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> Umano troppo umano, ricerche ermeneutiche
baol ontologico
messagio Jul 6 2012, 09:15 PM
Messaggio #1


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PREMESSA e METODO



Ciao a tutti, avevo letto recentemente quasi tutto il topic delle "Opere".

Devo dire che a livello filologico qui c'è gente molto competente.
Io sono solo un autodidatta, che aprofitta della pausa da precariato.

Non ho capito bene invece a livello ermeneutico come mai siano così poco trattati se non liquidati i giudizi e le domande.
anche se ci sono le eccezioni come quella sull'abisso...veramente magistrale e che mi è rimasta nella memoria.

Perchè il forum non può approfondire? A mio parere è il contrario, in quanto può atomizzare il discorso.
E ognuno potrà a seconda di quando "inizia", riferirsi al capitolo di riferimento.

Le visioni d'insieme fino ad oggi mi hanno solo confuso, ricordo di averlo preso già in mano il Nostro, e di esserne rimasto scottato e anche deluso in parte.

In questo momento "storico" la mia attenzione è rivolta a comprendere cosa sia mai l'eterno ritorno.
Nel senso che secondo me c'è qualcosa che non va con i serpenti in ballo...perchè ne fa uso 2 volte??
Cosa lo ha condotto alle lacrime? cosa è la roccia di cui parla??
Non può essere solo la "Cultura", nè una sorta di "Aion" che sospenda lo spazio e il tempo.
Queste cose a mio avviso il Nostro già le conosceva....che senso ha questo suo comprendere di essere andato oltre dunque?

Poichè lo Zaratustra è sostanzialmente una immensa metafora, quali sono le chiavi per comprenderlo?

La prima cosa da fare secondo me, è partire da cò che lo precede. In fin dei conti la genealogia da che ho capito non è "merito" d focault ma appunto di Federico.
Una genealogia simbolica senza dubbio.

Quindi se agli aministratori va bene io parto subito con un analisi lenta lenta, sistematica(fin dove è possibile ovvio), sperando di essere indirizato di volta in volta.

quello che mi preme sono i giudizi metafisice e teologali: partirei non alla base del monte Nietzsche ma appena un poco più su, ma comunque ai suoi piedi: Dio è morto...stop! la sua frase più celebre è oggi anche la meno interessante.
Quindi nel remoto caso (il forum sembra morto) qualcuno intervenga con quegli argomenti: mi rifiuto di rispodere. (patti chiari amicizia lunga).

Poichè sono autodidatta, e le memorie liceali sono andate si avrà compassione dei miei errori.
Una cosa me la riconosco, a furia, nella vita reale, di complimenti per le mie intuizioni. L'intuizione bruciante appunto, e il Nostro non poteva che essere il mio Unico maestro.
Già ma fin'ora lo conosco per sentito dire: era ora che lo prendessi per mano!


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baol ontologico
messagio Jul 6 2012, 09:48 PM
Messaggio #2


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Scusate il doppio post, ma ne va di mezzo la chiarezza.

Premessa.


La premessa nicciana come "al solito" è un "postludio".

Già una sorta di introduzione alla "piece teatrale".

E' proprio così che egli la spaccia, l'unico modo per fuggire la realtà: già a livello intuitivo me lo sentivo, Nietzsche sostanzialmete parla di psicologia.
Egli è il più grande di tutti.

La malattia, la solitudine, l'amoralità(semplicemente il fatto di essere ateo) non possono che produrre una grande infelicità:
l'incapacità di vivere con l'umano troppo umano.

Non potevo aspettarmi di meno...è esattamente come la penso.

Anzitutto per via delle presunte contraddizioni: non ve ne saranno.(chi è capace di tale autoanalisi non lascia nulla all'arbitrio dialettico)
Poi per lo stile: è una necessità, un reflusso alla mancanza (ovviamente lacaniana freudiana, pallide copie del Nostro).
Serve forse soffermarsi? Io non credo affatto, ma i filologi ne troveranno delle loro ragioni. Probabilmete è anche quello: un grande poeta.
Mah a me sembra un pò magniloquente...ma non mi importa.
E' una conseguenza quel magniloquentismo, insieme al bisogno infatti a mio parere è dominato dai "demoni", le intuizioni per l'appunto.
Bisogno+Demone= Necessità dello stile.
E' importante? Per Federico sì! La premessa è una sorta di introduzione al suo mondo, ne dà già le chiavi in mano...
Non basta intuire, lui ci aiuta.

Addentro in un mondo infuocato, egli ama le superfici.
Come me! egli ama la vita semplice, la semplice corporeità che emana dai singoli momenti.
Ma i demoni non ci lasciano...e l'umano (il superficiale, il mozzartiano, l'appolineo etcc..) non basta.

Qui incontro il primo problema: perchè dare come titolo ciò che ne è la nemesi personale??????
(e alcune considerazioni scocciate: Umano troppo umano non è come alcuni(molti) dicono cioè "l'oltreuomo"....è esattamente l'opposto!!)

Umano troppo umano è dunque la nemesi al mondo dionisiaco del giovanissimo filosofo, del primo nietzsche.(è evidente)

La prima figura simbolica è dunque "io sono nel deserto"....ovvero oltre la banale morte di dio egli è oltre anche a quello che molti considerano il suo maestro....lui stesso lo chiama maestro a solo per liquidarlo un istante dopo.....(e qui partono ulteriori considerazioni scocciate)
Qui mi mancano veramente le conoscienze....mi sembra di capire che lui è oltre anche l'etica (stoica?) di schopenauer...
se mi aiutate...o se no vado a vedere prima o poi.


Qui non possono non c'entrare le mie conoscenze recenti...Carmelo Bene dunque lo ha "usato" nella maniera corretta.
Ossia noi siamo deserti "comunicanti" (aggiunge il CB)

oltre la metafisica oltre l'etica, a mio intuito si dirige verso la morte dell'epistemia.

Ma cosa vorrà dire essere oltre l'etica?? cosa intende per deserto??

A presto!!! e vediamo se intanto gli amministratori chiudono un occhio! sarà moooolto lungo il percorso!!


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Freddie
messagio Jul 9 2012, 01:15 PM
Messaggio #3


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Ciao! e benvenuto..
Allora cercando di riassumere il tuo intento.. tu vorresti, capitolo per capitolo di umano troppo umano fare un'interpretazione ermeneutica del testo giusto?
Tanto per capire il lavoro che ci apprestiamo a fare.
Per quel che mi riguarda sbagli affermando che la frase di Nietzsche "Dio è morto" sia la sua frase meno interessante.. anche perché continua dicendo "e noi l'abbiamo ucciso" ed anche il suo odore si sente ancora.. comunque sono opinioni personali.
Il problema nasce quando si vuole "interpretare" Nietzsche. Lo trovo davvero troppo arduo e comunque missione inconcludente.
Cerchiamo sempre la comprensione anche quando la comprensione non può esserci; vedi esempio il teatro di C.B.
Possiamo tuttavia farne un tentativo che, portando a chiavi di lettura sostanzialmente individuali non so a quanto possa servire.
Parafrasando sempre C.B. e cambiando soggetto.. non si può essere d'accordo con Nietzsche o si è Nietzsche smile.gif
Non mi spingerei neppure a dire che Lacan è una pallida copia di .. anche perché se di significanti si deve parlare Nietzsche si è un maestro ma forse non l'ha compreso.
Infine.. Nietzsche ateo.. ho sempre avuto dei dubbi a riguardo.. giuro! a costo di sembrare osceno a dirlo smile.gif ma se ne abbiamo voglia possiamo discuterne!
Quindi iniziamo se vuoi facendo un elenco di domande secche alle quali cercheremo di dare risposta! che dici?
Tanto per darci un programma di lavori..

Umano troppo umano: perché dare come titolo ciò che ne è la nemesi personale?

Cosa vorrà dire essere oltre l'etica?? cosa intende per deserto?

In questo momento "storico" la mia attenzione è rivolta a comprendere cosa sia mai l'eterno ritorno.

Nel senso che secondo me c'è qualcosa che non va con i serpenti in ballo...perchè ne fa uso 2 volte? (potresti spiegarti meglio che mi interessa)?

Cosa lo ha condotto alle lacrime? cosa è la roccia di cui parla?

Queste cose a mio avviso il Nostro già le conosceva....che senso ha questo suo comprendere di essere andato oltre dunque?

Poichè lo Zaratustra è sostanzialmente una immensa metafora, quali sono le chiavi per comprenderlo?

Ci fermiamo qui o avevi altri quesiti per iniziare?

Riguardo agli amministratori.. che poi questo termine mi sta stretto.. sono intervenuto davvero raramente a "cancellare" discussioni perché erano scadute in cazzate immense.. Ho sempre cercato di lasciare totale libertà a chiunque volesse intervenire dunque non ti preoccupare per quello che scrivi o per la lungaggine degli interventi.. chi vorrà scriverà chi vorrà leggerà non c'è problema alcuno.
Intanto buona giornata
Thomas


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Dei buoni denti e uno stomaco forte - t'auguro questo!
E se ti sei trovato col mio libro,
ti troverai di certo anche con me.
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baol ontologico
messagio Jul 10 2012, 12:02 AM
Messaggio #4


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CITAZIONE(Freddie @ Jul 9 2012, 02:15 PM) *
Ciao! e benvenuto.. grazie
Allora cercando di riassumere il tuo intento.. tu vorresti, capitolo per capitolo di umano troppo umano fare un'interpretazione ermeneutica del testo giusto? si
Tanto per capire il lavoro che ci apprestiamo a fare.
Per quel che mi riguarda sbagli affermando che la frase di Nietzsche "Dio è morto" sia la sua frase meno interessante.. anche perché continua dicendo "e noi l'abbiamo ucciso" ed anche il suo odore si sente ancora.. comunque sono opinioni personali. sempre pronto al confronto
Il problema nasce quando si vuole "interpretare" Nietzsche. Lo trovo davvero troppo arduo e comunque missione inconcludente.
Cerchiamo sempre la comprensione anche quando la comprensione non può esserci; vedi esempio il teatro di C.B. beh lui stesso diceva che del tale C.B: si erano scritte pagine e pagine in Francia di alto valore filosofico, il problema era l'Italia
Possiamo tuttavia farne un tentativo che, portando a chiavi di lettura sostanzialmente individuali non so a quanto possa servire.
Parafrasando sempre C.B. e cambiando soggetto.. non si può essere d'accordo con Nietzsche o si è Nietzsche smile.gif CB docet sempre! è il mio idolo assoluto infatti nessuno può pensarsi al "sicuro" una volta etichettato il Nostro, bisogna viverlo, ma infatti partiamo dal paradosso di lui assente
Non mi spingerei neppure a dire che Lacan è una pallida copia di .. anche perché se di significanti si deve parlare Nietzsche si è un maestro ma forse non l'ha compreso.
Infine.. Nietzsche ateo.. ho sempre avuto dei dubbi a riguardo.. giuro! a costo di sembrare osceno a dirlo smile.gif ma se ne abbiamo voglia possiamo discuterne! vediamo se hai ragione!è ok!
Quindi iniziamo se vuoi facendo un elenco di domande secche alle quali cercheremo di dare risposta! che dici?
Tanto per darci un programma di lavori..

Umano troppo umano: perché dare come titolo ciò che ne è la nemesi personale?

Cosa vorrà dire essere oltre l'etica?? cosa intende per deserto?

In questo momento "storico" la mia attenzione è rivolta a comprendere cosa sia mai l'eterno ritorno.

Nel senso che secondo me c'è qualcosa che non va con i serpenti in ballo...perchè ne fa uso 2 volte? (potresti spiegarti meglio che mi interessa)?

Cosa lo ha condotto alle lacrime? cosa è la roccia di cui parla?

Queste cose a mio avviso il Nostro già le conosceva....che senso ha questo suo comprendere di essere andato oltre dunque?

Poichè lo Zaratustra è sostanzialmente una immensa metafora, quali sono le chiavi per comprenderlo?

Ci fermiamo qui o avevi altri quesiti per iniziare?

Riguardo agli amministratori.. che poi questo termine mi sta stretto.. sono intervenuto davvero raramente a "cancellare" discussioni perché erano scadute in cazzate immense.. Ho sempre cercato di lasciare totale libertà a chiunque volesse intervenire dunque non ti preoccupare per quello che scrivi o per la lungaggine degli interventi.. chi vorrà scriverà chi vorrà leggerà non c'è problema alcuno.
Intanto buona giornata
Thomas



ciao thomas confido in te, mi hai dato un barlume di speranza!

scusami in anticipo se non sarò preciso! cercherò di fare il mio meglio!

frequentando altri forum noto che senza basi comuni non si va da nessuna parte...perciò meglio frammentare il discorso il più possibile...
guarda caso quello che fece Nietzsche, ma questo può anche essere solo un caso.

le domande nel preludio sono a mio avviso troppo complicate...per me dico, probabilmente tu già ne hai un idea.

direi per ora di cercarre di capire del perchè del titolo.

il resto delle domande soprattutto quelle sull'eterno ritorno meglio posticiparle a moooolto dopo.
la mia lettura è lenta!!

le domande sul "deserto" a mio avviso e intuito sono all'interno del libro, perciò aspettiamo a rispondere!

il preludio è un postludio in fin dei conti!!

domanda per domanda...alla ricerca di un Nietzsche sistematico. (vediamo se è vera la solita frase che gli viene appiccicata di filosofo contraddittorio)


E quindi a tuo parere perchè umano troppo umano? o meglio... lo vedi anche tu come riferimento alla morale che sprofonda gli uomini (vedi la spiegazione di joseph sull'abisso) quel "troppo umano"?



ps

per quanto riguarda i serpenti...era un "ricordo" vecchio del 19/7/2011 (sono andato a riprenderlo)...ecco...manco mi ricordavo dei miei "eterni ritorni" blink.gif

comunque:

http://www.manifestolibri.it/vedi_brano.php?id=267


fu proprio questo brano a incuriosirmi notevolmente...anche intuitivamente l'istinto mi dice che il serpente non è la "storia della filosofia".
cmq...alla fine desistetti, questa volta invece voglio andare avanti...anche se avere a che fare con il maestro fu già per me motivo di sconforto:
la sua è una filosofia per coraggiosi...devo affrontarlo con più dedizione!questo è il mio nuovo intento.
spero di ricevere aiuti, anche se dovessero essere per una lettura "conservativa", serviranno a migliorare la mia critica.

a molto presto!!



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baol ontologico
messagio Jul 12 2012, 01:45 AM
Messaggio #5


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REF 01.001


primo paragrafo.

Scrive della necessità di una chimica all'intero delle leggi naturali.
Non credo sarà la sua "strada", ma non possiamo togliere una interpretazione giusnaturalistica del suo pensiero.

Il fatto è che dopo affonda subito con un : "necessità dovute a mancanze che si producono per sottrazione e addizione".(Vedi sopratutto le note di Montinari riguardanti alcuni appunti sparsi del tacquino nicciano).


alcuni echi che mi sovvengono in mente:
Lo stesso CB (Carmelo Bene) si riferiva a proprosito dell'arte come unica via nell'inscenamento vivente come un meccannsimo che accade per sottrazioni e addizioni (sic).

Noto che aveva ragione Derrida quando sosteneva in "Sproni": Freud "mutua" i concetti direttamente da Nietzsche.
I meccanismi della psicologia sono stati già enunciati in quel inverno "76-78" sorrentino dunque.



_________________________________________
Per le rispote per favore indicatemi il riferimento.
tipo risposta a o meglio subito REF N
con N a indicare il capitolo e il paragrafo.


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Sgubonius
messagio Dec 2 2012, 12:24 AM
Messaggio #6


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Caro Baol, benvenuto, e benritrovato al caro Freddie/Thomas!
Purtroppo la vitalità del dialogo qui è un po' passata, io stesso ripasso qui per una riminiscenza, con molto ritardo.

Credo dunque sia molto difficile fare qui ed ora quel lavoro che proponevi e che sarebbe sicuramente interessante.

CITAZIONE(baol ontologico @ Jul 6 2012, 10:48 PM) *
Umano troppo umano è dunque la nemesi al mondo dionisiaco del giovanissimo filosofo, del primo nietzsche.(è evidente)


Il dionisiaco rimane, mutandosi, fino alla fine in Nietzsche (i ditirambi), così come l'apollineo (ricordo che c'è un topic a riguardo). Credo che umano troppo umano sia un libro principalmente analitico, di analisi dell'uomo, il troppo umano deriva dal fatto che lui ci vuole andare proprio a fondo nell'uomo, fino a vedere anche quello che è "troppo", come nello zarathustra chiamerà l'uomo tutto orecchio, l'uomo tutto occhio, ecc.
Rispetto al primo Nietzsche sicuramente c'è un maggior rigore, una lama più "scientifica", che nella Nascita della Tragedia non poteva esserci.

CITAZIONE(baol ontologico @ Jul 6 2012, 10:48 PM) *
La prima figura simbolica è dunque "io sono nel deserto"....ovvero oltre la banale morte di dio egli è oltre anche a quello che molti considerano il suo maestro....lui stesso lo chiama maestro a solo per liquidarlo un istante dopo.....(e qui partono ulteriori considerazioni scocciate)
Qui mi mancano veramente le conoscienze....mi sembra di capire che lui è oltre anche l'etica (stoica?) di schopenauer...


Il deserto mi pare sia identificabile col nichilismo e col leone, ovvero con la liberazione della forze della conoscenza contro il "tu devi". L'umano troppo umano che è grande conoscitore è anche grande nichilista. Da qui parte poi lo zarathustra ("il deserto cresce, guai a chi a alberga deserti").

Sulla parte delle leggi chimiche ho sempre trovato fosse un vezzo di Nietzsche poco significativo, voleva spiegare tutto, poi mano mano il vizio si tramuta nella Volontà di Potenza semi-termodinamica, ma resta la cosa meno interessante...


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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