La follia di Nietzsche Opzioni

[diechirico]

Riprendo un vecchissimo post...

Significato della follia nella storia della moralità. - [...] «Ah, datemi dunque la follia, o celesti! Follia, tal che io possa finalmente credere a me stesso! Datemi deliri e spasimi, illuminazioni e ottenebramenti improvvisi, sbigottimenti con gelo e calura, quali nessun mortale ha mai provato, con fragori e spiriti vaganti, lasciatemi mugolare e guaire e strisciare come una bestia: purché possa trovar la fede in me stesso! Il dubbio mi divora, io ho ucciso la legge e la legge mi angoscia come un cadavere angoscia un vivente: se io non sono più che la legge, allora sono il più reietto tra gli uomini. Il nuovo spirito che è in me donde viene, se non viene da voi? Dimostratemi dunque che io sono vostro; la follia soltanto me lo dimostra». Ed anche troppo spesso questo ardore raggiungeva assai bene il suo scopo: nel tempo in cui il cristianesimo dimostrava con la massima dovizia la sua fecondità quanto a santi e anacoreti, presumendo con ciò di dimostrare se stesso, c'erano in Gerusalemme dei grandi manicomi per santi infortunati, per quelli che avevano sacrificato il loro ultimo granello di sale.

Aurora, Libro Primo, 14.

[diechirico]

«Alla principessa Arianna, mia amata.
Che io sia un uomo, è un pregiudizio. Ma io ho già vissuto spesso fra gli uomini e conosco tutto ciò che gli uomini possano provare, dalle cose più basse fino a quelle più alte. Sono stato Buddha fra gli indiani e Dioniso in Grecia, - Alessandro e Cesare sono mie incarnazioni, come pure Lord Bakon, il poeta di Shakespeare. Da ultimo, ancora, sono stato Voltaire e Napoleone, forse anche Richard Wagner... Ma questa volta vengo come il vittorioso Dioniso, che farà della terra un giorno di festa... Non avrei molto tempo... I cieli si rallegrano che io sia qui... Sono stato anche appeso alla croce...» .

Biglietto a Cosima Wagner

[diechirico]

«Al mio venerabile Jacob Burckhardt.
Questo è stato il piccolo scherzo, a causa del quale mi perdono la noia di aver creato un mondo. Ora lei è - tu sei - il nostro grande, grandissimo maestro: giacché io, insieme con Arianna, ho da essere soltanto l’aureo equilibrio di tutte le cose, in ogni cosa abbiamo di quelli che sono sopra di noi...
Dioniso»

Biglietto a Jacob Burckhardt, 4 gennaio 1889

[Diletta]

A volte penso che la follia assomigli alla profezia....non il folle inconsapevole, il malato organico, ma colui che è folle per l'ingorgo della mente, colui che sovrascrive pensiero a pensiero e poi nn riesce ad uscire dal labirinto che si è creato;
colui che non sa distinguere il nord dal sud della vita , il buono dal cattivo, il giusto dall'ingiusto...
il folle è colui che riesce a sovvertire i valori...ma senza eroismo, solo come frutto spontaneo e crudele del rovesciamento della psiche...Credo che se ora Dio dovesse scegliere un profeta preferirebbe un folle...il suo urlo disperato assomiglia oramai a quello di ogni uomo

[diechirico]

di per sè la follia ispira poesia, romanticismo e il lato oscuro tanto integrante della vita.
purtroppo, credo sia tutto riconducibile a qualcosa che si rompe nella nostra macchina perfetta...
a suo tempo si era dibattuto a lungo su questo tema, chissà che non ne ri-esca fuori qualcosa di altrettanto interessante.
tu parli di profeti, e anticipi la prossima citazione.
d.

[diechirico]

La Gaia Scienza - LIBRO TERZO
125.
L'uomo folle. Avete sentito parlare di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: «Cerco Dio! Cerco Dio!». E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. «E' forse perduto?» disse uno. «Ha smarrito la strada, come un bimbo?» fece un altro. «Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? E' emigrato?» - gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: «Dove se n'è andato Dio? - gridò - ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come siamo riusciti a bere tutto il mare, fino all'ultima goccia? Chi ci ha dato la spugna per cancellare tutto l'orizzonte? Che cosa abbiamo fatto, quando abbiamo svincolato questa terra dal suo sole? Ma in che direzione si muove, adesso? In che direzione ci muoviamo noi? Lontano da ogni sole? Non precipitiamo sempre più? E all'indietro, di lato, in avanti, da ogni parte? Esistono ancora un sotto e un sopra? Non vaghiamo attraverso un nulla infinito? Non avvertiamo l'alito dello spazio vuoto? Non fa più freddo? Non scende di continuo la notte, sempre più notte? Non occorre accendere la lampada anche al mattino? Non sentiamo il frastuono dei becchini che stanno seppellendo Dio? Non sentiamo ancora l'odore della putrefazione divina - anche gli dèi si putrefanno? Non è troppo grande per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo divenire dèi noi stessi, per essere degni di lei? Non c'è mai stata azione più grande - e chi nasce dopo di noi appartiene, in virtù di questa azione, a una storia più elevata di quanto non sia stata la storia fino ad oggi!» A questo punto il folle tacque e riprese a osservare i suoi ascoltatori: anch'essi tacevano, guardandolo estraniati. Infine egli gettò per terra la sua lampada, che andò in mille pezzi e si spense. «Sono venuto troppo presto», disse poi, «non è ancora l'ora. Questo evento enorme è ancora per strada, in cammino, - non è ancora giunto alle orecchie degli uomini. Lampo e tuono hanno bisogno di tempo, le azioni hanno bisogno di tempo, anche dopo essere state compiute, per essere viste e udite. Questa azione è ancora più lontana degli astri più lontani, - eppure sono stati loro a compierla!» Si dice anche che il folle, quello stesso giorno, sia penetrato in diverse chiese e vi abbia intonato il suo Requiem aeternam deo. A chi lo conduceva fuori e cercava di farlo parlare, rispondeva sempre: «Che cosa sono ormai queste chiese, se non le tombe e i monumenti funebri di Dio?»

[Diletta]

Quando penso a N. e alla morte di Dio penso.....

è come quando si ama una/o
la si ama intensamente, si darebbe la vita per lei,
si vuole stare sempre con lei,
lei riempie la parte di noi che nn abbiamo,
così affascinante, così totalizzante....

poi questa lei si distrae, nn pensa più a te
nn risponde ai tuoi richiami
nn s'appalesa
dove sei? le urliamo, lei tace

allora, dopo tanto amore, tanta paziente attesa
le urliamo MUORI, DEVI MORIRE
almeno dentro di me

così è per Dio
noi gli urliamo il nostro bisogno di Lui
e Lui se la squaglia
ci lascia soli
Cosa ce ne facciamo di un Dio così
che pensa solo a sè?
Se Lui nn pensa a me
cosa valgo io?

Per affermare il valore di me
devo togliere di mezzo Lui che
con la sua noncuranza, la sua indifferenza
il mio valore nn afferma.

Forse DIO DEVE MORIRE
nn DIO è MORTO...

ma questo per i deboli...

altra cosa è la morale, naturalmente...

[diechirico]

«...Immobile, senza partecipazione, chiuso in sé stesso, egli sedeva come un automa là dove una volontà altrui lo aveva collocato. Non ricordo di aver pronunciato una parola di saluto, di aver superato l’angoscioso irrigidimento che mi prese di fronte a questa personalità che avevo conosciuto un tempo e che ora era così estranea e muta [...]. Così mi accomiatai, rimuginando tristemente fra me e me, chiedendomi quali pensieri e sentimenti si movessero ancora sotto l’impenetrabile maschera di questa figura che portava impresso il marchio dell’umana impotenza...»

Resa von Schirnhofer,
Vom Menschen Nietzsche

[andreademilio]

ma se Dio si occupasse di noi, come potremmo essere liberi? Avrebbe davvero valore la vita di un uomo guidato dal suo burattinaio? Comunque, non credo che l'uomo sia degno di un Dio provvidente, a meno che anche le formiche abbiano un loro protettore celeste.

[diechirico]

visto che ci sono vi regalo altre chicche...
Doc, salvati tutti questi documenti mi raccomando, fanno parte della famosa raccolta delle epistole 1888-1889 che non ho mai terminato...

DIAGNOSI
DEL DOTTOR KURT HILDEBRANDT

1) Caratteri psicopatici non si riscontrano con sicurezza nella costituzione di Nietzsche.

2) Egli ha sofferto di una neurosi, essenzialmente alimentata da conflitti psicologici.

3) Non è provato con piena certezza che abbia sofferto di lue.

4) La sua malattia mentale è stata probabilmente una paralisi progressiva.

5) Alcune parti del Crepuscolo degli Idoli e dell’Anticristo sono sospetti di portare il segno della paralisi; ancor più l’Ecce Homo. Dallo stesso periodo (fine di settembre 1888) in poi, molti passi delle lettere fanno sospettare la mania euforica, senza però il difetto d’intelligenza.

6) Tutti gli scritti e le manifestazioni di Nietzsche precedenti a questo periodo non hanno dato finora appiglio a diagnosi di malattia mentale.

Rocken, 29 agosto 1900

[diechirico]

PAROLE DI PETER GAST
SULLA TOMBA DI FEDERICO NIETZSCHE

Ora che il tuo corpo, dopo la portentosa odissea del tuo spirito, ritorna alla terra dove sei nato, io, tuo alunno, e in nome ei tuoi amici, mando un caldo ringraziamento verso il tuo grande passato.
Ciò che tu fosti come spirito motore del mondo – sta davanti agli occhi di tutti; ciò che fosti come uomo di cuore – lo annunzia ogni tuo pensiero. Giacchè su ogni tuo pensiero sta l’impontra della grandezza, - e ogni grande pensiero – dice Vauvenargues – deriva dal cuore.
Ma noi che abbiamo avuto l’immensa fortuna di avvicinarti nella vita giornaliera, troppo bene sappiamo che libri e scritti non renderanno mai ciò che costituiva il fascino della tua persona. Questo è perduto per sempre. Ciò che dicevano lo sguardo dei tuoi occhi, la tua bocca amorosa, era pieno di bontà, di riguardo sempre, era come un celarsi della tua maestà: volevi (per richiamare una delle tue più delicate parole) «risparmiaci il rossore». Giacchè la dovizia della tua mente, l’empito del cuor tuo di dar gioia agli altri – chi mai avrebbe potuto ricambiarli in misura degna? Tu fosti uno dei più nobili e puri individui che siano passati quaggiù.
E ancorchè questo lo sappia oggi l’amico come il nemico, non ritengo superfluo testimoniare ad alta voce davanti alla tua fossa. Giacchè conosciamo il mondo, conosciamo la sorte di Spinoza. Anche sulla memoria di Nietzsche la posterità potrebbe gettare un’ombra. Perciò chiudo colle parole: Pace sia alle tue ceneri e sacro il tuo nome alle future generazioni.

[diechirico]

«All’amico Giorgio!
Dopo che mi hai scoperto, trovarmi non era una bravura: la difficoltà, ora, è quella di perdermi...
Il Crocifisso»

Biglietto a George Brandes (bollo postale del 4 gennaio 1889)

[Joseph de Sil...]

DIAGNOSI
DEL DOTTOR KURT HILDEBRANDT

1) Caratteri psicopatici non si riscontrano con sicurezza nella costituzione di Nietzsche.

2) Egli ha sofferto di una neurosi, essenzialmente alimentata da conflitti psicologici.

3) Non è provato con piena certezza che abbia sofferto di lue.

4) La sua malattia mentale è stata probabilmente una paralisi progressiva.
[...]

Leonard Sax, nel suo saggio What was the cause of Nietzsche's dementia? (Journal of Medical Biography, 11, 2003), operando un'analisi casisitica su cause, sintomi, conseguenze, e compiendo una ricognizione storica sulla documentazione inerente il caso Nietzsche, smonta la tesi della sifilide e della conseguente paralisi progressiva, proponendo una credibile ipotesi di meningioma (tumore benigno) retrorbitale destro - purtroppo non diagnosticato e perciò degenerato.

[andreademilio]

dove hai appreso di questo saggio?

[diechirico]

Dicci di più, Joseph.

[Freddie]

What was the cause of Nietzsche's dementia?

[diechirico]

grande thom!
se mi dici pure come postare immagini siamo a cavallo!

[Freddie]

grande thom!
se mi dici pure come postare immagini siamo a cavallo!

azz mi hai beccato in fallo die! sai che giuro ho provato di tutto ma le immagini non possiamo postarle su sto cacchio di forum! dammi tu una soluzione!!!!!! anche perchè i privilegi li ho abilitati a tutti membri e admin ma neppure io posso postare immagini se non link che rimandano all'immagine

[NIHILO]

L'eziologia resta comunque organica, e questo ci conforta.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN

[andreademilio]

Ma è davvero così importante capire perché impazzì? è davvero infamante o riduttivo essere impazziti per colpa di una puttana? è così netto il confine salute-malattia? chi l'ha detto che la ragione sia migliore della follia? e anche se N. fosse stato sempre pazzo, ciò toglierebbe qualcosa alla sua opera? è che dal 1600 in poi si è iniziato a condannare la follia, a pretedere che la ragione sia puro cogito. Non così Platone, secondo il quale i maggiori doni ci vengono proprio dalla divina mania. E poi: non dovremmo forse stupirci che un cervello superiore riesca a non impazzire, in questo mondo?