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> help sul concetto di "essere"
Maurizio71
messagio Dec 2 2009, 11:13 AM
Messaggio #1


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ho cercato, pur tra mille difficoltà legate alla mia completa non conoscenza del mondo della filosofia, di capire cosa intendesse Martin Heidegger con il concetto di "essere".

Se non ho frainteso ( aiutatemi in caso contrario ) per questo filosofo il concetto si può enucleare con l'idea di "progetto gettato" e di "esserci".
Almeno questo è quello che ho capito grazie al filosofo Vattimo.

Personalmente, non mi ritrovo molto con il quadro che mi è stato dipinto, mi sembra semplicistico e per nulla rispecchiante il vero.

Sapete darmi una prospettiva diversa anche tramite più link a pensatori diversi?

thanks
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Colui che ha ...
messagio Dec 17 2009, 11:21 AM
Messaggio #2


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Squbonius, sono molto fuorvianti le mie parole? E' che, Heidegger, non mi è mai piaciuto come 'filosofo della vita' (come Nietzsche o Spinoza), ma più come 'filosofo speculativo' (come Hegel...), e dunque potrei essere in errore.


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Sgubonius
messagio Dec 17 2009, 04:52 PM
Messaggio #3


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CITAZIONE(Colui che ha trovato @ Dec 17 2009, 11:21 AM) *
Squbonius, sono molto fuorvianti le mie parole? E' che, Heidegger, non mi è mai piaciuto come 'filosofo della vita' (come Nietzsche o Spinoza), ma più come 'filosofo speculativo' (come Hegel...), e dunque potrei essere in errore.


No, sono corrette, ma soltanto un po' "riduttive" dato che Heidegger ha pensato l'essere per decenni. Per intenderci, dalla tua brevissima descrizione, si perde la componente di destino/dono dell'essere stesso, per cui, anche se non è più il Dasein l'ente da interrogare, rimane una certa destinazione dell'uomo al pensiero dell'essere.

E' giustissimo separare Heidegger dai biologismi che lui odiava (e che gli hanno fatto leggere in modo molto discutibile Nietzsche, Spinoza invece viene curiosamente quasi del tutto ignorato) e avvicinarlo al pensiero più puro. Però la sua speculazione non è mai improntata da una logica ferrea, per cui anche la vicinanza a Hegel o Aristotele diventa inadeguata. C'è per esempio una componente "esistenziale" in Heidegger, soprattutto in Essere e Tempo, che lo ha portato lontano da Husserl. Insomma è davvero un pensatore unico e molto difficilmente riducibile a categorie o correnti di pensiero, come lo è Nietzsche.


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