DIO è MORTO? |
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DIO è MORTO? |
Dec 7 2007, 05:17 PM
Messaggio
#1
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 55 Iscritto il: 7-December 07 Utente Nr.: 685 |
Dio, oggi, è veramente morto o è l'uomo incapace di cercarlo?
Mi sembra che l'uomo moderno abbia abbandonato Dio e sia solo in balia del male, ben lontano dal "superuomo" auspicato dal filosofo...... Cosa ne pensate? |
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Dec 18 2007, 06:07 PM
Messaggio
#2
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 96 Iscritto il: 26-October 07 Utente Nr.: 448 |
A diechirico: da noi si dice, quando una persona è antipatica, che "era meglio cagarsi in mano e prendersi a schiaffi che parlare con lei". Ciò è solo una curiosità di tipo culturale, non è riferito in alcun modo a Wonder che non è antipatica ma solo dalla scorza un po' troppo dura.
Rispondendo a E.R. ti leggo e mi sembra di sentir parlare una mia amica, credente, sincera, persona d'oro. Appartenete ritengo, alla stessa categoria di "credenti", sinceramente convinti che l'amore sia bene, e che amore è e dev'essere Dio. Ora finché parliamo di amore=bene ne sono fermamente convinto anch'io, e in particolar modo in questo periodo in cui sono "innamorato" (sì, credo si possa dire così). Ma perché bisogna per forza dare un fondamento metafisico all'amore? non basta a se stesso? Ripropongo un perché molto importante, fondamentale: perché cerchiamo Dio? perché se l'amore è il bene, allora Dio dev'essere l'amore? Perché il Bene (che per alcuni è amore, per me è ancor più 'libertà') deve per forza trovare un fondamento metafisico? Non so darmi una risposta diversa da questa: perché non accettiamo la finitezza come tale; perché, avendo esperito cos'è il nostro bene (e per ognuno è qualcosa di diverso) non accettiamo l'idea che esso non sia infinito eterno etc.. Non che a me non piacerebbe sapere che il sentimento di pienezza che si prova essendo liberi e amando in vita sia eterno...ma solo perché l'uomo non può accettare - direi per un fattore antropoligico - la finitezza dobbiamo credere all'infinito? In realtà, se assumessimo piena responsabilità della potenza della nostra libertà, potremmo crearci i nostri dei (cosa che in realtà l'umanità ha sempre fatto, ma inconsapevolmente; colpevolemente cercando di vedere Dio come ente autofondantesi, e non, piuttosto, come conseguenza della libertà umana), non ci vedrei nulla di male. Ma perché non accettare l'idea che Dio, i nostri dei, i nostri idoli, ciò che chiamiamo "Bene" "Male" "giusto" e "sbagliato", dipendono da noi, dal nostro potere di creare liberamente? perché continuare a volerli Assoluti, indipendenti, in-Sé? In questo io vedo colpevolezza, poiché volendo eleggere il proprio bene a assoluto commettiamo ingustizia nei confronti delle altrui determinazioni di bene. Se il Dio di ciascuna civiltà vuol essere assoluto, allora si crea intolleranza, confronto deleterio tra culture e via dicendo. Ma se Dio è solo il mio dio, nulla più, allora io raggiungo ciò che pochi hanno osato immaginare: Dio viene a coincidere con me, a patto che io sia libero. Chiedo scusa se mi sono dilungato su questo punto ma è per me di importanza capitale. Aggiungo solo questo, sui fatti di cronaca: io non sono ottimista riguardo all'andamento del mondo, vedo tanto, troppo nero, o meglio marrone (il colore della m....) Vedo nero sia per quanto riguarda la realtà dei fatti che ci circonda (e non perché i telegiornali parlano più di una morte che di una nascita), sia per quanto riguarda il "valore medio" delle persone che ci circonda. Mi spiego: per quanto io possa essere in disaccordo con chiunque in questo forum, devo riconoscere che siete tutti persone che usano il cervello, la mente. Credenti o no, tutte persone che hanno qualcosa da dire, che percepiscono in modo critico in problemi etc...Tutte persone di un certo spessore, in ogni caso. Vi chiedo: per ogni persona che scrive su un forum di questo tipo, per ogni persona di "spessore", quante credete che ce ne siano inchiodate davanti a un programma tipo "grande fratello" o che in generale avvelena il suo cervello con idiozie simili senza nemmeno rendersi conto di cosa sta facendo? e quanti che commetterebbero atti di pura malvagità solo per opportunismo, per bassezza d'animo? In sostanza, vedo nero perché il rapporto persone di valore/massa di imbecilli è un limite che tende a zero (scusate ma analisi mi brucia il cervello!!!). Ho un unico motivo di essere ottimista: se in mezzo a tutto sto nero io riuscirò in un qualsiasi modo a non rientrare nella categoria "massa di imbecilli" allora mi sarò realizzato almeno in parte, e sarà valsa la pena di essersi impegnati qui in questa vita. Un saluto, e...auguri di buone feste!!!! |
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Jan 11 2008, 03:42 PM
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#3
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 55 Iscritto il: 7-December 07 Utente Nr.: 685 |
"Rispondendo a E.R. .........Ma perché bisogna per forza dare un fondamento metafisico all'amore? non basta a se stesso? Ripropongo un perché molto importante, fondamentale: perché cerchiamo Dio? perché se l'amore è il bene, allora Dio dev'essere l'amore? Perché il Bene (che per alcuni è amore, per me è ancor più 'libertà') deve per forza trovare un fondamento metafisico? Non so darmi una risposta diversa da questa: perché non accettiamo la finitezza come tale; perché, avendo esperito cos'è il nostro bene (e per ognuno è qualcosa di diverso) non accettiamo l'idea che esso non sia infinito eterno etc.. Non che a me non piacerebbe sapere che il sentimento di pienezza che si prova essendo liberi e amando in vita sia eterno...ma solo perché l'uomo non può accettare - direi per un fattore antropoligico - la finitezza dobbiamo credere all'infinito? In realtà, se assumessimo piena responsabilità della potenza della nostra libertà, potremmo crearci i nostri dei (cosa che in realtà l'umanità ha sempre fatto, ma inconsapevolmente; colpevolemente cercando di vedere Dio come ente autofondantesi, e non, piuttosto, come conseguenza della libertà umana), non ci vedrei nulla di male. Ma perché non accettare l'idea che Dio, i nostri dei, i nostri idoli, ciò che chiamiamo "Bene" "Male" "giusto" e "sbagliato", dipendono da noi, dal nostro potere di creare liberamente? perché continuare a volerli Assoluti, indipendenti, in-Sé? In questo io vedo colpevolezza, poiché volendo eleggere il proprio bene a assoluto commettiamo ingustizia nei confronti delle altrui determinazioni di bene. Se il Dio di ciascuna civiltà vuol essere assoluto, allora si crea intolleranza, confronto deleterio tra culture e via dicendo. Ma se Dio è solo il mio dio, nulla più, allora io raggiungo ciò che pochi hanno osato immaginare: Dio viene a coincidere con me, a patto che io sia libero. Chiedo scusa se mi sono dilungato su questo punto ma è per me di importanza capitale." Carissimi, riesco a rispondere solo ora........ spero abbiate trascorso delle buone feste......... Caro luk_ing, la fede è un dono.... come posso non credere ad un Dio che sento vivo e presente in ogni istante della mia vita? Ad un Dio che per amore si è fatto Uomo, da infinito a finito, da immateriale a materiale, come posso non amarlo? Come posso non abbandonarmi al Suo Amore che mi cambia, mi trascina, mi trasforma? Come posso non credere in Lui, proprio io che ho il dono di sentirlo (perchè questo è la fede, un atto d'amore, una corrispondenza) ed il Suo Amore mi rende libera e felice? "Libera"... pensa che "paradosso": più appartengo a Dio e più sono libera! Più amo è più sono libera! Un esempio di questa "libertà"? Pensa alla figura di S. Francesco o a quella di Gandi: entrambi veramente liberi, pur di religioni diverse, nell'Amore.... e "felici", appagati, realizzati. Certo, questa è solo la mia testimonianza..... Dio: un frutto della mia immaginazione? Non mi reputo tanto creativa e tanto meno "psicologicamente debole", solo molto fortunata! Da quando ho incontrato Dio, non posso fare altro che seguirlo, amarlo e lodarlo, perchè nella mia piccolezza, mi fa sentire l'infinito e nella mia tribolazione mi fa percepire il "paradiso"...... io non mi reputo così "grande, maestosa, illimitata", ma parte di ciò che è "grande, maestoso ed illimitato" è in me ed in ciascuno di noi. Quando si ama veramente non si può che essere tolleranti verso gli altri , semmai cercare il dialogo ed il confronto, nel rispetto reciproco: se Dio è così misericordioso da lasciarci liberi persino di non amarlo, come possiamo noi imporLo agli altri? Personalmente ritengo che le religioni siano solo delle diverse "interpretazioni" di un unico vero Dio. Noi Cristiani crediamo nel "Verbo che si è fatto carne" (Giovanni, 1,14).... "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" (Giovanni, 1,18). --------------- "Se puoi, capisci; se non puoi, credi". (S. Agostino) |
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Jan 15 2008, 12:36 AM
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#4
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 96 Iscritto il: 26-October 07 Utente Nr.: 448 |
Carissimi, riesco a rispondere solo ora........ spero abbiate trascorso delle buone feste......... Caro luk_ing, la fede è un dono.... come posso non credere ad un Dio che sento vivo e presente in ogni istante della mia vita? Ad un Dio che per amore si è fatto Uomo, da infinito a finito, da immateriale a materiale, come posso non amarlo? Come posso non abbandonarmi al Suo Amore che mi cambia, mi trascina, mi trasforma? Come posso non credere in Lui, proprio io che ho il dono di sentirlo (perchè questo è la fede, un atto d'amore, una corrispondenza) ed il Suo Amore mi rende libera e felice? "Libera"... pensa che "paradosso": più appartengo a Dio e più sono libera! Più amo è più sono libera! Un esempio di questa "libertà"? Pensa alla figura di S. Francesco o a quella di Gandi: entrambi veramente liberi, pur di religioni diverse, nell'Amore.... e "felici", appagati, realizzati. Certo, questa è solo la mia testimonianza..... Dio: un frutto della mia immaginazione? Non mi reputo tanto creativa e tanto meno "psicologicamente debole", solo molto fortunata! Da quando ho incontrato Dio, non posso fare altro che seguirlo, amarlo e lodarlo, perchè nella mia piccolezza, mi fa sentire l'infinito e nella mia tribolazione mi fa percepire il "paradiso"...... io non mi reputo così "grande, maestosa, illimitata", ma parte di ciò che è "grande, maestoso ed illimitato" è in me ed in ciascuno di noi. Quando si ama veramente non si può che essere tolleranti verso gli altri , semmai cercare il dialogo ed il confronto, nel rispetto reciproco: se Dio è così misericordioso da lasciarci liberi persino di non amarlo, come possiamo noi imporLo agli altri? Personalmente ritengo che le religioni siano solo delle diverse "interpretazioni" di un unico vero Dio. Noi Cristiani crediamo nel "Verbo che si è fatto carne" (Giovanni, 1,14).... "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" (Giovanni, 1,18). --------------- "Se puoi, capisci; se non puoi, credi". (S. Agostino) Vedi tu credi in un Dio che è Amore, ma Dio è amore perché tu lo credi così perché tu lo vuoi così. Tutto, in ultima analisi, dipende da te, dal tuo sentire, dai tuoi sentimenti. Anch'io allora credo in "Dio". Anche Nietzsche. Dio semplicemente è il nome con cui battezziamo i sentimenti più elevati che ci animano. Io credo nella libertà più di tutti, se dovessi pensare un Dio lo penserei come volontà pura. Per te è amore, perché amore ti fa sentire libera. Come puoi non credere in un Dio dell'amore, se credi nell'amore? non puoi infatti. Quello che cerco di contestare è che molti pretendono che Dio esista nel senso stretto del termine. Che sia lì a resuscitarci, insomma a toglierci le nostre paure, La Nostra Paura. Lo dici tu stessa: non puoi non credere in Dio perché Dio è amore, libertà, perdono, comprensione, dona infinitudine a chi è "finito"...dimmi sono questi i tuoi valori, no? e Dio, coincide con i tuoi valori! Anche il mio "Dio" coincide con i miei "valori", il Dio dei cristiani del medioevo era punitore, perché punire gli eretici era ciò in cui credevano quei cristiani di quel tempo. Insomma a me sembra fin troppo evidente che Dio conincide sempre con i nostri valori. Dipende da questi, dipende da noi. Ma poi, se così fosse, prova ad ammetterlo per un attimo, sarebbe così brutto essere artefici del proprio bene e del proprio male? della propria virtù? sarebbe così negativo "partorire" il proprio Dio? Io credo di no, anzi, in questo sta il superomismo, secondo me il nietzshceanesimo sta in fondo in questo...decidere la propria strada e conferirle il valore più alto possibile..permettendo agli altri di seguire la loro! Insegnare ai propri discepoli a rinnegare il proprio maestro e a essere maestri di se stessi....Quello che ha fatto Zarathustra. Chi mai fu così saggio da dire: "impara ad amare i tuoi nemici, si, ma anche ad odiare i tuoi amici"? |
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