Ciao, so che è doloroso riparlare di questo problema, ma penso sia importante fare chiarezza assoluta sulla presunta rielaborazione dei frammenti di Nietzsche, contenuti nella volontà di potenza, ad opera della sorella Elisabeth.
Ultimamente ho letto l'enorme volume di Domenico Losurdo: Nietszche, il ribelle aristocratico. Di certo non è un'opera che va in profondità come quella gerniale che ha scritto Heidegger. Però mette in luce degli aspetti NON considerati oppure MODIFICATI sull'opera di Nietzsche. Per quanto riguarda la Volontà di potenza, nel libro di Losurdo c'è un capitolo intitolato "Il <complotto> di Elisabeth"...ho riassunto i tratti fondamentali:
Si dice che la sorella di N abbia manipolato la vdp facendola diventare un opera del protofascismo e protonazismo. Uno storico del ‘900 ha detto che il genocidio nazista non ci sarebbe stato …se non fasse stato per N. Gli ermeneuti dell’innocenza la vedono così…. …. “se non fosse stato per Elisabeth!” Una donna intellettualmente mediocre diviene così l’ispiratrice di un movimento politico che non solo è riuscito a conquistare e mettere in moto grandi masse ma che ha anche saputo affascinare esponenti di primo piano della cultura europea!
La volontà di potenza è stata per la prima volta pubblicata quando il futuro Führer era ancora un ragazzino…come può essere l'opera traviata in chiave nazista se il NSDAP non esisteva ancora!?
Se leggiamo la biografia di Nietzsche fatta dalla sorella e confrontiamo la Volontà di pot con i frammenti postumi otteniamo un risultato molto diverso dalla visone oggi corrente. La biografia si sforza di rappresentare Nietzsche come il campione della lotta contro la teutomania e l’antisemitismo, come il buon europeo per eccellenza.
Elisabeth non solo non prende in considerazione le letture in chiave antisemita, che non erano mancate negli anni di vita del filosofo(solamente in gioventù), ma non da neanche spazio all’interpretazione socialdarwinistica; quando ormai è chiaro che N sarebbe stato d’accordo con l’eugenetica; il tema dell’allevamento di specifiche razze umane è più volte nominato dal filosofo. N dice a riguardo: “perché non applicare la selezione genetica che i cinesi fanno con gli alberi all’uomo?”.
Leggendo il brano §872 della volontà di potenza: “i diritti che un uomo si prende sono proporzionali ai doveri quelli che s’impone, ai compiti rispetto ai quali si sente all’altezza. La maggior parte degli uomini non ha diritto all’esistenza, ma costituisce una disgrazia per gli uomini superiori”. Il brano corrispondente dei frammenti postumi è diverso: “Ai malriusciti io non riconosco neppure il diritto all’esistenza. Ci sono anche popoli malriusciti”. La sorella qui ha traviato, ma in chiave “innocente”! Qui ha ridotto la brutalità del fratello.
Per quanto riguarda il testo della vdp non ci sono differenze rilevanti che compromettano le idee del filosofo.
Che ne pensate? vorrei aggiungere:
Trovo anche inutile e insensata l'interpretazione di N fatta dagli "ermeneuti dell'innocenza". Frasi come "annientamento di milioni malriusciti" non sono ALLEGORICHE...perchè dovrebbero esserlo?
Trovo che Vattimo(che è un comunista) cerchi di mostrare una visione innocente di Nietzsche:
Vattimo traduce l’aforisma 954 della Volontà di pot(andate a leggerlo!!!)…e toglie "allevamento" e mette EDUCAZIONE. Ma leggendo l’aforisma…cosa intende Vattimo con educazione artificiale? Perché mai la questione dell’educazione potrebbe essere cattiva e tentatrice; sino al punto di evitare di enunciarla pubblicamente?
Inoltre Vattimo dice che Züchtung è da leggere in chiave allegorica...
P.s. come si può leggere l'intepretazione di un babbeo come Vattimo??? Uno che pubblica un libro intitolato "Ecce comu, come si ridiventa ciò che si era" dev'essere uno che N l'ha preso proprio alla leggera!!!!
non è affatto ''doloroso'' parlare del libro di Losurdo. è un problema decidere se termini come Zuechtung vadano presi alla lettera o allegoricamente. Potremmo prenderli in entrambi i modi, ammettendo anche che esistono passi repugnanti nell'opera nietzschiana. E allora? Spesso i grandi uomini ( tutti gli uomini) esprimono sia il bene che il male. Prendiamo il bene e cerchiamo di comprendere il male per ridurlo il più possibile. Amen
Vattimo non è un babbeo, dai! è uno studioso di fama internazionale, e di persona l'ho trovato anche molto simpatico. Lo vorrei più impegnato quando va in televisione, ma ha scritto tanto e molto ha da insegnarci. Facciamo così: prendo io il suo posto, sono il babbeo!
Una brevissima considerazione, anche perchè la disamina di Joseph è
stata, come al solito, piuttosto esauriente.
Anch'io non capisco perchè questo problema sia così angosciante.
Assunto che la VdP è un corpus composto da Elizabeth e i suoi
accoliti, atteniamoci alla partizione-configurazione dell'opera
omnia curata da Colli e Montinari, quindi atteniamoci dal punto
di vista esegetico a quei testi che sono racchiusi nei FP 1887-88
(ma non anche '88-'89 Joseph ?).
Secondo me dire che Nietzsche è padre del nazismo è come
dire -tenendo opportunamente distinti i due piani- che Petrarca è
precursore del Rinascimento. Non espongo le motivazioni di questa
mia asserzione perchè ci vorrebbe un trattato, ma penso che mi si
comprenda ugualmente.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN
... io la volontà di potenza "traviata" dalla sorella, lunga 1067 aforisma l'ho comprata. ne ho letto vari pezzi; non ho trovato aforismi antsemiti, ma penso che se ce ne siano, non dichiarino N apertamente un antisemita. cmq... ho comprato questa "OPERA" perchè sto leggendo il N di Heidegger; dove questûltimo si rifà sempüre alla VdP..
...
Per Nihilo: certamente, anche i FP 1888-1889: ma se è per questo il “saccheggio” di Elisabeth investe appunti del fratello già dal 1884! Mi riferivo ai FP 87-88 perché è lì che è contenuto il piano di Nietzsche con relativa numerazione, ed è da lì che ho tratto l’esempio. Resta il fatto che concordo perfettamente con te sulla necessità di riferirsi all’edizione Colli-Montinari.
Per Buster: hai ragione a definire la VdP un’ “opera”; solo che è un’ “opera” di Elisabeth Nietzsche, non del fratello:
“Oggi è disponibile al pubblico un libro dal titolo: La volontà di potenza. Questo libro non è un’ “opera” di Nietzsche”.
Indovina chi scrive queste parole? Heidegger! (Cfr. M. Heidegger, “Nietzsche”, Adelphi, p. 403). Naturalmente fai bene, leggendo Heidegger, a condurre una lettura comparata avendo sotto gli occhi il testo cui lui prevalentemente faceva riferimento. Ma non dimenticare che lui stesso a volte aveva (e ne era consapevole) difficoltà ad orientarsi: “Dobbiamo liberarci fin da principio, e ovunque, dell’ordinamento presentato nel libro” (ibidem). Ci sono poi molte altre cose, ma per ragioni di spazio ne sottopongo alla tua attenzione solo una: sapevi per esempio che la VdP pubblicata da Ferraris-Kobau, essendo la ristampa dell’edizione “canonica” del 1906, riporta, oltre ad arbitrari accorpamenti e smembramenti operati da Elisabeth, anche testi che non sono di Nietzsche, ma estratti da letture che egli faceva? Un solo esempio: i presunti aforismi dei nn. 718, 723, 759 (ma ce ne sono altri) non sono testi di Nietzsche, ma parafrasi o citazioni letterali da Tolstoj. Solo che, particolare non da poco, i curatori non danno alcuna notizia di ciò, col risultato che chi non lo sa (come è capitato a loro tempo anche ad Heidegger, Deleuze etc.) legge Tolstoj (e Brunetière, e Herrmann, e Joly etc. etc.) pensando di leggere Nietzsche. Dopo l’edizione Colli-Montinari, invece, non solo possiamo, ma siamo tenuti a saperlo. Tutto ciò per dire che aspetto ancora chi – dati e riferimenti alla mano – mi convinca che la VdP è un’opera di Nietzsche…
è ormai assodato che la v.d.p. non è un'opera di N. Ma non esageriamo contro Elisabeth, filologicamente scorretta ma spesso capro espiatorio ( non dimentichiamo che , una volta, impedì alla madre di censurare l'Anticristo rispondendole che le opere di un genio appartengono all'umanità ). Che la v.d.p. fosse un arbitrio lo si poteva verificare già prima di colli-montinari, la cui edizione resta la prima veramente critica e canonica. Falsaria Eli lo è stata soprattutto con la biografia e l'epistolario, per ragioni familiari e per costruire il mito N. Tra tante colpe ha il merito di aver reso celebre il fratello e di averci messo a disposizione i frammenti ( grazie al suo gruppo di lavoro). Non vorrei che si spendesse troppa attenzione su queste faccende anziché concentrarsi sul pensiero. Ma è vero che '' il tempo che ci si diverte a perdere non è tempo perso''. Amen. ( ancora una volta: se sono acido la colpa è di Anacleto Verecchia!)
certo che hai fatto bene a rispondere, Joseph! Io mi diverto solo a dare qualche punturina, probabilmente perché la mia vanità si indispettisce di fronte a chi ne sa di più. Leggo con profitto le vostre discussioni filologiche e vi esorto a continuarle quanto volete.
Non sapevo di Ferraris a Pescara: grazie. Quando? Dove l'hai letto?
verrà il 1 luglio. vedi il Salotto di Sofia
ti è piaciuta la frase di Luigi Alfieri, eh? anche a me. Ma io non sto esaltando Elisabeth, sto solo cercando d'essere equanime. La volontà di potenza è roba di N., ordinata tematicamente e alterata qua e là.
lo leggerei volentieri,ma dubito di trovarlo nelle biblioteche che frequento. proverò. Falsificazioni, certo, ma la gran parte dei testi è autenticamente nietzschiana, o mi sbaglio?
per esempio l'antologia dei frammenti postumi curata da Carla Buttazzi ed introdotta da Giorgio Penzo, L'innocenza del divenire, non altera i testi. Scelte tematiche sono comode, vista la mole dei testi, purché non alterino e non facciano soffrire Joseph e i nostri amici filologi. Innocenza del divenire si intitolava anche la scelta curata da Alfred Baeumler, ma credo che siano edizioni diverse. O mi sbaglio?
caro e laborioso joseph, è la secondo volta che accenni alle tue schedature personali...urge pubblicazione!
pescara ha fallito: la biblioteca ha belfagor 1946-1956
intendevo pubblicare qui sul forum. complimenti! quando ci dirai il tuo nome e cognome andremo a vedere.
se ci dici come ti chiami, io ti scovo louise ott