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Arsenio Inviato il: Oct 22 2008, 09:44 PM


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Sgubonius mi diresti in quale opera Nietzsche parla di "essere un capolavoro"..?
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #7363 · Risposte: 9 · Visite: 23,824

Arsenio Inviato il: Oct 19 2008, 05:31 PM


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Se non ricordo male la nausea è non dico superata ma "accettata", alla fine del romanzo, mediante una sorta di volontà creatrice, lo scrittore che passa dal compilare un romanzo storico ad uno in cui si da libero sfogo alla forza creatrice.. il problema secondo me non si risolve nel dare.. occorrerebbe ESSERE quella forza creatrice..
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #7346 · Risposte: 9 · Visite: 23,824

Arsenio Inviato il: Sep 23 2008, 06:18 PM


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SaYo cosa ne pensi di Francis Bacon? Non pensi che proprio in lui ci sia una sorta di "esuberanza del corpo", della pura carne?
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #6572 · Risposte: 18 · Visite: 29,959

Arsenio Inviato il: Sep 23 2008, 02:03 PM


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Sono sostanzialmente d'accordo con SaYo.. la saggezza è arma a doppio talglio.. va presa "alla leggera"... si legga per approfondire l'aforisma 351 della Gaia Scienza...
  Forum: Nietzsche Opere · Anteprima Messaggio: #6566 · Risposte: 18 · Visite: 29,959

Arsenio Inviato il: Sep 14 2008, 07:17 PM


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Troppe volte sento puzza d' ipse dixit,
e questo non vale solo per il greco..
sgubonius potrei esserti d'accordo ma rischi la congiura qualunquista, (argomento sviscerato)
ossia il facile a dire ma non a ribadire, perchè il dire, appunto, risulta un po' vigliacco..

“Oggi perdiamo tempo a insegnare ad emeriti imbecilli volumi e volumi di letteratura, filosofia e poesia quando gli stessi non ne sono minimamente all'altezza. E' questo che produce saggi come quello in questione, privi di una reale profondità di pensiero e portati avanti da persone con tanta cultura e poca intelligenza, che così continuano a creare spazzatura anzichè andare alle cose fondamentali.”

son contento che qualcuno abbia inventato a mia insaputa il marchingegno elementare, la sonda verticale che permette di condire la reale profondità della realtà, e se s' induce nel pensiero, beh, allora... siamo a cavallo..
  Forum: Nietzsche Link · Anteprima Messaggio: #6396 · Risposte: 30 · Visite: 52,533

Arsenio Inviato il: Jul 9 2008, 12:00 PM


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L'Eusebio nazionale sintetizzava così, con geniale rettitudine, traducendo pari pari Nietzsche:

Codesto solo oggi possiamo dirti:
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #6135 · Risposte: 110 · Visite: 510,012

Arsenio Inviato il: Jul 8 2008, 12:09 PM


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L'altra notte, in uno slancio creativo, ho scritto una poesia in forma di prosa che vorrei condividere con voi:

Questa è la fine dei miei occhi,
sbattuti nei borghi ardimentosi, devastati.
Questa, dicono, essere una forma di libertà: l’apertura di sé.
Ma è la vita che s’è resa invivibile,
non sussistono più le cristallizzazioni,
lo scambio, il luogo di fertilità, dov’altro incanalare le mie pupille?
dove sussistono gli appigli? potresti fottertene,
certamente, ma sarebbe un rinviare, un plagiare l’esistenza.
E’ il deserto che incombe, il deserto è una prigione, la prigione più grande.
Il deserto è la forma in cui spaziare è possibile, lasciare l’onda libera, crearsi,
ma è la prigione più perversa,
quella dove non ci sono cinte murarie,
dove la prigione sei tu, senza scampo.
ma allora, seguendo il filo, sarebbe meglio una prigione di carta o
una prigione di cemento, dove si cela l’essere trasceso, il pensiero che, a forza, s’incanala,
il soggiacente, l’alibi a non volgere lo sguardo su di se.
No, seppure meglio, ciò nulla risolve.
Siamo sempre nella stessa dimensione,
nello stesso ambito di parola.
Non si scinde quanto detto, è un tutt’uno, è la forma dominante d’immersione.
V’è soluzione solo nell’atto puro di negazione,
nella parte che distrugge e mai in quella che modifica.
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #6128 · Risposte: 110 · Visite: 510,012

Arsenio Inviato il: Jun 17 2008, 05:11 PM


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Solo per precisare che la mia non intendeva essere un'apologia della democrazia.. era soltanto un esempio.. comunque sto per iniziare a leggere la Gaia Scienza.. vi farò sapere le mie impressioni.. penso sia il libro migliore per iniziare...
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5985 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 5 2008, 05:56 PM


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Scusami Sgubonius se insisto su questo punto, ma CHI è che decide come si deve vivere la vita? CHI decide quali sono “coloro capaci di vivere la vita”? tu dici “è probabile che ora stia vincendo il sentimento del gregge dato che emergono come valori condivisi la democrazia, l'uguaglianza”, e se io ti dicessi che per me proprio questo sentimento del gregge equivale al vero modo di vivere la vita? Se ti dicessi che per me l'uguaglianza e la democrazia rappresentano quelli che tu definisci I FORTI , mentre tu l'appelli come deboli? Non credi che così facendo entriamo nella pura e semplice opinabilità? dov'è l'epistéme? ciò che sta su da solo ed è evidente?
Mi sembra di ricadere nel paradosso che ho esposto qualche post fa.. ma allora l'unica soluzione è l'imposizione e SOLO DOPO è possibile stabilire un alto e un basso.. ma chi è che decide quale sia l'imposizione migliore? La forza ( nelle sue varie accezioni)? ma allora non c'è differenza, s-cadendo nel politico, tra democrazia e gerarchia perchè chi vince ha ragione.. tutto il resto, ahimè, è partigianeria?

Ragazzi vi ho annoiato abbastanza.. mi sa che è ora che mi metta a leggere Nietzsche così da trovare da me, le risposte che cerco..
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5794 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 5 2008, 02:32 PM


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Hai ragione Nihilo, secondo me però storico equivale “anche e non solo” a politico. Io volevo solo cercare di capire su quali fondamenta Stirner, avvalendosi di Nietzsche, reputa una società gerarchica e verticale migliore di una democratica e orizzontale. Se è come dici tu allora tutto il discorso (compreso il tuo relativo ai principi russi del sette-ottocento e alle caste feudali guerriere) perde la sua base, la sua ragion d'essere. E poi, quando Sgubonius dice che “è la storia a determinare chi vince” e quando Stirner parla di “gerarchia come ordine razionale delle cose”, a cosa si riferiscono? perdona la cavillosità..
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5791 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 5 2008, 01:26 PM


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Provo a fare un piccolo sunto:
secondo Sgubonius è la storia, o meglio la “lotta sul piano volontà di potenza”, a determinare il “giudizio forte/debole”. E' tale lotta, quindi, ed il suo evolversi nel tempo a fungere da discriminante e in definitiva da “giudice”sul chi è degno di essere al mondo. Quindi alla mia domanda: CHI è che stabilisce i criteri in base ai quali è possibile fare un distinguo (degno/ non degno, meritevole/non meritevole, giusto/ sbagliato) Sgubonius risponde: “è la storia a determinare chi vince no?”. Ora, fin qui il discorso sembra avere una certa logica, anche se tale approccio risulta molto simile ad una visione darwiniana o meglio assimilabile ad un selvaggio realismo politico (Nietzsche neodarwiniano? Nietzsche machiavellico?). Questo ragionamento sarebbe ancor più logico se si ammettesse che la democrazia, che domina l'età contemporanea, e pertanto uscita vincitrice dalla “lotta”, fosse senza ombra di dubbio la più idonea, la migliore nel governare, avesse il pieno diritto di esercitare il suo dominio. Il mio dubbio è capire se è proprio così: Sgubonius dice che la democrazia “è un male”, “è il prevalere del risentimento nei confronti delle FORZE ATTIVE”, e conclude dicendo.. “che i FORTI rivinceranno è probabile ma intanto vincono le forze reattive”. Sembra quasi, ma potrei sbagliarmi, che Sgubonius e in misura ancora maggiore Stirner, parteggino per un determinato tipo di società (il che è un giudizio rispettabile) che reputano come forza attiva, ossia come forte. Ma questo contraddice il nostro ragionamento iniziale e le stesse parole di Sgubonius (“è la storia a determinare chi vince no?”): insomma delle due l'una! o si reputa la storia ( nel senso di “lotta”) come magistra vitae oppure si da una risposta diversa alla mia domanda CHI è che stabilisce i criteri in base ai quali è possibile fare un distinguo (degno/ non degno, meritevole/non meritevole, giusto/ sbagliato)? e si risponde che è il giudizio soggettivo dell'uomo (o di una cerchia ristretta di uomini) a dare questa risposta ( vero Stirner?); risposta che però rimane limitata, partigiana, interessata, proprio per il semplice fatto di scaturire da un uomo o da alcuni uomini, ma soprattutto per il fatto che mancano le coordinate CERTE per stabilire “questo è meglio di quello” ( riprendendo la mia metafora precedente... l'unico modo per appianare il contrasto tra me e il mio amico Ernesto è quello di IMPORRE uno “standard” di bellezza, mio, suo, di un altro, ma questo non significa scegliere lo standard migliore ne tanto meno quello più vero. Altre soluzioni sono il negoziato oppure la cosiddetta “dittatura della maggioranza”... qual'è la più efficace?). Non so se ho ben reso le mie perplessità..
Vorrei infine fare una piccola provocazione: non sono un grande conoscitore della filosofia di Nietzsche, ma con questi ultimi discorsi ( “lotta”, volontà di potenza, dominio e così via..) non si cade nello “storico” errore fatto da molti nel passato, i quali nel tentativo di vedere un Nietzsche troppo politicizzato, l'hanno eretto a giustificazione dei loro opinabili comportamenti?
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5788 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 4 2008, 10:41 PM


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se è “la storia a determinare chi vince” se “sempre la cultura che si è imposta è quella del vincitore” allora la democrazia che si è imposta negli ultimi secoli, secondo tale ragionamento, sarebbe in definitiva la cultura vincente e superiore e quindi la più degna di essere “imposta nel mondo” o sbaglio? ma Stirner e, secondo lui, Nietzsche, mi dicono che la democrazia è solo spazzatura e che invece “il fine della società è creare una società organica come un corpo: ogni elemento è importante, la pelle quanto il cervello, ma esso è diviso secondo una gerarchia”. Inoltre se, come ripetuto più volte da Stirner tale società risulta essere la migliore (per lui) perchè mai sarebbe decaduta? ok lui dice “che il mondo dei valori superiori, aristocratici, e gerarchici è stato distrutto dagli ebrei” ma questo non va a discapito di tale società, sconfitta da “una cultura che si è diffusa proprio come etica dei deboli”?
Il problema è che molte cose non mi tornano, trovo alcuni punti contraddittori, ma forse sono io che non ho compreso bene.
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5780 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 4 2008, 08:26 PM


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Scusami Sgubonius ma continuo a non capire:
se “ogni giudizio forte/debole dovrebbe basarsi su questa lotta sul piano volontà di potenza” allora avremmo di fronte una sorta ti teoria darwiniana della sopravvivenza del tipo: chi rimane in piedi vince (legge del più forte)? e ancora.. ciò significherebbe una lotta aperta tale per cui se uscisse vincitrice una “volontà” del tipo: uccidi tua madre (per assurdo) tutti bene o male ci conformeremmo? andrebbe bene tutto allora, basta che sia IMPOSTO dal vincitore? se si allora quello che dice Stirner ossia la necessità “di un governante, un capo, un uomo con una scala di valori simile a quella greca o rinascimentale” è solo una delle possibilità che non è detto sia la migliore.. (infatti chi lo decide se è la lotta sul piano volontà di potenza che determina il risultato), per dire, io a differenza di Stirner ritengo che la cultura ebraica e la scala di valori ebraica sia superiore a tutte le altre, greca, romano-imperiale, rinascimentale, bizantina e così via.. per me l'uomo ebraico è qualitativamente superiore a tutte le altre razze.. come la mettiamo? è davvero la “lotta sul piano volontà di potenza” che determina l'efficacia e la giustezza? facciamo chi perde paga da bere? Non nascondo di avere una certa confusione..
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5774 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jun 4 2008, 05:09 PM


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Ciao a tutti! Sono iscritto e vi seguo da qualche tempo ma qualche volta rimango sinceramente stupito dalla vostra sicurezza, io non ho certezze di sorta che mi portino a pensare alla mia verità (ammesso che ne abbia una) come quella autentica o come vera verità, per usare un gioco di parole. Sarà che non ho una cultura filosofica approfondita come la vostra, e sarà che ogni giudizio, specialmente sulla storia, rischia di essere un'usurpazione del misfatto verso l'atto stesso. Vorrei saperne però di più sul pensiero di Stirner, controcorrente certo, ma non per questo indegno di discussione: Stirner da quello che ho capito agogna ad una società gerarchizzata in cui una casta di eletti a causa del suo intrinseco “valore qualitativo” (cito le stesse parole di Stirner) si arroghi il diritto di dominare gli altri; tali altri, in definitiva gli schiavi, gli inferiori, dovrebbero tacitamente sacrificarsi ed eticamente acconsentire, anzi non dovrebbero porsi nemmeno il problema poichè essi nascerebbero e crescerebbero come schiavi, come inferiori: per loro questo sarebbe l'unico ordine razionale delle cose. Naturalmente, come è logico pensare, tutte queste argomentazioni si basano sopra un assunto di fondo, ossia che “gli uomini sono ESSENZIALMENTE diversi. Da questo fatto ne scaturisce un effetto necessario: la gerarchia umana”. Risulta quindi evidente che secondo Stirner vi siano individui superiori ed individui essenzialmente inferiori e subordinati, da qui la sua ferrea critica nei confronti della democrazia che “considerare il voto di tutti con lo stesso valore”, che “predilige la quantità piuttosto che la qualità”. La società quindi deve essere intesa come “benessere generale (inteso come preservazione degli individui superiori che vengono separati da quelli inferiori) dove il singolo perde quasi tutto il suo valore e viene concepito come mezzo, come funzione dell'ideale creato dai governanti. Solo i governanti sono liberi di fare ciò che vogliono, però se tradiscono l'ideale superiore da loro creato dissolvono il tutto. Ci dev' essere una mentalità tale che se uno nasce schiavo accetta questa condizione”.
Ovviamente questa è un sintesi precaria che, in quanto tale, risente di molte ingenuità, ma mi sembra rispecchi degnamente quello che Stirner ha, fondamentalmente, inteso dire. Ora vorrei provare ad argomentare alcune questioni che mi sono subito risultate poco chiare ed a volte contraddittorie sperando che lo stesso Stirner sia disposto a chiarire tali punti. Iniziamo:



Tu (e non solo tu), caro Stirner, affermi che gli uomini sono essenzialmente diversi. La cosa, detta in questi termini, mi pare difficilmente confutabile, difatti gli uomini differiscono sotto vari punti di vista in maniera palese: sesso, fisicità, carattere, abilità e così via.. la questione comincia a farsi spinosa quando introduci il discorso della gerarchia ossia della superiorità essenziale ed intrinseca, qualitativa, come tu l'appelli. Introduco la mia perplessità, il mio dubbio, con un esempio preso da un tuo passo “C'è magari una ragazza così bella che rimani a bocca aperta e una che è così brutta che ti da quasi la nausea. La differenza qui è solo a livello della pelle(anche muscoli ecc) ed è già molto profonda”. Ci ho pensato e mi è venuto in mente un mio amico, Ernesto, a cui, giuro, piacciono tutte le ragazze che io reputo brutte, per non dire orrende. Sembra proprio che ne vada pazzo! C'è poco da fare, per lui risultano bellissime: degli angeli scesi sulla terra. Si, lo so che questo è solo un esempio e che lascia il tempo che trova, ma vorrei ragionarci su, perchè non mi pare poi così campato in aria. Quello che, credimi, davvero non riesco a capire sono i criteri, i criteri in base ai quali reputi una persona più degna di un'altra, e soprattutto non riesco a capire CHI è che stabilisce questi criteri. Mi accorgo però che tu, in un certo qual modo, rispondi quando parli di qualità fisiche e morali (superiori), allora io dico: chi è che decide quali sono le giuste qualità fisiche e morali (quelle superiori per intenderci)?, e ancora: chi è che decide qual'è il giusto decisore delle giuste qualità fisiche e morali? vedi che potrei andare indietro (o avanti) all'infinito. Ma tu ora risponderai: beh saranno i filosofi, o comunque coloro che hanno un animo nobile o un nobile ideale, coloro che ne sono capaci, meritevoli e chi altri se no? e io ancora risponderò: e chi è che decide qual'è la giusta filosofia (colei che possiede la verità), chi è che decide chi ha un animo nobile e degno, chi è che decide chi è più meritevole e chi no senza sbagliarsi? Sicuramente sarà un uomo o più uomini, su questo non ci piove. Mi domando: esistono degli uomini così perfetti? Non so. Resta il fatto che, ovviamente, questa posizione è un paradosso, che se spinta alle sue estreme conseguenze, può portare al più becero immobilismo di tipo scettico, ma davvero non riesco a raccapezzarmi. Poi mi rendo conto che l' empasse può essere superata solamente con l'imposizione pura e semplice. Non c'è rimedio. Solamente imponendo la presunta verità di una parte e il presunto corollario di verità di una fazione, si riesce a superare il paradosso: si rende in questo modo una parzialità valida come una generalità. Ma allora non possiamo parlare di benessere generale, oppure sbaglio? Stirner dice: benessere generale = preservazione degli individui superiori. Perfettamente d'accordo: per me gli individui superiori sono gli Ebrei. Non fa una piega non vi pare?

Avrei altri dubbi da discutere ma mi sa che ho occupato troppo spazio! Per adesso pongo questo e spero che qualcuno vorrà approfondire quanto detto.
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #5766 · Risposte: 140 · Visite: 382,266

Arsenio Inviato il: Jan 4 2008, 01:27 PM


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L'eterno ritorno di Nietzsche.. io, con Borges, la vedo così..
Il numero di tutti gli atomi che compongono il mondo è benche smisurato, finito; e perciò capace soltanto di un numero finito (sebbene anch'esso smisurato) di permutazioni. In un tempo infinito, il numero delle permutazioni possibili non può non essere raggiunto, e l'universo deve per forza ripetersi. Di nuovo nascerai da un ventre, di nuovo crescerà il tuo scheletro, di nuovo leggerai questa pagina di fronte ai tuoi occhi uguali, di nuovo percorrerai tutte le ore fino all'ora della tua morte incredibili...
  Forum: Nietzsche Pensiero · Anteprima Messaggio: #3942 · Risposte: 75 · Visite: 198,563

Arsenio Inviato il: Dec 21 2007, 12:53 PM


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Salve a tutti!
sono un giovane studente universitario e ho bisogno di un vostro consiglio: ho intenzione di leggere l'opera nietzschiana ma non so da dove iniziare. Pensavo di cominciare con qualche introduzione saggistica ma nel mare magnum della rete virtuale si rischia di cadere in un' immobilità senza via d'uscita. Voi cosa mi consigliate? Ho individuato questo elenco di partenza ma, ovviamente, mi rimetto alla vostra esperienza.. premetto che ho una maturità classica e che "qualcosa" di filosofia già conosco.. conoscenza scolastica diciamo..

- INTRODUZIONE A NIETZSCHE di G.Vattimo
- SU NIETZSCHE di Georges Bataille
- CHE COSA HA DETTO VERAMENTE NIETZSCHE di Montinari Mazzino
- INTRODUZIONE A NIETZSCHE di Banfi
- LA FILOSOFIA DI NIETZSCHE di E. Fink
- GUIDA A NIETZSCHE di M. Ferraris ( dello stesso autore anche NIETZSCHE E LA FILOSOFIA DEL NOVECENTO)
- NIETZSCHE E IL NONSENSE di V. Arena Leonardo
- NIETZSCHE E LA FILOSOFIA di G. Deleuze
- FRIEDRICH NIETZSCHE. LA DISTRUZIONE DELLE CERTEZZE a cura di S.Moravia
- NIETZSCHE E IL NIETZSCHEANESIMO di E.Nolte
- SCHOPENHAUER E NIETZSCHE di G. Simmel
- FRIEDRICH NIETZSCHE di E.Beheler A.Venturelli

Questo è quello che ho trovato, una piccola scrematura è d'obbligo, ma sono ben accette altre proposte... ovviamente il consiglio riguarda il libro di partenza per poi camminare da solo.. Un grazie in anticipo e complimenti per il forum!
  Forum: Nietzsche spazio libero · Anteprima Messaggio: #3884 · Risposte: 1 · Visite: 4,734


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