L'eterno ritorno |
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L'eterno ritorno |
Feb 4 2008, 08:24 AM
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#61
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Permettimi, Joseph, Za non è venuto troppo presto ma,
come ho già citato sopra: < Guardiamoci dall'insegnare una tale dottrina - l' eterno ritorno - come una improvvisata religione!!... Per il pensiero più potente, occorrono molti millenni, -per lungo tempo esso deve essere piccolo e impotente!!>> F.W.N. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 4 2008, 08:28 AM
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#62
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
NUN SCHAUT DER GEIST NICHT VORWAERTS, NICHT ZURUECK/
DIE GEGENWART ALLEIN IST UNSER GLUECK. <<Ora il tempo non guarda nè avanti nè indietro/ solo il presente è il nostro destino. (W. GOETHE). -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 4 2008, 03:16 PM
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#63
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 207 Iscritto il: 15-May 07 Utente Nr.: 103 |
se dici così anche tu sei immerso nel tempo lineare perchè presupponi una crescita della coscienza dell'umano e se c'è crescita c'è progressione temporale (anche se è una progressione transeunte che porterà all'oltreuomo, a colui che riuscirà a sostenere l'eterno ritorno e dunque ad un orizzonte statico) perchè Joseph nn è possibile che questi due aneliti dell'uomo coesistano? vivere intensamente e con gioia l'istante e al contempo sapere che è solo una delle tante tessere che comporrano quel mosaico unico che è l'esistenza di ogni uomo? perchè ? dimmelo, je t'en prie Che Zarathustra sia venuto troppo presto lo dicevo parafrasando Nietzsche: “Vengo troppo presto, non è ancora il mio tempo”, afferma l’uomo folle nel famoso aforisma 125 della Gaia Scienza. E non è un caso che nella stesura preparatoria di questo aforisma l’uomo folle sia Zarathustra (cfr. per esempio il FP 12 [157] dell’autunno 1881, o la nota di Colli e Montinari a p. 641 del Vol. V, tomo II delle OFN): è Zarathustra perché l’annuncio della morte di dio rende manifesto il nichilismo e prepara dunque l’avvento dello Übermensch. Quanto volevo significare in conclusione del mio intervento è che, malgrado l’ipotetica presa di distanza di Nietzsche dagli esiti del romanzo di Kundera (cioè la rassegnazione dell’uomo alla sua condizione di infelicità di contro all’avvento del nichilismo estatico e alla conseguente trasvalutazione dei valori), Nietzsche stesso riconosce che il superamento del nichilismo è subordinato a una vera e propria mutazione antropologica: l’uomo, rimanendo tale, è incapace di uscirne (ed è ovvio perciò che anch’io, essendo semplicemente un uomo, sia immerso nel tempo lineare!). Detto per inciso, basterebbe questo per capire quanto sia riduttiva l’interpretazione di coloro che fanno di Nietzsche un semplice – per quanto finissimo – psicologo. Il nichilismo è infatti uno status psicologico solo in quanto esso è in primis antropo-storico: l’uomo, condizionato dalla Sinngebung, cioè dalla necessità di conferire un senso all’esistenza, è un animale strutturalmente teleologico, incapace però di trovare il senso nell’attimo, e dunque costretto a proiettarlo fuori di sé: nel “vero” della metafisica, nell’ “aldilà” della religione, nel “dover-essere” della morale, o anche semplicemente in un più o meno indefinito momento futuro rispetto al presente. La vita risulta “sensata” solo in quanto rinvia ad altro, e dunque solo in quanto mezzo: e questo è nichilismo. Per venire più nello specifico alle tue osservazioni, non dobbiamo pensare che l’eterno ritorno sia un “orizzonte statico”: questo è l’eterno inteso in senso classico, è l’Idea platonica, è dio che vive fuori del tempo, è il feticcio che ci siamo costruiti proprio perché il “divenire” (inteso come “passare”) ci terrorizza. L’eterno ritorno è una redenzione del divenire, dove appunto il passare, in quanto non viene ingoiato dal nulla perché è “tornare”, assume una valenza affermativa e affranca dal nichilismo (tra parentesi, la ricerca di un fondamento scientifico all’eterno ritorno dimostra che Nietzsche non intendeva tale redenzione come simbolica o utopica, ma come possibile). L’eterno ritorno è tempo, e in quanto tale ammette un’evoluzione anche come “crescita della coscienza”, come dici tu: la differenza rispetto al tempo lineare è che l’evoluzione qui non è intesa come progressus verso un “più di essere” che retrospettivamente fonderebbe il senso delle cose, ma come un puro e semplice movimento, come una diversa “posizione di forze” al di là di ogni ideale gerarchico: non un “meglio” ontologico, insomma, ma un arricchimento dettato da una nuova consapevolezza. Quanto al vivere con gioia l’istante, naturalmente qui non stiamo discutendo del problema di godere di singoli momenti o periodi per così dire “belli”. La questione che Nietzsche solleva e su cui ci invita a riflettere è ben più grave: si tratterebbe di accogliere la vita nella sua “innocenza”, liberandola dalla soggezione ai valori in base a cui noi la giudichiamo degna o no di essere vissuta (e in quest’ottica anche la presenza di momenti “positivi” della vita, lungi dal dimostrare un atteggiamento libero dal nichilismo, dimostra semmai il contrario). Riuscire a gioire della vita nella pluralità a-gerarchica dei suoi istanti, come causa sui, come fine-a-se-stessa: è per questa richiesta, davvero übermenschlich, che Zarathustra è venuto troppo presto. |
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Feb 5 2008, 09:06 AM
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#64
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Also begann Zarathustras Untergang.
ASZ -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 5 2008, 09:55 AM
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#65
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Sono d'accordo con te Joseph.
In verità ho colto - o credo di aver colto - il fondamento della dottrina del EWG solo dopo aver finalmente iniziato a studiare la sezione dello stupendo "Nietzsche" di Heidegger che verte su questo tema. In uno dei miei interventi iniziali in questo topic avevo erroneamente paragonato l'eterno ritorno alla sublime quanto tragica fantasmagoria del "tempo perduto" di Proust, interpretando quindi l'eterno ritorno come una "proiezione psicologica". A ben vedere però la costruzione poetica di Proust fa intravvedere, quasi in ogni passo, un orizzonte nettamente nichilistico, proprio perchè rimanda alla nostalgia - nel senso propriamente etimologico, cioè desiderio doloroso, perchè frustrato, del ritorno - per ciò che è perduto. Il tempo platonico-cristiano è una retta, o meglio un vettore infinito con una sola direzione e un solo verso, quello da sinistra verso destra, che non ammette retroazione, retroversione. In base a tale impostazione concettuale il Da-Sein, l'esistenza, non può che proporsi come scacco continuo, osserva sempre Heidegger. Ad es. l'uomo etico rimpiangerà di non aver assaporato il piacere della trasgressione e della voluttà, e viceversa l'uomo estetico rimpiangerà di non aver goduto abbastanza o di non essere stato un padre di famiglia e costruttore di futuro. Solo la dottrina dell'eterno ritorno può scardinare sin dalle fondamenta questa filosofia dell'Angst, dell'angoscia esistenziale. Che poi Nietzsche si propose abbastanza esplicitamente di dare a questa sua dottrina fondante del suo pensiero una configurazione teoretica, lo si desume sia dall'aforisma 341 della gaia scienza, sia dall'esegesi dello Zar e dagli scritti preparatori di queste opere, sia dai piani, contenuti nei Fp, penso, '84-88, di quell'opera capitale, che in ultimo Nietzsche avrebbe voluto intitolare "Trasvalutazione di tutti i valori". Da ultimo, segnalo a tutti tranne a Joseph - scherzo - che l'odierna cosmologia in alcuni suoi settori dottrinali propende a postulare che l'universo sia retto da leggi generali che si esplicherebbero in base ad un modello che si può considerare una formalizzazione matematica dell'EWG. Vedi PAOLO D'IORIO. La linea e il circolo. Cosmologia dell'eterno ritorno. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 5 2008, 10:27 AM
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#66
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,239 Iscritto il: 12-July 07 Utente Nr.: 219 |
grazie prof
finalmente il sole della conoscenza squarcia le nubi intorno a questo concetto stravagante e obnubilato da quello che dici si hai ragione Zarathustra è venuto troppo presto o forse è venuto inutilmente se l'uomo "è un animale strutturalmente teleologico" perchè N. trova necessario modificarne la struttura? snaturarne la natura? Cui prodest? a quale felicità conduce? Certo ora tu mi dici che anche con tali domande io cerco valori..e in effetti è così lo vorrei capire veramente... è come se stessimo parlando del sarchiapone o forse è come per la scienza: si inventano cose di cui nn si conosce ora come utilizzare ma che a qualcosa in futuro serviranno tu, che sei dotto, ritieni che così sarà per questa dottrina? i figli dei figli dei figli dei nostri figli praticheranno l'eterno ritorno? e l'uomo sarà ancora uomo? perchè nn esistono uomini oggi sulla terra che vivono la consapevolezza dell'eterno ritorno vero? esiste qualcuno che agisce senza la pur minima e inconscia " soggezione ai valori in base a cui noi la giudichiamo degna o no di essere vissuta?" nessuno vive senza riferirsi ad un valore o sbaglio? ti devo parlare di Mad Max ma ora il Tempo mi chiama ad altro quello che dici però mi risolleva: alla luce di quanto hai detto nn è un problema mio scegliere o no l'eterno ritorno: l'oggetto per ora introvabile, la scelta impossibile -------------------- "Osa tutto...non avere bisogno di niente"
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Feb 6 2008, 07:03 PM
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#67
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 207 Iscritto il: 15-May 07 Utente Nr.: 103 |
[...] se l'uomo "è un animale strutturalmente teleologico" perchè N. trova necessario modificarne la struttura? snaturarne la natura? [...] ritieni che così sarà per questa dottrina? i figli dei figli dei figli dei nostri figli praticheranno l'eterno ritorno? e l'uomo sarà ancora uomo? [...] esiste qualcuno che agisce senza la pur minima e inconscia " soggezione ai valori in base a cui noi la giudichiamo degna o no di essere vissuta?" nessuno vive senza riferirsi ad un valore [...] Sono domande di portata così ampia che rispondere non è certo semplice: il rischio tra l’altro è quello di “ermeneutizzare” troppo, cosa a cui io, come ho spesso ripetuto, preferisco un più pacato atteggiamento filologico (come ben osservato su un'altra discussione in questo forum: bisogna essere prudenti per non cadere nel tranello dell'autoreferenzialità). Comunque proverò a fornire qualche chiave di lettura, con l’avvertenza che ragioni di spazio mi obbligheranno a semplificare (forse troppo): 1. L’uomo è “strutturalmente teleologico”, ma la modificazione strutturale che Nietzsche auspica non si appunta sul télos in quanto tale. Lo Übermensch non è inteso come un essere “a-teleologico”: piuttosto, nello Übermensch il télos non rinvierebbe ad altro da sé, perché risulterebbe “interno” al vivere, e dunque realmente “compiuto” (télos, oltre che “finalità”, significa anche “compimento”). La mutazione antropologica consisterebbe dunque nella rimozione del diaframma tra atto e valore, a vantaggio di una loro fusione; e in tal senso “trasvalutazione” dei valori alluderebbe, oltre che a un rovesciamento dei contenuti, al nuovo “modo” in cui ci si relazionerà ad essi (per dirla con Nietzsche: “amor fati”). Detto per inciso (e il riferimento piacerà a Nihilo), è soprattutto su questo che si appunta la critica di Heidegger: Nietzsche non si sarebbe liberato dalla metafisica perché, sia pur pensando alla liberazione dall’ordinamento mezzi-fini, conserverebbe comunque intatto l’orientamento al valore (infatti per Heidegger il reale superamento della metafisica in quanto nichilismo consisterebbe nella Gelassenheit, cioè nel lasciar scorrere gli eventi quasi “abbandonandosi” ad essi); 2. Chi praticherà l’eterno ritorno, chiedi: i figli dei figli etc? Nietzsche sosteneva che ci sarebbero voluti alcuni millenni prima dell’avvento dello Übermensch. Ciò significherebbe, secondo più di un interprete, che in generale la pars construens della filosofia nietzscheana sarebbe da intendere in senso esortativo piuttosto che come concreta descrizione di un futuro: quella di Nietzsche sarebbe insomma una sorta di filosofia sperimentale, un tentativo di pensare oltre la metafisica, e proprio in ciò, piuttosto che in una futura mutazione onto-antropologica, consisterebbe il superamento della metafisica stessa; per sostenere una posizione del genere però bisognerebbe ridimensionare il reale interesse di Nietzsche per il dibattito cosmologico, che rinvia ad un’intenzione – sia pur successivamente abbandonata – di documentare scientificamente l’ipotesi dell’eterno ritorno (e per questo faccio riferimento di nuovo ai lavori di Paolo D’Iorio, opportunamente ricordato anche da Nihilo); 3. Se esiste qualcuno che agisca senza riferimento, sia pur inconscio, a dei valori (quali essi siano), ce lo dice Nietzsche stesso: oggi no. E, per quanto osservato sopra, nemmeno lo Übermensch prenderà congedo dal “valore”, ma solo, semmai, dal “riferimento” ad esso. |
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Feb 7 2008, 10:17 AM
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#68
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Come si può dimostrare che l'uomo è "strutturalmente" teleologico?
Anche in questa ipotesi, lou, si cade nella antinomia di sempre, cioè la non acribia dei postulati. Heiddeger nota perspicuamente che l'etimo del termine chaos rimanda al dischiudersi, allo spalancarsi repentino e violento delle infinite prospettive che l'ente nel suo insieme dispiega. Sul concetto di "struttura" poi potrebbe aprirsi un'analisi pressochè interminabile. Restando sul terreno antropologico, forse giova segnalare i due filoni di ricerca che sono scaturiti dal lavoro di Freud intitolato "Totem e Tabù", e cioè lo strutturalismo - totemico - di Levi Strauss e l'antropologia, imperniata sul binomio di violenza e sacro di Renè Girard. Per quanto concerne i valori, anche qui richiamare la dizione tedesca è importante. Valore in tedesco si dice Wert, talchè il vocabolo si connette alla radice indoeuropea W*r, (and-)w*r, wer/vir già da me indicata nel topic "pregiudizi" di Phys, per cui anche i sistemi etici vigono in quanto il consorzio umano che li assume ne condivide la "forza" vincolante, e dunque non sono "calati dall'alto" nel senso che non sono proiezione eidetica - come sosteneva Platone - di categorie eterne ed immutabili. Questo discorso presenta a mio avviso anche implicazioni in materia giuridica, per cui si potrebbe aprire un topic sotto la supervisione di lou. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 17 2008, 08:05 PM
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#69
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,239 Iscritto il: 12-July 07 Utente Nr.: 219 |
(come ben osservato su un'altra discussione in questo forum: bisogna essere prudenti per non cadere nel tranello dell'autoreferenzialità) lo so joseph che quello che sto per dirti può sembrare banale e naturalmente lo è ma ieri mattina mentre mi lavavo i denti mi è venuta questa folgorazione: certo! io ho sempre pensato alla letteratura e alla filosofia in termini autoreferenziali! dopo in auto Guccini cantava: Un altro giorno è andato Negli angoli di casa cerchi il mondo, nei libri e nei poeti cerchi te e io ho "realizzato" che in nietzsche cerco me e ho capito che devo cercare anche lui ma solo per un senso di giustizia nei suoi confronti!!! devo cercare me e lui devo elaborare la risposta a quanto pazientemente mi hai scritto buona settimana prof -------------------- "Osa tutto...non avere bisogno di niente"
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Feb 20 2008, 02:36 PM
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#70
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Cercare un'autore, - e qui, lou, mi pongo sul piano
dell'ermeneutica e non della logica, perchè sto per enunciare una contraddizione in termini strettamente logici - significa averlo già trovato, significa essersi imbattuto/a nelle medesime contrade dello spirito che a lui si posero innanzi, divenire, o tentare di divenire ciò che egli è divenuto. La morte di Dio - o meglio, come sottolinea Renè Girard, l'assassinio di Dio da parte dell'Occidente e la sua cattiva coscienza a questo proposito - la concentrazione sul carattere decisivo dell'attimo come discrimine che configura - o può configurare - la circolarità del Tempo, la volontà di potenza come creazione continua e processo autofecondantesi - che collide drammaticamente con la circolarità del movimento dell'ente nel suo insieme - sono tòpoi dello Spirito dell'Occidente, ma sono tali per ciascuno di noi se li abbiamo interiorizzati e dunque li ricordiamo sempre, in ogni passo che muoviamo, in ogni respiro che alimenta il nostro cuore e il nostro istinto -in tedesco ricordo = Erinnerung, cioè interiorizzazione -. Plasmati nel nostro Sè dall'esperienza di questo labirinto, poi riconosciamo gli uomini più brutti, coloro cioè che hanno un Sè talmente piccolo da assordare tutti con la loro miseria interiore, brutti come lo Smerdjakòv - in russo Smièrt = morte - dei fratelli Karamazòv, meschinamente pallidi di fronte alla tellurica potenza di Stavrògin - in greco e penso anche in russo Stavròs = croce ( Joseph correggimi ev.te ) - dei Dèmoni. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 20 2008, 02:57 PM
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#71
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
E.C. : in russo croce = krièst.
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Feb 21 2008, 02:56 PM
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#72
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Siccome ha una certa attinenza con questo topic,
vi indico un link il cui contenuto risulta intelliggibile, in linea di massima, anche a chi non si intende di fisica. http://it.wikipedia.org/wiki/Spazio-tempo_di_Minkowski -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 22 2008, 11:52 AM
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#73
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Nell'aforisma che riporto di seguito, classificato nel
noto volume "La volontà di potenza" come af. numero 545, e nell'edizione critica Colli-Montinari inserito nella sezione settima, gruppo di frammenti 36, frammento 25, Nietzsche delinea sinteticamente una sua concezione dello spazio-tempo che Minkowski ha formulato, ovviamente in termini assai più rigorosi sul piano formale, qualche decennio dopo - Phys e Joseph, correggetemi se sbaglio -. "Io credo allo spazio assoluto come sostrato della forza: questa limita e dà forma. Il tempo è eterno, ma in sè NON ESISTONO NE' SPAZIO NE' TEMPO: i "mutamenti" sono soltanto fenomeni ( o processi che interessano i nostri sensi ); se poniamo che fra i mutamenti si verifichino anche ripetizioni regolari, con ciò non FONDIAMO altro che questo fatto: le cose sono sempre andate così. Si può facilmente argomentare che la sensazione che il POST HOC sia un PROPTER HOC è un malinteso: ed è comprensibile. Ma i fenomeni non possono essere "cause"! -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 22 2008, 11:52 AM
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#74
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
C'è molta materia su cui riflettere....
-------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Feb 24 2008, 12:51 PM
Messaggio
#75
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 96 Iscritto il: 26-October 07 Utente Nr.: 448 |
Vorrei ringraziare sinceramente Joseph per le sue risposte direi sempre "pregnanti" e, in qualche modo, "esaurienti"; è sempre arricchente leggerti..so che in realtà non do molta soddisfazione come interlocutore perché "quantità e qualità" ma purtroppo in questo periodo non ho assolutamente tempo di postare risposte che siano perlomeno degne di quanto scritto da te..
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Feb 26 2008, 02:45 PM
Messaggio
#76
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Ciao Lou, sì, sì, è proprio demone, il demone che striscia furtivo, quel demone che ha pervaso la fine del XIX secolo e ha scosso violentemente quasi tutto il '900, provocando il cataclisma dei valori, della scienza, dei costumi dell'occidente. Hai mai letto il testo di un brano dei Rolling Stones dal titolo SYMPATHY FOR THE DEVIL? In fondo è solo una canzone rock, ma le sue parole sono molto azzeccate. Ad es. "I watched with glee while your kings and queens fought for ten decades for the Gods they made...". "I went around St. Petersburg, when I saw it was the time for a change; killed the zar and his Ministers, Anastasia screamed in vain....". Demone non equivale ovviamente a demonio, ma una maliziosa affinità c'è. L'aforisma 314 FW, come già ho detto, mi piace moltissimo perchè ha un sapore fascinosamente gotico e faustiano. Nietzsche rende stupendamente l'effetto dell'appropinquarsi sibilante e fraudolento del demone al suo cospetto, inoculando sottilmente nello spirito del filosofo, così come una anopheles inocula nel sangue il suo plasma mortifero, quel pensiero che diviene man mano greve. Un passo stupendo del romanzo "Il Doctor Faustus" di Thomas Mann rimanda molto a questo aforisma nietzschiano. Yow! Yow! Yow! Umph, ca, umph, umph Please allow me to introduce myself I'm a man of wealth and taste I've been around for a long, long year Stole many a man's soul and fateAnd I was 'round when Jesus Christ Had his moment of doubt and pain Made damn sure that Pilate Washed his hands and sealed his fatePleased to meet you Hope you guess my name But what's puzzling you Is the nature of my gameStuck around St. Petersberg When I saw it was a time for a change Killed the Czar and his ministers Anastasia screamed in vainI rode a tank In a general's rank When the Blitzkrieg raged And the bodies stankPleased to meet you Hope you guess my name, oh yeah What's puzzling you Is the nature of my game, oh yeahI watched the gleam [ Who, Who ] While you kings and queens Fought for ten decades For the Goth they madeI shouted out "Who killed the Kennedys?" When after all It was you and meLet me please introduce myself I'm a man of wealth and taste And I laid tracks for troubadors Who get killed before they reached BombayPleased to meet you Hope you guess my name, oh yeah But what's puzzling you Is the nature of my game, oh yeah, get down, babyMa, oo OooaPleased to meet you Hope you guess my name, oh yeah But what's confusing you Is just the nature of my gameJust as every cop is a criminal And all the sinners Saints As I end this tale Just call me Lucifer 'Cause I'm in need of some restraintSo if you meet me Have some courtesy Have some sympathy, and some taste Use all your well learned qualities Or I'll lay your soul to waste, um yeahPleased to meet you Hope you guess my name, um yeah But what's puzzling you Is the nature of my game, um baby, get downWoo, who Oh yeah, get on down Oh yeah Oh yeah!Tell me baby, what's my name Tell me honey, baby guess my name Tell me baby, what's my name I tell you one time, your to blameOoo, who Oh, yeahWhat's me name Tell me, baby, what's my name Tell me, sweetie, what's my nameOoo, who, who Ooo, who, who Ooo, who, who Ooo, who, who Oh, yeah! Di Mick Jagger e Keith Richards, dall'album Beggars' banquet, 1968. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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