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> Il misticismo poetico di Holederlin, Le somme vette del Genio e le tenebre....
NIHILO
messagio Mar 25 2008, 08:59 AM
Messaggio #1


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Da http://www.girodivite.it/antenati/xixsec/_holderl.htm



Il misticismo poetico
La poesia di Hölderlin è una poesia tragica, si situa all'incrocio di esperienze contraddittorie: il "divino" come ineffabile religioso, la conoscenza dialettica, la "begeisterung" (ispirazione entusiastica) e la coscienza del divenire. Attraversa queste odi l'aspirazione a una palingenesi che saldi età e luoghi remoti come membri di un solo corpo.
Un famoso verso di Hölderlin dice che sono i poeti a fondare ciò che è destinato a durare. La poesia è per Hö lderlin fondazione del mondo e del suo significato, coinvolge l'intera persona, rigenera la realtà. Anche attraverso Hö lderlin si rinsalda il mito poetico, quella scissione che era avvenuta tra filosofia (e religione) e poesia, viene a rimarginarsi. Viene ricreata l'unità della vita di cui simbolo diventa la terra nativa, la sua Svevia trasfigurata a un'ideale Grecia. Il linguaggio di Hö lderlin, spezzato e classico, è l'espressione della totalità. Il nume cui si rivolge Hö lderlin è il Cielo, il Padre Etere che tutto nutre e abbraccia, ma la sua poesia venera e unisce in un respiro panico i fiumi tedeschi e l'arcipelago greco ("Arcipelago" è uno dei suoi più alti poemi), i fiori, gli alberi e gli eroi, il respiro del vento, la sacra luce della sera e soprattutto Cristo e Dioniso fusi in una religiosità cosmica, permeata di grecità e di cristianesimo. La poesia riunisce ciò che la società e la riflessione ha separato. La nostalgia di ricongiungersi con la totalità porta alla tragedia: Empedokles si getta nell'Etna. La notte, la tragedia, la desolazione non sono ignote a Hö lderlin (si legga per esempio la lirica intitolata "La brevità o Metà della vita"), ma egli non perde la fede nell'ideale di armonia tra Uno e Tutto, né la speranza della sua realizzazione nella società. Il tempo di miseria contingente è vissuto come transizione, tenebra che pre cede un nuovo giorno. Per questo anche nella lacerazione si avverte una sacra armonia, una luce numinosa che nulla riesce a spegnere: «Un figlio della terra | io sembro, fatto per amare, fatto per soffrire» dice l'ultimo verso di "Terra nativa". E la grandissima poesia "Alle Parche", che invoca solo un'estate e un autunno e in cui parla un' «anima, privata in vita del suo | diritto divino», si conclude con l'accettazione del silenzio dell'Ade in cui tace persino l'arpa del poeta: «Ho vissuto | una volta sola, e da dio: di più non ho bisogno».
La delusione politica per il crollo delle speranze rigeneratrici, l'involuzione culturale e politica dei tedeschi, e la morte della donna amata gli fanno conoscere il tempo della notte, l'assenza del divino, l'esilio degli dèi: l'uomo, come nel "Canto del destino di Hyperion" precipita in un baratro senza fondo. Ciò spezza la coscienza stessa di Hölderlin che trascorre gli ultimi decenni nella demenza.


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lou
messagio Mar 25 2008, 01:54 PM
Messaggio #2


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Bellissimo, Nì! wink.gif

approfondiremo

buon dopoPasqua!
io nel consueto affanno, sad.gif


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NIHILO
messagio Mar 25 2008, 02:14 PM
Messaggio #3


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Certo cì, mi viene in mente una cosa: a parte i discorsi sul cristianesimo,
penso che Hoelderlin e Nietzsche furono due santi laici.


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lou
messagio Mar 26 2008, 02:24 PM
Messaggio #4


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CITAZIONE(NIHILO @ Mar 25 2008, 02:14 PM) *
penso che Hoelderlin e Nietzsche furono due santi laici.


nel senso di religiosa devozione alla bellezza e alla conoscenza?


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NIHILO
messagio Mar 27 2008, 10:09 AM
Messaggio #5


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Sì, ma anche nel senso di purezza interiore,
onestà intellettuale ed una certa vocazione
alla solitudine creativa.
Hoelderlin ebbe un'intensa storia d'amore con la
sua allieva e la idealizzò profondamente.


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lou
messagio Mar 27 2008, 01:43 PM
Messaggio #6


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CITAZIONE(NIHILO @ Mar 27 2008, 10:09 AM) *
Hoelderlin ebbe un'intensa storia d'amore con la
sua allieva e la idealizzò profondamente.


come Abelardo ed Eloisa
come Hendrick Gillot e Lou Salomé

come si chiamava l'amata?

un amore che nn si possiede
si idealizza


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NIHILO
messagio Mar 27 2008, 01:59 PM
Messaggio #7


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Si chiamava Susette Borkenstein, i due si amarono
reciprocamente, ma per forza di cose - era la moglie
di chi gli diede l'incarico di precettore - la relazione
dovette essere interrotta.
Tipica situazione romantica.
La chiamò Diotima nelle sue odi.


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lou
messagio Mar 27 2008, 02:37 PM
Messaggio #8


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Diotima.........interessante
lo sai che adoro le Muse




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lou
messagio Mar 30 2008, 03:58 PM
Messaggio #9


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ho trovato questo, Nì
ti piacerà

Ottobre 1861, ha 17 anni
Nietzsche scrive una "Lettera al mio amico, in cui gli raccomando la lettura del mio poeta preferito"
dice all'amico, che non aveva gradito i versi : "Parole oscure e di quando in quando pensieri farneticanti! Queste parole sprezzanti mi fanno capire che in primo luogo sei vittima di un assurdo pregiudizio contro Hölderlin . Non conosci il suo Empedocle, questo frammento drammatico così importante, nei cui toni melanconici è adombrato il futuro dell'infelice poeta, la follia che doveva rinchiuderlo per anni come un sepolcro, ma non , come pensi tu, con parole oscure, bensì nel più puro linguaggio sofocleo e in un'esauribile ricchezza di profondi pensieri"

e ancora parla delle poesie precedenti la follia di Hölderlin. Sebbene in queste " la profondità concettuale sembri lottare con le tenebre imminenti della follia, tuttavia la schiacciante maggioranza di esse sono in senso purissimo perle assolute e preziose"


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NIHILO
messagio Apr 1 2008, 07:27 AM
Messaggio #10


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Ciao cì,..sì, sapevo che Fritz amava molto Hoelderlin,
e del resto come non poteva?
La vita del poeta svevo è stata veramente una parabola.


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NIHILO
messagio Apr 4 2008, 09:35 AM
Messaggio #11


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Da questo link è possibile leggere il testo integrale
de "la morte di Empedocle".

http://www.filosofico.net/mortempe.htm


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NIHILO
messagio Apr 4 2008, 09:49 AM
Messaggio #12


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A mio avviso si possono distinguere sostanzialmente
due tipi di utopisti:
al primo tipo appartengono coloro che hanno una visione
del momdo organica, ferma, immutabile, e ritenendola
assolutamente vera, ideologicament6e vera, voglio imporla
al mondo intero a tutti i costi - come hanno fatto ad esempio
terroristi di varie epoche;
al secondo invece appartengono coloro che anelano ad un mondo
perfetto, sublime, armonioso, paradisiaco, dove il flusso del divenire
è dolce come il miele, dei sognatori che, se hanno una predisposizione
o addirittura un genio artistico trasfigurano questo loro anelito attraverso
somme creazioni - in campo poetico e figurativo.
Io Hoelderlin lo aggrego a questa seconda schiera.

<< I pellegrini in molti ne parlano/
ed erra la selvaggina negli abissi, /
e la mandria vaga sopra le alture, /
nella sacra ombra però, sul verde
pendio scosceso abita /
il pastore e osserva le vette.>>
F. Hoelderlin da "Alla madre terra".


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NIHILO
messagio Apr 17 2008, 05:03 PM
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Hoelderlin-Kierkegaard-Nietzsche



Nessuno oggi sia presuntuoso da credere che per mero caso
questi tre, ciascuno dei quali alla fine ha profondamente pa-
tito a proprio modo lo sradicamento a cui è sospinta la storia
occidentale e ha al tempo stesso, intimamente presagìto i propri
dèi, abbiano dovuto prematuramente perdere la lucidità.
Che cosa si prepara?
Che cosa significa che IL PIU' PRECOCE dei tre, Hoelderlin, sia
stato al tempo stesso colui che, POETANDO E' ARRIVATO PIU' LONTANO
DI TUTTI nell'epoca in cui il pensiero ancora una volta mirava a
conoscere in modo assoluto l'intera storia accaduta finora?
Quale storia occulta del tanto evocato XIX secolo è accaduta
qui? Quale legge secondo cui si muove ciò che verrà si sta pre-
parando qui?
Non dobbiamo passare forse a tutt'altre regioni, misure e modi di
essere per appartenere ancora alle necessarietà che si inaugurano
qui? Oppure questa storia resta per noi inaccessibile come fondamento
del nostro modo di esistere non perchè sia passata, bensì perchè è
ancora troppo futura per noi?

M. Heidegger, Contributi alla filosofia, n. 105.


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Sgubonius
messagio May 15 2008, 10:42 PM
Messaggio #14


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C'è una poesia di holderlin da iperione (di cui sono venuto a conoscenza leggendo la sceneggiatura di Il Viaggio di G.Mastorna, opera mai realizzata di Federico Fellini secondo me di grandissima affinità nietzschiana) che poteva benissimo essere un tratto dello zarathustra, purtroppo non riesco a ritrovarla! Sicuramente c'era intesa fra i friedrich!


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NIHILO
messagio May 16 2008, 11:17 AM
Messaggio #15


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CITAZIONE(Sgubonius @ May 15 2008, 09:42 PM) *
C'è una poesia di holderlin da iperione (di cui sono venuto a conoscenza leggendo la sceneggiatura di Il Viaggio di G.Mastorna, opera mai realizzata di Federico Fellini secondo me di grandissima affinità nietzschiana) che poteva benissimo essere un tratto dello zarathustra, purtroppo non riesco a ritrovarla! Sicuramente c'era intesa fra i friedrich!

Non ricordi il titolo della poesia?


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Sgubonius
messagio May 16 2008, 12:24 PM
Messaggio #16


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CITAZIONE(NIHILO @ May 16 2008, 12:17 PM) *
Non ricordi il titolo della poesia?


Purtroppo no, magari riprendo in mano quella sceneggiatura (in biblioteca quindi non è a casa mia) e ritrovo subito il pezzo, il titolo non c'era era citata così. Purtroppo non ho trovato online nè un testo integrale dell'Iperione nè sono riuscito a ritrovare quella poesia andato a tentativi con google da quello che ricordavo sad.gif


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Sgubonius
messagio May 17 2008, 08:55 PM
Messaggio #17


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Sono stato in biblioteca e ho consultato il testo in modo da reperirla, fra l'altro è dalla morte di empedocle non da iperione!
Eccola:

“E apertamente dedicai il cuore alla terra greve e sofferente, e spesso, nella notte sacra, promisi d’amarla fedelmente fino alla morte, senza paura, col suo greve carico di fatalità, e di non spregiare alcuno dei suoi enigmi. Così, m’avvinsi ad essa di un vincolo mortale.”

Friedrich Hölderlin


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NIHILO
messagio May 19 2008, 10:08 AM
Messaggio #18


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Hoelderlin scelse il verso libero per imprimere maggiore potenza al suo canto; il
risultato mi lascia sbalordito: le composizioni fluiscono con la rapidità e l'impeto di
un fiume in piena che vuole a tutti i costi rompere gli argini e ciononostante rimangono
incardinati nell'ordito di questa struttura flessibile. E' quasi un effetto di tensione architet-
tonica, come si può apprezzare nella contrapposizione di volumi che si sprigiona nelle
cattedrali gotiche.


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Sgubonius
messagio May 19 2008, 05:03 PM
Messaggio #19


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CITAZIONE(NIHILO @ May 19 2008, 11:08 AM) *
Hoelderlin scelse il verso libero per imprimere maggiore potenza al suo canto; il
risultato mi lascia sbalordito: le composizioni fluiscono con la rapidità e l'impeto di
un fiume in piena che vuole a tutti i costi rompere gli argini e ciononostante rimangono
incardinati nell'ordito di questa struttura flessibile. E' quasi un effetto di tensione architet-
tonica, come si può apprezzare nella contrapposizione di volumi che si sprigiona nelle
cattedrali gotiche.


Sono parole tue o sue? tongue.gif


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NIHILO
messagio May 19 2008, 05:23 PM
Messaggio #20


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CITAZIONE(Sgubonius @ May 19 2008, 04:03 PM) *
Sono parole tue o sue? tongue.gif

Vuoi dire che scrivo come lui - non credo che Hoelderlin parlasse di sè in terza
persona - ?
Se è questo che intendevi ti ringrazio, ma neanche lontanamente.......


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