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> Nuovi filosofi e non solo
Tritone
messagio Jul 20 2008, 11:32 AM
Messaggio #1


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Buongiorno,
vittima di diversi e molteplici crepuscoli mi sono iscritta o come si dice in gergo logata .....e proporrei per chi è interessato di discutere non solo di Nietzsche, di ampliare la discussione al campo lettarario-poetico..... Introduco dunque se non c'è già una sessione Rilke
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AndreaF.
messagio Jul 20 2008, 01:54 PM
Messaggio #2


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Allora dai, perchè non ci dici cosa ti colpisce di Rilke?
Ho letto qualcosa, in maniera molto frammentata
wink.gif


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Non lodarmi la morte, splendido Odisseo. Vorrei esser bifolco, servire un padrone, un diseredato, che non avesse ricchezza, piuttosto che dominare su tutte l'ombre consunte

www.andreafiamma.blogspot.com
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Tritone
messagio Jul 20 2008, 02:46 PM
Messaggio #3


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CITAZIONE(AndreaF. @ Jul 20 2008, 02:54 PM) *
Allora dai, perchè non ci dici cosa ti colpisce di Rilke?
Ho letto qualcosa, in maniera molto frammentata
wink.gif



Prima di tutto direi che non c'è qualcosa che mi 'colpisce' di Rilke,
è un anno che lo conosco e lo leggo, ho iniziato l'anno scorso di questo periodo e devo dire del tutto casualmente, ero andata per comprare Erodoto e mi sono trovata tra le mani anche le Elegie Duinesi, le ho iniziate a leggere, ma devo dire che Rilke è un autore che si sa difendere bene dallo sguardo altrui, ci sono voluti mesi per riuscire a penetrarlo (purtroppo le traduzioni non sempre sono eccelse, anzi), ho letto il suo epistolario, ho letto quelle bellissime pagine sul suo soggiorno a Parigi che poi sono confluite in parte nei quaderni di Malte, e poi non so come ho riletto le Elegie, e mi si sono aperte (non voglio essere troppo schwärmer !!!!), le ho capite. Vi consiglio anche l'epistolario con la cara Lou, anche quello molto illuminante.
A proposito di Lou ecco una poesia bellissima a lei dedicata
"“Allora non basta ricordare. Il puro esistere
di quegli istanti duri sul mio fondo,
deposito di una soluzione
immensamente satura. Perché
io non ti ricordo, ciò che sono
per amor tuo mi commuove. Io non t’invento
in luoghi tristi che perdettero calore
quando tu te ne andasti. Ed anche il tuo non esserci
caldo è di te ed è più vero, è più del tuo mancarmi. La nostalgia sfuma
troppo spesso nel vago. Perché slanciarmi fuori
mentre il tuo influsso forse è su me lieve
come raggio di luna al davanzale”
Non trovi sia difficile dire cosa ti colpisce di Rilke, di questa poesia?
Lancio il sasso e ritiro il sasso stesso, forse non si può fare altrimenti......
Ancora con e su Rilke
Un povero diavolo di Tritone....
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Sgubonius
messagio Jul 24 2008, 01:33 PM
Messaggio #4


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Mi pare che il film "il cielo sopra berlino" di Wenders (capolavoro) è basato su poesie di Rilke che sono citate in continuazione durante il film. Alcune sono veramente molto belle, il film in ogni caso è consigliato a tutti, è molto umano, troppo umano!


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Tritone
messagio Jul 25 2008, 09:03 AM
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Bè sì, se pensi al tema degli angeli nella poesia di Rilke, che è poi uno dei temi che mi ha colpito di più
Alcuni passi dalla prima elegia
" Chi, s'io gridassi mi udrebbe mai dalle sfere
degli angeli? E se pure d'un tratto
uno mi stringesse al suo cuore:
perirei della sua più forte esistenza. Poiché del terribile il bello
non è che il principio, che ancora noi sopportiamo,
e lo ammiriamo così che quieto disdegna
di annientarci. Ogni angelo è tremendo."


Ein jeder Engel ist schrecklich, verso che ripete anche nelle altre elegie
Dalla secondo Elegia
" Ogni angelo è tremendo. E tuttavia, ahimè,
io vi canto, uccelli quasi mortali dell'anima,
sapendo di voi. Dove sparvero i giorni dell'antico Tobia
quando dei più splendenti uno stava alla semplice porta,
travestito un poco da viaggio e non più terribile ormai;
(giovane al giovane, quando questo curioso guardò fuori
di casa)
Se qui ora calasse l'arcangelo, il pericoloso, e solo
di un passo scendesse da dietro le stelle: alto divampando
ci ucciderebbe il nostro proprio cuore. Chi siete?
Opera prima felice, beniamini voi del creato,
cime, crinali di monti all'aurora
dell'intera creazione-polline di fioritura divina,
articolazioni di luce, varchi, scale, troni,
spazi di essenza, scudi di delizia, tumulti
d'un sentire turbinoso, rapito, e ad uno ad uno, d'un tratto
specchi: che la bellezza effluita
riattingono in sé, nel volto ch'è proprio.
Poiché noi sentendo svaniamo; ah, noi
esaliamo fino ad estinguerci; un legno che di ardore
in ardore dà sempre più tenue profumo.

Mi sono fatta trascinare, un bellissimo inizio di giornata.....torno alle sudate-sudatissime carte.
Da un tritone che spunta dal suo nascondiglio abissale
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Sgubonius
messagio Jul 26 2008, 05:04 PM
Messaggio #6


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CITAZIONE(Tritone @ Jul 25 2008, 10:03 AM) *
Poiché noi sentendo svaniamo; ah, noi
esaliamo fino ad estinguerci; un legno che di ardore
in ardore dà sempre più tenue profumo.


Nel film di Wenders era proprio questa caratteristica degli umani, l'ardore delle passioni, a rappresentare la massima invidia per gli angeli. Non a caso essi vedono tutto in bianco e nero e solo quando l'angelo si fa uomo e scende sulla terra tagliandosi le ali sperimenta il gusto della vita, dei colori, del calore, del bruciarsi. In un altro film bellissimo di Tarkovskij intitolato Nostalghia il protagonista dice:

“Nella festa candela mi sono consumato
All’alba raccogliete la mia disciolta cera
E lì leggete chi piangere, di cosa andare superbi
Come donando l’ultima porzione di letizia
Morire di levità e al riparo di un tetto di fortuna
Accendersi postumi come un parola”


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Tritone
messagio Jul 27 2008, 05:34 PM
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Direi quasi ( lasciandomi trascinare da quanto dici, e soprattutto dall'amato Dostoevskij) che la purezza degli angeli è asetticità, indifferenza. L'innocenza, la purezza, è al di qua e non al di là del bene e del male, è la purezza ingenua di chi non sceglie il bene, per colui che non conosce il male, che non sperimenta il descensus ad inferos dell'umano, del vivere umano, non esiste il bene, il bene è tale solo se scelto nella possibilità del male, il bene è vittoria sul male e quindi conoscenza del baratro del male. Gli angeli non sono tragici. L'innocenza sottrae alla responsabilità della scelta, l'innocenza non è un valore!
Dal Tritone che con furore selvaggio strappa e fa a pezzi il fiore innocente che sedeva tutto leggiardo sulla riva
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Sgubonius
messagio Jul 29 2008, 10:56 AM
Messaggio #8


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CITAZIONE(Tritone @ Jul 27 2008, 06:34 PM) *
Direi quasi ( lasciandomi trascinare da quanto dici, e soprattutto dall'amato Dostoevskij) che la purezza degli angeli è asetticità, indifferenza. L'innocenza, la purezza, è al di qua e non al di là del bene e del male, è la purezza ingenua di chi non sceglie il bene, per colui che non conosce il male, che non sperimenta il descensus ad inferos dell'umano, del vivere umano, non esiste il bene, il bene è tale solo se scelto nella possibilità del male, il bene è vittoria sul male e quindi conoscenza del baratro del male. Gli angeli non sono tragici. L'innocenza sottrae alla responsabilità della scelta, l'innocenza non è un valore!
Dal Tritone che con furore selvaggio strappa e fa a pezzi il fiore innocente che sedeva tutto leggiardo sulla riva


Sicuramente negli angeli non c'è quel gusto tragico, d'altronde l'angelo è puro apollineo, mentre per arrivare alla massima espressione artistica del mondo greco è necessario anche il dionisiaco. Tutta la filosofia metafisica da Platone in poi attraverso il cristianesimo ha favorito proprio questo aspetto dell'ultrasensibile e del "mondo vero" idealizzando l'apollineo e trascurando l'altra metà della mela. Sarei invece più cauto sul valore dell'innocenza, che è elemento fondamentale del divenire nietzschiano e quindi deve essere anche fondamentale per il superuomo. La responsabilità è tutta nel demone dell'eterno ritorno, nella grande catena che lega ogni cosa, ma è una responsabilità mi pare del tutto trasfigurata rispetto alla gretta idea umana della pena e della ricompensa, della giustizia, ma è piuttosto una questione esistenziale. L'innocenza del giuoco del divenire non esclude la responsabilità totale e nulla contemporaneamente del (super)uomo che accetta l'eterno ritorno.


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Tritone
messagio Jul 30 2008, 08:26 AM
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CITAZIONE(Sgubonius @ Jul 29 2008, 11:56 AM) *
Sicuramente negli angeli non c'è quel gusto tragico, d'altronde l'angelo è puro apollineo, mentre per arrivare alla massima espressione artistica del mondo greco è necessario anche il dionisiaco. Tutta la filosofia metafisica da Platone in poi attraverso il cristianesimo ha favorito proprio questo aspetto dell'ultrasensibile e del "mondo vero" idealizzando l'apollineo e trascurando l'altra metà della mela. Sarei invece più cauto sul valore dell'innocenza, che è elemento fondamentale del divenire nietzschiano e quindi deve essere anche fondamentale per il superuomo. La responsabilità è tutta nel demone dell'eterno ritorno, nella grande catena che lega ogni cosa, ma è una responsabilità mi pare del tutto trasfigurata rispetto alla gretta idea umana della pena e della ricompensa, della giustizia, ma è piuttosto una questione esistenziale. L'innocenza del giuoco del divenire non esclude la responsabilità totale e nulla contemporaneamente del (super)uomo che accetta l'eterno ritorno.




Per quanto riguarda la questione dell'innocenza, non mi sento di essere più cauta, dal momento che il mio discorso verteva su una riflessione diversa e altra rispetto a quella di Nietzsche, non a caso citavo Dostoevskij. (provocazione!!!!!!) Si deve solo discutere su Nietzsche o in riferimento a Nietzsche?, o piuttosto, come la intendo io, non sono queste occasioni per andare al di là del singolo e discutere in modo più ampio....con il limite evidentemente di non dire stupidaggini?

Un Tritone a cui un giorno un altro 'povero' diavolo ha dato una coscienza umana.
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Sgubonius
messagio Jul 31 2008, 07:52 PM
Messaggio #10


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CITAZIONE(Tritone @ Jul 30 2008, 09:26 AM) *
Si deve solo discutere su Nietzsche o in riferimento a Nietzsche?, o piuttosto, come la intendo io, non sono queste occasioni per andare al di là del singolo e discutere in modo più ampio...


Certo che no!
Però siccome Nietzsche ha sempre ragione... scherzo a volte sbaglia, ma non molto spesso! laugh.gif


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Tritone
messagio Aug 1 2008, 10:51 AM
Messaggio #11


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CITAZIONE(Sgubonius @ Jul 31 2008, 08:52 PM) *
Certo che no!
Però siccome Nietzsche ha sempre ragione... scherzo a volte sbaglia, ma non molto spesso! laugh.gif


In linea di massima non esistono filosofie o pensieri sbagliati e non, in questo mi sento di condividere il pensiero di Fichte (ripreso e sviluppato nelle sue direzioni da Jung nei Tipi, davvero interessante!) che la filosofia che si sceglie dipende dall'uomo che si è....e non sempre l'uomo Nietzsche e il suo portato filosofico rispondono al mio/mia uomo/donna interiore...Essendo io un Tritone e quindi per natura (sebbene 'qualcuno' in qualche landa desolata abbia provato a redimermi facendo o volendo fare di me un eroe tragico) un seduttore, mi assumo il compito di tentarti con nuovi cammini filosofici, Nietzsche permettendo
A proposito di Tritoni e di innocenza, anche lì ci sono delle pagine bellissime....che ne pensi?
Da un Tritone indeciso e ormai quasi appollaiato sulla sua vetta dialettica.
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diechirico
messagio Aug 3 2008, 09:12 AM
Messaggio #12


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parlando del vecchio feodor e di dialettica, riposto alcuni passi da un vecchio topic.
magari vi garba.
d.


Per chi, ancora, si sente come la talpa di Aurora...

«E, del resto, sapete una cosa: sono convinto che noialtri del sottosuolo andiamo tenuti a freno. Infatti, benché siamo capaci di starcene in silenzio nel sottosuolo per quarant’anni, se però usciamo alla luce e sbottiamo, allora parliamo, parliamo, parliamo...».

«[…] se prendiamo, per esempio, l’antitesi dell’uomo normale, cioè l’uomo ipercosciente, uscito ovviamente non dal grembo della natura, ma da una storta (qui rasentiamo il misticismo, signori, ma io sospetto anche questo), quest’uomo della storta certe volte si sente talmente inferiore alla sua antitesi, che in coscienza, con tutta la sua coscienza ipertrofica, si considera un topo, e non un uomo. [...] E soprattutto è lui, di sua spontanea volontà, che si considera un topo; nessuno glielo chiede; e questo è un punto importante. […] Là, nel suo schifoso, fetido sottosuolo, il nostro topo offeso, percosso e deriso si immerge subito in un rancore freddo, velenoso e, soprattutto, eterno. Per quarant’anni di fila ricorderà la sua onta fino agli ultimi, più vergognosi particolari, aggiungendoci ogni volta da parte sua dei particolari ancora più vergognosi, stuzzicandosi malignamente e irritandosi con la sua stessa fantasia. Sarà il primo a vergognarsi della sua fantasia, e tuttavia continuerà a ricordare, a rivangare, inventerà contro di sé un sacco di storie, col pretesto che anche quelle avrebbero potuto succedere, e non perdonerà nulla. [...] Ma ecco, proprio in questa fredda, disgustosa mezza disperazione e mezza fede, in questo cosciente seppellirsi vivo per il dolore, nel sottosuolo per quarant’anni, in questa situazione senza via d’uscita, forzatamente costruita e tuttavia in parte sospetta, in tutto questo veleno di desideri frustati, interiorizzati, in tutta questa febbre di tentennamenti, di decisioni prese per l’eternità e di pentimenti che sopravvengono un attimo dopo - qui si racchiude il succo di quello strano piacere di cui ho parlato. È così sottile, talvolta così sfuggente alla coscienza, che gli uomini appena un po’ limitati o addirittura semplicemente gli uomini dai nervi saldi non ci capiranno assolutamente nulla.».


--------------------
Ma cosa importa di me e di te! Altri uccelli voleranno oltre!
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Sgubonius
messagio Aug 8 2008, 09:55 PM
Messaggio #13


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CITAZIONE(Tritone @ Aug 1 2008, 11:51 AM) *
In linea di massima non esistono filosofie o pensieri sbagliati e non, in questo mi sento di condividere il pensiero di Fichte (ripreso e sviluppato nelle sue direzioni da Jung nei Tipi, davvero interessante!) che la filosofia che si sceglie dipende dall'uomo che si è....e non sempre l'uomo Nietzsche e il suo portato filosofico rispondono al mio/mia uomo/donna interiore...Essendo io un Tritone e quindi per natura (sebbene 'qualcuno' in qualche landa desolata abbia provato a redimermi facendo o volendo fare di me un eroe tragico) un seduttore, mi assumo il compito di tentarti con nuovi cammini filosofici, Nietzsche permettendo
A proposito di Tritoni e di innocenza, anche lì ci sono delle pagine bellissime....che ne pensi?


Lungi da me voler parlare di giusto o sbagliato! Ogni pensatore è innanzitutto un destino! A ciascuno il suo, ma ognuno deve saper essere uno, nessuno, centomila! Poi per la bellezza c'è sempre spazio.


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