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> Il SUPERUOMO secondo nemo
Sgubonius
messagio May 16 2008, 09:07 PM
Messaggio #101


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Secondo me sottovalutate la matrice socialista del nazional-socialismo che nietzsche avrebbe aborrito, non c'è nemmeno da discutere, meglio una democrazia che sia un governo "dei migliori" anche se a giudizio delle masse (manipolabili) che un governo che tende all'appianamento sociale.


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Luigi
messagio May 17 2008, 08:17 AM
Messaggio #102


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CITAZIONE(Valeriano @ May 16 2008, 07:43 PM) *
D' altra parte non a caso lo stesso Nietzsche come ricorda anche Luigi era radicalmente avverso all' idea di superiorità razziale.


Ciao Valeriano! sono d'accordo con il tuo messaggio ma io alla fine non volevo dire che Nietzsche fosse contrario all'idea di diseguaglianza tra le razze..anzi ci sono passi dalla Genealogia della Morale in cui anzi emergerebbe un certo razzismo (NO antisemitismo) ed è probabile che Nietzsche avesse letto nell'ultimo periodo Gobineau.All'epoca il fatto che molti pensatori credessero in una fondamentale diseguaglianza delle razze (per esempio la superiorità sui negri sottomessi in Africa) non era cosi strano ma crdo fosse frequente.
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Stirner
messagio May 17 2008, 02:08 PM
Messaggio #103


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Ciao. ora vi rispondo.

"nella Germania di Hitler furono banditi e considerati depravati quegli artisti delle avanguardie tipo l'Espressionismo tedesco (molti dei quali social-comunisti ed ebrei) che si rifacevano proprio a Nietzsche nella concezione di un arte rivoluzionaria ed iconoclasta. Siceramente io il Nazismo lo considererei fondamentalmente piccolo-borghese e dalla parte della masse "

Certo si rifacevano a Nietzsche.ma Nietzsche che avrebbe detto di loro? Il nazismo ha tantissimi elementi "di massa"..ma mai quanto la democrazia...nella democrazia non c'è un capo, sono tutti uguali.!

"Il problema ma un termine più appropriato è tragedia è che un Leopardi ha un tale peso da un punto di vista culturale che simili follie possono mutare in questo o in altri casi addirittura l' intera storia umana"

Ma allor ache mi dici dei greci che uccidevano i bambini nati malformi? La fisiologia oggi non esiste più.
Per citare Evola che parla di quelli che si oppongono all'eliminazione dei bambini malformi ecc:
"..l'obiezione più comune è che fra i genii dell'umanità occidentale si trovano si trovano spesso non solo persone di dubbia purità razziale, ma anche uomini colpiti da deformità fisiche e da malattie di carattere perfino ereditario: esponenti, dunque, di quella razza inferiore e minorata, che con adeguate misure profilattiche il razzismo biologico vorrebbe eliminare......si tratta dic risi o di fratture, o di situazioni di instabilità, che han valso ad aprire degli spiragli su di una realtà, dalla quale, per l'irrigidimento dell'io fisicizzato, proprio all'uomo più recente, altrimenti i tipi di cui si parla probabilmente sarebbero stati preclusi. Ma è evidente che simili casi non possono avere valore nè di esempio nè di regola: e sarebbe difficile mostrare delle qualità superiori, che si manifestano in lina ereditaria presso ad una correlativa eredità patolgica o di razza minorata parimenti costante. Con le misure profilattiche può essere che, in un primo tempo, in qualche caso sporadico, intuizoni propiziate da dilacerazioni o da contrasti siano impedite; ma è certo che questa perdità sarà, supercompensata..:"

Qui sono TOTALMENTE contrario:
"Ma anche il tuo porre il razzismo tra gli ideali nobili mette in risalto, ovviamente secondo il mio pensiero, un errore logico, un tentativo di disamina della realtà troppo poco sistematico. D' altra parte non a caso lo stesso Nietzsche come ricorda anche Luigi era radicalmente avverso all' idea di superiorità razziale."

In civiltà molto nobili come l'india antica e la grecia antica il razzismo era ben presente. Nietzsche avverso all'idea si superiorità razziale? Questa frase è la più funesta mai pronunciata su Nietzsche. Ma dico...gli avete letti gli ultimi frammenti postumi? Avete letto dove Nietzsche dice che i deboli e i malriusciti devono perire ecc ecc? E tutti gli sterminati passi sulla disuguaglianza degli uomini??

disuguaglinza----> uomini essenzialmente diversi-----> contrasti---->gerarchia sociale. Nietzsche era razzista, anche s eil suo è spesso un razzismo ambiguo e solo in alcuni casi biologico. Il suo razzismo va inteso seguendo la politica di Platone o quella castale indiana....


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Soltanto con Nietzsche finisce il Medioevo.

Alfred Bäumler.
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Valeriano
messagio May 17 2008, 04:52 PM
Messaggio #104


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Stirner in realtà io con il termine razzismo mi riferivo al significato specifico di discriminazione razziale non a quello più generico di intolleranza nei confronti di determinati gruppi, classi ecc. Nel caso del primo parlavo di irrazionalità, non nel secondo. Quanto a Nietzsche nel Così parlò Zarathustra c'è una frase molto significativa che spezza sul nascere ogni tentativo di ipotizzare una sua simpatia verso il nazionalismo quando dice: "Macchè patria! Laggiù il nostro timone vuole dirigersi, là dove è la terra dei nostri figli!" Riguardo all' avversione di Nietzsche per l' idea dell' uguaglianza fra gli uomini non ho dubbi, ma sono altrettanto certo della sua ostilità nei confronti del razzismo basato sul colore della pelle e via dicendo, peraltro completamente assurdo. A conferma di questo nell' Anticristo Nietzsche propone il suo modello ideale di stato e non vi è nulla di più lontano di esso da una concezione hitleriana dello stesso in cui un tedesco idiota è superiore a un Dostoevskij nato a Mosca. Le considerazioni di Evola infine sono a dir poco risibili. Prima dice che è "difficile" dimostrare che delle "qualità superiori" sono strettamente legate in maniera costante ad una "eredità patologica" o ad una appartenenza ad una "razza minorata" ,(ennesima stupidaggine), e poi però facendo a pugni con la logica prima che la questione sia stata risolta razionalmente non si oppone a quelle che eufemisticamente chiama " misure profilattiche".
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Luigi
messagio May 17 2008, 05:45 PM
Messaggio #105


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x Stirner: io non lo so cosa avrebbe pensato Nietzsche degli Espressionisti tedeschi, onestamente neanche mi interessa semplicemente dicevo che è quasi paradossale accostare Nietzsche ai nazisti quando proprio sul versante opposto era letto con più profondità. dici che la democrazia rende tutti uguali ed omologati ma io credo sia più il Nazismo che spinge al conformismo tramite il culto della razza e dell'unità del Volk...a me mi ha molto convinto la tesi di Mosse (uno studioso ebreo del nazismo) che il nazismo fosse frutto del populismo nazionalista 'democratico' nato in Germania all'inizio dell'800 ..altro che antichi germani e cavalcata delle valchirie... in democrazia il conformismo esiste (c'è sempre stato e sempre ci sarà, c'era pure tra i Greci e nel Medioevo) ma non c'è la SOTTOMISSIONE al conformismo che ci fu con i totalitarismi del '900.Il fatto che Nietzsche dicesse che i malformati andassero sterminati (è vero) credo centri poco con il razzismo; fra i Greci io non credo, a parte Sparta, che ci fosse il culto della razza visto che per esempio uno come Alcibiade non si è fatto scrupoli a passare dalla parte dei Persiani quando ha voluto e soprattutto che molti personaggi della Grecia antica erano di razza mista. Il problema con Nietzsche, un pensatore molto crudo e violento in certi aspetti, è che si accostano i suoi pensieri più 'politicamente scorretti' con una associazione diretta al nazismo quando non è da escludere che anche il nazismo per Nietzsche sarebbe stato visto come isterismo di massa..alla fine la sua cultura degli eroi chiama in causa gente come Giulio Cesare, Napoleone, Cesare Borgia, Goethe...sinceramente di nazismo ci vedo poco.
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Valeriano
messagio May 19 2008, 07:19 PM
Messaggio #106


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Il paragone tra nazismo e democrazia non regge. Si parla di un regime politico e di un' ideologia, quindi di due realtà non accostabili. Certo è difficile immaginare una democrazia nazista a meno che non si tenga presente la democrazia totalitaria di Rousseau... Stirner penso volesse porre l accento sul fatto che da un lato si ha un sistema egualitario, dall' altra una società castale fondata sulla disuguaglianza. Quindi insistere più sull argomento dell' uguaglianza che sul problema della forma di governo : dittatoriale, democratica ecc. Dove Stirner tra molte notazioni acute e originali su svariate questioni sbaglia, è nel sottovalutare il dogmatismo sotteso a quella nefasta esperienza storica. Ciò che caratterizzava quell' ideologia erano convinzioni irrazionali, estremo fanatismo e negazione di qualsiasi scetticismo. Per sapere cosa ne avrebbe pensato Nietzsche basta leggere il capitolo LIV dell' Anticristo.
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Luigi
messagio May 20 2008, 08:08 PM
Messaggio #107


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CITAZIONE(Valeriano @ May 19 2008, 06:19 PM) *
Il paragone tra nazismo e democrazia non regge. Si parla di un regime politico e di un' ideologia, quindi di due realtà non accostabili. Certo è difficile immaginare una democrazia nazista a meno che non si tenga presente la democrazia totalitaria di Rousseau... Stirner penso volesse porre l accento sul fatto che da un lato si ha un sistema egualitario, dall' altra una società castale fondata sulla disuguaglianza. Quindi insistere più sull argomento dell' uguaglianza che sul problema della forma di governo : dittatoriale, democratica ecc. Dove Stirner tra molte notazioni acute e originali su svariate questioni sbaglia, è nel sottovalutare il dogmatismo sotteso a quella nefasta esperienza storica. Ciò che caratterizzava quell' ideologia erano convinzioni irrazionali, estremo fanatismo e negazione di qualsiasi scetticismo. Per sapere cosa ne avrebbe pensato Nietzsche basta leggere il capitolo LIV dell' Anticristo.

pensa un pò anche io ho trovato quel paragrafo dell'Anticristo notevole e concordo con te sulla questione del dogmatismo fascista e Nietzsche.Comunque io credo che il nazismo sia anche una ideologia e non solo un regime politico.
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NIHILO
messagio May 21 2008, 12:35 PM
Messaggio #108


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NIHILO
messagio May 21 2008, 02:03 PM
Messaggio #109


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CITAZIONE(Luigi @ May 20 2008, 07:08 PM) *
pensa un pò anche io ho trovato quel paragrafo dell'Anticristo notevole e concordo con te sulla questione del dogmatismo fascista e Nietzsche.Comunque io credo che il nazismo sia anche una ideologia e non solo un regime politico.

Ernst Junger sottolinea in un passo del suo - e di Heidegger - lavoro
"oltre la linea" come Nietzsche - vedi ASZ - avesse previsto l'affermazione
prepotente dei grandi apparati statali nel XX secolo, cioè l'onnipervasività
del Leviatano, lo Stato mostro che divora tutto e tutti, che assunse la sua forma
storica più terribile nei regimi totalitari sovietico e nazista.
Di fronte all'iperdinamismo nichilistico di queste macchine perfettamente
strutturate e disciplinate in forza della configurazione loro impressa da un sistema
amministrativo improntato al modello socio-giuridico weberiano, il "tipo" individuo
- tanto meno quello disegnato da Stirner e Nietzsche stesso - nulla avrebbe potuto
opporre.
Di contro Hobbes concepì il Leviatano come soluzione ai conflitti sanguinosi connessi
alla modalità relazionale naturale dell' homo homini lupus.


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Valeriano
messagio May 21 2008, 03:16 PM
Messaggio #110


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Non si deve confondere l autoritarismo dittatoriale con una forma buona di governo "in sè". Luigi loda (a torto) la democrazia per la questione del conformismo mentre Stirner la condanna perchè in essa è assente ogni forma di gerarchia. Ma anche Stirner sbaglia in quanto non necessariamente uno stato dittatoriale è migliore di uno democratico o di altro tipo in cui si assumano delle decisioni collegiali. Mi ha colpito nel tuo ultimo messaggio l aver criticato pesantemente l' assenza di un "capo" nella democrazia senza ulteriormente specificare che qualità dovrebbe possedere questa figura dando quasi ad intendere che la presenza di un uomo che non deve rispondere a nessuno delle proprie intenzioni è comunque in "ogni caso" migliore dell' eventualità opposta. Anche Caligola era un "capo" ma i sudditi da lui tagliati a metà o rinchiusi in gabbie alla stregua di cani,senza motivo, non determinavano un ' elevazione dell' umanità. Quanto alla tua risposta sul "fine ultimo" essa non tiene conto da un punto di vista nicciano di due "fatti" : 1) Un nobile non è Libero di essere secondo e posto che abbia raggiunto una piena maturità non accetterà mai di servire un tiranno nè addirittura ne auspicherà l' avvento; 2) già Nietzsche aveva individuato e chiarito con la sua solita lucidità che, come disse Zarathustra, : " Ma non è proprio questa la divinità, che vi siano dèi ma non un dio?" Ti consiglio di rileggerti wink.gif il paragrafo 11 del capitolo Di antiche tavole e nuove dove il tema tirannia / nobiltà , qui dibattuto, è trattato nella sua integralità.
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Valeriano
messagio May 21 2008, 03:22 PM
Messaggio #111


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Nihilo che significano le 4 parole in tedesco?
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Luigi
messagio May 21 2008, 05:02 PM
Messaggio #112


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Valeriano guarda che mi hai capito male. io non lodo la democrazia per il conformismo ma se mai per l'egalitarismo.La cosa che mi lascia sorpreso sono i filo-nazisti che accusano la democrazie di conformismo quando il nazismo (ricco di elementi che Nietzsche avrebbe definito 'democratici' nel senso più negativo del termine che sapiamo lui attribuiva a questo termine) fu probabilmente l'apoteosi del conformismo...poi si sa il conformismo c'è anche nelle democrazie, ma in misura minore, è anche per questo che le preferisco, oltre che per il pluralismo e la libertà individuale (assenti negli stati totalitari). Detto questo, non si può negare che Nietzsche fosse fortemente anti-democratico e considerasse ideale una società in caste.
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NIHILO
messagio May 22 2008, 08:48 AM
Messaggio #113


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CITAZIONE(Valeriano @ May 21 2008, 02:22 PM) *
Nihilo che significano le 4 parole in tedesco?




I) Super - oltre - uomo; II) transizione - ubergehen = passare oltre -; III) superamento
- l'andare "al di là" ( del bene e del male cioè della dicotomia etica cristiano platonica che
ha improntato di sè la filosofia occidentale fino appunto a Nietzsche, in breve della metafisica
occidentale - , ma anche auto - selbst - superamento, ed infine IV) superpotenziamento
come reiterazione circolare e dunque infinita - eternamente ritornante - del quanto di potenza che
ad ogni iterazione si accresce.
Tutto questo giochetto allitterante per voler significare che il pensiero di Nietzsche - come è stato sot-
tolineato da autorevoli studiosi - si può connotare come una grande esegesi della preposizione "oltre"
- uber -.


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NIHILO
messagio May 26 2008, 01:47 PM
Messaggio #114


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CITAZIONE(Sgubonius @ May 16 2008, 08:07 PM) *
Secondo me sottovalutate la matrice socialista del nazional-socialismo che nietzsche avrebbe aborrito, non c'è nemmeno da discutere, meglio una democrazia che sia un governo "dei migliori" anche se a giudizio delle masse (manipolabili) che un governo che tende all'appianamento sociale.

Il francese Sorèl teorizzò un modello politico consimile.


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Sgubonius
messagio May 26 2008, 09:54 PM
Messaggio #115


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CITAZIONE(NIHILO @ May 26 2008, 02:47 PM) *
Il francese Sorèl teorizzò un modello politico consimile.


Non conosco bene il pensiero di Sorel, ma dal quel poco che so penso che non sarebbe stato l'autore prediletto di Nietzsche... anzi penso che non si debba neanche discutere di politica in relazione al filosofo tedesco perchè non è mai stato un suo obbiettivo e addirittura mi pare che nessuno stato sarebbe "nietzschiano", e quindi ogni stato lo è.


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NIHILO
messagio May 27 2008, 11:30 AM
Messaggio #116


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Non ho ipotizzato una correlabilità del modello politico proposto
da questo pensatore francese con quello di Nietzsche - supposto
che esista un pensiero politico nicciano, come tu dici, e se esiste
è stato solo enucleato in forma embrionale - , volevo soltanto far
presente che Sorèl concepì un tipo di "socialismo utopistico" che
per me rappresenta un "compromesso" tra i socialismi totalitari
e le "democrazie di massa" - mi si scusi per la definizione non proprio
esatta sul piano tecnico - caratterizzate dalla manipolazione dell'opinio-
ne pubblica da parte degli organi di informazione - analizzate già diverso
tempo fa dai francofortesi e quanto mai vive ed attuali -.
Egli poneva l'accento sul tema dell'autogestione, non intesa però secon-
do l'ottica sessantottesca.
Mi sembra che un "esperimento politico" ispirato a questo modello fu tentato
nella Jugoslavia di Tito.


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Sgubonius
messagio May 27 2008, 01:01 PM
Messaggio #117


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CITAZIONE(NIHILO @ May 27 2008, 12:30 PM) *
Non ho ipotizzato una correlabilità del modello politico proposto
da questo pensatore francese con quello di Nietzsche - supposto
che esista un pensiero politico nicciano, come tu dici, e se esiste
è stato solo enucleato in forma embrionale - , volevo soltanto far
presente che Sorèl concepì un tipo di "socialismo utopistico" che
per me rappresenta un "compromesso" tra i socialismi totalitari
e le "democrazie di massa" - mi si scusi per la definizione non proprio
esatta sul piano tecnico - caratterizzate dalla manipolazione dell'opinio-
ne pubblica da parte degli organi di informazione - analizzate già diverso
tempo fa dai francofortesi e quanto mai vive ed attuali -.
Egli poneva l'accento sul tema dell'autogestione, non intesa però secon-
do l'ottica sessantottesca.
Mi sembra che un "esperimento politico" ispirato a questo modello fu tentato
nella Jugoslavia di Tito.


Di storia proprio non mi intendo (mummifica la vita? boh), in ogni caso non escluderei che sia preferible dal punto di vista di Nietzsche questo socialismo rispetto ad un Nazional+Socialismo (assurdità!)


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Arsenio
messagio Jun 4 2008, 05:09 PM
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Ciao a tutti! Sono iscritto e vi seguo da qualche tempo ma qualche volta rimango sinceramente stupito dalla vostra sicurezza, io non ho certezze di sorta che mi portino a pensare alla mia verità (ammesso che ne abbia una) come quella autentica o come vera verità, per usare un gioco di parole. Sarà che non ho una cultura filosofica approfondita come la vostra, e sarà che ogni giudizio, specialmente sulla storia, rischia di essere un'usurpazione del misfatto verso l'atto stesso. Vorrei saperne però di più sul pensiero di Stirner, controcorrente certo, ma non per questo indegno di discussione: Stirner da quello che ho capito agogna ad una società gerarchizzata in cui una casta di eletti a causa del suo intrinseco “valore qualitativo” (cito le stesse parole di Stirner) si arroghi il diritto di dominare gli altri; tali altri, in definitiva gli schiavi, gli inferiori, dovrebbero tacitamente sacrificarsi ed eticamente acconsentire, anzi non dovrebbero porsi nemmeno il problema poichè essi nascerebbero e crescerebbero come schiavi, come inferiori: per loro questo sarebbe l'unico ordine razionale delle cose. Naturalmente, come è logico pensare, tutte queste argomentazioni si basano sopra un assunto di fondo, ossia che “gli uomini sono ESSENZIALMENTE diversi. Da questo fatto ne scaturisce un effetto necessario: la gerarchia umana”. Risulta quindi evidente che secondo Stirner vi siano individui superiori ed individui essenzialmente inferiori e subordinati, da qui la sua ferrea critica nei confronti della democrazia che “considerare il voto di tutti con lo stesso valore”, che “predilige la quantità piuttosto che la qualità”. La società quindi deve essere intesa come “benessere generale (inteso come preservazione degli individui superiori che vengono separati da quelli inferiori) dove il singolo perde quasi tutto il suo valore e viene concepito come mezzo, come funzione dell'ideale creato dai governanti. Solo i governanti sono liberi di fare ciò che vogliono, però se tradiscono l'ideale superiore da loro creato dissolvono il tutto. Ci dev' essere una mentalità tale che se uno nasce schiavo accetta questa condizione”.
Ovviamente questa è un sintesi precaria che, in quanto tale, risente di molte ingenuità, ma mi sembra rispecchi degnamente quello che Stirner ha, fondamentalmente, inteso dire. Ora vorrei provare ad argomentare alcune questioni che mi sono subito risultate poco chiare ed a volte contraddittorie sperando che lo stesso Stirner sia disposto a chiarire tali punti. Iniziamo:



Tu (e non solo tu), caro Stirner, affermi che gli uomini sono essenzialmente diversi. La cosa, detta in questi termini, mi pare difficilmente confutabile, difatti gli uomini differiscono sotto vari punti di vista in maniera palese: sesso, fisicità, carattere, abilità e così via.. la questione comincia a farsi spinosa quando introduci il discorso della gerarchia ossia della superiorità essenziale ed intrinseca, qualitativa, come tu l'appelli. Introduco la mia perplessità, il mio dubbio, con un esempio preso da un tuo passo “C'è magari una ragazza così bella che rimani a bocca aperta e una che è così brutta che ti da quasi la nausea. La differenza qui è solo a livello della pelle(anche muscoli ecc) ed è già molto profonda”. Ci ho pensato e mi è venuto in mente un mio amico, Ernesto, a cui, giuro, piacciono tutte le ragazze che io reputo brutte, per non dire orrende. Sembra proprio che ne vada pazzo! C'è poco da fare, per lui risultano bellissime: degli angeli scesi sulla terra. Si, lo so che questo è solo un esempio e che lascia il tempo che trova, ma vorrei ragionarci su, perchè non mi pare poi così campato in aria. Quello che, credimi, davvero non riesco a capire sono i criteri, i criteri in base ai quali reputi una persona più degna di un'altra, e soprattutto non riesco a capire CHI è che stabilisce questi criteri. Mi accorgo però che tu, in un certo qual modo, rispondi quando parli di qualità fisiche e morali (superiori), allora io dico: chi è che decide quali sono le giuste qualità fisiche e morali (quelle superiori per intenderci)?, e ancora: chi è che decide qual'è il giusto decisore delle giuste qualità fisiche e morali? vedi che potrei andare indietro (o avanti) all'infinito. Ma tu ora risponderai: beh saranno i filosofi, o comunque coloro che hanno un animo nobile o un nobile ideale, coloro che ne sono capaci, meritevoli e chi altri se no? e io ancora risponderò: e chi è che decide qual'è la giusta filosofia (colei che possiede la verità), chi è che decide chi ha un animo nobile e degno, chi è che decide chi è più meritevole e chi no senza sbagliarsi? Sicuramente sarà un uomo o più uomini, su questo non ci piove. Mi domando: esistono degli uomini così perfetti? Non so. Resta il fatto che, ovviamente, questa posizione è un paradosso, che se spinta alle sue estreme conseguenze, può portare al più becero immobilismo di tipo scettico, ma davvero non riesco a raccapezzarmi. Poi mi rendo conto che l' empasse può essere superata solamente con l'imposizione pura e semplice. Non c'è rimedio. Solamente imponendo la presunta verità di una parte e il presunto corollario di verità di una fazione, si riesce a superare il paradosso: si rende in questo modo una parzialità valida come una generalità. Ma allora non possiamo parlare di benessere generale, oppure sbaglio? Stirner dice: benessere generale = preservazione degli individui superiori. Perfettamente d'accordo: per me gli individui superiori sono gli Ebrei. Non fa una piega non vi pare?

Avrei altri dubbi da discutere ma mi sa che ho occupato troppo spazio! Per adesso pongo questo e spero che qualcuno vorrà approfondire quanto detto.
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Sgubonius
messagio Jun 4 2008, 07:04 PM
Messaggio #119


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CITAZIONE(Arsenio @ Jun 4 2008, 06:09 PM) *
Avrei altri dubbi da discutere ma mi sa che ho occupato troppo spazio! Per adesso pongo questo e spero che qualcuno vorrà approfondire quanto detto.


Solo un appunto rapido rapido (non so se poi dico cose che stirner pensa, per ora mi attengo a quello che dice Nietzsche)...
Il meccanismo diciamo della volontà di potenza fa si che si possa leggere una genealogia della morale per la quale i "forti" cotruiscono i valori e li impongono ai "deboli". Ogni giudizio forte/debole dovrebbe basarsi su questa lotta sul piano volontà di potenza. I "deboli" sottostanno a questi valori fino a dimenticare di essere deboli, e pensando che questi valori siano una loro forza e caratteristica. Idealmente una società gerarchica (qualsiasi società praticamente lo è cmq vabbè) è il risultato immediato di questa lotta. Se vuoi è una sorta di equilibrio "gestito" dalla VdP (quindi nessun criterio iniziale, ma dopo diventano i forti a fare le regole) che dà a ognuno la sua posizione, porre delle leggi che snaturino questo equilibrio è teoricamente sbagliato. L'individuo superiore emerge da sè se non viene tenuto in basso dalla reazione del risentimento dell'inferiore, che è esattamente ciò che va evitato.


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Arsenio
messagio Jun 4 2008, 08:26 PM
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Scusami Sgubonius ma continuo a non capire:
se “ogni giudizio forte/debole dovrebbe basarsi su questa lotta sul piano volontà di potenza” allora avremmo di fronte una sorta ti teoria darwiniana della sopravvivenza del tipo: chi rimane in piedi vince (legge del più forte)? e ancora.. ciò significherebbe una lotta aperta tale per cui se uscisse vincitrice una “volontà” del tipo: uccidi tua madre (per assurdo) tutti bene o male ci conformeremmo? andrebbe bene tutto allora, basta che sia IMPOSTO dal vincitore? se si allora quello che dice Stirner ossia la necessità “di un governante, un capo, un uomo con una scala di valori simile a quella greca o rinascimentale” è solo una delle possibilità che non è detto sia la migliore.. (infatti chi lo decide se è la lotta sul piano volontà di potenza che determina il risultato), per dire, io a differenza di Stirner ritengo che la cultura ebraica e la scala di valori ebraica sia superiore a tutte le altre, greca, romano-imperiale, rinascimentale, bizantina e così via.. per me l'uomo ebraico è qualitativamente superiore a tutte le altre razze.. come la mettiamo? è davvero la “lotta sul piano volontà di potenza” che determina l'efficacia e la giustezza? facciamo chi perde paga da bere? Non nascondo di avere una certa confusione..
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