come si vive "alla Nietzsche" scondo nemo (su suggerimento di irenish) |
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come si vive "alla Nietzsche" scondo nemo (su suggerimento di irenish) |
Jun 4 2008, 09:49 PM
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#61
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
OK, sono disponibile ad andare avanti, se escludiamo anche solo l'idea di dio! non ho più tempo per queste cazzate!!! Infatti anche io dicevo che era solo da analizzare per completezza, come il determinismo, e come questo l'eventualità dio si esaurisce in sè stessa. Stop. Per parlare dell'uomo bisogna renderlo indipendente da dio, ma non significa che questo sia 100% vero. Fine Tornando all'uomo... posso solo dire la volta che sono stato più vicino allo sperimentare cosa significherebbe essere "superuomo". In sogno non so esattamente come ma mi è capitato di rendermi conto di stare sognando, e anche se per poco ho vissuto questo sogno (non ricordo nemmeno cosa fosse) con una totale assenza di paura, in una sospensione completa, poichè sapevo che non c'era passato e non c'era futuro, ogni cosa era solo percezione in mio controllo e ogni cosa sarebbe rimasta nel sogno e scomparsa con esso. Purtroppo nella vita siamo sempre legati al timore di perdere noi stessi e ogni cosa dobbiamo incatenarla al futuro e all'incertezza, perdendo l'autenticità del presente. Se solo potessimo alzarci 6000 piedi sopra il livello del mare e molto al di sopra di tutte le cose umane! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 5 2008, 07:38 AM
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#62
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Infatti anche io dicevo che era solo da analizzare per completezza, come il determinismo, e come questo l'eventualità dio si esaurisce in sè stessa. Stop. Per parlare dell'uomo bisogna renderlo indipendente da dio, ma non significa che questo sia 100% vero. Fine Tornando all'uomo... posso solo dire la volta che sono stato più vicino allo sperimentare cosa significherebbe essere "superuomo". In sogno non so esattamente come ma mi è capitato di rendermi conto di stare sognando, e anche se per poco ho vissuto questo sogno (non ricordo nemmeno cosa fosse) con una totale assenza di paura, in una sospensione completa, poichè sapevo che non c'era passato e non c'era futuro, ogni cosa era solo percezione in mio controllo e ogni cosa sarebbe rimasta nel sogno e scomparsa con esso. Purtroppo nella vita siamo sempre legati al timore di perdere noi stessi e ogni cosa dobbiamo incatenarla al futuro e all'incertezza, perdendo l'autenticità del presente. Se solo potessimo alzarci 6000 piedi sopra il livello del mare e molto al di sopra di tutte le cose umane! Considero dio, come ogni altro "trascendentalismo", un'inutile perdita di tempo; questo è l'unico motivo, per il quale, scarto a priori! Non credo di evere vita a sufficienza per capire l'uomo; figuriamoci dio!!! Poi, che sia vero o no: non me ne può fregar di meno! Riguardo al tuo sogno: a me è capitato più di una volta e le sensazioni provate, sono le stesse: di sospensione e di grande potenza, come vedersi dall'esterno e potersi "guidare"; un'sperienza entusiasmante! Per quel che mi riguarda: sono parecchi anni che "vivo alla giornata" non ho progetti ne ambizioni per il futuro (mai avuti del resto) e ti assicuro che vivo benissimo! Ho imparato a cogliere l'attimo (non che mi sia sforzato molto, in realtà) e non rinuncio a nulla dell'essenziale; di ciò che possa farmi piacere e lascio i miei sentimenti e le mie passioni libere di fluire, libere di esprimersi. Non so se questo sia vivere da "superuomo" ma VIVERE, sicuramente si! |
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Jun 5 2008, 12:25 PM
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#63
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ho imparato a cogliere l'attimo (non che mi sia sforzato molto, in realtà) e non rinuncio a nulla dell'essenziale; di ciò che possa farmi piacere e lascio i miei sentimenti e le mie passioni libere di fluire, libere di esprimersi. Non so se questo sia vivere da "superuomo" ma VIVERE, sicuramente si! E' vero però che nella realtà non si è capaci di liberarsi totalmente da uno scopo, dai sentimenti reattivi (dalla vendetta al risentimento ad ogni tipo di rabbia incontrollata), dal dare importanza a cose in verità illusorie insomma (come la nostra dignità se ci insultano o i nostri diritti se ci vengono negati). In quella dimensione di sogno cosciente invece è tutto così chiaro, così pienamente innocuo e innocente che tutto fluisce da sè. Mi insorge però spesso un dubbio "tecnico" per riuscire a raggiungere qualunque stato migliore di vivere, e cioè mi pare che l'uomo sia naturalmente predisposto all'adattamento e all'appiattire (nel senso di smorzare) gli alti e bassi della vita e del mondo (proprio l'opposto dell'acrobata). Il punto è che perfino un acrobata perde il senso del rischio, perchè ci si abitua! Vivendo sempre al massimo, questo massimo diventerà presto il normale, la media, e così non avremo più possibilità di salire ma solo di scendere, come il ricco che ha tanti soldi da non poter desiderare nulla di più, e in ciò è triste. Per farla breve io ho qualche dubbio sulla possibilità reale non solo di raggiungere il superuomo (che sarebbe solo un esercizio di razionalità e di controllo mentale direi, e comunque ogni passo avanti sarebbe sempre un traguardino) ma proprio sulla possiibilità di cambiare stato di cose in ogni direzione. Certo anche questa eventualità si esaurisce in sè stessa (come determinismo e dio ordinante), perchè rende ogni etica inutile. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 5 2008, 01:14 PM
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#64
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E' vero però che nella realtà non si è capaci di liberarsi totalmente da uno scopo, dai sentimenti reattivi (dalla vendetta al risentimento ad ogni tipo di rabbia incontrollata), dal dare importanza a cose in verità illusorie insomma (come la nostra dignità se ci insultano o i nostri diritti se ci vengono negati). In quella dimensione di sogno cosciente invece è tutto così chiaro, così pienamente innocuo e innocente che tutto fluisce da sè. Totalmente, magari no, ma ci si può andare molto vicino... E' una questione di esercizio; anche di volontà: lo scopo può essere ciò che ci si prefigge giorno per giorno, non lunghe scadenze, quindi, e suscettibile di qualsiasi cambiamento; un po' come "lasciarsi vivere dalla vita" <<se non ho il rosso, metto il blu>> diceva Salvador Dalì. Col tempo, anche i sentimenti reattivi (di conseguenza) si placano, ma questo non significa abbassare la testa: anche Zarathustra si incazza! CITAZIONE Mi insorge però spesso un dubbio "tecnico" per riuscire a raggiungere qualunque stato migliore di vivere, e cioè mi pare che l'uomo sia naturalmente predisposto all'adattamento e all'appiattire (nel senso di smorzare) gli alti e bassi della vita e del mondo (proprio l'opposto dell'acrobata). Il punto è che perfino un acrobata perde il senso del rischio, perchè ci si abitua! Vivendo sempre al massimo, questo massimo diventerà presto il normale, la media, e così non avremo più possibilità di salire ma solo di scendere, come il ricco che ha tanti soldi da non poter desiderare nulla di più, e in ciò è triste. Per farla breve io ho qualche dubbio sulla possibilità reale non solo di raggiungere il superuomo (che sarebbe solo un esercizio di razionalità e di controllo mentale direi, e comunque ogni passo avanti sarebbe sempre un traguardino) ma proprio sulla possiibilità di cambiare stato di cose in ogni direzione. Certo anche questa eventualità si esaurisce in sè stessa (come determinismo e dio ordinante), perchè rende ogni etica inutile. Uno stato migliore di vivere? vivere consapevolmente è già uno stato migliore, del vivere e basta! Anche l'acrobata, prima o poi, scende dalla fune, se non altro, per espletare le sue necessità. Io credo che "prendere quello che viene" e tenere le cose buone e bastare a se stessi pur coltivando "l'umano" sia già un buon passo verso il superuomo... |
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Jun 5 2008, 04:51 PM
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#65
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Col tempo, anche i sentimenti reattivi (di conseguenza) si placano, ma questo non significa abbassare la testa: anche Zarathustra si incazza! Zarathustra è il fulmine, non la tempesta, ma comunque la sua arma non è la rabbia, è il sacro riso! Uno stato migliore di vivere? vivere consapevolmente è già uno stato migliore, del vivere e basta! Anche l'acrobata, prima o poi, scende dalla fune, se non altro, per espletare le sue necessità. Io credo che "prendere quello che viene" e tenere le cose buone e bastare a se stessi pur coltivando "l'umano" sia già un buon passo verso il superuomo... Ma non hai analizzato il punto che ti davo io... insomma io ho sperimentato nel mio piccolo che la felicità è tutto sommato sempre in bilancio (e non escludo in questo una ragione chimica anatomica) e si può tuttalpiù avere più sali e scendi, ma non si riesce a cambiare il proprio stato perchè ogni cosa è relativa e a tutto si fa l'abitudine (anche al saliscendi). L'oltreuomo dovrebbe fare un balzo oltre anche la felicità, e forse in questo spiraglio si apre un modo vero di essere pietra filosofale che trasforma tutto in oro. Forse. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 5 2008, 08:22 PM
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#66
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L'oltreuomo dovrebbe fare un balzo oltre anche la felicità Ma, per adesso, siamo uomini... e la felicità conta, cazzo se conta! ti faccio un piccolo esempio: una donna ti ama e a te piace molto... questo ti fa stare molto bene, molto molto bene! vogliamo non chiamarla felicità, ma grande benessere? che fai? la butti via??? |
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Jun 6 2008, 01:56 AM
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#67
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma, per adesso, siamo uomini... e la felicità conta, cazzo se conta! Già ma purtroppo la felicità mi pare essere il grosso limite dell'uomo, proprio perchè grosso modo non è in nostro controllo (dico sempre per limiti fisiologici) ma è come una derivata che ci da la direzione fra meglio e peggio, ma non si riesce a salire sempre perchè poi abbiamo 100 e vogliamo 101, e quando non si sale più si scende si perde tutta la salita che si ha fatto. Mi pare proprio che non si possa davvero agire sul bilancio della propria felicità. Per questo forse andrebbe superata. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 6 2008, 07:05 AM
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#68
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Già ma purtroppo la felicità mi pare essere il grosso limite dell'uomo, proprio perchè grosso modo non è in nostro controllo (dico sempre per limiti fisiologici) ma è come una derivata che ci da la direzione fra meglio e peggio, ma non si riesce a salire sempre perchè poi abbiamo 100 e vogliamo 101, e quando non si sale più si scende si perde tutta la salita che si ha fatto. Mi pare proprio che non si possa davvero agire sul bilancio della propria felicità. Per questo forse andrebbe superata. Ma la felicità non è che si abbia, se si vuole capita e può non capitare mai... a volte non si arriva a 50; altro che 100, per volere 101! Il problema, non è di superare la felicità... è di ottenerla, prima! |
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Jun 6 2008, 08:56 AM
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#69
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Già ma purtroppo la felicità mi pare essere il grosso limite dell'uomo, proprio perchè grosso modo non è in nostro controllo (dico sempre per limiti fisiologici) ma è come una derivata che ci da la direzione fra meglio e peggio, ma non si riesce a salire sempre perchè poi abbiamo 100 e vogliamo 101, e quando non si sale più si scende si perde tutta la salita che si ha fatto. Mi pare proprio che non si possa davvero agire sul bilancio della propria felicità. Per questo forse andrebbe superata. Penso che stare a controllare " l'andamento" della felicità calcolandone le oscillazioni del rapporto incrementale sia un pò ossessivo - senza nessuna offesa, per carità - d'altronde ci si può accontentare della media. Per contro concordo con te sul fatto che non si può creare l'idolo della felicità, come si fa ogggiorno. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Jun 6 2008, 02:46 PM
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#70
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Tento allora un approccio diverso...
Immaginiamo che ci siamo noi e il mondo, e che la felicità sia una complessa reazione chimica che ci fa percepire un certo piacere e un certo dolore in concomitanza con certe percezioni. E' indubitabile che questa non sia un raggiungimento si/no, on/off ma è piuttosto una scala, un valore variabile nel tempo a seconda che queste percezioni siano più o meno affini ai nostri obbiettivi "biologici". Tuttavia mi pare che ogni raggiungimento non faccia che diventare un punto di partenza ed una nuova infelicità, risultando impossibile tanto mantenere una felicità costante quanto di fatto perderla, dato che anche alle mancanze ci si abitua. Forse è una visione mia troppo affrettata, ma proprio non vedo come si possa davvero agire sulla propria felicità. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 6 2008, 03:41 PM
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#71
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Forse è una visione mia troppo affrettata, ma proprio non vedo come si possa davvero agire sulla propria felicità. Infatti... non è possibile, o c'è o non c'è! e poi, perchè agire sulla propria felicità? è uno stato di benessere molto aleatorio Un uomo ed una donna (ma potrebbero essere anche due donne o due uomini) si incontrano... stabiliscono un "sentire comune" (che forse già esisteva da prima) un conoscersi intimo e unico a volte, questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... lo vivrei e basta! |
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Jun 6 2008, 08:05 PM
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#72
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
e poi, perchè agire sulla propria felicità? è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... Se non agisci sulla felicità su cosa agisci? Quello che mi dici tu è già un andare oltre la felicità, un andare oltre l'agire. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 6 2008, 08:11 PM
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#73
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Jun 8 2008, 03:04 PM
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#74
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Potresti spiegarmi un po' meglio? Scusa non avevo notato la risposta, ti spiego se riesco: Mi pare che grosso modo noi bilanciamo le nostre azioni su una certa aspettativa di felicità futura che attribuiamo ad ognuna di esse e cosi scegliamo quella che ci pare migliore. Quindi questo è un agire (basato) sulla felicità, che è il valore da massimizzare insomma... Se tu mi dici questo: è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... secondo me già stai pensando un andare oltre la felicità, proprio perchè essa è così incontrollabile e tutto sommato indipendente da un modello etico che possa massimizzarla che non esiste. In questo non c'è niente niente di sbagliato, anzi è proprio attraverso questo "grande disprezzo" che deve passare il superuomo! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 8 2008, 08:20 PM
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#75
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Scusa non avevo notato la risposta, ti spiego se riesco: Mi pare che grosso modo noi bilanciamo le nostre azioni su una certa aspettativa di felicità futura che attribuiamo ad ognuna di esse e cosi scegliamo quella che ci pare migliore. Quindi questo è un agire (basato) sulla felicità, che è il valore da massimizzare insomma... Se tu mi dici questo: è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... secondo me già stai pensando un andare oltre la felicità, proprio perchè essa è così incontrollabile e tutto sommato indipendente da un modello etico che possa massimizzarla che non esiste. In questo non c'è niente niente di sbagliato, anzi è proprio attraverso questo "grande disprezzo" che deve passare il superuomo! Ma, la felicità, non è altro che uno stato di benessere, di soddisfazione come dopo un buon pranzo o ascoltare una buona musica bearsi di un bel paesaggio prima, durante e dopo il fare l'amore... è in sè privarsene è pazzesco!!! |
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Jun 9 2008, 11:31 AM
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#76
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma, la felicità, non è altro che uno stato di benessere, di soddisfazione come dopo un buon pranzo o ascoltare una buona musica bearsi di un bel paesaggio prima, durante e dopo il fare l'amore... è in sè privarsene è pazzesco!!! Superare non è privarsene... Cartesio faceva il semplice esempio di come si usa la ragione parlando del bastoncino nell'acqua che sembra piegato alla vista ma la ragione lo riconosce come rifrazione della luce e quindi dritto; questo significa poter sfruttare sia l'apparenza che la radicalità, poichè il bastoncino sarà contemporaneamente entrambe le cose. Zarathustra parla in continuazione della sua felicità, che è una felicità piena poichè è da lui completamente dominata attraverso il superamento della schiavitù da essa. Non devi agire per la felicità o in base alla felicità, ma devi felicitarti di come hai agito e agirai sempre e comunque. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 9 2008, 12:33 PM
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#77
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Superare non è privarsene... Cartesio faceva il semplice esempio di come si usa la ragione parlando del bastoncino nell'acqua che sembra piegato alla vista ma la ragione lo riconosce come rifrazione della luce e quindi dritto; questo significa poter sfruttare sia l'apparenza che la radicalità, poichè il bastoncino sarà contemporaneamente entrambe le cose. Zarathustra parla in continuazione della sua felicità, che è una felicità piena poichè è da lui completamente dominata attraverso il superamento della schiavitù da essa. Non devi agire per la felicità o in base alla felicità, ma devi felicitarti di come hai agito e agirai sempre e comunque. Ma infatti... solo prendendo la vita come viene accettando il buono e il cattivo tenendo il buono e gestendo il meglio possibile, il cattivo. Non credo che si tratti di "dominio" della felicità ma di lasciar scorrere la vita, lasciarle la strada libera. |
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Jun 9 2008, 01:48 PM
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#78
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma infatti... solo prendendo la vita come viene accettando il buono e il cattivo tenendo il buono e gestendo il meglio possibile, il cattivo. Non credo che si tratti di "dominio" della felicità ma di lasciar scorrere la vita, lasciarle la strada libera. Ma infatti ! Questo è andare oltre... la felicità! No? Non è dominio in senso stretto, ma è sicuramente uno svincolarsi da questa catena, la risposta alla questione (e forse a tutte le domande) è "che importa?", cioè il grande motto di Zarathustra con cui egli avversa lo spirito di gravità... <<Che importa la mia felicità? Essa è povertà e sporcizia, e un miserabile benessere. E la mia felicità dovrebbe giustificare la stessa esistenza?>> -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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nemo |
Jun 9 2008, 02:52 PM
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#79
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Ma infatti ! Questo è andare oltre... la felicità! No? Non è dominio in senso stretto, ma è sicuramente uno svincolarsi da questa catena, la risposta alla questione (e forse a tutte le domande) è "che importa?", cioè il grande motto di Zarathustra con cui egli avversa lo spirito di gravità... <<Che importa la mia felicità? Essa è povertà e sporcizia, e un miserabile benessere. E la mia felicità dovrebbe giustificare la stessa esistenza?>> Si! adesso credo che ci capiamo, adesso siamo sulla stessa onda che poi... è quella di Zarathustra: "che importa"? vivere l'attimo, cogliere il meglio e superare il peggio ora sono felice? bene! non lo sono? bene!!! |
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Jun 9 2008, 05:49 PM
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#80
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Si! adesso credo che ci capiamo, adesso siamo sulla stessa onda che poi... è quella di Zarathustra: "che importa"? vivere l'attimo, cogliere il meglio e superare il peggio ora sono felice? bene! non lo sono? bene!!! In effetti il colmo è che ci capiamo ma ribattiamo per 5 pagine... -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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