IPB

Benvenuto Visitatore ( Log In | Registrati )


Mauro Inviato il: Feb 17 2011, 10:31 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


"Le idee di fondo sono quelle: attenzione al Cristo come figura di immanenza, cioè di incarnazione di Dio nel mondo e per il mondo, attenzione alla croce come figura tragica, implicata dall'incarnazione stessa, contro l'idea più idealistica del dolore come "mezzo", e quindi la resurrezione (nella carne?) non come un fine ma come un reinizio ciclico. Certo la tradizione cristiana non si è mai mossa su queste linee, è stata sempre marcata dall'escatologia e dal derivarne dottrine morali contrappassistiche."

Questo nucleo tematico incarna il mio lavoro di ricerca, bravissimo! Ottimamente espresso.
Per me Anastasis, resurrezione è sempre stato collegato alla kenosis, svuotamento.
Nel 2011 sappiamo ormai bene che quando qualcuno vuole venirmi a dire la VErità Ultima delle cose è perchè vuole mettermi sotto i piedi, vuole comandarmi per i suoi porci comodi.
Questa consapevolezza la dobbiamo a NIetzsche, il primo a insegnarcela

Ora, anch'io, capovolgendo il famoso detto di Ammonio "Amicus Plato, sed magis amica veritas, Mi è amico Platone, ma mi è più amica la verità," che è il motto di tutti gli autoritari, affermo: "sono curioso della VErità oggettiva, ma sono amico solo di GEsù."

Mi spiego meglio: quando conosciamo e interpretiamo qualcosa scegliamo sempre UNA PROSPETTIVA.

L'obiettività oggettiva è una bubbola degli scienziati e dei matematici: io non conosco niente se non mi interessa, ma se mi interessa è evidente che non lo guardo in modo disinteressato.
Quando ci arroghiamo la presunzione di essere obiettivi noi assumiamo in realtà una posizione definita, un punto divista che proprio perchè ci limita ci aiuta a comunicare con gli altri.
Ora grazie all'incarnazione e alla kenosis, svuotamento " mi incuriosiscono le cosidette verità assolute, ma essendo solo interpretazioni, preferisco essere amico di Gesù".

Può essere questo un atteggiamento corretto per un nuovo cristianesimo non metafisico e pertanto non fondamentalista?
Buona giornata Sgub
[size="3"][/size]
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8615 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Feb 16 2011, 08:23 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Risposta formidabile, come al solito: ma quando lo scrivi un bel saggio su Nietzsche che le compro subito, non certo per consumismo?
Senti Sgub, mi è piaciuto da matti il concetto del prendere il toro per le corna e il non stare a diventare matti a segire il filo di Arianna! Mi fornisce delle risposte a livello intuitivo che mi richiedono tempo per essere ben assimilate; danza delle strutture, sulle strutture e senza strutture, affascinante...come sempre nel tuo pensiero c'è movimento, dinamismo, apertura, sì forte davvero, direbbe il puer aeternus che c'è in ognuno di noi.
Senti, mentre pondero bene questo grande intervento, mi piacerebbe, quando hai tempo e voglia eternamente ritornanti, se , in libertà, mi fornissi qualche tuo ragionamento sulla possibilità di un cristianesimo non metafisico, non fondamentalista, non istituzionale, in Europa, nell'epoca delal globalizzazione.
Grazei del tuo esserci.
[size="3"][/size]
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8613 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Feb 15 2011, 05:52 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Caro Sgubonius,
come sempre un nutriente ed esaudiente contributo il tuo.
Ho sempre pensato che Nietzsche sia un grande spirito religioso. La sua sfida della "morte di Dio" non è portata certo per propagare la vittoria del nichilismo, ma per fare in modo che l'istinto di venerazione, come lo chiamava, non calunni più il dolore e la vita al di quà.
Ad esempio il grande Dietrich Bonhoeffer, che si è confrontato da cristiano con NIetzsche scriveva: " Chi vive sulla terra con un piede nell'al di là, anche in Paradiso si sentirà incompleto, con un piede nell'al di quà".
Se ho interpretato bene il tuo come sempre profondo e splendido ragionamento, Nietzsche pone l'accento sull'importanza della libertà di scelta dell'uomo - o- o - e propone la liberazione della sua interiorità da tutte le catene metafisiche.
Oggi stiamo subendo, in Europa, un attacco alle nostre radici identitarie greche e cristiane da parte di una globalizzazione spersonalizzante che annienta tutti i valori d'uso, convertendoli in valori di scambio.
Non ti sembra che Nietzsche sia attualissimo, Sgub, nel suo cercare una sorta di cristianesimo non istituzionalizzato, senza CHiese, che abbia cercato di portare l'indipendenza del singolo cristiana nell'ambito della visione cosmica e ciclica della grecità?
In questo senso N. è stato veramente Europeo, nessun filosofo ha il senso del nostro svolgimento storico e della linfa che anima le nostre radici.
In sintesi Sgub, lo vedi possibile oggi un cristianesimo senza Chiesa, non religioso?
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8611 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Feb 14 2011, 09:55 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


CITAZIONE(Sgubonius @ Feb 12 2011, 09:34 PM) *
Mai letto Cacciari?


Caro Sgub,
un piacerone risentirti! TUtto bene?[/font][/size]
Di CAcciari ho letto "Krisis", ma ti devo dire che è un autore che trovo ostico e mi dà spesso l'impressione di non sapere di quello che sta arzigogolando, è solo un'impressione, ovviamente.
Me lo citi, forse per ricordare un'antica polemica tra il Blondet e CAcciari sul katechon, in quel frizzante volumetto "Gli Adelphi della dissoluzione" dell 1994, doce c'è una visione di Nietzsce alla Stephen King, a dir poco ridicola? Spero di no.
Chiarisco meglio l'intento del mio intervento, anch'esso forse romanzesco, ma sai che è è un pò il mio stile.

Un pesante luogo comune vuole Nietzsche come un anticristo, uno spirito totalmente irreligioso, mentre io sostengo che invece è un Antecristo, cioè il suo atteggiamento in generale è molto religioso.
Lui attacca un tipo di cristianesimo -prevalentemente cattolico- che si arrende di fronte al dolore e calunnia la vita.
Attacca l'antica dininità dell'ANtico Testamento, giustiziera della gioia.
Ma lui è un profeta, un sacerdote senza CHiesa, UN DIFENSORE DELLA GIOIA E DELL'ACCETTAZIONE DEL DOLORE CONNESSO.
Attraverso il dolore si giunge al divino - il dolore è alla base della vita essendo metamorfosi -, ma per NIetzsce il dio può essere una nuova gioia scoperta "DENTRO" la vita.
Dioniso certo, ma non potrebbe essere anche un altro Gesù nascosto dai riti e dalle falsificazioni?
In parole povere, il pensiero di Nietzsche può giustificare un cristianesimo non religioso e non calunniante la vita?

Spero che vorrai approfondire la questione in questi termini meno romanzeschi, in quanto sai quanto è prezioso per me il tuo istino di approfondimento.
Un grazie e un caro saluto, indimenticato amico.
[font="Verdana"][/font]
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8609 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Feb 14 2011, 09:54 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


[
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8608 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Feb 8 2011, 08:28 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


[font="Verdana"]NIETZSCHE: KATECHON O ANTICRISTO?


http://img823.imageshack.us/img823/7558/anticristo.jpg

Nella storia della nostra civiltà europea, c’è sempre stato un conflitto dinamico tra due concetti derivati dall’eredità cristiana/platonica: il KATECHON e l’ANTICRISTO.
Per San Paolo, nella seconda Lettera ai Tessalonicesi (2,6-7) il katechon era ciò che trattiene l’Anticristo dal manifestarsi pienamente.
L’Anticristo era ANOMOS, la progressiva svalutazione senza nome di tutti i valori.
Ecco come Anomos sta prendendo il controllo dell’umanità.

Con l’affermazione della globalizzazione e della cultura digitale, molti intellettuali hanno ribattezzato il nostro tempo “ la fine della Storia”.
Il mercato globale ha sostituito i valori d’uso con i valori di scambio, è tutto è diventato utilizzabile, manipolabile, convertibile e permutabile in denaro.
Tra i valori d’uso c’erano i princìpi della nostra civiltà europea, che sono in rapida via d’estinzione come le tigri o i panda.
E inutile che io sottolinei che per fine della civiltà europea non intendo l’Apocalisse, la fine del mondo. Lascio queste fantasie horror a Stephen King e alle Cassandre stile fiction televisiva.
Intendo una mutazione antropologica che cambierà il nostro stile di vita e che pervertirà per sempre la sua qualità.
Con la fine della civiltà europea l’umanità continuerà senza problemi a riempirsi la panza, fino a quando il consumo totale delle risorse terrestri sarà possibile.
Non risulta per adesso che dalla Luna o da Marte arrivino molte forme di energie combustibili ed edibili.
Eccovi, per la riflessione, una rassegna di valori occidentali quasi estinti:

LA GIUSTIZIA: vien quasi da ridere a pronunciarla, c’è sempre qualcuno che è più uguale e giusto degli altri, lo sapete bene.

LA DEMOCRAZIA: unire le proprie individualità per il bene comune, l’Agorà.
I Greci la inventarono prima per le loro litigiose città, e poi fecero il capolavoro di usarla uniti contro i barbari Persiani, cortigiani idolatri dell’oro e del Grande Re Serse.
La democrazia guerriera dei gloriosi spartani e quella del libero pensiero di Atene;
Maratona, le Termopili, Salamina e infine Platea.
Se pensiamo ai nostri padri fondatori, noi siamo dei miserabili che vanno a comando, come pecore idiote, a infilare in uno scatolone un pezzo di carta con scritto il nome di uno sconosciuto che ci rovinerà il fegato e la vita per molti anni.
Nell’Agorà democratica, c’era anche il mercato che i nostri padri consideravano solo un passatempo per innocui furfanti, pigri e ignoranti, che non amavano le fatiche degli studi e della vita militare.
Gli Spartani, infatti, li consideravano degli schiavi.

Ora il Mercato globale s’è divorato la democrazia.

L’ETICA. Anche il non fare ad un altro quello che non si vorrebbe lui facesse a noi, se l’è mangiato il Mercato.
Il fare profitto è il proseguimento della guerra con altri mezzi, questa è l’unica morale dei nostri tempi.
Gli antichi romani, i primi globalizzatori della nostra civiltà, con la loro cesariana capacità di sintesi, chiosavano:
“ Mors tua, vita mea.”
“Homo sine pecunia est imago mortis”.
L’essere umano senza bancomat è l’immagine stessa della morte.

L’AUTORITA’, da non confondersi con l’autoritarismo.
Un principio derivato dall’etica e che si può definire anche meritocrazia.
Un tempo quelle persone che si distinguevano per capacità, talento, umiltà, disponibilità, abnegazione, esperienza, venivano ascoltate in famiglia o nella società.
Ora se non hanno dei bei soldi in tasca, non valgono nulla.

IL DUBBIO METODICO E SCIENTIFICO.
Altra eredità degli antichi Greci: il dubbio è la forza della ragione perché apre le possibilità, due o più, che analizzate, permetteranno di escluderle tutte eccetto una soltanto, quella che risponde ai requisiti della ragione.
Ora invece siamo dominati dalla logica binaria dei computer, dove non esiste il dubbio sistematico, ma tutto si riduce a una scelta: yes o not, clicca sì o clicca no.
Lo vediamo anche dall’aumento del fanatismo religioso e politico.
Dopo l’11 settembre le persone, manipolate da nuove e invisibili forme di propaganda non cambiano idea su un leader che hanno votato, nemmeno se costui gli violenta la figlia.
E infine, cosa c’è di più irrazionale di un mercato globale che insegue un aumento del fatturato infinito, senza limiti?
Cosa c’è di più assurdo di un Profitto che non ha né regole né riferimento alla maggioranza dell’umanità?
Una macchina illogica di morte in mano a pochi Agenti dell’Alta Finanza, cannibali, irresponsabili e sordi ad ogni sofferenza umana.
Privati d’ogni forma di dubbio, ignari persino del più banale principio di non-contraddizione.

DIO O GLI DEI.
L’uomo non riconosce più niente di esterno a sé, anche se la nascita e la morte continuano a non appartenergli, perché lui stesso vuole farsi Dio o pluralità di Dei.
I risultati non tarderanno ad arrivare.

LA BELLEZZA.
In un mondo dove ogni persona ridotta a cosa può essere scambiata e utilizzata è tutto brutto, laido e massificato.

L’AGAPE.
Gemma del retaggio cristiano, l’amore disinteressato, l’amore umano di Gesù che perdona sulla croce i suoi torturatori con forza Sovrumana, Divina; la sua pietà per il ladro commosso dal suo dolore e che si porta gratuitamente in Paradiso; l’amore che non s’insegna, non si predica, ma soltanto si vive.
L’Agape non è una filosofia, una teoria ma è civiltà dell’agire, del cambiare se stessi, del tendere verso il mio prossimo, senza il quale il mio volto non ha nessuna cornice, nessun riflesso.
L’amore è la più bella esperienza umana, un atto di fede in cui uno mette la propria vita nelle braccia di un altro e vi si affida senza poter dimostrare che quella scelta è la più opportuna, può solo ammettere che quella via è l’unica giusta e sente che è un miracolo inspiegabile, contro ogni previsione, ogni calcolo, ogni dimostrazione matematica.

Questo sarà l’ultimo valore umano a sparire, e quando svanirà, solo allora sarà veramente il tempo dell’Anticristo.


Alla fine di questa mia breve storia del nichilismo di ANOMOS, sostengo che Nietzsche non fosse un alleato dell’Anticristo, ma un Antecristo, un aiutante del katechon, perché critico della modernità atea e illuminista e preparatore di un nuovo senso religioso.
Nietzsche ci ha lasciato tante pagine intrise di nostalgia per l’Assoluto, di un desiderio struggente di rifondare il naturale istinto alla venerazione dell’uomo e voleva liberare la follia di Gesù dall’asfissiante catechesi di San Paolo.
Chi meglio di lui ci ha fatto tabula rasa dei valori di questa modernità nichilista, dove al senso del nostro destino si è sostituito il progresso illimitato, dove alla devozione si è messa la tecnica, dove al posto della vitalità eternamente ritornante ci si prostra a idoli materiali?

L'esistenza di Nietzsche fu la vita di un profeta, di un animatore di venerazione, di un propagatore di passione per le idee e la vita.
Basta con questo luogo comune dell’Anticristo.
Nietzsche fu l’Antecristo, un ausiliario del katechon.[/font]
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8606 · Risposte: 10 · Visite: 28,280

Mauro Inviato il: Jun 21 2010, 03:48 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Son d'accordo con la tua osservazione, Sgub.

Ma ora passiamo a uno dei tanti significati nascosti in questo orribile racconto storico che ci riguarda molto da vicino. Come ci ha insegnato il Baffo, non c'è niente di più mordente dell'inattuale, del vissuto storico dell'Occidente.
In questo triangolo di potenze -L'Impero ROmano, i barbari e la crescente CHiesa CAttolica- vediamo all'opera le contraddizioni insite nella VdP: per quale motivo, se la Vdp come assenso violento e spregiudicato costituisce una dimensione affermativa -come hanno senpre creduto fascisti rossi e neri e fanatici d'ogni specie-, e dunque destinata a prevalere - la storia c'insegna invece l'eterna dissimulazione del volere, il prevalere delle forze reattive e commedianti,in questo caso il lento e progressivo trionfo del CAttolicesimo sui barbari e sulle legioni romane in disfacimento?
Questa è stata l'ultima fatica di ricerca teorica di Nietzsche, prima della sosta.
Questa è la dimensione in cui la VdP ha potuto dispiegarsi nella storia mondiale:l'ARTE, la VdP come arte, menzogna,mistificazione, mascheramento.
QUesta costante ricreazione di forme, di stili e maschere tese a potenziare la vita,anche con l'inganno.
"Dominare il caos che si è, costringere il proprio caos a diventare forma:a diventare logico, semplice, univoco, matematico, legge:è questa quì ,la grande ambizione.
Con essa si respinge, niente eccita più l'amore per tali uomini della violenza -intorno ad essi si forma un deserto, un silenzio, una paura come di fronte a un grande sacrilegio."
In questa chiave il massacro d'Ipazia assume un altro sinistro significato: il Cattolicesimo come espressione della più pura ,artistica e volpesca Vdp, ha capovolto completamente l'insegnamento del fondatore per arrivare al Potere.
Che truffa estrema! Solo Federico poteva spiegarcela così bene! Il suo genio riluce sfavillante ancora oggi! Leggete un pò le cronache...
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8543 · Risposte: 4 · Visite: 13,008

Mauro Inviato il: Jun 21 2010, 11:02 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


[font="Verdana"]PErchè parlare del massacro di Ipazia in un sito dedicato a Nietzsche ? Semplice. Senza lo studio delle opere del baffo ,non avrei mai capito un momento fondamentale della storia dell'occidente:la notte di Natale dell'anno 390 dopo Cristo.
Leggette il seguito del topic e mi saprete dire, se c'entra o no.BUona lettura grazie per l'eventuale ascolto e dibattito.



Prima del sintetico racconto del tragico omicidio della filosofa neoplatonica e scienziata Ipazia e dell’esposizione della mia proposta è necessario un rapido antefatto storico.
Anno 383 dopo Cristo.
L’Impero Romano è minacciato da ogni confine, dall’assalto di fameliche tribù barbare.
Viene eletto imperatore Teodosio che riesce faticosamente a riunire l’impero d’Oriente e d’Occidente, sotto il segno e la disciplina della nuova religione emergente e vincente: il cristianesimo.
Ma questo cristianesimo si chiama cattolicesimo ed ha modi e uno spirito molto diverso da quello del suo fondatore Gesù.
“Usando” il messaggio autentico del profeta di Nazareth, che aveva proibito il servizio militare nel nome della fratellanza e predicato il rispetto degli ultimi e l’abolizione della schiavitù, vescovi come Ambrogio da Milano e Teofilo d’Alessandria, ricattano l’imperatore, per costringerlo ai loro voleri.
L’Impero Romano è stato costruito e mantenuto, nel corso dei secoli, con la forza delle armi.
I vescovi, ordinando ai loro fedeli di disertare il servizio militare e di svuotare i ranghi delle legioni, indirettamente minacciano l’Impero di diventare facile preda di tutte le orde barbare del Nord e dell’Asia.

In seguito a disordini, avvenuti nella città di Tessalonica, tra cittadini romani cristiani e le locali autorità, Ambrogio, vescovo di Milano scomunica Teodosio e gli fa sapere che non celebrerà più la S. Messa in sua presenza, perché l’imperatore non è più degno di Dio.
Per ottenere il suo perdono, Teodosio si deve sottomettere ad un clamoroso atto di pentimento pubblico.
L’imperatore deve cedere o il suo esercito si dissolverà in breve tempo.
Nella notte di Natale del 390 dopo Cristo, Teodosio, vestito come un normale cittadino, si prostra umilmente ai piedi del vescovo che ostenta sopra la sua testa, i Vangeli, e gli chiede perdono, recitando le parole del Salmo:
“L’anima mia giace nella polvere, Signore confortami.”

DA quella storica notte di Natale il cattolicesimo rinnegò l’originario messaggio di Gesù, un uomo buono che aveva lottato per la liberazione degli oppressi e l’abolizione della schiavitù fisica e mentale degli ultimi della società umana, per cominciare a perseguire un altro scopo: il Potere.
Gesù è stato un sovversivo che ha lottato senza risparmiarsi, per un mondo più giusto e fraterno, e tutto il suo insegnamento da allora, viene usato per conquistare vantaggi economici e posti di comando! Che beffa!
Quante volte il gallo ha cantato all’alba, Pietro?

In quei tempi, ad Alessandria viveva e insegnava una donna di rara saggezza e bellezza interiore, insegnante alla scuola della famosa biblioteca di Alessandria.
Astronoma, matematica e filosofa, antesignana della scienza sperimentale, studiò e realizzò l’astrolabio, l’idroscopio e l’aerometro.
Era adorata dai suoi tanti allievi e consulente delle autorità politiche cittadine, -molto amica del prefetto Oreste in persona-, al cui cospetto era ammessa a parlare e a esprimere i suoi pareri –molto ascoltati -sull’andamento dell’amministrazione di Alessandria.

Ora Teodosio, un pupazzo ormai in pugno ad Ambrogio, tra il 391 e il 392, si vide costretto a promulgare una serie di “decreti attuativi” del precedente Editto di Tessalonica, che proibiva le eresie dei culti pagani.
Vietò l’accesso ai templi pagani, proibì l’adorazione di ogni forma di culto che non fosse quello cattolico ed equiparò i sacrifici agli dei greco-romani al delitto di lesa maestà, punibile con la morte.
Si scatenò in Alessandria, la persecuzione dei “pagani” con una violenza senza precedenti, da parte del vescovo Teofilo, che fece arrivare dai deserti circostanti un esercito di monaci parabolani, individui ignoranti e feroci che cominciarono a perpetrare crimini bestiali d’ogni sorta.
Venne distrutto l’antichissimo Tempio di Serapide e data alle fiamme l’annessa Biblioteca, una perdita di conoscenze e di ricerche scientifiche che ha causato un danno incalcolabile all’umanità.
Einstein diceva, ad esempio, che senza quel rogo, l’Uomo sarebbe già arrivato su Marte.
Ipazia, in quei tragici giorni, fece il possibile per salvare i rotoli contenenti le fatiche di tanti studiosi e filosofi, ottenendo anche l’aiuto del prefetto Oreste, e finì per attirarsi le ire di un tale Cirillo, asceso al soglio episcopale alla morte di Teofilo, nel 412 d.C.
Con Cirillo, come scrivono tanti storici, l’episcopato di Alessandria oltrepassò i limiti delle sue funzioni sacerdotali e assunse l’amministrazione di interessi secolari.
A questo individuo non importava niente delle affermazioni perentorie di Gesù, del tipo “Il mio regno non è di questo mondo” o “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” e, con l’aiuto della sua legione di monaci fanatici, instaurò un periodo di terrore.
Lo stesso prefetto Oreste venne colpito alla testa, da un sasso scagliato da un monaco di Cirillo.
Ma ecco nel racconto dello storico Damascio, perché si decise all’esecuzione di Ipazia:
“Un giorno accadde al vescovo Cirillo, mentre passava davanti alla dimora della filosofa Ipazia, di scorgere una gran ressa dinanzi alle sue porte, un insieme di uomini e cavalli; alcuni che entravano altri che uscivano, altri ancora che sostavano in attesa.
Avendo domandato che cosa mai fosse quella folla, e il perché di un tale viavai attorno a quella casa, si sentì dire che era il giorno in cui Ipazia riceveva i suoi studenti e i suoi conoscenti.
Ciò appreso, Cirillo si sentì mordere l’anima: fu per tale motivo che ben presto organizzò il suo omicidio, il più empio di tutti gli assassinii”.

Per spegnere il fuoco velenoso della sua invidia, i suoi monaci trascinarono Ipazia in una chiesa.
Qui la denudarono, le strapparono gli occhi dalle cavità orbitali ancora viva e la massacrarono a colpi di tegole e con coltelli ricavati da conchiglie marine; quindi la fecero a pezzi, a membro a membro.
Dopo aver inscenato una macabra processione per le vie di Alessandria, portando in trofeo pezzi del suo corpo, ne cancellarono ogni traccia bruciandoli.
Questo il terribile racconto dello storico Socrate Scolastico.

Il vescovo Cirillo, protetto dalle leggi emanate da Teodosio, non solo rimase impunito ma venne addirittura santificato, per falsi motivi che mi vergogno a riferire.

Giunti al termine del tragico racconto, propongo di togliere dal calendario del 27 giugno, la festività a “San Cirillo”e di sostituirla con la dizione “In memoria del massacro di Ipazia”, come monito per le future generazioni a ricordare la scellerata esecuzione di uno spirito libero, colpevole d’essere intelligente, curiosa dei segreti del Cosmo, e soprattutto, donna.
Quanto diverso sarebbe il nostro mondo se non fossero stati messi a tacere dai fanatici con la violenza, tanti spiriti nobili come Ipazia?[/font]
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8541 · Risposte: 4 · Visite: 13,008

Mauro Inviato il: Jun 20 2010, 09:52 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Finisco ora di digerire, dopo aver letto tre volte, il vostro appassionante dibattito sulla Vdp, e la formicuzza rimette fuori la crapettina dai fili d'erba.
Accipicchia, siete due elefanti magnifici e m'avete rifornito di splendido avorio!-per la carità. è solo una metafora, sono animalista e non bisogna uccidere gli elefanti!-.
Rimetto fuori le antenne ovviamente non per concludere il vostro discorso, perchè la vostra bravura è stata tale da lasciare la questione BEN APERTA.
Perchè, comunque giustamente lo si critichi- e il MAstro Baffo ci esorta in continuazione a farlo nei suoi scritti! ,Nietzsche ha il merito di non averci lasciato nessuna Sacra Scrittura -e sul fatto che la VdP non è un dogma e un noumeno, mi sembra che, a vostro modo, siete d'accordo tutt'e'due-,sia benemerito!
Ricordiamo il suo monito:
"E il modo vero diventa favola".
Oggi vedo ancora troppi cacciatori di realtà e di verità mietere vittime, per non smettere un solo giorno di tenere Nietzsche come punto di riferimento.
Perchè non c'è forma di rispetto e di educazione più alta dell'ammettere: LA QUESTIONE E' ANCORA APERTA.
Su come si possano apllicare i valori del Baffo nella nostra vita, ad esempio, se per se stessi o in gruppo o ina vasta comunità:
LA QUESTIONE E' -e forse sempre resterà- ANCORA APERTA.
Posso solo applaudirvi per la vostra ricerca/passione intellettuale antifinalista e profonda, e dirvi col sorriso dell'amichevole affetto:
BRAVI! APPLAUDITEVI A VICENDA! SIETE STATI MAGNIFICI!
Grazie dalla vostra formicuzza, elefantoni miei!
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8540 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: Jun 8 2010, 09:22 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Potrei credere solo ad un Dio che danza! Certo! Questo tuo ultimo intervento è davvero mirabile per sintesi concettuale ed espressione plastica!Mi hai fatto venire una gran voglia di ballare con questo Dio(niso?) ; questa formicuzza si libera dall'erba e si mette a sgambettare!
Leggendoti ho avvertito come la sensazione di pareti di roccia che si fendono e fiumi carsici che emergono dalle viscere dalla terra -a cui portare venerazione!-
Sì, Sgub, questo è il movimento Nicciano! Sgambettiano insieme pertanto! Grande Sgub!
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8528 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: Jun 8 2010, 03:53 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


CITAZIONE(Fulcanelli @ Jun 8 2010, 04:42 PM) *
Caro Mauro,il tuo,a mio avviso,è l'atteggiamento più corretto,dal punto di vista filosofico,perché mentre io e,penso me lo conceda, Sgubonius sembriamo essere in possesso di chissà quale conoscenza arcana,tu sembri essere consapevole di ciò che è essenziale per ogni vera ricerca e cioè 'sapere di non sapere'.Daltronde è ciò che affermano,in maniera diversa,i due autori di quel bellissimo libro pubblicato nel 1959 dal titolo 'Il mattino dei maghi',Louis Pauwels e Jacques Bergier,parafrasando un adagio del filosofo medievale Abelardo:'Più amo più voglio conoscere,più conosco più amo,perché tutto ciò che è conosciuto è bene'.Ti rispondo:io penso che il nazismo sia derivato,almeno per l'etica della durezza e dell'impietosità verso chi è in difficoltà o viene messo in condizioni di difficoltà,da un'accettazione totale degli insegnamenti nietzschiani con la sola variante del far coincidere i 'signori' con la nuova aristocrazia che il reich stava allevando (altro concetto nietzschiano) selezionando tra i tipi migliori della nobiltà tedesca e dei paesi conquistati e gli elementi del popolo più 'benriusciti'(a questo proposito puoi vedere 'Il mattino dei maghi' e 'Il nazismo magico' di Giorgio Galli),comunque ariani,e gli schiavi,i deboli con gli ebrei,con un occhio di strategica simpatia per i giudei di lingua araba,da sempre nemici giurati degli ebrei.Della prova dell'esistenza di un simile progetto me ne ha parlato una dott.ssa in chimica sposata con un feldmaresciallo della Wermacht,certo Maier,la quale mi ha anche confermato l'esistenza di studi avanzati,durante la II Guerra mondiale,sull'energia atomica ai quali essa stessa partecipò orientati proprio alla produzione della bomba atomica.Il primo nucleo di questa aristocrazia sembra fosse ubicato in Provenza,era addestrato con tecniche di meditazione orientale e doveva incarnare proprio il tipo di uomo che Nietzsche descrive come 'aristocratico' e cioè non soggetto a nessun sentimentalismo,spietato con i nemici e distaccato con i propri pari,votato agli dei germani intesi come emblemi della potenza ecc.Il nome di questo nucleo fondatore era SS Todenkopf(Testa di morto) e si differenziava dalle SS comuni per il ruolo che avrebbero rivestito e per la libertà d'azione che era loro conferita.Ora devo chiudere cmq riprendiamo il discorso.Ciao.

VEramente intrigante il tuo inizio di ragionamento.A presto
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8526 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: Jun 8 2010, 07:14 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


[[font="Verdana"]size="4"]CAri Sgubonius e Fulcanelli, volevo innanzitutto ringraziarvi per le esaudienti teorie filosofiche da voi dibattute a seguito del mio forse ingenuo interogativo.
Me ne sono rimasto -parafrasando un noto proverbio africano- nascosto come una formicuzza nell'erba, per non venire calpestato da quei due magnifici elefanti filosofici che siete! I miei complimenti davvero, anche per il vostro sforzo di essere chiari e non arcani al medio pubblico-come me-.
Volevo ancora porvi -sulla scia di questi argomenti-un semplice e forse puerile interrogativo.
Alla luce di quanto avete detto ,è possibile sia per la singola persona come per una comunità APPLICARE gli insegnamenti di Fritz alle proprie vite, senza finire ancora con le croci uncinati al braccio o nei deserti impraticabili dell'isolamento nichilista? Ho descritto due eccessi che possono scaturire da un uso della filosofia di Nice scorretto e poco critico, come lui stesso ammoniva scrivendo di non fare della sua persona una statua, che sarebbe crollata a schiacciare i suoi stessi troppo fanatici ammiratori! E quante volte nella Storia recente è successo!
Spero vogliate ancora trovare la gentilezza e la passione per la conoscenza già sopra dimostrate per rispondere a questa innocente formicuzza sempliciotta, che ancora vi ringrazia ,perchè vi assicuro, le vostre parole hanno un'importanza nella mia vita concreta.
Pertanto, è possibile un movimento concreto POST-NICCIANO?
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8524 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: May 24 2010, 06:57 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


CAro Fulcanelli,
ti ringrazio per il tuo intervento mirabile, nella prima parte esaustivo a livello teorico e nella seconda scoppietante di prosa filosofica alla Fritz! I miei sinceri complimenti.
Anche a te rivolgo la stessa seconda domanda che avevo rivolto a Sgub, per ampliare il dibattito.
Sempre nell'ottica del valore creativo, come si saldano l'eterno ritorno e la volontà di potenza come arte.C'è un nesso sul vivere per l'attimo come se tornasse indietro eternamente- la saldatura Essere e Divenire-ma mi piacerebbe approfondire la congiuntura che trovo molto intrigante per il pensiero filosofico.
Grazie per un tuo eventuale ascolto e interessamento concettuale .Ciao
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8504 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: May 23 2010, 07:38 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Ti ringrazio per il chiarimento, Sgub...sei sempre molto acuto quanto gentile.Sai queste questioni sono molto importanti per me e mi sei di grande aiuto,grazie!
Ma come diceva il Grande Baffo, che importa di me! Volevo confrontarmi con te su un'altra questione: eterno ritorno e volontà di potenza,interconnessi in un modo a me ancora misterioso-dopo trent'anni che mastico e rimastico Nietzsche-sprigionano, a mio modesto avviso, quella "costruttività" che redime dal nichilismo.
Eterno Ritorno è non vivere più nell'ansia di mete future impraticabili ma nella costante scoperta del momento presente -con l'etica dell'Amor fati- e la VdP come arte è quel sigilla d'Eternità che il nostro Divenire chiede come impulso all'Essere.
Imprimere il sigillo dell'Essere sul Divenire, mi pare dica da qualche parte il nostro amico.COme è possibile questa trasfigurazione? -Avviene per magia nell.54 della Gaya Scienza-
In sintesi, caro Sgub, secondo te come s'interfacciano la nuova concezione del Tempo nicciano con la VdP come arte? Creare un'opera d'arte non è irrigidire in una forma statica il fluire vitale?Sono conciliabili in una sfere trasfigurata il Divenire e l'Essere?
Spero che tu voglia essere ancora così gentile da rispondermi.
Un grazie sentito. Ciao e stai bene.
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8502 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: May 1 2010, 07:00 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


[font="Verdana"][/font][size="4"][/size] Ho letto con grande piacere il topic sul nichilismo-dovreste pubblicarlo, è profondo e intenso per contenuti e lucidità-.
Volevo chiedere al qualche appassionato generoso,in sintesi: Quali sono i valoro creativi e costruttivi di Nietzsche, dopo la sua geniale analisi del nichilismo? Dice d'averlo superato ma non ho capito come...grazie.
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8498 · Risposte: 31 · Visite: 77,252

Mauro Inviato il: Oct 31 2009, 09:12 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Caro Sgub, ti ringrazio per i tuoi commenti, come al solito, penetranti come il Serpente e fieri e possenti come l'Aquila. Perdona l'omaggio agli animali totemici del nostro bel sito, non è solo retorica!
Volevo conoscere il tuo parere su questa questione:non ti sembra che la divina mania, non sia una teoria originale di Platone, ma una sua divulgazione di culti divini antecedenti,tra cui senz'altro quelli dionisiaci?
Platone mi sembra interessante quando inventa i suoi miti e quando appunto, ci dà notizie del pensiero mistico dei suoi presursori.
Le quattro forme di mania , non sono altrettanti quattro templi che nascondono le sacre effigi di quattro dei?
Si è sempre detto che Platone , più che rivelare ,nasconde delle correnti mistiche greche originarie.
QUal'è il tuo pensiero,a proposito?Ci sono libri interessanti da consultare sull'argomento?
Sarebbe interessante sviluppare poi, il rapporto tra Nice e la mania sacra...a me sembra che lui ci penvava ogni giorno della sua vita...quando dice "vengo dal mito e vado al mito..." ciao!
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8401 · Risposte: 4 · Visite: 12,981

Mauro Inviato il: Oct 28 2009, 05:35 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


IL POETA E’ UN FUORI-DI- ZUCCA?-LA PEDAGOGIA CREATIVA DEI GRECI E DI NIETZSCHE-

Una delle prime descrizioni del poeta, nella storia dell’umanità, la troviamo nel dialogo giovanile di Platone, lo “Ione”.
“Infatti, cosa lieve, alata e sacra è il poeta, e incapace di poetare, se prima non sia ispirato dal dio e non sia FUORI DI SENNO, e se la mente non sia interamente rapita.
Finchè rimane in possesso della sua facoltà razionale, nessun uomo sa poetare o profetizzare”.

Anni fa, il grande batterista- e cabarettista- della P.F.M., Franz di Cioccio, usava una divertente espressione diventata proverbiale: ”Out of the zucca”, FUORI DI MELONE.
Nella nostra cultura occidentale, il poeta è soggetto ad alcuni devastanti luoghi comuni, derivati da una perversa interpretazione di quell’antico testo greco, sopracitato.
1) IL POETA E’ UN PAZZO, UN “FUORI COME UN BALCONE”.
Mi fa una rabbia constatare che molte persone conoscano una sola poetessa italiana: Alda Merini.
Mentre noi poetici amiamo la grande Alda, capace di voli ardenti ed estasi erotiche sopraffine, questi antropoidi mi parlano della Merini che fuma una sigaretta via l’altra e, con compiaciuta ipocrisia, delle sue orribili esperienze nei reparti psichiatrici.
Che pena!Chi è più folle di questi sedicenti”realisti”?
2)IL POETA DIVENTA CELEBRE SOLO QUANDO E’ MORTO.
Amiche e amici cari, restiamo sempre anonimi, per carità! Io mi tocco, e vi consiglio, fatevi il ritocco!
Questi funerei interlocutori, grandi esperti della Famiglia Addams, li chiamo “gli addetti alle pompe funebri” e ho detto tutto.
3)IL POETA E’ UN TOSSICO E CAMPA POCO.
E qui si finisce sempre per parlare, invariabilmente, di Arthur Rimbaud e Jim Morrison, anche loro ridotti a stereotipi senza senso.
Tutto deriva dalla celeberrima lettera di A.R., detta del “Veggente”.
“Il Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato deragliamento di tutti i sensi”,in cui il ragazzo prodigio Arthur si rià allo Ione, già letto a 15 anni!
Quali sostanze chimiche e quali abusi del proprio corpo, abbiano adoperato i nostri venerati e geniali Jim e Arthur, per questo fine, lo sapete tutti.
Sono stati affari loro, il moralista lo faccio per le tante cazzate che ho fatto nella mia, di vita.
Parliamo di concezioni poetiche piuttosto; io seguo, invece, l’antica pedagogia creativa greca.
Essere fuori di zucca vuol dire essere ENTUSIASTI.
Per i greci l’entusiasmo è una “possessione divina” che sottrae il poeta alle menate della vita quotidiana, alla tediosa scansione del tempo lineare, per portarlo in quella condizione tipica di chi ha in sé UN DIO ( EN-THEOS).
Nell’entusiasmo, infatti, non canta più il poeta ma IL DIO CHE LO ABITA, ed è in questo stato emotivo che nasce l’EPOPTEIA, la visione creativa che vola al di là d’ogni compromesso familiare e sociale, d’ogni grettezza materiale in stile “do ut des”.
Questa visione “al di sopra” del contingente e del finalizzato, questo rapporto speciale col dio, esige il sacrificio dell’Ego.
La vista superiore, ”l’EPOPTEIA”, ha la sua contropartita nella cecità per le cose prosaiche e pragmatiche della vita.

Questo indica l’espressione “FUORI DI SENNO”: il distacco che si crea tra l’Io e la cosiddetta “realtà” quotidiana.
Per questo i Greci raccomandavano ai poeti l’equilibrio e la misura, -nulla di troppo-, la misura e la consapevolezza-conosci te stesso-.
Proprio il contrario dell’assenzio e delle pasticche di L.S.D.
Arthur e Jim hanno confuso la gioia spontanea e naturale con l’ebbrezza chimica e materiale.
I Greci non andavano “fuori di melone” con le canne e gli sniffi, ma con stimoli naturali.
Praticavano del movimento fisico e si sceglievano dei luoghi incantevoli, vicino al mare, per vivere.
Abitavano in un clima mediterraneo, temperato e mite, poco ventilato.
Adottavano una dieta frugale, ricca di frutta e verdura, e suddividevano le ore della propria giornata in modo da ricavarne più luce ed energia possibile –in piedi presto, a letto con le galline-.
Il vino l’annacquavano e avevano un culto particolare per la fresca acqua delle fontane, chiamate Ninfe.
In parole povere: un giardino fiorito, con alberi da frutta, prospiciente al mare, fichi, un po’ di pane e di formaggio, in più tre o quattro amici bendisposti al dialogo e al sorriso.
Questa era la loro ricetta per andare “FUORI DI ZUCCA”.
Questo era il metodo che conduceva al sacro Entusiasmo.
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8399 · Risposte: 4 · Visite: 12,981

Mauro Inviato il: Sep 8 2009, 05:45 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Questo tuo mirabile intervento, caro Sgub, non posso assimilarlo in tempi rapidi.
Mi prendo, quindi, una pausa di riflessione e di digestione -per fortuna, non ho l'urgenza di dover scrivere uno Zarathustra!-
Del resto, una discussione tra due postnicciani non è mai conclusa, ma sempre in divenire...in quanto nessuno di noi ha intenzione d'apparire all'altro, come in un'ipotetica grotta di Lourdes!
Ti riconosco una penetrante capacità di tenere aperti e vivaci gli enigmi della filosofia.
Così, in altra forma, cerco di scrivere delle prose che propaghino ondate d'energia psicosomatica SALUTARE e attuare l'estetica fisiologica del BAffo.
Mi congedo, per il momento, lasciandoti in lettura questo pezzo dedicato alla VOlontà di Potenza come Arte.

Avviso ai naviganti che traversano i marosi di questo topic: ricordatevi bene, in nome del Maestro, di diffidare sempre della Volontà di Verità che è solo desolante smania di decadenza,voglia di farla finita camuffata da omelia.
La compiacenza nei miei scritti - è vero, Sgub-sta in questa riconoscenza: L'Arte mi protegge dalla volontà di Verità, veleno letale.

A te ,Sgub, intrepido speleologo dei paradossi della gaya conoscenza,
GRAZIE.

COSA SOGNA LA MIA GATTA ?

“ Noi siamo come gli animali viventi sullo scudo di Efesto- fenomeni estetici,
ma crudeli ! “

Friedrich Nietzsche, frammento postumo.


Quando si torna a casa stanchi, dopo una giornata di lavoro, non c’è niente di più rilassante del trovare la tua micina ad aspettarti sul divano.
Entro in salotto, mi spoglio degli abiti del lavoro e vado a fare una bella doccia calda.
Scorgo la mia pucci-pucci che ronfa sonoramente, raggomitolata sul suo cuscino in armonica forma circolare, che mi spia con un minimo spiraglio d’occhio, color oro, socchiuso.
Finito di lavarmi, torno da lei e la ritrovo immersa in un profondissimo sonno in fase R.E.M.: sta sognando.Il suo corpo, completamente rilasciato, è a tratti agitato da brevi sussulti a livello delle zampe e delle vibrisse.
Noto, inoltre, che anche i suoi globi oculari sotto le palpebre, stanno vibrando in modo impercettibile.
E’ in questi momenti, asseriscono i medici, che l’uomo come il gatto, conosce l’attività onirica vera e propria, essenziale alla sua sopravvivenza.
E’ provato il fatto che, se veniamo privati dei nostri sogni profondi, possiamo soffrire rapidamente di gravi turbe psichiche.
E’ meravigliosa!
Ora sta emettendo una vocalizzazione prolungata che sembra una nota musicale d’intenso piacere, un richiamo all’avventura, al gioco…
Un invito al viaggio, al lasciarsi cadere addormentati in sfere esistenziali parallele.
Che cosa stai sognando, Pucci-Pù?
Mi accuccio accanto a lei, emetto un profondo sbadiglio e sento il prepotente bisogno d’addormentarmi….

“Vieni, vieni, padroncino…ti stavo aspettando…perché ti sei avventurato nel cuore del mio sogno? Senz’altro tu cerchi, voi umani, da sempre, cercate sempre qualcosa, cosa vuoi ?”
“ La giustizia, puccina…”
“ La giustizia? E’ un illusione, non la troverai ne qui né in altre dimensioni…”
“ Allora la saggezza, o baffina…”
“La saggezza non appartiene al sogno, per quanto le visioni oniriche siano il cumulo, la somma di tutti gli attimi vissuti da ognuno di noi; ed è questa l’unica saggezza che conta: vivere di persona le proprie esperienze, di prima mano, in sorgiva battuta…non per sentito dire, non per dovuto vivere, non perché si dice che questo è bene e questo è male….”
“ Ti chiedo almeno la RIVELAZIONE, o flessuosa…”
“ La RIVELAZIONE? Quella sì, che appartiene al sogno. Può essere tua, ma solo se il tuo cuore è forte…seguimi…preparati a pagare il prezzo che è dovuto alle intense emozioni….”

Mi accompagnò attraverso un bosco, fino ad una grotta abbandonata, in riva ad un fiume impetuoso.
Pucci-Pucci mi fece un cenno con la zampina di penetrare in quell’antro oscuro:
“Va e guarda …”
Entrai e vidi il buio illuminarsi di roventi faville incandescenti e sentii sordi, febbrili colpi di mazza su un’incudine.
Davanti a me si levò, possente come un Orco, Efesto, il dio dei Fabbri, intento a forgiare meticolosamente uno scudo con un metallo allo stesso tempo riflettente e iridescente, uno splendido specchio cangiante dai mille colori. Mi disse:
“ Seguimi” e come in un incantesimo mi ritrovai a sprofondare coi piedi in una fine sabbia dorata, su di un’immensa spiaggia assolata, davanti al vasto Oceano blù.
Efesto porse il suo scudo-specchio al dio della Vita, Proteo, il potente mago, Signore delle multiformi superfici.
Pure lui mi sorrise e si voltò lentamente ad osservarsi nello specchio screziato.
Magia! Il suo riflesso non era la riproduzione di un volto, ma l’infinita molteplicità delle creature e dei corpi celesti, l’immane trascorrere d’immagini e forme colorate, l’intreccio indissolubile di persone e situazioni….
Quindi, il mondo è solo una visione e la sua natura soltanto contemplazione….
Dunque, noi siamo solo delle immagini e anche il dolore, la malattia e la morte, sono solo apparenza!
Io sono solo l’allucinazione di un dio, non ha senso temere la vita…”
MI sveglio di soprassalto….Sono sdraiato sul divano..sento qualcosa d’umido sulla mia fronte…la mia Puccina mi sta leccando con la sua lingua che sembra carta vetrata! Si accoccola sulle mie cosce e comincia a fare le fusa….
Ron ron ron ron ron ron ron…….
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8383 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 7 2009, 07:03 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Nell'esprimerti gratitudine per il tuo ascolto e per aver accolto il mio invito iniziale ad una prospettiva filosofica sull'Arte -non tanto sulle mie prose brevi- con una grande coerenza generosa- l'antifinalismo è dei nobili, il Baffo lo spiega tante volte- è con intrigante interesse che mi rendo conto che siamo entrati nel CUORE di questo topic: il paradosso della Vdp come arte che può essere: Arte delle opere d'arte da vendere nei centri commerciali del consumismo e/o Arte del diventare ciò che si è, cioè Amor FATI.
Mi piacerebbe davvero che tu mi riformulassi questo paradosso in maniera ancora più stringente e chiara, come se fossi il bimbo eracliteo.
Mi gusta e mi aiuta davverto tanto il tuo approfondire.
Ovviamente, sono interessato alla seconda forma di Vdp come arte e mi piace quel tuo equilibrio tra eccesso di ragione ed eccesso di passione,come lo capisco in termini senz'altro elementari, tratti dalla storia della letteratura-classicismo contra romanticismo-.
Mi sembra che la difficoltà stia nel mantenere sempre il paradosso "aperto"e non chiuderlo con la proclamazione di qualche fondamento.
Per me la chiave sta , e mi ripeto, nell'assimilazione.
Per Nice l'estetica è buona fisiologia: ogni mia idea per essermi carburante di salute deve essere sperimentata,camminata,respirata,digerita,ballata,scopata...poi vengono gli atteggiamenti sani dell'antifinalismo e dell'Amor Fati;
il resto è tutta funebre e autoritaria metafisica.
Ciao Sgub
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8381 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 6 2009, 05:10 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Rinunciare a scrivere? Mica sono matto! Così come non mi sogno di rinunciare all'amicizia e alla baldoria.
Parliamo d'AMOR FATI, l'unica teoria che il Baffo è riuscito veramente a praticare nella sua vita,come dice giustamente Fini nella sua troppo diluita biografia.


AMA IL TUO DESTINO


ECCO QUA L'INVERNO, SAI BISOGNA STARNUTIR
DAL CIELO SCENDE LIEVE LEGGERA TANTA NEVE
ECCO PRIMAVERA, ECCO IL VENTO PORTA PIOGGIA
E POI VIENE L'ESTATE CHE PORTA UN GRAN CALORE

ECCO QUA L'AUTUNNO NEBBIOSO E SONNOLENTO
E STAI RINCHIUSO IN CASA E NON SEI MAI CONTENTO
E ANCOR DOVRAI ABITARE
CON PERSONE CHE NON PUOI CAMBIARE


AMA IL TUO DESTINO, L'HAI SEMPRE LÌ VICINO
AMA LE TUE COSE
LE SPINE SAI, FAN LE ROSE….

ECCO VIENE L'UOMO, LA BESTIA PIU' CRUDELE
SUPERBO COME IL TUONO, IL KILLER PIÙ SPIETATO
ECCO QUA L'AUTUNNO, È NEBBIOSO E SONNOLENTO
E STAI BEN CHIUSO IN CASA E NON SEI MAI CONTENTO

ECCO PRIMAVERA, ECCO IL VENTO PORTA PIOGGIA
E POI VIENE L'ESTATE CHE PORTA UN BEL SUDORE
ECCO QUA L'INVERNO, TI DEVI SAI, COPRIR
DAL CIELO SCENDE LIEVE, LEGGERA TANTA NEVE



L'AMor Fati e la Vdp come ARTE, sono i regali più belli che Nice ci ha donato.
Non piagnucolare come neonati di fronte ai colpi del destino.
Ingannare lo stesso Fato con i nostri trucchi illusionistici, tra i quali il più bello è la risata travolgente!
Ascoltare i tromboni che pontificano di dogmi universali- tra i quali, spesso e volentieri, noi stessi- e ridere a crepapelle!
O perlomeno, fermarsi un attimo prima a riprendere fiato.
Ad esempio, come dice bene COlli, nessunodi noi può dire l'ultima parola veritiera sulla filosofia di FEderico.
Ed è per questo che lo venero!
Ha inventato un pensiero dove ogni suo seguace fanatico si trasforma automaticamente in asino ragliante!


Grande Baffo!
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8379 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 6 2009, 08:39 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Perchè scrivere?
Perchè c'è solo un grande gioco cosmico e non delle Verità assolute quanto umane...e questo mondo è spietato, contradditorio,maipolatore,seduttore,assassino.
Noi abbiamo bisogno pertanto d'illusioni e di autoinganni per sopportare questo crudele gioco di forze e vincere, per un pò, questa realtà.
La vita deve ispirarci fiducia e per questo bisogna essere artisti.La volontà di verità uccide la vita.
Ovviamente c'è scrivere e scrivere, arte e arte.
Giorgio Colli rimproverava giustamente Nice d'aver scritto TROPPO e ci ammoniva ad imparare dai suoi errori quanto dalle sue geniali idee creative.
Secondo me,dopo l'apogeo del suo pensiero, il quarto libro della Gaya Scienza, doveva fermarsi e smettere di scrivere per almeno due anni.
Lui stesso l'ha insegnato, bisogna scrivere solo di quello che si è SPERIMENTATO nelle midolla e in fondo al cuore.Bisogna credere solo ai pensieri che CAMMINANO.
Dopo quel prodigioso quarto capitolo Federico è diventato l'ufficio stampa di sè stesso e non ha più ASSIMILATO fisiologicamente quello che filosofava.
DOveva prendere fiato e formare una comunità di sodali e amici pensatori.Spassarsela un pò, perchè no!
Si è trasformato in pubblicista della sua solitudine e da quì consegue la brutta prosa dello Zarathustra, la cantonata di fare della VdP un'altra cosa in sè metafisica,l'errata demolizione del nobile sentimento della solidarietà ,come ha giustamente fatto notare Sossio Giametta.
In conclusione bisogna scrivere per non essere uccisi dalla verità, ma non scrivere troppo, vale a dire, di quello che non si è PROVATO e DIGERITO.
SOlo per la scoperta delll'importanza dell'assimilazione sulla nostra vita psichica e spirituale Nice merita l'eternità del ricordo.
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8375 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 5 2009, 10:38 AM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Caro Sgub, non so se tu sia un professore universitario- nel qual caso perdonami il tu- o un geniale studente autodidatta.
Per me, non cambia nulla...sei una persona da cui c'è veramente da imparare!
Nutriente e stimolante quello che dici sul gioco del divenite.
Permettimi di dedicarti questa prosa sul tema. In tuo onore.
Solitamente, chi la legge, si mette a ridere. In fin dei conti è giusto così.
Ma tu mi sembri uno che sa ridere e pensare insieme.Ciao.

FONDAMENTALMENTE, E’ TUTTO UN GIOCO

Incontro un bambino che sta giocando a scacchi:
o meglio, si diverte a buttar giù tutti i pezzi bianchi e neri sulla scacchiera.
“Stai cercando il Principio Primo, uomo, la Verità assoluta che si nasconde dietro il colorato sipario della Natura?”.
“Mi domando, tra mille dubbi, quale sia, caro il mio monello.
Ma non lo so. Certo, che diavolo di domande fai, per la tua età!”.
“Cosa si dice in proposito tra voi adulti?”.
“Ma sai, i soliti dogmi pronti per l’uso:il potere, il denaro, la tecnologia, il sesso, l’oro…quella roba trita e ritrita…”
“Siete fuori strada, come al solito.
Il possedere quelle fantasie materiali non vi eviterà di cadere giù per terra come sacchi vuoti, al momento stabilito.
La vostra mascella si contrarrà come il marmo e…”
“Basta, birbante! Lascia perdere i particolari.
E poi, tu che cosa ne sai? Hai ancora il latte sulle labbra.
Qual è il senso delle nostre vite?”.
“Non ci sono fondamenti ultimi della realtà, uomo, ma solo UN AVVERBIO; e te lo regalo perché mi sei simpatico:
FONDAMENTALMENTE.
Sì, fondamentalmente la vita…, tutto è solo UN GIOCO.
Partecipa al gioco solo per il semplice fatto che la tua esistenza è un miracolo!
Sei uscito fuori dalla lotteria delle possibilità infinite: un biglietto che porta un numero unico, irripetibile, il tuo.
La gioia, lo stupore per una simile giocata è la sola emozione che vale la pena di coltivare.
Il resto lascialo agli ignoranti e ai fanatici”.

Ridendo, il bimbo terribile ritorna a far cadere gli scacchi sul piano di gioco.
Sono basito: questi piccini moderni, che razza di studi fanno!






  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8373 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 4 2009, 05:32 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Caro Sgub -perdona la mania sintetica post-moderna- la tua risposta è tostissima! Ho sempre sognato d'intercettare simili riflessioni alle mie proposte creative.
Il Maestro insegna a rendere omaggio alla grandezza e io ti ringrazio di cuore.
Ma prima di scivolare nell'imperdonabile ruffianeria parliamo d'idee...
Il vivi per le strade l'ho ripreso paro paro dall'af.213 della Gaya S. "La strada per la felicità."
Strano, Nice ha sempre più cercato l'eterna vitalità potente che una metafisica quiete ETERNA.Mi piacerebbe sapere il tuo parere.
Mi pare che parli invece proprio del divieni ciò che sei.
Questa la mia interpretazione.Per essere se stesso l'uomo ha sembre avuto bisogno di avere un dio che rivelasse La Verità.Mediante caste sacerdotali sfruttatrici d'anime.
Senza questa rivelazione divina, ultraterrena c'è solo disagio e stridor di denti.
Nice, dopo aver dimostrato come ogni dogma è troppo umano, cioè interessato,va OLTRE...
C'insegna e ci libera con questo pensiero:puoi essere te stesso anche se non hai nessuna verità che ti sostiene,neanche il tuo IO -come hai detto giustamente nell'altro topic-
Io l'ho provata questa sensazione ed è bellissima! Sentirmi bene con me stesso anche se non ho un codice da seguire o da imporre al mio prossimo!
E leggendo questo bellissimo sito vedo che non sono solo!
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8371 · Risposte: 15 · Visite: 58,738

Mauro Inviato il: Sep 3 2009, 06:56 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Quest'estate ho letto l'ottimo libro di Gianni Vattimo " Addio alla VErità".
Mi ha convinto che il filo conduttore dell'opera di Federico è proprio la fine della verità assoluta.O almeno, è il suo lascito alla nostra epoca.
Chi crede di detenere il dogma universale per capire la vita è,in realtà, una persona che non vuole Essere, ma solo sembrare.
Kafka diceva che amava guadare a CHI E' NELLA VERITA', come un pesce nel suo mare.Costui è più vicino a se stesso di chi ha la Verità, il fanatico che rende la vita impossibile agli altri.
La liberazione di Nice- scusate l'abbreviazione impropria!- sta proprio nel SENTIRSI SE STESSI anche senza una Verità Cosmica da propinare agli altri.
Questo è il senso ,secondo me, dello straordinario aforisma 54 della Gaya Scienza,-il migliore del Maestro-,ci si può sentire bene anche senza essere un Papa che rompe le balle al suo prossimo con le sue tavole della legge!
Ricchi e felici solo della nostra parvenza! Ciao
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #8368 · Risposte: 3 · Visite: 14,803

Mauro Inviato il: Aug 30 2009, 07:01 PM


Member
**

Gruppo: Members
Messaggi: 25
Iscritto il: 30-August 09
Utente Nr.: 17,187


Ciao a tutti,mi chiamo Mauro. Voglio proporvi delle prose brevi ispirate dalla filosofia di Nietzsche. Di solito le propongo dal punto di vista letterario, ma come insegna
il Nostro, dato che la vita è un esperimento continuo,ve le sottongo per una prospettiva critica FILOSOFICA.Vediamo che succede.Grazie per l'ascolto.

LO STRANO TIPO DELL’EUROSTAR 1187

Un primo agosto qualunque, in un’estate qualsiasi.
Sull’Eurostar 1187 delle 12.00, da Bologna a Napoli, tutto è tranquillo.
C’è chi legge una rivista o un libro, chi si spara nelle cuffiette dall’i-pod o dal pc, musica a tutto volume o un bel thriller da cardiopalmo.
Ognuno è sprofondato, mediante supporti audiovisivi, nel suo mondo immaginale interiore, tranne lo strano tipo qui in fronte a me, nel posto vicino al finestrino.
Un soggetto di mezz’età, pelato con chierica socratica e un grosso naso con la gobbetta; una persona anonima se non fosse per i suoi grandi occhi azzurri, metallici, magnetici.
E’ da Bologna che guarda fuori dal finestrino e contempla i paesaggi che scorrono a forte velocità.
Ogni tanto fischietta una melodia, e poi annota s’un piccolo quaderno dei versi di canzone.
Butta un’occhiata distratta a noi passeggeri e torna a mirare le verdi colline toscane che allietano il cuore…
Deciso. Chiudo questo pesante quanto palloso saggio e…voglio fare due chiacchiere con questo individuo fuori dalla norma.
- Scusi…
- Dammi pure del tu, oltre tutto non sono femmina!
- Bè, mi presento, mi chiamo Giacomo.
- E io no, ho un altro nome. – replica sorridendo.
- Certo che sei un simpaticone. Volevo chiederti una cosa…
- Basta che non mi chiedi un prestito…
- No, tranquillo. Ho notato che non t’interessa per niente quello che avviene dentro il nostro vagone. Se non sono indiscreto, come mai?
- Guarda, poche persone e poche cose m’interessano, ma se c’è una cosa che mi lascia indifferente, quella è proprio me stesso! – ed esplode in una risata contagiosa -.
- Capisco. Allora, la seconda riflessione spiega la prima?
- Potrebbe essere, ma voglio spiegarmi meglio con te, gentile amico. Vedi, sono arrivato a questo stato d’animo per gradi: vivendo e osservando con intensa partecipazione gli esseri umani, il tuo cuore O SI SPEZZA O DIVENTA DI METALLO. Capisci quello che intendo?

Detto questo, sorridendo, si gira verso il finestrino e i suoi occhi turchesi riprendono a divorare le immagini della natura circostante.
- Scusami ancora…
- Qual è il problema?
- Sono un po’ imbarazzato, è anni che non faccio una domanda simile…Qual’ è, secondo te, la via per la felicità?
- Diventa e FAI QUELLO CHE SEI e non quello che sembra giusto al Gregge dei consumi. Ammira quello che fai per essere e poi VIVI PER LE STRADE!
- Basta, ti prego, tu pretendi troppo: fare quello che si è! Accidenti, già questo compito è quasi impossibile! Anche vivere come zingari, non avere casa, non avere nome, non avere il potere su niente!
- Ma come puoi diventare quello che sei, se non distogli lo sguardo da quello che non ti fa essere!

Rimasi in silenzio, ammirato, fino a quando quell’uomo non scese a Napoli.
Mi salutò con una strizzatina d’occhio e un cenno del capo.
M’indicò, con la sua stupenda sbirciata acquamarina, le nuvole, le cangianti nubi del terso cielo napoletano.
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #8367 · Risposte: 15 · Visite: 58,738


New Posts  Nuove risposte
No New Posts  No Nuove risposte
Hot topic  Calda (Nuove risposte)
No new  Calda (No Nuove risposte)
Poll  Nuovi Voti
No new votes  No Nuovi Voti
Closed  Disc. Chiusa
Moved  Disc. Spostata
 

Versione Lo-Fi Oggi è il: 28th March 2024 - 10:50 PM