Il "Mistero del Monte Sacro", pubblicate le immagini Opzioni

[Freddie]

Cos'era accaduto, che cosa aveva prodotto come per incanto questa metamorfosi? A partire da quei giorni di maggio dagli Overbeck, tutti, amici e nemici, si sono arrovellati intorno a spie­gazioni e chiarimenti — ma per la verità senza effettivamente riuscirci, giacché i dati biografici attendibili sono scarsi, e alla do­manda su che cosa fosse avvenuto in Nietzsche nei giorni appena trascorsi, quali fossero le sue esperienze, si conviene soltanto la risposta che Tristano dà a Re Marke *: «[...] non posso dirtelo, e ciò che tu chiedi, non potrai mai saperlo ». Anche l'unica testimone — Lou, sembra volerci dare la stessa risposta. Noi sappiamo soltanto che nei brevi giorni sul lago d'Orta Nietzsche riuscì a fare una volta una gita da solo con Lou, e in questa occasione, come riferisce Lou 215, « sembra che il vicino Monte Sacro ci affa­scinasse; per lo meno una volta finimmo per offendere involontariamente mia madre perché Nietzsche ed io ci eravamo trattenuti sul Monte Sacro troppo a lungo e andammo a prenderla in ritardo; anche Paul Rèe, che era rimasto a farle compagnia, se n'ebbe molto a male ». Durante questa gita Nietzsche rimase so­praffatto dal mistero dell'amore. È il « mistero del Monte Sacro », come rimase nella sua memoria. Ciò che qui accadde — esterior­mente e interiormente — si sottrae alla curiosità di marca razionale. Più tardi Lou a una domanda in proposito diede la seguente risposta 2I5: « Se ho baciato Nietzsche sul Monte Sacro — non lo so più ». Naturalmente lo sapeva, ma a una simile domanda le era possibile soltanto la risposta di Tristano. Anche lei era affascinata dalla personalità di Nietzsche, malgrado tutte le riserve e un senso di stupito disagio che non avrebbe mai superato. Malgrado la sua giovinezza, essa possedeva la facoltà di comprendere quale grande anima avesse qui incontrato, quale eccezionale profondità di sentire distinguesse l'uomo che le stava di fronte. Ma ciò nonostante permaneva, come sempre e in ogni cosa per Nietz­sche, un residuo non chiarificabile, egli le rimaneva « estraneo ». Anche se a noi moderni può risultare arduo, dobbiamo tuttavia tenere presente che entrambi, Lou e Nietzsche, erano figli della loro epoca, della melanconica età post-romantica, con la sua ten­denza al simbolismo e al misticismo, e che proprio Nietzsche po­teva soffrire della vicenda del Monte Sacro come Tristano della sua ferita o come Parsifal del bacio di Kundry. Proprio Nietzsche viveva assai vicino alle visioni drammatico-musicali di Wagner, così vicino che dovette fuggirle e combatterle per non soccombere ad esse. Quanto indissolubilmente legata al mondo fantastico di Wagner fosse questa passione amorosa fatta divampare da Lou, dovevano dimostrarlo i giorni e le settimane a venire.

qui trovate le immagini del luogo come appare oggi

http://www.friedrich-nietzsche.it/Nietzsch...mmaginiOrta.htm

[Joseph de Sil...]

Sulla questione del mistero di Monte Sacro: la datazione riportata da Janz è giusta: il 5 o al massimo il 6 maggio del 1882 Nietzsche e Lou fecero la loro solitaria e misteriosa passeggiata. E’ ormai impossibile stabilire cosa sia accaduto quel giorno, a meno di clamorosi (quanto improbabili) ritrovamenti documentali. Del resto gli indizi sono davvero scarsi: sappiamo che pochi giorni dopo, in visita dagli Overbeck a Basilea, Nietzsche appare loro “esaltato e pieno di speranza” (come annota Ida Overbeck), così come sappiamo dei giorni di Lucerna o di quelli di Tautenburg. Ma intorno a Monte Sacro dagli appunti coevi di Nietzsche non si desume nulla, e pochissimo dall’epistolario. Nietzsche, in genere prolifico scrittore di lettere e cartoline postali, a ridosso di quest’episodio ne scrive poche: nel mese di maggio, per esempio, “solo” undici (dodici se si considera l’invio di un biglietto da visita a Paul Widemann), di cui tre a Rée e due alla Salomé. Qui i riferimenti sono davvero scarni, e mai specifici; certo non mancano delle allusioni, o delle vere e proprie espressioni da innamorato: per esempio nella lettera scritta a Lou da Naumburg poco dopo il 24 maggio Nietzsche dice: “Gli usignoli cantano tutte le notti davanti alla mia finestra”, e anche: “Quando sono solo pronuncio spesso, molto spesso il Suo nome – e con grandissimo piacere!”; oppure, progettando un incontro a due con lei (che poi si realizzerà appunto a Tautenburg), il 28 maggio, sempre da Naumburg: “[…] sinceramente, io desidererei molto, appena possibile, starmene per una volta tutto solo con Lei”. Nella stessa lettera, commentando la famosa foto di Lucerna: “Oh, che pessimo fotografo! Eppure: che graziosa silhouette siede sul carrettino!”. Per richiami più precisi ai giorni di Orta bisogna aspettare il 14 agosto, quando Lou nel diario di Tautenburg, riferendosi a Nietzsche, scrive: “mentre salivamo per uno stretto sentiero disse piano: «Monte Sacro – il più affascinante sogno della mia vita lo debbo a Lei». Nella prima metà di dicembre dello stesso anno un invece ormai disperato Nietzsche, in due delle decine di bozze di lettere a Lou, torna col pensiero a quei giorni e scrive da Rapallo: “Quella volta a Orta mi ero proposto di guidarLa, passo passo, fino alle estreme conseguenze della mia filosofia”, e a Rée: “La Lou di Orta era un essere diverso da quello che ritrovai più tardi” (bozza, ultima settimana di dicembre). Dal canto suo Rée naturalmente è geloso: nella tempesta di lettere alla sua “chiocciolina”, che durante il mese di agosto gli stava inviando il diario di Tautenburg, descrivendogli le proprie giornate con l’amico-rivale – evidentemente il sapere di “ammaliare” i due uomini non le dispiaceva affatto – oltre a infastidirsi perché “a quanto pare Nietzsche, cosa abbastanza singolare, ha preso a considerarTi la sua fidanzata non appena hai accettato di recarTi a Tautenburg” (da Helgoland, 15 e 16 agosto), le scrive il 19 o 20 agosto: “Con quale atteggiamento, tono, gesto, sguardo avrai mai accompagnato quelle parole sul Monte Sacro! Bada, chiocciolina!”. Ma anche più avanti, quando Nietzsche è ormai fuori gioco, Lou continua a punzecchiare Rée (il quale, ormai completamente nelle sue mani, dopo “la Tua casetta” e “il Tuo Tu” si firma “La cacchina del Tuo cuore” – cfr. lettera del Natale 1882); per esempio nella lettera di Capodanno, ricordando l’anno vecchio e “il sole d’Italia”, gli scrive (pur senza mai nominare Nietzsche): “Quanto di quel sole illuminò le nostre passeggiate e conversazioni romane, e l’idillio di Orta con le sue gite in barca, e il suo Monte Sacro con i suoi usignoli […]”. Sappiamo bene che a Roma e ad Orta Rée c’era, ma sul Monte Sacro Lou c’era salita da sola con Nietzsche... Il resto è stato detto: dal fascino che ancora dopo molti anni Lou nelle sue memorie attribuisce al Monte Sacro al mistero che, con la sua risposta sibillina a Pfeiffer, ha indubbiamente contribuito ad alimentare.

[andreademilio]

e bravo Thomas ( Freddie)! ora manca Torino, e sento che beccheremo Vattimo.

[Freddie]

e bravo Thomas ( Freddie)! ora manca Torino, e sento che beccheremo Vattimo.

Grazie a te andrea

[andreademilio]

grazie di che? ( quanto sono paraculo! vedessi come rido)

[Freddie]

Grazie di avermi ricordato che a Orta si trovava il monte sacro quando ero ad uno sputo da li..
ora fai qualcosa di buono e metti una lista dei posti che ci mancano che vediamo con il tempo di recuperare!

[andreademilio]

il posto fritziano più vicino a te , Thomas, forse sarebbe Recoaro, ma anche Brescia ( in una lettera Nietzsche accennava a Brescia, non so se ci sia andato. Ad uno sputo da Brescia c'è Massimo Sayo, ma temo che non impazzirebbe dalla gioia se mi rivedesse. Spero di sbagliarmi.

cmq bisognerebbe consultare il Buddensieg, ma anche Janz ( ha Janz l'indice dei luoghi?) oppure Koehler ( ce l'ho e ha l'indice dei luoghi)

lo farò. Alle 14.30 ho un esame e del libro di Romano Guardini su La morte di Socrate non ho letto una sillaba. Sfido io: Socratea c'est moi!

ciao Bons

p.s.: lo vedete che Socrate mi vuole bene? L'esame è il 25 , non il 21!

[Joseph de Sil...]

il posto fritziano più vicino a te , Thomas, forse sarebbe Recoaro, ma anche Brescia ( in una lettera Nietzsche accennava a Brescia, non so se ci sia andato.

“Mi son ritirato qui su questo passo al confine tra la Svizzera e l’Italia […]. Quando poi proseguirò il mio viaggio, penso che andrò a Brescia, per riposarmi anche là”, scrive Nietzsche dallo Spluga a Carl von Gersdorff il 5 ottobre 1872; e lo stesso giorno da Chiavenna, durante “un’ora fra due diligenze”, a Gustav Krug: “Questa notte costeggio il lago di Como […] domattina presto arriverò a Bergamo, dove mi fermerò per qualche giorno. Poi a Brescia”.
In realtà a Brescia non ci arriverà: leggiamo infatti da una lettera di circa dieci giorni dopo: “Un tentativo di arrivare in Italia è fallito – schifosa aria molle, niente luminosità! Sono arrivato fino a Bergamo (a metà strada per Venezia), e di lì a spron battuto, a rotta di collo, sono tornato indietro sullo Spluga” (alla sorella, metà ottobre 1872).
Così si conclude il primo viaggio in Italia di Nietzsche...

[andreademilio]

grazie prof

[Freddie]

grazie joseph delle info.. mi piacerebbe fare una raccolta di fotografie dei luoghi di Nietzsche.. naturalmente non li possiamo fare tutti anche perchè naturalmente alcuni sono decisamente superflui.. ma diciamo dei più "importanti" voi che ne dite? stiliamo una lista insieme e poi vediamo come recuperare le immagini?
salut!

[lou]

guarda questa intanto, freddie

http://www.flickr.com/photos/buridan/17074876/

[Freddie]

hahah bella

[andreademilio]

mi piace l'idea delle foto topofritziane, Bons ( Freddie). Aggiungerei video in cui, per esempio, domandare alle persone del luogo chi sia Nietzsche ecc ecc... ma non ho ancora la videocamera.

[andreademilio]

sei stata sorprendente, Dilè, ma il link delle finestre non l'ho capito. Me lo spiegate? grazie.