L'eterno ritorno e la volontà di potenza. |
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L'eterno ritorno e la volontà di potenza. |
Feb 5 2008, 12:02 PM
Messaggio
#1
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Cari amici del Forum, mi sembra che sia
giunto il momento opportuno per introdurre un altro tema centrale del pensiero nicciano, considerati i buoni sviluppi che sta avendo il nostro dibattito sull'eterno ritorno. Come si concilia la dottrina dell'eterno ritorno con quella della volontà di potenza, o meglio, c'è, nella prospettiva nicciana di fondare un sapere che si proponga di penetrare l'ente nel suo insieme, un nesso sistematico - intendendo per nesso sistematico un legame che salda ed incardina in un ordito teoretico coerente le due dottrine - fra questi due capisaldi? Taluni autori, in primis Loewith pongono in evidenza il carattere antinomico di questo nesso, ritengono che giustificare la compenetrazione tra EWDG e WZM sia arduo sulpiano della argomentazione logica ma anche filosofica. Il dado è tratto. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Jul 24 2008, 02:19 PM
Messaggio
#2
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
E sapete anche cos'è per me "il mondo"?
Ve lo devo mostrare nel mio specchio? Questo mondo: un mostro di forza, senza principio e senza fine, una salda, bronzea massa di forza, che non diviene nè più grande nè più piccola, che non si consuma ma soltanto si trasforma, in complesso di grandezza immutabile, un'amministrazione senza spese nè perdite, ma del pari senza accrescimento, senza entrate, un mondo attorniato dal "nulla" come dal suo confine, nulla che svanisca, si sprechi, nulla di infinitamente esteso, ma come una forza determinata è collocato in uno spazio determinato, e non in uno spazio che sia in qualche parte "vuoto"; piuttosto come forza dappertutto, come giuoco di forze e onde di forza esso è in pari tempo uno e "plurimo", che qui si gonfia e lì si schiaccia, un mare di forze tumultanti e infurianti in se stesse, in perpetuo mutamento, in perpetuo riflusso, con anni sterminati del ritorno, con un flusso e riflusso delle sue figure, passando dalle più semplici alle più complicate, da ciò che è più tranquillo, rigido e freddo a ciò che è più ardente, selvaggio e contraddittorio, e ritornando poi dal molteplice al semplice, dal giuoco delle contraddizioni fino al piacere dell'armonia, affermando se stesso anche in questa uguaglianza delle sue vie e dei suoi anni, benedicendo se stesso come ciò che ritorna in eterno, come un divenire che non conosce sazietà, disgusto, stanchezza: questo mio mondo dionisiaco del perpetuo creare se stesso, del perpetuo distruggere se stesso, questo mondo di mistero dalle doppie voluttà, questo mio al di là del bene e del male, senza scopo, se non c'è uno scopo nella felicità del circolo, senza volontà, se un anello non ha buona volontà verso se stesso - volete un nome per questo mondo? Una soluzione per tutti i suoi enigmi? Una luce anche per voi, i più celati fra gli uomini, i più forti , i più impavidi, i più notturni? - Questo mondo è la volontà di potenza - e nient'altro! E anche voi stessi siete questa volontà di potenza - e niente altro! Frammenti Postumi Giugno-Luglio 1885 [12] -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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