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> Perche' il Superuomo non e' un concetto limite
Sgubonius
messagio Mar 24 2009, 02:49 PM
Messaggio #21


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CITAZIONE(Nachtlied @ Mar 24 2009, 01:37 PM) *
Ps credi che servirebbe uno scienziato per dimostrare la vita e le sue manifestazioni???


Alla fine si è attaccato alla mancanza di legittimazione scientifica...
Quando si smette di pensare poi è difficile ricominciare.


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"Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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rasema74
messagio Mar 29 2009, 05:08 PM
Messaggio #22


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<< FRIEDRICH NIETZSCHE is perhaps the greatest philosopher the world has known. He is also great
in another dimension which many philosophers are simply unaware of: he is a born mystic.
His philosophy is not only of the mind but is rooted deep in the heart, and some roots even reach
to his very being. The only thing unfortunate about him is, that he was born in the West; hence,
he could never come across any mystery school. He contemplated deeply, but he was absolutely
unaware about meditation. His thoughts sometimes have the depth of a meditator, sometimes the
flight of a Gautam Buddha; but these things seem to have happened spontaneously to him.
He knew nothing about the ways of enlightenment, about the path that reaches to one’s own being.
This created a tremendous turmoil in his being. His dreams go as high as the stars but his life
remained very ordinary – it does not have the aura that meditation creates. His thoughts are not his
blood, his bones, his marrow. They are beautiful, immensely beautiful, but something is missing;
and what is missing is life itself. They are dead words; they don’t breathe – there is no heartbeat. >>

da "Zarathustra: A God That Can Dance
Commentaries on Friedrich Nietzsche’s Thus Spoke Zarathustra" by Osho
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BlackSmith
messagio Mar 29 2009, 08:24 PM
Messaggio #23


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Poi scusa, ogni filosofo ha tentato di spiegare la vita, non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che lo faccia anche N.
E anzi, mi sembra d'obbligo sottolineare che la VdP non è un principio, un universale, una forma trascendente, ma la vita stessa, e il modo in cui essa si manifesta, come un continuo divenire e un continuo autosuperamento.
Perciò sarebbe un pò come se N ci dicesse: "d'ora in poi, chiamerò la vita e le sue manifestazioni 'volontà di potenza'".

Ps credi che servirebbe uno scienziato per dimostrare la vita e le sue manifestazioni???

Giustissimo Nach, sottoscrivo!
Basta leggere "Delitto e Castico" o "Memorie del sottosuolo", ma basterebbe già soltanto il primo: dove il protagonista del romanzo esprime la VdP con il superamento della morale comunemente intesa. Uccidendo la vecchia usuraia, afferma la sua VdP, superando l'immobilismo con l'agire per applicare una nuova morale utiliritaristica: far del male a fin di bene, quella morale che poi è dell'Uomo Nuovo. Tutto discutibile, ma è questo un aspetto fondamentale dellla VdP ed è un aspetto che come dici benissimo non è un principio universale, una forma trascendentale, ma la vita stessa, specie quella del sottosuolo.....


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Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo..., io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto
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Nachtlied
messagio Mar 30 2009, 07:02 PM
Messaggio #24


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CITAZIONE(rasema74 @ Mar 29 2009, 05:08 PM) *
<< FRIEDRICH NIETZSCHE is perhaps the greatest philosopher the world has known. He is also great
in another dimension which many philosophers are simply unaware of: he is a born mystic.
His philosophy is not only of the mind but is rooted deep in the heart, and some roots even reach
to his very being. The only thing unfortunate about him is, that he was born in the West; hence,
he could never come across any mystery school. He contemplated deeply, but he was absolutely
unaware about meditation. His thoughts sometimes have the depth of a meditator, sometimes the
flight of a Gautam Buddha; but these things seem to have happened spontaneously to him.
He knew nothing about the ways of enlightenment, about the path that reaches to one’s own being.
This created a tremendous turmoil in his being. His dreams go as high as the stars but his life
remained very ordinary – it does not have the aura that meditation creates. His thoughts are not his
blood, his bones, his marrow. They are beautiful, immensely beautiful, but something is missing;
and what is missing is life itself. They are dead words; they don’t breathe – there is no heartbeat. >>

da "Zarathustra: A God That Can Dance
Commentaries on Friedrich Nietzsche’s Thus Spoke Zarathustra" by Osho

Questa è un'interpretazione di Osho, su cui si potrebbe senz'altro discutere (visto che in Nietzsche ci hanno visto un pò di tutto...).
Ma prima vorrei capire una cosa: tu condividi questa visione o l'hai semplicemente presa per buona così com'è, soltanto perchè esce dalla bocca di Osho?
Oltretutto non mi sembra che riguardi molto l'argomento della discussione...

Comunque Osho rilegge l'opera nietzscheana partendo dal presupposto che egli e la religione/cultura in cui crede, costituiscano la verità, e su questa base torna indietro a cercare di interpretare Nietzsche.
Ora, questo è lo stesso problema che si ritrova nell'interpretazione psicoanalitica come quella di Jung, in cui si crede di poter giustificare qualunque cosa alla luce di una dottrina considerata l'unica vera (nello specifico la psicoanalisi, appunto). Il problema del fare ciò è che sovente si è costretti ad omettere particolari che contrasterebbero, a cercare di andare molto oltre quello che si legge, insomma a farci tornare un pò i conti.

Non può pertanto non risultare forzante, secondo me, un'interpretazione che si basa sul fatto che se Nietzsche non fosse nato in Occidente, sarebbe stato sicuramente un mistico buddista.
Primo, perché non è verificabile, visto che il dato di fatto è che è nato in Occidente.
Secondo, perché Nietzsche ha portato il dualismo platonico (quindi anche quello buddista, non solo cristiano) alle sue stesse estreme conseguenze, causandone la distruzione (hai presente il frammentone di Lenzerheid?). E non l'ha fatto dall'esterno, ma dall'interno!
Per cui, qualunque modo di pensare scaturito dal dualismo platonico (è solutamente irrilevante distinguere il cristianesimo dal buddismo), avendo in sé già dall'origine ciò che lo porterà all'autodistruzione, portato alle estreme conseguenze non può dare altro risultato.

Poi ti ripeto, questo è come la vedo io... ti invito a confutarmi se non la pensi così; però non farlo citando ancora un altro pezzo detto da qualcun altro, per favore!


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rasema74
messagio Mar 31 2009, 02:22 PM
Messaggio #25


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CITAZIONE(Nachtlied @ Mar 30 2009, 08:02 PM) *
Questa è un'interpretazione di Osho, su cui si potrebbe senz'altro discutere (visto che in Nietzsche ci hanno visto un pò di tutto...).
Ma prima vorrei capire una cosa: tu condividi questa visione o l'hai semplicemente presa per buona così com'è, soltanto perchè esce dalla bocca di Osho?
Oltretutto non mi sembra che riguardi molto l'argomento della discussione...


Ciao Nacht, il fatto è che sono tornato a casa e ho un pò il fiato corto...
Era una cosa che comunque avevo già pensato e quando l'ho letta sul libro di Osho,
che ho in un file del computer, non ho saputo resistere al taglia-incolla!

Mi spiace ma mi debbo prendere una pausa dal forum.
Quando ricomincio a lavorare il pensiero diventa pesante,
smette di danzare e non vale più la pena di condividerlo con gli altri.

Approfitta di questa pausa per aggiornarti
e allargare le tue conoscenze sulle filosofie Orientali!
A presto!
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