Albertus Durerus Noricus
Autoritratto con pelliccia, 1500
....semplicemente un grande, anche per me
che poco mi intendo di arti figurative.
da un saggio di Fedja Anzelewski
" Erasmo da Rotterdam in un Dialogus apparso nel 1528, anno della morte di Dürer, metteva confronto le possibilità espressive della parola e della scrittura. In un paragone con Apelle, il più famoso pittore dell'antichità, egli collocava Dürer al di sopra del maestro greco perchè questi, secondo lui, aveva bisogno del colore per creare le proprie opere, mentre Dürer era in grado di dare espressione a tutto il tangibile e l'intangibile con delle semplici linee nere"
Duerer visse in un periodo storico in cui le scienze
esatte comnciavano ad emanciparsi dalla loro soggezione
alla filosofia ed alla teologia, ma come prodotto spurio di
questa transizione irruppero la magia nera, l'alchimia,
il recupero dei culti misterici numerologici radicati nelle
antiche dottrine pitagoriche - vedi il quadrato magico
raffigurato nella melancolia -.
La "caccia alle streghe", girardiani capri espiatori, conobbe
la sua massima espansione.
Guerre e conseguenti devastanti pestilenze, la morte a cavallo
percorreva l'Europa con la sua falce insanguinata.
Questa nemesi tragica pervade ogni fibra del genio di Duerer,
quasi a precorrere il topos della tensione faustiana che percepisce
la lotta della scienza come afflato demoniaco.
Fu lì, nella mittelEuropa, che fu segnato il destino dell'occidente,
perchè il nostro Rinascimento fu un mirabile e plastico incanto apolinneo,
un tepore onirico alimentato dalla compostezza delle forme.
Circa un secolo più tardi, s'affacciò minacciosa la volontà di potenza
incarnatasi nel calcolo infinitesimale di Leibniz, che fu e sarà il braccio delle
guerre tecnologiche.
Fascinoso quello che dici, Nì
tensione faustiana mi aggrada assai!
Sai...fino a ieri nn capivo perchè io subissi il fascino di Dürer...a Roma avevo acquistato il suo epistolario veneziano e l'anno scorso a Verona avevo ammirato, intensamente, la sua melancolia ma...invece ieri, come per caso ho letto l'iscrizione del quadro " Autoritratto in pelliccia" :
Io Albrecht Dürer di Norimberga, all'età di 28 anni, con colori eterni ho creato me stesso a mia immagine.
In quel quadro si ritrae come un Cristo, come nell'iconografia classica veniva ritratto il figlio di Dio, statico, ieratico.
Con quelle parole Dürer voleva affermare che l'artista è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio: Creatore!
Svelato dunque l'arcano della mia istintiva predilezione per lui..
anch'io sto cercando ovunque tracce creatrici dell'umano
come specchio della creatività del divino
aòòòò!
un post sulla melancolia di durer l'avevo già fatto io!!
che fai mi copi?
comunque, nonostante tutte le sue difficoltà (presente schiele?), il suo capolavoro rimane questo:
il cavaliere, la morte, il diavolo.
si noti la presenza del cane, come nell'angolo di melancolia. si si.
tanto tempo fa postai anche un estratto dal libro di sciascia, molto molto bello.
se mi ricordo bene, inoltre, questo quadro fo donato da fritz alla sorellina per il suo matrimonio con bernardo...
San Michele e Lucifero
Il limbo.
ciao cì.
" Un buon pittore, dentro, è pieno di figure" un suo motto...
AD..la sua inconfondibile firma...
a Basilea ( genius loci?) apprende del clima culturale italiano, della sua arte, delle lettere...
tradurrà con "wiedererwachsung" il termine " rinascimento"
poi da Norimberga, dov'era tornato per ordine del padre che gli aveva combinato il matrimonio con Agnes Frey, scende in Italia
la sua mèta Venezia..il suo desiderio conoscere gli artisti italiani e le loro raffigurazioni dei miti antichi:
copia La morte di Orfeo di Mantegna, padovano di Mantova
è il 1494
questo il suo viaggio verso l'Italia
http://www.durerweg.it/index.html
il periodo me lo ricordo:
era ai tempi di arianna e oltre (non riapriamo ferite), con cui discussi di durer.
non mi ricordo se era già stata cacciata o meno.
il periodo era quello però.
ciao doc!
La tua vecchia discussione su Durer....
Partecipavi come poche altre volte eri riuscito a fare:con tutto te stesso.
(Eccerto che erano tempi di fermento...)
Ben ritrovato, ex delocalizzato!
delocalizzato lo sono ora ancor più di allora...