Lettera a un giovane poeta - R.M. Rilke Opzioni

[lou]

Dedicato a coloro che si lanciano nel cimento della poesia


E' il 1903
Rainer Maria Rilke ha 28 anni, ma la sua poesia è già conosciuta ed amata nel mondo germanico.
Un giovane cadetto, Franz Xaver Kappus, invia al praghese delle poesie che egli ha composto, richiedendone un giudizio.

Dal loro incontro sortirà un carteggio che la storia della letteratura ricorda.

[lou]

Parigi, 17 febbraio 1903

Egregio Signore,
La Vostra lettera m'ha raggiunto solo qualche giorno fa. Voglio ringraziarvi per la sua grande e cara fiducia. Poco più non posso. Non posso entrare e diffondermi sulla natura dei vostri versi; chè ogni intenzione critica è troppo remota da me. Nulla può tanto poco toccare un'opera d'arte quanto un discorso critico: si arriva per quella via sempre a più o meno felici malintesi.

Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe si solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d'arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura.

Premesso questo punto, vi posso ancora soltanto dire che i vostri versi non hanno un loro proprio stile, ma sommessi e coperti avvii a un accento personale.

[nemo]

Parigi, 17 febbraio 1903

Egregio Signore,
La Vostra lettera m'ha raggiunto solo qualche giorno fa. Voglio ringraziarvi per la sua grande e cara fiducia. Poco più non posso. Non posso entrare e diffondermi sulla natura dei vostri versi; chè ogni intenzione critica è troppo remota da me. Nulla può tanto poco toccare un'opera d'arte quanto un discorso critico: si arriva per quella via sempre a più o meno felici malintesi.

Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe si solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d'arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura.

Premesso questo punto, vi posso ancora soltanto dire che i vostri versi non hanno un loro proprio stile, ma sommessi e coperti avvii a un accento personale.

Sagge parole...
criticare l'arte è come criticare un tramonto...

[lou]

[lou]

[Colui che ha ...]

Grazie mia Dama

[lou]

Grazie mia Dama

prego giovin poeta

vedrai, nelle parole che si dipaneranno,
che affascinante "via alla letteratura"
il poeta indicherà....

[Colui che ha ...]

prego giovin poeta

vedrai, nelle parole che si dipaneranno,
che affascinante "via alla letteratura"
il poeta indicherà....

Appena finisco il Foscolo ed il Parini mi compro una bella antologia di Rilke e vedo di trovare spunto, riflettere e sopratutto conoscere chi merita.

[lou]

[lou]

Più chiaro che altrove l'avverto nell'ultima poesia La mia anima. Ivi qualcosa di proprio vuol giungere a una sua espressione. E nella bella poesia A Leopardi cresce forse una sorta di affinità con quel grande solitario. Tuttavia non sono ancora le vostre poesie cose per sè, indipendenti, neppure l'ultima nè quella al Leopardi.

[lou]

Voi domandate se i vostri versi siano buoni. Lo domandate a me. L'avete prima domandato ad altri. Li spedite a riviste. Li paragonate con altre poesie e v'inquietate se talune redazioni rifiutano i vostri tentativi. Ora ( poichè m'avete permesso di consigliarvi) vi prego di abbandonare tutto questo.

[lou]

Voi guardate fuori, verso l'esterno e questo soprattutto voi non dovreste ora fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C'è una sola via. Penetrate in voi stesso. Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere, esaminate s'essa estenda le sue radici nel più profondo luogo del vostro cuore,

confessatevi se sareste costretto a morire, quando vi si negasse di scrivere. Questo anzitutto: domandatevi nell'ora più silenziosa della vostra notte:
devo io scrivere?

[lou]

Scavate dentro voi stesso per una profonda risposta

[luk_ing]

Parigi, 17 febbraio 1903

Egregio Signore,
La Vostra lettera m'ha raggiunto solo qualche giorno fa. Voglio ringraziarvi per la sua grande e cara fiducia. Poco più non posso. Non posso entrare e diffondermi sulla natura dei vostri versi; chè ogni intenzione critica è troppo remota da me. Nulla può tanto poco toccare un'opera d'arte quanto un discorso critico: si arriva per quella via sempre a più o meno felici malintesi.

Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe si solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d'arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura.

Premesso questo punto, vi posso ancora soltanto dire che i vostri versi non hanno un loro proprio stile, ma sommessi e coperti avvii a un accento personale.

Sì belle parole, dicono il vero.
Solo che io non penso che per i motivi espressi qui di sopra non si debba più parlare di poesia o di arte. Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere certo. Pertanto taceremo del vero significato dell'arte, giusto anche questo. Per lo stesso motivo nessuno potrà mai criticare in modo esauriente una poesia (o la vogliate chiamare) scritta da qualche iscrittto al forum. Ma chiediamoci: è questo lo scopo del forum? poter giungere all'in-sé della poesia? io non lo credo, anzi penso che uno scambio di opinioni, impressioni, possa comunque essere costruttivo se tiene conto dei propri limiti (che sono esattamente quelli individuati dalle sagge parole che ho "quotato" qui di sopra).

In due parole: è bello poter dire la propria sempre e comunque, a patto che si riconoscano i propri limiti.

[lou]

Rainer continua la sua lettera al giovane Kappus

Poi avvicinatevi alla natura. Tentate come un primo uomo al mondo di dire quello che vedete e vivete e amate e perdete......
raffigurate le vostre tristezze e nostalgie, i pensieri passeggeri e la fede in qualche bellezza, raffigurate tutto questo con intima, tranquilla,
umile sincerità e usate, per esprimervi, le cose che vi circondano, le immagini dei vostri sogni e gli oggetti della vostra memoria.

[lou]

Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate: accusate voi stesso, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza;
chè per un creatore non esiste povertà nè luoghi poveri ed indifferenti

[nemo]

Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate: accusate voi stesso, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza;
chè per un creatore non esiste povertà nè luoghi poveri ed indifferenti

Ma io lo amo questo Rainer

le sue parole, per parlare di poesia

sono esse stesse poesia!

[lou]

E se anche foste in un carcere, le cui pareti non lasciassero filtrare alcuno dei rumori del mondo sino ai vostri sensi -
non avreste ancora sempre la vostra infanzia, questa ricchezza preziosa , regale, questo tesoro dei ricordi?
Rivolgete in quella parte la vostra attenzione.

...la vostra personalità si confermerà,
la vostra solitudine s'amplierà
e diverrà una dimora
avvolta in un lume di crepuscolo,
oltre cui passa lontano il rumore degli altri.