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> Umberto Eco, Filosofi in libertà ( filastrocche), Grazie a Iolanda Tambellini
andreademilio
messagio Aug 31 2007, 03:39 PM
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Il secondo diario minimo (Umberto Eco)
FILOSOFI IN LIBERTA’


I PRESOCRATICI

Nei dì che gli Argivi
Vivevan beati
Correndo giulivi
Per boschi e per prati,
alcuni messeri con tono profondo
si chiesero seri:
‘Di che è fatto il mondo?’

Un tal di Mileto
Chiamato Talete
con tono faceto:
‘Se non lo sapete vi
Mostrerò tosto
-si mise a affermare-
che il mondo è composto
con l’acqua del mare !’

Al che Anassimandro
Mandatagli a dire:
‘ Ma con lo scafandro
si vada a vestire.
Perbacco, al postutto
Mi par più compito
A base del tutto
Pensar l’Infinito!’’

Al che Anassimene
Per farla più varia
Con subdole mene
Pensò pure all’aria.
Ma Empedocle allora,
passando, per gioco,
gridò:’Alla buon’ora!’
e aggiunse anche il fuoco.

In questo pasticcio
Pitagora stava
E acuendo il bisticcio
i numeri dava:
poiché trasmigrare
con l’alma soleva
infine girare
le sfere faceva.


A questi sapienti
Così scalmanati
si unirono frementi
persin gli Eleati;
e tanto che visse
con aria sincera
Parmenide disse
che il mondo è una sfera,
e in questo complesso
concorrer dell’ente
l’uom vive depresso:
non muove mai niente.
In tal situazione
Neppure fai breccia
-lo dice Zenone-
se lanci una freccia,
ed una tra mille
testuggini a caso
ti lascia l’Achille
con tanto di naso.
Ma, assai divertito,
‘Che scemo che sei!’
-gli disse Eraclito-
Perché panta rei

Chi fa un pediluvio
nel mezzo al torrente
ha sempre un profluvio
di acqua corrente!’

Ma debbo avvertire:
la storia più nera
si mise ad ordine
un tizio di Abdera,
Democrito, il quale
-non è un fatto comico-
con tratto fatale fondò il pool atomico;
e s’oggi la guerra
ha un tono antipatico,
lo deve, la Terra,
a quel presocratico.

ARISTOTELE

Stagirita Aristotele, ricordi
le passeggiate del buon tempo antico
per l’agorà, per il Liceo, ricordi

O iperurania pace dell’idea
dove tutto riposa in perfezione!
Il filosofo ammira, in lei si bea,
sfiora il problema della mediazione
ma non risolve…Si, c’è l’uno e i molti,
non nego, caro Simia, è un argomento.’’
‘Parmenide l’ha posto…’ Si m’ascolti,
ho qui le nove ipotesi…’ ‘Consento’.
Nella diairesi estrema del Sofista
Si perde in un reticolo la pista.

SAN TOMMASO

San Tommaso l’Aquinate
Le due Summae ha elaborate
con il fare suo giocondo
per ridurre tutto il mondo
a un sistema di risposte
calibrate e ben disposte
che, con formule sagaci,
senza fallo sian capaci
di spiegar nel loro intrico
da bon Dio fino al lombrico.

Detto fatto con le buone
Egli pone una questione,
ma una volta che l’ha posta
sente allor la tesi opposta
poi con sintesi profonde
al quesito egli risponde
sino a che non si sia giunti
ad esaurire tutti i punti.

Ti confesso che se leggi
tutto quanto non ti reggi,
che per mole sono somme
di Tommaso le due Somme,
ma tant’è il fenomenale
suo saper di medievale
ti risolve nel sistema
ogni minimo problema.

Se saper vuoi per esempio
e sia detto contro l’empio
se il buon Dio ci sia, per caso,
l’ineffabil san Tommaso
ti dispon con mosse pie
nientemen che cinque vie.
Dice: se per ogni dove
Vo a scoprir che tutto muove,
pei motori risalendo
ecco il Primo vo scoprendo,
ed il Primo,com’è noto,
sarà lui il Motore Immoto

Poi sostien l’Aquinate,
son le cose ognor causate,
una cosa l ‘altra causa
difilato, senza pausa,
e se tento la scalata
alla causa non causata
alla fin pervengo io:
questa causa, udite, è DIO.
Che se poi convien che badi
alla gerarchia dei gradi,
è pacifico,il migliore
risultar deve il Signore.
E mi pare chiaro infine
Come tutto tenda al fine
e ogni fine si convogli
verso un fine che lo invogli,
cosicché di tappa in tappa
-cari amici, non si scappa-
Io discopro il Fin dei fini
che sta in mezzo ai Cherubini.

RENATO CARTESIO

Renato Cartesio
Filosofo strano
Un piano vanesio un dì concepì;
negate man mano
le cose già ammesse
soltanto concesse:
“Se penso, son qui.”
Da questa pensata
di chiara evidenza
ha poi sviluppata
la varia sua scienza,
spazzando dal suolo
le idee vaghe o stinte,
scegliendo solo
se chiare e distinte.

Da queste nozioni
partendo pian piano
ci diè le ragioni
di un metodo sano
col quale chiarire
i vari problemi
con l’aria di dire
perfetti teoremi.



IMMANUEL KANT

Venghino venghino, cari signori,
nel baraccone d’Immanuello
dove la sintesi fatta a priori
spiega a puntino quel machiavelli
onde dei dati confusi e sparsi
sotto una forma chiara e compiuta
vengono placidi a radunarsi
per far la cosa ben conosciuta!
Venghino! Un tallero vi fo pagare,
entrino e tocchino senza paura
questo volume chiaro e esemplare
dove si critica la Ragion Pura!
Qui Spazio e Tempo son le intuizioni
che mi permetton di collocare
le meschinissime mie sensazioni
che non saprebbero dove scappare.
Così inquadrate le metto in forma
per sola forza dell’intelletto,
dell’esperienza regola e norma,
legislatore bravo e perfetto!
Queste o signori le figlie mie:
dodici belle ed apriorissime
quadripartite categorie
che alla materia sollecitissime
porgono lucida esplicazione
grazie agli schemi trascendentali
che fanno opera di mediazione
con uno stile che non ha eguali.
Io poi dimostro come normale,
ch’esse si fondano senza eccezione
su quell’io penso trascendentale
in attingibile nell’intuizione!
Posta da parte la conoscenza
Di quelle cose che tocco e vedo,
or domandatevi se vi sia scienza
del Dio nel quale peraltro credo.
Scienza , o signori, vana e fasulla,
perché i principi del mondo fisico,
causa ed effetto non valgon nulla
nel mondo astratto del metafisico!
La soluzione mia è ben simpatica:
se mi tradisce la Ragion Pura,
voilà, ricorro alla Ragion Pratica
con decisione breve e sicura.
E questo fatto, l’ultimo sfizio
voglio levarmi, mia cara gente,
e criticandovi pure il Giudizio
scopro la forza sua riflettente.

GEORG FRIEDRICH HEGEL

Hegel Giorgio Federico
è un burlone che non vi dico.
Ei decide là per là
di abolir l’identità
quindi forma i presupposti
di una scienza degli opposti,
tesi e antitesi contrae
e una sintesi ne trae,
risultato in fede mia
da Fenomenologia.
Poi considera il reale
tutto quanto razionale
né la cosa è assai diversa
se li vede viceversa.
Posto dunque tutto il mondo
come anelito profondo
dello Spirito che va
e mediando si fa,
la sua storia ognor si bea
delle astuzie dell’Idea,
e mediandosi nell’arte,
poi mettendola da parte,
via pei limbi della fede
che ogni mito si concede,
la Ragion pervien via via
sino alla filosofia,
scomponendo in un problema
ogni limpido sistema,
quindi tutti dissolvendo
superando e risolvendo,
ecco compie in un momento
il final superamento.

KARL MARX

A questo punto non è un pleonasmo
tentar l’impresa non troppo piana
di definire bene il marxismo
e la sinistra posthegeliana.
In pochi termini, bisogna farlo,
vi voglio esporre chiaro e papale
che cosa scrisse l’amico Carlo
nel poderoso suo Capitale,
come con Engels si fece sotto
a suscitar gran parapiglia
col manifesto del ’48,
che segue l’ottima Sacra Famiglia.
Forse per darsi molto bon ton
si mise all’opera in verità
con un concetto del buon Proudhon
a criticare la società.
Con una vera formula d’urto
Un giorno disse: “ Chi non lo sa
che definire possiamo un furto
qualsiasi tipo di proprietà?
Chè se tu vedi, poniamo un Caio
che si comporta da gran signore,
questi alle spalle dell’operaio
mangia e s’ingrassa col plus valore…
Né c’è da credere in fede mia
Che sia la colpa di animi matti;
agisce in fondo l’economia
come movente dei nostri atti;
ed all’origine della vicenda
onde la storia foggia il reale
non c’è lo Spirito -vana leggenda-
non c’è un principio vago e ideale,
ma una concreta forza economica
che l’uomo immette nella natura,
e in una fervida lotta antinomica
gli conferisce base e struttura.
Questo dialettico materialismo
che vede l’uomo come bisogno
questo sì, è vero, sano umanismo,
e tutto il resto non è che sogno!
Né io vi nego certo, signori,
l’arte e i prodotti della cultura:
ma state attenti, questi valori
sono soltanto sovrastruttura!
A questo punto dica il marxismo,
quel che succede è un fatto nuovo,
dopo si edifica il Socialismo
ricominciando le cose ab ovo.
Quello che dice Marx è perfetto,
razionalissimo, sicuro e piano,
così che affermi mezzo interdetto:
“ E’ di sinistra, ma è un hegeliano….”

Nel libro Secondo diario minimo ci sono anche vignette, per esempio un greco domanda all'amico '' ti piace la moglie di Protagora?'' , e lui guardando la sciantosa '' troppo sofisticata''; un King Arthur bambino risponde alla signora che si complimenta per il suo aumento di statura '' tutta volontà!''; l'amico Fritz va in stazione e chiede un biglietto ''per andata ed eterno ritorno'' ; Cusano davanti ad un disastro ferroviario ridacchia ''coincidentia oppositorum!'' ecc....Secondo voi quale preferisco? E lorsignori?


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