Joseph Paneth, ovvero la scoperta dell'inconscio Opzioni

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Joseph PANETH
Wien, 6. Oktober. 1857 – Wien, 4. Jänner 1890



Fisiologo austriaco di origine ebraica, amico di Sigmund Freud a cui parlerà spesso di Nietzsche.
Dal novembre del 1883 al marzo 1884 lavora presso il laboratorio di zoologia di Villefranche presso Nizza.
Paneth vuole conoscere Nietzsche di cui ha letto gli scritti.
Così descrive alla fidanzata Sophie gli incontri col filosofo:

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26 dicembre 1883
Mi recai poi a Nizza e cercai di mettermi in contatto con Nietzsche, che riuscii finalmente a incontrare dopo aver fissato un appuntamento.
Adesso ha un alloggio molto grazioso e confortevole, e anche le sue sofferenze sono di tipo completamente diverso da quanto credevo: si tratta principalmente di dolori di stomaco e di testa, causati dal troppo lavoro.
Ciò è certo molto spiacevole, ma non così grave. Fu straordinariamente gentile, in lui non c'è traccia di falso pathos nè di atteggiamenti profetici, come avevo temuto dopo aver letto la sua ultima opera; al contrario, si comporta in modo molto tranquillo e naturale, e iniziammo a parlare di cose banalissime, clima, alloggio e simili, dove io gli esposi anche la mia situazione, poichè in queste cose mi piace avere chiarezza.

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Poi parlammo di diverse persone a Roma. Qui risultò che noi, come sapevo già da tempo dai suoi scritti, abbiamo lo stesso punto di vista in molte cose, e condividiamo uno scetticismo molto simile, soprattutto nelle questioni religiose, ma anche per il resto. Poi mi raccontò, ma senza la minima affettazione nè ostentazione, di sentirsi sempre latore di una missione e, finchè gli occhi lo permetteranno, ha intenzione di elaborare quello che c'è in lui.
Pensa: pur mezzo cieco, quest'uomo vive solo: la sera non può mai far nulla.

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Bevvi una tazza di the a casa sua. Poi andammo insieme alla stazione. Egli ha praticamente rinunciato all'idea di educare e di modellare gli uomini mediante influssi morali, e spera in qualcosa solo dal fattore fisico, dall'alimentazione e simili; purtroppo anche in questo non posso essere d'accordo con lui. Poi mi raccontò tante cose di sé, che aveva rinunciato alla cattedra, che anche nella musica era in grado di fare tutto, anche di comporre, ma che non poteva farlo a causa dei suoi nervi.

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Poi mi raccontò di Richard Wagner, al quale era stato legato da un'amicizia molto intima, ma da cui si era poi distaccato, quando Wagner divenne religioso e una volta gli parlò dell'estasi che provava ricevendo la comunione. Poi imprecammo insieme sulle attuali tendenze religiose di tanti, la cui guida sembra essere Paul de Lagarde. Nella maggior parte delle cose ci trovavamo su un terreno comune, anche senza dircelo, e la conversazione procedeva senza sforzo. Forse il miglior indizio di ciò è che entrambi ogni tanto interrompevamo il discorso, quando non avevamo nulla da dire.

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Dal suo comportamento generale notai quanto bene gli faceva trovare un'anima che lo stesse a sentire, dopo tutto quell'isolamento in cui ha trascorso
i suoi anni. Alla fine espresse la speranza che rimanessimo i buoni amici che eravamo diventati, e il rincrescimento per il fatto che non ci fossimo potuti conoscere prima.
In questa sua cordialità certo ha una buona parte la circostanza di essere rimasto a lungo senza amicizie e soprattutto senza alcun riconoscimento:
credo però che ci sia una parte che posso riferire a me personalmente.

[lou]

Mi regalò anche una sua fotografia. Tu probabilmente ti meraviglieresti del suo aspetto, proprio come me: non ha nulla di esaltato o di ricercato,
la fronte è eccezionalmente chiara e alta, i capelli bruni e lisci, gli occhi sono velati e infossati, come è normale data la sua semicecità, le sopracciglia folte; ha baffi possenti e la barba è ben rasata.
Mi disse ancora che dovrà tenere conferenze pubbliche in diverse città.
Alla fine si dichiarò dispiaciuto, o piuttosto disse che sentiva di aver parlato troppo, nella sua vita di eremita non ci è abituato.

[Sgubonius]

almeno sveliamo questo mistero sui capelli!

[lou]

almeno sveliamo questo mistero sui capelli!

esatto!
lo sapevo avresti notato
ma fra poco ti svelerò.......

[lou]

Come dev' essere rovinato il suo sitema nervoso, se una normale conversazione per niente faticosa basta a stremarlo, una conversazione che io e te potremmo prolungare per ore.
Parlammo molto della Sicilia e dell'Italia. Poi del suo modo di lavorare, dove fummo d'accordo che
la vita inconscia di ciascuno di noi è infinitamente più ricca e significativa della vita conscia.