peraltro ha preso l'ispirazione per il personaggio Zarathustra, quindi non fa parte dell'inconscio di N. ma fa parte della tradizione persiana del mito di Zarathustra. Potrei sbagliarmi perchè al solito io vado a suggestioni mnemoniche e non ho mai i testi comunque forse sul forum stesso si ritrova qualcosa.
In ogni caso c'è questo rischio di psicanalisi ossessiva, anche in troppa letteratura psicologista del novecento, che è un po' assurdo.


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Nachtlied
messagio Feb 21 2009, 05:40 PM
Messaggio #9


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Sì, indubbiamente la psicologia esagera.
D'altronde c'è da considerare che questi seminari sono figli del loro tempo, che è appunto dominato dalle teorie psicoanalitiche.
Se poi aggiungiamo il fatto che in quegli anni (1934-1939) la maggior parte dei lettori di N. derivava la propria conoscenza ancora dalla Volontà di Potenza, ne consegue che inevitabilmente l'interpretazione del testo ne esca viziata.

Purtroppo sembra quasi che senza forzature non si possa leggere un testo in maniera psicologica...

Forse ora che abbiamo gli strumenti per una lettura migliore qualcuno potrebbe anche riprovarci... wink.gif



Per quanto riguarda Lacan, forse Heidegger tutti i torti non li aveva! laugh.gif Scherzo!


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BlackSmith
messagio Mar 17 2009, 08:34 AM
Messaggio #10


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" Solo il paradosso è capace di abbracciare, anche se approssimativamente, la pienezza della vita"

Lo ha detto Jung! ne sono convinto! Sai se poi parla anche di paradosso dei paradossi?
A parte gli scherzi, vorrei avere notizie, su cos'è un paradosso dei paradossi.
Oppure, non so, forse dovrei aprire un topic specifico, ma sarei curioso di cercare si capire cosa potrebbe essere un paradosso dei paradossi: rimane sempre nella categoria dei paradossi? E' invece una specie nuova ? come potrebbe essere altrimenti definito!


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Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo..., io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto
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