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> I Vaffanculo di Beppe Grillo secondo Massimo Fini, Uscito su "Il gazzettino" il 14/09/2007
andreademilio
messagio Sep 22 2007, 08:27 AM
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Uscito su "Il gazzettino" il 14/09/2007 14/09/2007


''Il "V-Day " di Grillo è stato accusato, da molti, di "qualunquismo". Se qualunquismo vuol dire una sfiducia nel sistema dei partiti in quanto tale, il movimento di Grillo è qualunquista. Ma essere contro i partiti non significa affatto essere antiliberali e antidemocratici. Al contrario. I grandi teorici della liberaldemocrazia, quelli che ne hanno gettate le fondamenta, da Stuart Mill a Locke, non fanno alcun riferimento ai partiti e fino al 1920 le Costituzioni liberaldemocratiche non ne contemplano la presenza. E si capisce facilmente perchè. La liberaldemocrazia è centrata sull'individuo, in contrapposizione al sistema feudale che faceva invece perno sui legami di gruppo, feudali appunto, corporativi, familiari. La liberaldemocrazia vuole liberare l'individuo singolo da questi legami in modo che possa esprimere, in posizione di parità con gli altri, le proprie capacità e potenzialità. Secondo il pensiero liberaldemocratico classico tutti i cittadini devono essere alla pari almeno sulla linea di partenza. Poi vinca il migliore. Le lobbies, e quindi innanzitutto i partiti, sono una ferita mortale a questo principio perchè favoriscono, in modo determinante, i gruppi a danno dei singoli. I partiti non sono quindi l'essenza della democrazia, come sempre si dice, ma la sua fine. Ed infatti con la presenza dei partiti la democrazia si è snaturata trasformandosi in un sistema oligarchico, aristocrazie mascherate che agiscono sotto il manto di un sistema che si afferma democratico, ma che non è più tale.
In Italia questa degenerazione è particolarmente pesante, per ragioni storiche. La democrazia italiana nasce dalle bombe angloamericane che sconfissero il fascismo e, politicamente, dal Cln, cioè dai gruppi di diversa ispirazione politica e ideologica, che a quella liberazione diedero il loro apporto, sia pur marginale. E dopo la Liberazione questi gruppi si spartirono il potere pubblico. La nostra "partitocrazia" nasce dal Cln. A questa situazione cercò di reagire il "Fronte dell'Uomo Qualunque" (cioè del cittadino singolo) fondato dal commediografo e giornalista Guglielmo Giannini, che nel 1946 ottenne un notevole consenso popolare. Ma fu accusato di fascismo - benchè col fascismo avesse poco o nulla a che fare - e rapidamente innocuizzato. Ma la degenerazione partitocratica progredì così rapidamente che nei primi anni Sessanta il grande giurista liberale Giuseppe Maranini fece un veemente e memorabile intervento contro "l'egemonia dei partiti". Naturalmente rimase inascoltato come un'analoga, e ancora più autorevole, invettiva del presidente del Senato, Cesare Merzagora. Poi si ruppero le acque e i partiti occuparono, spartendosele in proporzione delle rispettive forze, non solo tutte le Istituzioni ma l'intero settore pubblico (aziende parastatali, Iri, Imi, Rai, le banche, gli ospedali, le Spa comunali, gli Iacp, i Porti, gli Acquedotti, le Terme, le aziende di soggiorno, le Mostre, i teatri stabili, i conservatori, le Asl) infiltrandosi anche, col potere del ricatto, in quello privato. Nel 1992-1994, con le inchieste di Mani Pulite che scoperchiarono il malaffare politico (una faccenda che è costata alla collettività 660 mila miliardi di lire, un quarto del debito pubblico) questo sistema fu messo in crisi. Ma i partiti, passata la prima buriana, non hanno recepito la lezione. Innocuizzata la magistratura con leggi che rendono quasi impossibile condannare uomini politici e loro complici, bollati come i veri colpevoli e innalzati a vittime i ladri di regime, che stando o restando o entrando in Parlamento sono diventati giudici dei loro giudici, la classe politica ha ripreso l'arrogante andazzo di sempre. È comprensibile che quindici anni dopo i cittadini, perlomeno quelli che non sono infeudati a questo o a quel partito o lobby, ne abbiano le scatole piene.

E ora che non esiste più la lotta di classe, che il marxismo è morto, che tutti si sono convertiti al libero mercato, che quella politica è l'unica classe rimasta su piazza, potrebbe tornar buona, paradossalmente, l'idea di Giannini: un ragioniere dello Stato che governi, da buon padre di famiglia, per cinque anni e non sia rieleggibile. Difficilmente farebbe peggio di Prodi o di Berlusconi o di chi per loro. E potrebbe impiegare gli enormi costi della politica in qualcosa di più utile per la collettività. Quello del "V-Day " è stato un avvertimento ludico. Potrebbe essere l'ultimo a svolgersi in questa forma pacifica e sorridente.'' Massimo Fini

Che ne pensate di Grillo ecc ecc? Avete letto altri articoli? Ho inviato la terza parte del video festival filosofia all'organizzatore degli amici di Beppe Grillo a Pescara, e gli ho chiesto di farmi sapere se vuole incontrarmi.


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