Forse ho risolto l'Enigma! |
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Forse ho risolto l'Enigma! |
Jan 31 2009, 04:27 PM
Messaggio
#21
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 222 Iscritto il: 28-March 07 Utente Nr.: 27 |
Mi ci sono scervellato per anni, soprattutto ai tempi della tesi...
Il pastore, il serpente, la testa tagliata e sputata lontano, poi la divina risata... Chi rappresenta chi o che cosa? Oggi, dopo la meditazione serale, eureka! Il punto, che probabilmente era ignoto allo stesso Nietzsche, e' che il pastore non riesce a tagliare la testa da solo, ma ha bisogno che Zarathustra glie lo dica!!! Ed e' solo grazie alle grida di Zarathustra che riesce a mordere, a salvarsi, a diventare un Superuomo! Non ci pensa due volte, si fida... Tutto questo gli indiani lo dicono da secoli: per raggiungere l'illuminazione hai bisogno di un Guru, cioe' di qualcun'altro che ha gia' fatto il tuo percorso, e che percio' sa come tirarti fuori dal pantano in cui ti sei cacciato. Tu devi solo fidarti di lui... |
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Nov 17 2011, 02:06 AM
Messaggio
#22
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Member Gruppo: Members Messaggi: 29 Iscritto il: 16-May 10 Utente Nr.: 25,360 |
Vorrei tornare ab origine della discussione. 1° Zarathustra,il Pastore,il Nano sono sempre uno:Nietzsche stesso! Non dimentichiamo l'analisi psicologica circa l'assenza di un 'io'. 2° La riflessione sul tempo e l'eterno ritorno si intreccia con quella relativa alla 'volontà' in quanto capacità di decidere al di là di ogni destino. Ora questa storiella del pastore soffocato dal serpente che si sviluppa in modo discontinuo e repentino dalla situazione apparentemente piana e logica che descrive il tempo,la strada carraia,racchiude nella sua stessa struttura compositiva il senso di ciò che ci vuole dire,eh,non per niente l'autore è anche,forse soprattutto un filologo... Angosciato dalla contraddizione insita nella concezione dell'eterno ritorno,di zenoniana memoria,che significa 'necessità' e quindi impossibilità di lasciar spazio a qualsiasi 'volere',Zarathustra trova la soluzione nella visione del pastore: se tutto è necessario allora è determinato,ma se tutto è determinato,anche ogni mia azione lo è,per cui la mia volontà non sussiste in quanto essa stessa è necessitata; ma se ciò che io voglio posso deciderlo liberamente,sono io a determinare ciò che consegue e non il Fato.Il serpente è la necessità che mi soffoca,il morso è la volontà:l'intuizione,nella risoluzione di questo problema che...letteralmente,si morde la coda,è geniale! La necessità non è qualcosa di esterno a me: io stesso sono necessità,per cui se decido nell'attimo,decido di mordere,di staccare la testa al tempo che mi 'agisce',per così dire,la dicotomia tra necessità e volontà è intuitivamente superata:quando ciò che in noi è saggezza,Zarathustra,ci esorta a fare la 'nostra volontà',a non essere 'agiti' dagli eventi,anche ciò forse è destino,ma è superata la sensazione di soffocamento dovuta ad una concezione meccanicistica ed 'esteriore' della necessità e diveniamo il nostro destino.Il superuomo è colui che sa di essere il proprio destino,perciò è felice,perché si è liberato dal giogo del divenire,ha scoperto di essere egli stesso questo divenire,destino destinante di se stesso,e con ciò,suprema volontà di potenza!
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