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> Volontà di Potenza e Soggetto
Sgubonius
messagio Oct 23 2008, 06:08 PM
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Ecco qui quello che per me è in qualche modo un nodo quasi inestricabile ancora nel nell'insieme delle conseguenze che la volontà di potenza implica...

Passo subito a riportare la questione così come sono riuscito all'incirca ad enuclearla:
La volontà di potenza abroga totalmente il soggetto in nome di un gioco di forze in cui il trascendentale non ha più alcuna priorità oppure ne è l'estrema assurzione ad entità prima (come dice Heidegger insomma parlando di subjectum e passando attraverso Descartes e Leibniz)?

Inutile dire che entrambe le possibilità (che non sono in verità di fatto inconciliabili volendo forzare la cosa) hanno esimi sostenitori e altrettante citazioni dagli ultimi scritti di Nietzsche a supporto...


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Sgubonius
messagio Oct 27 2008, 02:52 PM
Messaggio #2


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Su Deleuze ho sentito pareri molto contrastanti... diciamo che la raffinatezza a volte viene traslitterata in "arrampicarsi sugli specchi" laugh.gif

Heidegger ha un pregio e cioè una certa visione globale della storia della filosofia, fose un po' faziosa a tratti, però con una sua coerenza. Poi lui è bravo a giocare colle parole e potrebbe anche farti credere che il sole gira intorno a sè stesso per una questione etimologica, e indubbiamente quando poi si tratta di affermare qualcosa di nuovo è totalmente criptico e vago, magari ti butta lì una poesia di Hoelderlin e pretende che tu capisca tutto... però qualche ragione ce l'ha quando evidenzia la natura sostanzialmente soggettiva della Volontà di Potenza nel suo impadronirsi del mondo, "Antropomorfizzare il mondo, cioè sentirci sempre più in esso come signori" è una delle citazione nietzschiane che ripete spesso, che poi tira in ballo la storia della tecnica.

Insomma comunque mi sembra una (la) questione fondamentale.


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