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> L'On. Buttiglione e la morte di Dio
lou
messagio Oct 20 2007, 10:33 AM
Messaggio #61


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Anche su Wikipedia notizie false e tendenziose:

"La simbologia cristiana dei tempi delle Persecuzione dei cristiani nell'impero romano (I-IV secolo) è molto ricca. A causa della diffidenza di cui erano oggetto da parte delle autorità Imperiali, i seguaci di Gesù sentirono l'esigenza di inventare nuovi sistemi di riconoscimento che sancissero la loro appartenenza alla comunità senza destare sospetti tra i pagani. Risalgono a questo periodo, tra gli altri, i noti simboli del chi-rho e dell'ancora.

In particolare, l' ichthýs è uno dei più antichi simboli cristiani giunti fino a noi. Veniva presumibilmente adoperato come segno di riconoscimento: quando un cristiano incontrava uno sconosciuto di cui aveva bisogno di conoscere la lealtà, tracciava nella sabbia uno degli archi che compongono l'ichthýs. Se l'altro completava il segno, i due individui si riconoscevano come seguaci di Cristo e sapevano di potersi fidare l'uno dell'altro"


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lou
messagio Oct 20 2007, 10:39 AM
Messaggio #62


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Così pure dicasi per la Catholic Encyclopedia on line

"Among the symbols employed by the primitive Christians, that of the fish ranks probably first in importance. While the use of the fish in pagan art as a purely decorative sign is ancient and constant, the earliest literary reference to the symbolic fish is made by Clement of Alexandria, born about 150, who recommends his readers (Paedagogus, III, xi) to have their seals engraved with a dove or a fish. Clement did not consider it necessary to give any reason for this recommendation, from which it may be safely be inferred that the meaning of both symbols was unnecessary. Indeed, from monumental sources we know that the symbolic fish was familiar to Christians long before the famous Alexandrian was born; in such Roman monuments as the Capella Greca and the Sacrament Chapels of the catacomb of St. Callistus, the fish was depicted as a symbol in the first decades of the second century"


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luk_ing
messagio Nov 1 2007, 09:05 PM
Messaggio #63


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CITAZIONE(NIHILO @ Sep 3 2007, 09:04 AM) *
Forse è dovuto un chiarimento. Io non sono -come del resto tutti gli altri in questo Forum-
un "fanatico di Nietzsche". Non vado in giro sventolando i libretti gialli della Adelphi come
qualche anno addietro faceva qualcuno con libretti di colore diverso, e peraltro non condivido
taluni aspetti del suo pensiero -la necessità che esista una società rigidamente gerarchizzata di
"signori" e "schiavi" per me è una delle sue poche teorie veramente "deacadenti" e reazionarie-.
Ma nella massima parte delle sue espressioni l'opera di Nietzsche è qualcosa di veramente portentoso
e dirompente.
D'altronde, egli stesso ha asserito che nessuno ha bisogno di maestri, nè buoni nè cattivi, ma deve
lavorare e studiare duramente per sviluppare un pensiero indipendente.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN


Sulla società gerarchizzata "schiavi" e "signori": a molti lettori odierni questa teoria non piace. Direi normale, il democratismo prevale. Ebbene, anche io mi dichiaro "democratico" in politica, però vorrei fare una precisazione: Nietzsche dice che ci deve essere una società gerarchizzata, in cui gli schiavi siano sottomessi ai signori...ok..teniamo comunque conto che, parlando del più freddo di tutti i freddi mostri, nello Zar, condanna, a mio avviso, gli Stati eccessivamente rigidi, onnipresenti, "reazionari" nel senso di tendenti a estremi, sia di sinistra sia di destra. Il fatto è questo: gli uomini vengono creati diversi. Con forze diverse, poteri diversi, ingegni e intelligenze diverse. Per forza, per natura, per una legge della vita tra di essi ci saranno coloro che godono di maggiori diritti, e coloro che non ne hanno affatto. Volersi opporre a questa legge, a questo impulso vitale che ci crea diversi, su piani gerarchici diversi, questo è condannato da Nietzsche. E io non ci trovo nulla di decadente, anzi! la gerarchia è vista nell'ottica in cui i deboli esistono per la realizzazione dei forti.
Direi in un'ottica "superomistica". Nietzsche dichiara di avere bisogno del cristianesimo per potersi ergerse contro di esso. In altri termini: "i poveri esistono per poter permettere ai ricchi di praticare l'elemosina".
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andreademilio
messagio Nov 2 2007, 03:11 AM
Messaggio #64


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CITAZIONE(andreademilio @ Sep 24 2007, 11:19 PM)
è inutile che ci provi, Joseph: il premio te lo darò.

''Non ho ben capito cosa tu voglia intendere: presumibilmente, che è inutile che tu provi a mettermi alla prova su Nietzsche perché lo conosco bene''

Joseph, in effetti il mio '' è inutile che ci provi'' è ambiguo, ma intendevo dire questo : '' è inutile che provi ad evitare il premio perché te lo darò lo stesso.''


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NIHILO
messagio Nov 2 2007, 08:43 AM
Messaggio #65


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CITAZIONE(luk_ing @ Nov 1 2007, 08:05 PM) *
Sulla società gerarchizzata "schiavi" e "signori": a molti lettori odierni questa teoria non piace. Direi normale, il democratismo prevale. Ebbene, anche io mi dichiaro "democratico" in politica, però vorrei fare una precisazione: Nietzsche dice che ci deve essere una società gerarchizzata, in cui gli schiavi siano sottomessi ai signori...ok..teniamo comunque conto che, parlando del più freddo di tutti i freddi mostri, nello Zar, condanna, a mio avviso, gli Stati eccessivamente rigidi, onnipresenti, "reazionari" nel senso di tendenti a estremi, sia di sinistra sia di destra. Il fatto è questo: gli uomini vengono creati diversi. Con forze diverse, poteri diversi, ingegni e intelligenze diverse. Per forza, per natura, per una legge della vita tra di essi ci saranno coloro che godono di maggiori diritti, e coloro che non ne hanno affatto. Volersi opporre a questa legge, a questo impulso vitale che ci crea diversi, su piani gerarchici diversi, questo è condannato da Nietzsche. E io non ci trovo nulla di decadente, anzi! la gerarchia è vista nell'ottica in cui i deboli esistono per la realizzazione dei forti.
Direi in un'ottica "superomistica". Nietzsche dichiara di avere bisogno del cristianesimo per potersi ergerse contro di esso. In altri termini: "i poveri esistono per poter permettere ai ricchi di praticare l'elemosina".

Io intendo la democrazia secondo la concezione liberale classica: ci deve essere un CORPUS
di leggi fondamentali -ovvero una Carta Costituzionale- che concede ad ogni membro della
società civile di competere con gli stessi presupposti di partenza. Le differenze, o, se vogliamo,
le gerarchie si determinano successivamente nella dialettica politica ed economica attraverso
la competizione.
Questo detto in breve, come mi sembra opportuno.


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DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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