Friedrich Wilhelm Nietzsche Forum _ Nietzsche Opere _ Zarathustra

: lou Nov 8 2007, 05:43 PM

n.1

" Astro possente! Che sarebbe la tua felicità, se non avessi coloro ai quali tu risplendi!"

Zarathustra lascia il lago e dialoga col Sole.
Hanno la stessa dignità l'uomo e la possente Luce.
L'uno partecipa dell'altro con medesima baldanza.

L'uomo si approvvigiona del calore di quello ,
della bellezza del suo splendore,
di quel determinare il tempo... l'aurora, il tramonto
ha bisogno della sua stella madre

E il sole ha bisogno dell'uomo
per disperdere la sua potente energia,
per evitare di distruggersi, per non morire...

: nemo Nov 9 2007, 09:29 AM

Ho un'altra interpretazione:

Anche l'amore è un astro possente
ma cosa serebbe senza l'oggetto amato?

: nemo Nov 9 2007, 10:06 PM

1/2


...Guarda! Io sono sazio della mia saggezza e come l'ape che ha raccolto troppo miele, ho bisogno di mani che si protendono.
Vorrei donare ed elargire perchè coloro che tra gli uomini, sono saggi, possano tornare a rallegrarsi della loro follia e i poveri,
della loro ricchezza.



Come l'astro possente, ha bisogno dell'uomo per aver ragione della sua luce
così Zarahustra, pieno della saggezza negli anni accumulata
deve tornare tra gli uomini
portare la sana follia ai saggi, ormai disseccati nella loro saggezza
e far conoscere ai poveri, la vera ricchezza che già possiedono.

: lou Nov 19 2007, 11:08 PM

n.2

Ma giunto nella foresta, si imbatté improvvisamente in un vegliardo, che lasciata la sua capanna cercava lì radici.....
"Io amo gli uomini."
" Ora io amo Dio: non amo più gli esseri umani. L'uomo è per me troppo imperfetta cosa. L'amore per gli uomini mi ucciderebbe."


Il vegliardo ha abbandonato l'umanità.
Anelando la perfezione di Dio si scandalizza dell'imperfezione degli uomini.
Preferisce rifugiarsi in un sentimento che non lo ferisca, orso tra gli orsi solitari, uccello fra gli uccelli che solo cantano.
L'uomo lo disgusta. Le sue nefandezze, le invidie, la turpitudine.
Preferisce arroccarsi direttamente in Dio. E' così semplice, così puro...
Ma...se nn si ama l'uomo che è creatura divina, suo compiacimento, sua incarnazione, come si può dire di amare veramente l'Assoluto?
E' come se una donna dicesse al proprio uomo: io ti amo ma nn amo i tuoi figli, quelli che tu hai generato, la tua carne di te che vive in loro, il sangue tuo che hai riversato nelle loro vene poichè essi compiono ignominie.
Può una donna dire questo dell'uomo che ama?
Zarathustra procede oltre. Lui ama solo i figli. Sta per annunciare che il Padre è morto.

: NIHILO Nov 20 2007, 02:36 PM

CITAZIONE(lou @ Nov 19 2007, 11:08 PM) *
n.2

Ma giunto nella foresta, si imbatté improvvisamente in un vegliardo, che lasciata la sua capanna cercava lì radici.....
"Io amo gli uomini."
" Ora io amo Dio: non amo più gli esseri umani. L'uomo è per me troppo imperfetta cosa. L'amore per gli uomini mi ucciderebbe."


Il vegliardo ha abbandonato l'umanità.
Anelando la perfezione di Dio si scandalizza dell'imperfezione degli uomini.
Preferisce rifugiarsi in un sentimento che non lo ferisca, orso tra gli orsi solitari, uccello fra gli uccelli che solo cantano.
L'uomo lo disgusta. Le sue nefandezze, le invidie, la turpitudine.
Preferisce arroccarsi direttamente in Dio. E' così semplice, così puro...
Ma...se nn si ama l'uomo che è creatura divina, suo compiacimento, sua incarnazione, come si può dire di amare veramente l'Assoluto?
E' come se una donna dicesse al proprio uomo: io ti amo ma nn amo i tuoi figli, quelli che tu hai generato, la tua carne di te che vive in loro, il sangue tuo che hai riversato nelle loro vene poichè essi compiono ignominie.
Può una donna dire questo dell'uomo che ama?
Zarathustra procede oltre. Lui ama solo i figli. Sta per annunciare che il Padre è morto.

Al solito......ovvero il solito quesito:
Dio esiste?
Potremmo essere i figli di madre Natura......
L'uomo non è imperfetto, è diveniente come tutti gli altri enti.
Ciò che lo rende veramente terribile è il suo risentimento.....

: nemo Nov 20 2007, 04:23 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 20 2007, 02:36 PM) *
Al solito......ovvero il solito quesito:
Dio esiste?
Potremmo essere i figli di madre Natura......
L'uomo non è imperfetto, è diveniente come tutti gli altri enti.
Ciò che lo rende veramente terribile è il suo risentimento.....


Ma è davvero così importante saperlo?
Machissenefrega se dio esiste oppure no!
dio è chiunque
chiunque voglia esserlo
quello che rende veramente terribile l'uomo:
è che non lo è più!!!

: NIHILO Nov 20 2007, 04:58 PM

Io stavo rispondendo a Lou, alla quale, come si deduce dalle sue
affermazioni, tale quesito sta a cuore.
Venendo a te, come dovrebbe essere l'uomo
visto che -secondo te- al giorno d'oggi tale non è più?
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN

: nemo Nov 20 2007, 06:28 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 20 2007, 04:58 PM) *
Io stavo rispondendo a Lou, alla quale, come si deduce dalle sue
affermazioni, tale quesito sta a cuore.
Venendo a te, come dovrebbe essere l'uomo
visto che -secondo te- al giorno d'oggi tale non è più?
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN



E io, ho risposto a te: è un forum questo o no?
Ma venendo alla tua domanda:
Vedi forse uomini in torno a te?
Per uomini non intendo gli "esseri umani" del genere sapiens-sapiens
bensì "uomini":
quelli che si assumono le proprie responsabilità
quelli disposti a pagare di persona
quelli rispettosi degli altri
quelli che amano
che sono capaci di soffrire
che conoscono il dolore
che si sanno sacrificare
Quanti "uomini" così, vedi intorno a te?

: lou Nov 20 2007, 07:21 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 20 2007, 02:36 PM) *
Ciò che lo rende veramente terribile è il suo risentimento.....


continui a parlarne, Nihilo, e mia nonna saggia diceva sempre che la lingua batte dove il dente duole....

cosa ti hanno fatto i giudaici cristiani!!! cool.gif?

e poi...sei così sicuro che il risentimento è solo frutto della cultura giudaico- cristiana, come vorrebbe N.?
ritieni che nelle tribù del Borneo questo sentimento che torna indietro nn esista?
sei sicuro che nn attenga alla radice arcaica dell'umano come sua sorella maggiore la vendetta? cool.gif

: lou Nov 20 2007, 07:25 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 20 2007, 04:58 PM) *
tale quesito sta a cuore.


io ho risolto da tempo questo quesito
ho la certezza dell'esistenza di Dio
nn sarà certo Fritz a squassarla

: aporein Nov 20 2007, 08:01 PM

CITAZIONE(lou @ Nov 20 2007, 07:25 PM) *
io ho risolto da tempo questo quesito
ho la certezza dell'esistenza di Dio
nn sarà certo Fritz a squassarla


L'uomo che ha già deciso non ha in sè lo spirito di ricerca della verità.

aporein

: nemo Nov 20 2007, 08:15 PM

CITAZIONE(aporein @ Nov 20 2007, 08:01 PM) *
L'uomo che ha già deciso non ha in sè lo spirito di ricerca della verità.

aporein


Supposto che esista, una verità...

: nemo Nov 20 2007, 08:17 PM

CITAZIONE(lou @ Nov 20 2007, 07:25 PM) *
io ho risolto da tempo questo quesito
ho la certezza dell'esistenza di Dio
nn sarà certo Fritz a squassarla


non so...
ma so che dio non mi interessa!

: NIHILO Nov 21 2007, 09:47 AM

CITAZIONE(lou @ Nov 20 2007, 07:21 PM) *
continui a parlarne, Nihilo, e mia nonna saggia diceva sempre che la lingua batte dove il dente duole....

cosa ti hanno fatto i giudaici cristiani!!! cool.gif?

e poi...sei così sicuro che il risentimento è solo frutto della cultura giudaico- cristiana, come vorrebbe N.?
ritieni che nelle tribù del Borneo questo sentimento che torna indietro nn esista?
sei sicuro che nn attenga alla radice arcaica dell'umano come sua sorella maggiore la vendetta? cool.gif

Premesso che io ammiro molto i "giudaici" e nel loro novero conto
qualche amico, vorrei precisare che io cerco di non impostare mai
i vari dibattiti che si aprono in termini autoreferenziali, ma punto alle
problematiche oggettive dell'occidente -perchè è nell'occidente
che vivo ed è la cultura occidentale che discretamente conosco-,
nel senso di questioni che hanno una certa sedimentazione storica
nella nostra civiltà.
Sicuramente le tribù del Borneo non sono isole beate di pace e
concordia, ma qui si intende porre l'accento sul risentimento come categoria
storico-antropologica, cioè come invidia verso chi è più dotato intellettualmente, o più potente
-ovviamente io non sono tra quelli, lo dico a scanso di equivoci- o più sano, o più felice e così via.
Questo esiziale atteggiamento psicologico sta alle base di tantissime tragedie, piccole o grandi
-dai genocidi, ai massacri in famiglia, che la gente non sa spiegarsi perchè sembravano tutte "brave persone"-.
La sua scaturigine è il dogma paolino-cattolico secondo cui SIAMO TUTTI UGUALI, non nel senso che ad ognuno
compete una determinata sfera di diritti ed obblighi per essere rispettato come individuo, bensì nel senso che dobbiamo
essere tutti livellati verso il basso, tutti indigenti nel corpo e nello spirito, tutti bisognosi di pietà -cosa diversa dal'aiuto e
dal sostegno-. Mi fermo qui ma questa argomentazione dovrebbe e dovrà essere ulteriormente affinata.
Comunque lou, la tua religiosità mi sembra vera e dolce, perchè parte dall'interiorità e sembra essere ,appunto,
priva di risentimento, tolstojana, cioè autenticamente cristiana -v.Nietzsche, Anticristo: "L'unico vero cristiano
è morto sulla croce". Noi atei abbiamo scelto di vagare nell'oceano del divenire, ma "il naufragar c'è dolce in questo mare".
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN

: nemo Nov 21 2007, 02:03 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 21 2007, 09:47 AM) *
Premesso che io ammiro molto i "giudaici" e nel loro novero conto
qualche amico, vorrei precisare che io cerco di non impostare mai
i vari dibattiti che si aprono in termini autoreferenziali, ma punto alle
problematiche oggettive dell'occidente -perchè è nell'occidente
che vivo ed è la cultura occidentale che discretamente conosco-,
nel senso di questioni che hanno una certa sedimentazione storica
nella nostra civiltà.
Sicuramente le tribù del Borneo non sono isole beate di pace e
concordia, ma qui si intende porre l'accento sul risentimento come categoria
storico-antropologica, cioè come invidia verso chi è più dotato intellettualmente, o più potente
-ovviamente io non sono tra quelli, lo dico a scanso di equivoci- o più sano, o più felice e così via.
Questo esiziale atteggiamento psicologico sta alle base di tantissime tragedie, piccole o grandi
-dai genocidi, ai massacri in famiglia, che la gente non sa spiegarsi perchè sembravano tutte "brave persone"-.
La sua scaturigine è il dogma paolino-cattolico secondo cui SIAMO TUTTI UGUALI, non nel senso che ad ognuno
compete una determinata sfera di diritti ed obblighi per essere rispettato come individuo, bensì nel senso che dobbiamo
essere tutti livellati verso il basso, tutti indigenti nel corpo e nello spirito, tutti bisognosi di pietà -cosa diversa dal'aiuto e
dal sostegno-. Mi fermo qui ma questa argomentazione dovrebbe e dovrà essere ulteriormente affinata.
Comunque lou, la tua religiosità mi sembra vera e dolce, perchè parte dall'interiorità e sembra essere ,appunto,
priva di risentimento, tolstojana, cioè autenticamente cristiana -v.Nietzsche, Anticristo: "L'unico vero cristiano
è morto sulla croce". Noi atei abbiamo scelto di vagare nell'oceano del divenire, ma "il naufragar c'è dolce in questo mare".
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN



Eccone un altro...

: aporein Nov 21 2007, 10:43 PM

CITAZIONE(nemo @ Nov 20 2007, 08:15 PM) *
Supposto che esista, una verità...


IO SONO MIO è una verità.

aporein

: lou Nov 21 2007, 11:31 PM

Nihilo, le tue parole davvero gradite
domani ti rispondo

: lou Nov 21 2007, 11:44 PM

CITAZIONE(aporein @ Nov 20 2007, 08:01 PM) *
L'uomo che ha già deciso non ha in sè lo spirito di ricerca della verità.

aporein


aporein, anche Zarathustra a quarant'anni aveva posto fine al suo spirito di ricerca: dichiarò con certezza la morte di Dio!

Poniamo il caso che io e te partiamo per il Klondike alla ricerca dell'oro, poi là ci dividiamo, seguendo alterne vie.
Poniamo che io, da subito, trovi una vena aurifera opulenta.
Pensi che mi dispiaccia che il mio spirito di ricerca sia giunto al termine?
Ho trovato quanto cercavo: l'oro ed il suo lucore infinito mi abbaglia. E' tutto quello che conta per me.
Se tu ami continuare a cercare, e se vorrai farlo per tutto il resto della tua esistenza... che lo spirito di verità ti accompagni

( ma davvero ti interessa la verità, visto che hai posto il dubbio a fondamento dell'essere?)

: nemo Nov 22 2007, 08:37 AM

CITAZIONE(aporein @ Nov 21 2007, 10:43 PM) *
IO SONO MIO è una verità.

aporein


No, non è "una verità"

è la "mia verità"

Oltre che essere una presa di possesso "a senso unico"...

: nemo Nov 22 2007, 08:41 AM

CITAZIONE(lou @ Nov 21 2007, 11:44 PM) *
aporein, anche Zarathustra a quarant'anni aveva posto fine al suo spirito di ricerca: dichiarò con certezza la morte di Dio!

Poniamo il caso che io e te partiamo per il Klondike alla ricerca dell'oro, poi là ci dividiamo, seguendo alterne vie.
Poniamo che io, da subito, trovi una vena aurifera opulenta.
Pensi che mi dispiaccia che il mio spirito di ricerca sia giunto al termine?
Ho trovato quanto cercavo: l'oro ed il suo lucore infinito mi abbaglia. E' tutto quello che conta per me.
Se tu ami continuare a cercare, e se vorrai farlo per tutto il resto della tua esistenza... che lo spirito di verità ti accompagni

( ma davvero ti interessa la verità, visto che hai posto il dubbio a fondamento dell'essere?)



Ma sai lou che ti "quoto" (si dice così)?
A me personalmente: non solo non interessa la "verità", ma credo che non ne esista nessuna!
Almeno spero...

: lou Nov 22 2007, 11:07 AM

CITAZIONE(nemo @ Nov 22 2007, 08:41 AM) *
A me personalmente: non solo non interessa la "verità", ma credo che non ne esista nessuna!


dai nemo, aquila risoluta
da lassù davvero nulla ti appare vero?
nulla ti fa dire: SI, è proprio così?

a me talvolta capita rolleyes.gif

: nemo Nov 22 2007, 11:13 AM

CITAZIONE(lou @ Nov 22 2007, 11:07 AM) *
dai nemo, aquila risoluta
da lassù davvero nulla ti appare vero?
nulla ti fa dire: SI, è proprio così?

a me talvolta capita rolleyes.gif


Da lassù, in realtà, tutto sembra futile
Ma, a terra, si tocca il reale
è verità?
non lo so
ma alcune cose sono entusiasmanti...

: NIHILO Nov 22 2007, 02:30 PM

CITAZIONE(nemo @ Nov 20 2007, 06:28 PM) *
E io, ho risposto a te: è un forum questo o no?
Ma venendo alla tua domanda:
Vedi forse uomini in torno a te?
Per uomini non intendo gli "esseri umani" del genere sapiens-sapiens
bensì "uomini":
quelli che si assumono le proprie responsabilità
quelli disposti a pagare di persona
quelli rispettosi degli altri
quelli che amano
che sono capaci di soffrire
che conoscono il dolore
che si sanno sacrificare
Quanti "uomini" così, vedi intorno a te?

Appunto, è un Forum su Nietzsche, ma tu parli poco di Nietzsche e
molto di te stesso, padronissimo, ma questo, ripeto, è un forum su
Nietzsche.
....Nessun uomo..., o forse sei tu l'unico - al mondo-
così virtuoso......

: nemo Nov 22 2007, 04:31 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 22 2007, 02:30 PM) *
Appunto, è un Forum su Nietzsche, ma tu parli poco di Nietzsche e
molto di te stesso, padronissimo, ma questo, ripeto, è un forum su
Nietzsche.
....Nessun uomo..., o forse sei tu l'unico - al mondo-
così virtuoso......


E' vero, il forum è su Nietzsche: il mio filososo preferito, forse l'unico...
Molto di quello che sono, lo devo a lui
Seguendo il suo insegnamento, forse non sono diventato "oltreuomo" , ma
"oltrefilosofi" sicuramente si: ora dico solo cose mie, quello che la mia mente
e il mio cuore mi suggerisce.
sono capitato qui per caso e qualcuno mi ha invitato a rimanere: sono rimasto e mi piace.
E' un forum aperto, dove si può parlare di tutto, ma rispondi a questa domanda:
I filosofi, di cosa parlano se non di se stessi?

No, nessun uomo, tanto meno io!

: lou Nov 22 2007, 06:39 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 20 2007, 02:36 PM) *
L'uomo non è imperfetto, è diveniente come tutti gli altri enti.


Eccomi, Nihilo

...se però la mèta è la perfezione, così come si può dire perfetto un'atto giuridico che contenga in sè tutti gli elementi essenziali, il non essere in possesso di un solo elemento, poichè ancora in divenire, rende l'atto/uomo imperfetto

: lou Nov 22 2007, 06:46 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 21 2007, 09:47 AM) *
vorrei precisare che io cerco di non impostare mai
i vari dibattiti che si aprono in termini autoreferenziali, ma punto alle
problematiche oggettive dell'occidente


rispetto la tua posizione, io invece , nella ricerca odissiaca di me, mi approccio al pensiero altrui solo in funzione della comprensione di me. puoi ben capire, Nihilo, che nn è egocentrismo. è solo costruzione/decostruzione di ciò che sono. cerco il compimento di me.
conoscendo l'umano conosco il mio io.

: lou Nov 22 2007, 06:58 PM

CITAZIONE(NIHILO @ Nov 21 2007, 09:47 AM) *
ma qui si intende porre l'accento sul risentimento come categoria
storico-antropologica, cioè come invidia verso chi è più dotato intellettualmente, o più potente


io e te abbiamo una concezione diversa di risentimento: tu lo identifichi con l'invidia

per me invece il risentimento è quel sentimento che vuole tornare indietro a chi l'ha prodotto
è l'antefatto della vendetta
è il cane amorevole, fedele al suo padrone, sempre al suo fianco per difenderlo da qualsiasi pericolo, che, alzata la testa per ricevere una carezza, ne guadagna un calcio improvviso e ancora e ancora e ancora un'ingiuria
poi succede che per l'ultima volta, quando davvero il padrone vorrebbe elargire la sua pietosa carezza, il cane,
per un guizzo d'orgoglio gli morde la mano, gliela dilania
il risentimento è questo
certo così nn si è liberi
la libertà bisognava guadagnarla dopo la prima offesa
per questo chi soffre di risentimento è uno schiavo

: lou Nov 22 2007, 07:12 PM

L'invidia invece è desiderare ciò che ha un altro così m'hanno insegnato

in questo penso ci sia una radice antropologica buona:
se tu sai usare la vanga e io no e io vedo che con la tua vanga il tuo terreno è meglio areato e dunque produce più frutto
la mia invidia di ciò che sai fare, conducendomi all'emulazione di te
porta evoluzione

naturalmente un'invidia rancorosa che vorrebbe che tu nn avessi più quello che hai,
dunque un desiderio malevolo del tuo detrimento,
nn avendo alcuna ripercussione sull'evoluzione umana,
è disdicevole

: lou Nov 22 2007, 07:17 PM

Grazie, Nihilo, per le parole finali, che mi corrispondono..si

io sono su un'isola sicura
quando il tuo navigare si farà greve
un pò prima di naufragare
mi sarà gradito farti ormeggiare qui

: NIHILO Nov 23 2007, 11:51 AM

CITAZIONE(lou @ Nov 22 2007, 06:39 PM) *
Eccomi, Nihilo

...se però la mèta è la perfezione, così come si può dire perfetto un'atto giuridico che contenga in sè tutti gli elementi essenziali, il non essere in possesso di un solo elemento, poichè ancora in divenire, rende l'atto/uomo imperfetto

Come puoi autorevolmente insegnarmi, lou, un 'atto giuridico è perfetto se sussistono in
esso dei requisiti, che però vanno considerati postulati -dell'ordinamento-.
La scienza giuridica, al pari delle matematiche, è in sè un rigoroso sistema assiomatico,
un modello tendenzialmente rigido e incurante dei vorticosi mutamenti del divenire.
Per quel che attiene alla vendetta, anche qui puoi insegnarmi che essa è diversa strutturalmente
dall'invidia perchè è reazione, con funzione riparatrice, di un torto subìto - es. REI VINDICATIO -,
mentre l'invidia è un sentimento distruttivo spesso nutrito da chi si sente depauperato dalle maggiori
capacità e dai maggiori meriti altrui, ma che un torto non ha subìto -es. ciò che, ignobilmente, scrisse
il Tommaseo nei confronti di Leopardi, il quale, da grande Signore quale era, non replicò mai-.
E' vero, spesso si ha bisogno di un'isola cui approdare per ristorarsi, basta che non sia l'isola dei
famosi............
BLEIBT DER ERDE TREU

: aporein Nov 23 2007, 08:19 PM

CITAZIONE(lou @ Nov 21 2007, 11:44 PM) *
aporein, anche Zarathustra a quarant'anni aveva posto fine al suo spirito di ricerca: dichiarò con certezza la morte di Dio!

Poniamo il caso che io e te partiamo per il Klondike alla ricerca dell'oro, poi là ci dividiamo, seguendo alterne vie.
Poniamo che io, da subito, trovi una vena aurifera opulenta.
Pensi che mi dispiaccia che il mio spirito di ricerca sia giunto al termine?
Ho trovato quanto cercavo: l'oro ed il suo lucore infinito mi abbaglia. E' tutto quello che conta per me.
Se tu ami continuare a cercare, e se vorrai farlo per tutto il resto della tua esistenza... che lo spirito di verità ti accompagni

( ma davvero ti interessa la verità, visto che hai posto il dubbio a fondamento dell'essere?)


Io non arresteò mai la mia ricerca, la quale parte sempre dal dubbio.
Ogni giorno il mio io fagocita un'esperienza per riedificare se stesso.
Io sono il necessario e costante superamento di me stesso.

aporein

: lou Nov 23 2007, 08:24 PM

CITAZIONE(aporein @ Nov 23 2007, 08:19 PM) *
Io sono il necessario e costante superamento di me stesso.

aporein


sei maschio aporein
scusa il gioco di pensiero
ma nn ne ero certa
qualche incertezza a volte mi pervade

hai un Io goloso

: aporein Nov 23 2007, 08:27 PM

CITAZIONE(nemo @ Nov 22 2007, 08:37 AM) *
No, non è "una verità"

è la "mia verità"

Oltre che essere una presa di possesso "a senso unico"...


Non ha importanza "avere" una verità, ma "essere" una verità, ovvero farla propria oggettivando il prorpio io nell'agire.

Comunque una tua verità è pur sempre una verità.

aporein

: nemo Nov 23 2007, 08:47 PM

CITAZIONE(aporein @ Nov 23 2007, 08:27 PM) *
Non ha importanza "avere" una verità, ma "essere" una verità, ovvero farla propria oggettivando il prorpio io nell'agire.

Comunque una tua verità è pur sempre una verità.

aporein



Si, ma vale solo per me
ed è suscettibile di cambiamento in ogni momento
ora è una, domani chissà...
Come dire: non esiste nessuna verità
ma tanti modi di pensare ad una verità
il tuo è uno dei tanti
il mio... non è

: luk_ing Nov 24 2007, 11:31 AM

CITAZIONE(aporein @ Nov 20 2007, 08:01 PM) *
L'uomo che ha già deciso non ha in sè lo spirito di ricerca della verità.

aporein


Non potevi rispondere meglio a Lou, sulla certezza dell'esistenza di Dio.
Io aggiungo che la "certezza" sull'esistenza proviene dalla fede. Dalla cieca fede, per usare un epiteto titpico. Poiché ovviamente da dimostrazioni logico-deduttive non può derivare. E quindi? c'è bisogno di credere là dove non si può sapere. Su Dio non credo sia possibile avere certezze, né in senso positivo, né in senso negativo.

L'uomo, anche quello del Borneo citato da Lou, brama la certezza così come noi oggi, perché non sa accettare una prospettiva di pura mancanza di senso, perché ciò è spaventevole. Allo stesso modo essere "certi" della non esistenza di Dio è un'idea che ancora, sotto sotto, nasconde un segreto desiderio di tranquillità.
Ma la vera dimensione tragica della fede si vive nel dubbio. Nel porsi, giorno per giorno la domanda se questa vita è stata spesa bene, come Dio vorrebbe, oppure se non c'è un "bene" o Dio per il quale spenderla.

Sulla fede il Cristianesimo ha detto cose vere, ma ha omesso molto. Che la fede sia argine contro la paura, il dubbio, il dolore dell'esistenza, che possa donare la pace del cuore, una speranza per il futuro, che allevi le sofferenze dei malati, dei poveri, dei miserabili. Tutto vero. Forse ha dimenticato di dire che proprio per queste sue caratteristiche c'è da sospettare che essa sia un fattore più antropologico che divino. Per come la vedo io la fede, la fede assoluta, quella più incrollabile implica sempre prima un buon credente, poi, forse, un Dio.

: aporein Nov 24 2007, 10:46 PM

CITAZIONE(luk_ing @ Nov 24 2007, 11:31 AM) *
Non potevi rispondere meglio a Lou, sulla certezza dell'esistenza di Dio.
Io aggiungo che la "certezza" sull'esistenza proviene dalla fede. Dalla cieca fede, per usare un epiteto titpico. Poiché ovviamente da dimostrazioni logico-deduttive non può derivare. E quindi? c'è bisogno di credere là dove non si può sapere. Su Dio non credo sia possibile avere certezze, né in senso positivo, né in senso negativo.


Sono in accordo con te: credere in Dio è un atto di fede non della ragione.

aporein

: lou Nov 25 2007, 10:46 AM

CITAZIONE(aporein @ Nov 24 2007, 10:46 PM) *
credere in Dio è un atto di fede non della ragione.


Da qualche tempo, per la mia vita
seguo una cosa semplice: l'evidenza

E' evidente che quando piove è meglio usare l'ombrello,
che se soffro di vertigini è meglio che nn vada su un alto monte
che se metto la mano sul fuoco mi brucio

La natura è grandissima!
Avete mai pensato al perchè esiste il dolore fisico?
Se io nn provassi dolore esponendomi al fuoco
finirei per bruciarmi senza accorgermene
e se tutti gli uomini facessero così
la specie umana sarebbe già estinta

La natura invece persegue come fine supremo
la perpetuazione di sè

Dunque l'evidenza ci è stata data per il nostro bene individuale e della specie:
è evidente che ho bisogno del cibo per nn morire di fame
è evidente che si è costretti a defecare perchè se no si implode
è evidente che l'amore con un uomo è cosa sublime
perchè se diversamente fosse nn lo faremmo più e la specie si estinguerebbe
etc etc etc

Perchè dunque l'evidenza che l'uomo prova da sempre
l'uomo delle caverne che disegnava graffiti
l'uomo arcaico che venerava le folgore
l'uomo poi che adorava idoli......

l'evidenza dell'esistenza del Divino
nn deve essere vera????

S. Agostino diceva: " Io cerco per sapere qualcosa, nn per pensarla"
voi invece avete già deciso che, poichè nn potete pensarla, nn esista

riducete la vostra ragione, cioè il vostro sguardo sulla realtà,
solo alla realtà che voi riuscite ad abbracciare con lo sguardo

come miopi e sordi, che poichè hanno dimenticato a casa
occhiali e apparecchio acustico
e gli passa vicino il treno
e uno gli dice: attenti che passa il treno
-Quale treno? rispondono. Qui nn c'è nessun treno!!!
Come sei bravo ad inventarti le cose tu!!!!

e intanto il treno passa e fa ciuff ciuff rolleyes.gif

: nemo Nov 25 2007, 11:24 AM

Ma, infondo, hai ragione lou
perchè perderci la "ragione" sulla ragione
Chi (credendo) vuol esser lieto
sia
del doman non v'è certezza...

: NIHILO Nov 27 2007, 10:44 AM

CITAZIONE(lou @ Nov 25 2007, 10:46 AM) *
Da qualche tempo, per la mia vita
seguo una cosa semplice: l'evidenza

E' evidente che quando piove è meglio usare l'ombrello,
che se soffro di vertigini è meglio che nn vada su un alto monte
che se metto la mano sul fuoco mi brucio

La natura è grandissima!
Avete mai pensato al perchè esiste il dolore fisico?
Se io nn provassi dolore esponendomi al fuoco
finirei per bruciarmi senza accorgermene
e se tutti gli uomini facessero così
la specie umana sarebbe già estinta

La natura invece persegue come fine supremo
la perpetuazione di sè

Dunque l'evidenza ci è stata data per il nostro bene individuale e della specie:
è evidente che ho bisogno del cibo per nn morire di fame
è evidente che si è costretti a defecare perchè se no si implode
è evidente che l'amore con un uomo è cosa sublime
perchè se diversamente fosse nn lo faremmo più e la specie si estinguerebbe
etc etc etc

Perchè dunque l'evidenza che l'uomo prova da sempre
l'uomo delle caverne che disegnava graffiti
l'uomo arcaico che venerava le folgore
l'uomo poi che adorava idoli......

l'evidenza dell'esistenza del Divino
nn deve essere vera????

S. Agostino diceva: " Io cerco per sapere qualcosa, nn per pensarla"
voi invece avete già deciso che, poichè nn potete pensarla, nn esista

riducete la vostra ragione, cioè il vostro sguardo sulla realtà,
solo alla realtà che voi riuscite ad abbracciare con lo sguardo

come miopi e sordi, che poichè hanno dimenticato a casa
occhiali e apparecchio acustico
e gli passa vicino il treno
e uno gli dice: attenti che passa il treno
-Quale treno? rispondono. Qui nn c'è nessun treno!!!
Come sei bravo ad inventarti le cose tu!!!!

e intanto il treno passa e fa ciuff ciuff rolleyes.gif

Per Cartesio l'evidenza è il cogito, la ragione.
Cartesio potrebbe obiettare ad agostino: come si fa a sapere una cosa prima di averla pensata?
Purtroppo, Lou, la questione non può essere risolta così facilmente.
DUNKEL SIND DIE WEGE DER GOTTLOSEN

: nemo Nov 27 2007, 11:00 AM

Non starò più a cercare
parole che non trovo
per dirti cose vecchie
con il vestito nuovo [...] (Guccini)

Cogito... ragione... evidenza...

questione da risolvere...

Ma alla fine...
cosa cerchiamo?
di cosa abbiamo veramente bisogno?

: luk_ing Nov 28 2007, 03:36 PM

Preciso un paio di cose:
primo che non sono un "razionalista", non credo nell'invincibile potere della ragione, della razionalità né tanto meno della logica.
Per me Cartesio era poco degno di rispetto. Ma è un punto di vista.

Volendo però parlare dell'evidenza di cui parla Lou, io dico questo: è evidente che l'uomo che ha paura di ciò che non conosce. Su questo credo che pochi avranno da obbiettare. E' evidente che l'uomo, da sempre, non conosce ciò che lo aspetta dopo la morte. E' anche evidente - evidente rifacendoci sempre a esperienze di tipo quoridiano e non mistiche o di altro tipo - che il tempo non smette di scorrere dopo la morte di un uomo. Questo, dovrebbe suggerire che il tempo, quale categoria concepita dall'essere umano, continuerà a scorrere indefinitamente. Allora la morte è per l'eternità. Così dovrebbe sembrare.
Ma ciò è semplicemente terribile. Ciò fa troppa paura, getterebbe l'umanità in un abisso di dubbio da cui solo personalità eccezionali del calibro di Nietzsche ne potrebbero venire fuori. Dunque l'uomo comune ovvero la maggioranza degli uomini venuti al mondo si rifugiano in Dio. Questo mi è evidente. Mi è anche evidente che nonostante io non abbia sconfinate nozioni sulle religioni, non ne esiste una in cui dopo la morte c'è il nulla assoluto, nessuna religione predica un Dio che ci aiuta in Terra e poi dopo la morte stop, tutto finito. Perché? perché lo scopo di Dio e delle religioni è rispondere all'umano dubbio, alla paura.
Che cosa anche ci fa specie? che cosa ci fa arrabbiare? l'ingiustizia. La sofferenza del giusto, o l'impunità del malvagio. Senza una prospettiva divina come potremmo accettare di buon grado che siano esistiti i campi di concentramento? che il Male abbia potuto soffocare tante vite nella storia senza senso?
Le religione introducendo dio introduce il Male e il Bene, la loro lotta, una prospettiva di senso in cui questa avviene, e, in generale attribuisce la vittoria al Bene..Chissà poi perché!
Se poi si pensa ad alcune riflessioni di Feuerbach su Dio, su quanto esso è "umano" beh, io concludo che, stando all'evidenza, Dio non DEVE esistere, non così come ce l'hanno sempre fatto conoscere.
tuttavia, contro l'evidenza, io non sono ateo fino in fondo.

: lou Nov 28 2007, 05:46 PM

CITAZIONE(luk_ing @ Nov 28 2007, 03:36 PM) *
è evidente che l'uomo ha paura di ciò che non conosce


nn è vero in assoluto
alcuni nn hanno paura dell'inconosciuto

: lou Nov 28 2007, 05:53 PM

CITAZIONE(luk_ing @ Nov 28 2007, 03:36 PM) *
io concludo che, stando all'evidenza, Dio non DEVE esistere, non così come ce l'hanno sempre fatto conoscere.
tuttavia, contro l'evidenza, io non sono ateo fino in fondo.


dimmi ingegnere...come vorresti che fosse
il Primo Costruttore?

: luk_ing Nov 29 2007, 12:38 PM

CITAZIONE(lou @ Nov 28 2007, 05:53 PM) *
dimmi ingegnere...come vorresti che fosse
il Primo Costruttore?


Se fosse, sarebbe fuori dell'esistenza, in modo da non condizionarla in alcun modo. Cioè: l'unico ente metafisico che potrei riconoscere è la volontà, ma questa, se Dio fosse, ne sarebbe condizionata. Quindi Dio è per me qualcuno che non mette Bene e Male nel mondo, che non consiglia cosa fare ma lascia libera la scelta.
Dopo la morte, se la nostra volontà sarà stata simile alla Sua, ecco che scopriremo Dio, altrimenti..nulla. Nessun inferno o paradiso.
Nessuna dicotoomia Bene.Male, giusto-sbagliato. Tieni presente che quando asserisco che tutti hanno paura dell'inconosciuto, mi riferisco sempre alla grande maggioranaza degli esseri umani. I filosofi, i coraggiosi, gli uomini "come i deve" sono pochissimi. E infatti Nietzsche ha dato un buon consiglio quando in Al di là del Bene e el Male ha detto: "Se non grandi, siate almeno piccole eccezioni". Il fenomeno religioso è un fenomeno di massa. Ovviamente esisteranno eccezioni, personalità in grado di vivere la religione in modo autentico..

P.S. Già, ingegnere, l'hai capito...:-). Ma se posso chiederti un favore, non chiamarmi così che sta scuola la odio, con massima probabilità non la finirò, e ingegnere non credo di volere essere. Ho sbagliato scuola...!

: diechirico Nov 29 2007, 02:09 PM

scuola?
ma non era una facoltà universitaria?

: luk_ing Dec 1 2007, 09:34 PM

CITAZIONE(diechirico @ Nov 29 2007, 02:09 PM) *
scuola?
ma non era una facoltà universitaria?


Sì, per essere precisi è un corso di laurea triennale in ingegneria dei materiali, facente parte della Ia facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. Però non è più comodo dire "scuola" come ho sempre fatto fino all'anno scorso? se non altro risparmio tempo e non annoio nessuno...

: lou Dec 5 2007, 03:46 PM

CITAZIONE(luk_ing @ Dec 1 2007, 09:34 PM) *
Politecnico di Torino

sei stato Luk
a vedere la casa di Nietzsche in via Carlo Alberto, 6
ultimo piano a sinistra?

Friedrich amò questa città
Ci visse nel 1888

"La città mi è simpatica in modo indescrivibile, Torino è l'unica grande città che mi piace: un che di tranquillo e di antiquato accarezza i miei istinti.
Vado per queste strade dignitose estasiato..Gli abitanti sono simpatici, mi sento come a casa..Inoltre sono nuovamente in pieno lavoro; gli occhi e la testa sono molto compiacenti"

20 aprile 1888
Lettera a sua madre
"Torino ha davanti a sè, da tre lati, le Alpi innevate. Graziosa naturalmente la visione in lontananza: ma il fatto è che dal mezzo della città si può arrivare con lo sguardo al mondo delle alte vette: come se le strade finissero là."

" c'è un modo di aprirmi la porta di cui non ho mai fatto esperienza altrove"

" tempo sublime.... non ho mai vissuto un autunno così, e neanche mai ritenuto possibile sulla terra qualcosa del genere - un Claude Lorrain ricordato all'infinito, ogni giorno con la stessa irriducibile perfezione e luminosità solare"

Nella cartella clinica di Jena alla fine dell'89 viene annotato:
" Oggi afferma di essere a Torino"

: diechirico Dec 5 2007, 04:47 PM

nel 1988 c'erano i duran duran, altro che friedrich!!

a me torino mette una tristezza....

: lou Dec 5 2007, 07:07 PM

Claude Lorrain

Morì a Roma il 26 novembre 1682 e venne sepolto nella chiesa di Trinità dei Monti.
L'epitaffio sulla sua tomba recita:
"Rappresentò in modo meraviglioso i raggi del sole all'alba e al tramonto sulla campagna".


: lou Dec 5 2007, 07:08 PM


: lou Dec 5 2007, 07:14 PM

CITAZIONE(diechirico @ Dec 5 2007, 04:47 PM) *
nel 1988 c'erano i duran duran, altro che friedrich!!

a me torino mette una tristezza....

grazie die
ho corretto

e qual'è la città che ti mette allegria??
milano...siii milano è sempre così...da bere cool.gif

: diechirico Dec 6 2007, 08:44 AM

CITAZIONE(lou @ Dec 5 2007, 07:14 PM) *
e qual'è la città che ti mette allegria??
milano...siii milano è sempre così...da bere cool.gif


solo roma, e forse padova.
torino è oggettivamente triste. forse più di milano, che già non apprezzo di molto.

: nemo Dec 6 2007, 08:56 AM

CITAZIONE(diechirico @ Dec 6 2007, 08:44 AM) *
solo roma, e forse padova.
torino è oggettivamente triste. forse più di milano, che già non apprezzo di molto.


Roma siiiiiiii

che atmosfere...

: luk_ing Dec 6 2007, 05:35 PM

No a vedere la casa di Nietzsche non sono ancora stato perché ho occupaioni più futili e di minor importanza. Per la stessa ragione non studio molto..
Comunque porrò rimedio a breve..

In realtà prima di venire qui a Torino ero convinto fosse una città triste, brutta etc. Invece no, il centro è proprio bello, ci sono molte piazze (la mia preferita è piazza Vittorio Veneto, e i murazzi lì sotto). E poi è molto affascinante di notte, mi capita spesso di tornare a casa a piedi dopo varie cene con amici e non mi da alcun fastidio anzi...

La gente non è poi malaccio, eccezion fatta per alcuni sclerati che si incontrano qui nel Politecnico.

La mia città preferita in assoluto, in ogni caso, è e resta Parigi, la amo troppo.

: diechirico Dec 7 2007, 09:11 AM

Di sera la zona intorno alla stazione è veramente bella...

- commento ironico -

consiglio spassionato: lascia i materiali e buttati sulla chimica.

: luk_ing Dec 8 2007, 04:30 AM

Grazie x il consiglio spassionato, mi piace il genere!

: diechirico Dec 8 2007, 06:30 PM

e allora dimmi: di cosa ti occupi?
lavori in un laboratorio per caratterizzazione di materiali? con che tecniche?
salut
d.

: luk_ing Dec 10 2007, 01:41 PM

Guarda forse non l'ho ancora detto, ma io sono al primo anno il che vuol dire che laboratori non ne vedo neanche all'orizzonte (dovrò apettare almeno il prossimo anno per i laboratori di chimica, e per altri più specifici su materiali il quarto). Per il momento sono come tutti alle prese con analisi matematica I, chimica I, fisica I, etc..
Mi sono iscritto qui perché speravo in un fututro di lavorare con le nanotecnologie. C'è un centro molto avanzato a Grenoble, in Francia (centro Minatech), che si occupa di questo settore...

Tu invece che cosa fai, se posso permettermi?

: lou Jan 20 2008, 03:33 PM

n.3

" Giunto nella città vicina..Zarathustra vi trovò radunata sul mercato una gran massa di popolo: era stata promessa infatti l'esibizione di un funambolo.
E Zarathustra parlò così alla folla: Io vi insegno il superuomo.............
quando uno della folla gridò: Abbiamo sentito anche troppo di questo funambolo, è ora che ce lo facciate vedere!
E la folla rise di Zarathustra."

: lou Jan 27 2008, 06:28 PM

La folla rise di lui. La folla vuole incredibilia
vuole vedere sfidate le leggi della natura: un uomo che cammina nel vuoto.
Non prova interesse per quanto va dicendo il viandante.
Egli proclama loro Il Superuomo.
Il Superuomo è l'Artefice del disprezzo:
Dispregia i dispregiatori della vita,
coloro che parlano di sovraterrene speranze,
Dispregia
La felicità
La ragione
La virtù
Tutto ciò ritiene indigenza e feccia.
Così pure la brace ardente del giusto
e la compassione crocifissa del pio.

Il viandante nn dice chi è questo essere,
per ora dice chi lui nn è.

: lou Jan 27 2008, 06:31 PM

Se io fossi stata in quel mercato avrei scacciato dalle orecchie le parole di Zarathustra
come fastidiosi moscerini.

Io, la donna nel mezzo dell'umano.

Perchè questo esaltato viene a disturbare il mio spettacolo?
Perchè nn procede per il suo cammino e si preoccupa dell'umanità intera?
Perchè tanta generosità?

Io voglio guardare in alto, voglio vedere l'uomo che sfida il cielo,
che riesce a camminare sopra una sottile fune sospesa nel vuoto.
Io voglio il funambolo.

: nemo Jan 27 2008, 08:21 PM

CITAZIONE(lou @ Jan 27 2008, 06:31 PM) *
Io voglio guardare in alto, voglio vedere l'uomo che sfida il cielo,
che riesce a camminare sopra una sottile fune sospesa nel vuoto.
Io voglio il funambolo.



Io voglio essere il funambolo...

: Sgubonius May 15 2008, 10:01 PM

Mi allaccio al discorso per fare una domanda... qualcuno di voi ha mai visto e si ricorda del film la Strada di Fellini del 56 credo o giù di lì? Beh c'è una scena che a me ricorda enormemente questa di zarathustra e del funambolo, peraltro fellini stesso disse che il funambolo era il protagonista del film (che è tutto legato anche ai clown e all'allegria buffonesca).
Io credo che ci siano molti legami fra il regista riminese il nostro amato filosofo, ma forse viaggio solo troppo colla fantasia tongue.gif !

: NIHILO May 16 2008, 09:09 AM

CITAZIONE(Sgubonius @ May 15 2008, 09:01 PM) *
Mi allaccio al discorso per fare una domanda... qualcuno di voi ha mai visto e si ricorda del film la Strada di Fellini del 56 credo o giù di lì? Beh c'è una scena che a me ricorda enormemente questa di zarathustra e del funambolo, peraltro fellini stesso disse che il funambolo era il protagonista del film (che è tutto legato anche ai clown e all'allegria buffonesca).
Io credo che ci siano molti legami fra il regista riminese e il nostro amato filosofo, ma forse viaggio solo troppo colla fantasia tongue.gif !

Non credo che la tua fantasia sia molto diversa da quella che balenò nella mente di Fellini quando fece girare questa
scena, la differenza tra i due secondo me risiede nella loro impostazione strutturale, nel senso che Fellini incastona la
sua poetica in una dimensione onirico-satirica, per cui ogni contenuto, anche il più tragico, si dissolve nei paradossi farseschi
che stigmatizzano la tradizione della commedia italiana - letteraria e filmica -, mentre nello Zarathustra il tutto è titanico, poderoso
ma nello stesso tempo asciutto e sobrio, germanico insomma. Non a caso, come è attestato nella biografia di Janz, Nietzsche volle
dare al suo poema filosofico - lo si può evincere dalle epistole - un'architettura "sinfonica".

: Sgubonius May 16 2008, 11:32 AM

CITAZIONE(NIHILO @ May 16 2008, 10:09 AM) *
Non credo che la tua fantasia sia molto diversa da quella che balenò nella mente di Fellini quando fece girare questa
scena, la differenza tra i due secondo me risiede nella loro impostazione strutturale, nel senso che Fellini incastona la
sua poetica in una dimensione onirico-satirica, per cui ogni contenuto, anche il più tragico, si dissolve nei paradossi farseschi
che stigmatizzano la tradizione della commedia italiana - letteraria e filmica -, mentre nello Zarathustra il tutto è titanico, poderoso
ma nello stesso tempo asciutto e sobrio, germanico insomma. Non a caso, come è attestato nella biografia di Janz, Nietzsche volle
dare al suo poema filosofico - lo si può evincere dalle epistole - un'architettura "sinfonica".


Si ricordo che parlava di beethoven mi pare come cifra compositiva per la prima parte almeno dello Zarathustra, diciamo che i linguaggi sono diversissimi e sicuramente anche persone diversissime per cultura, vita e periodo, però ci sono dei contatti almeno nelle "intuizioni", per esempio nel film l'acrobata non comprende le tante allusioni nietzschiane che da filologo ne mette a bizzeffe però resta sempre un simbolo di questo vivere "autentico" che in sostanza accomuna i due.

: Sgubonius Jun 8 2008, 04:21 PM

Secondo me il pezzo più bello dello Zarathustra, subito prima del Segno e della fine del quarto libro.... il canto del nottambulo:

[...]
Ogni piacere vuole l’eternità di tutte le cose, vuole miele, vuole feccia,
vuole mezzanotte ebbra, vuole avelli, vuole il conforto delle lacrime sui sepolcri,
vuole il rosso orifiammante della sera – che cosa non vuole il piacere! è più assetato,
più tenero, più affamato, più pauroso, più misterioso di ogni sofferenza, vuole se stesso,
morde se stesso, in esso lotta la volontà dell’anello, – vuole amore, vuole odio, trabocca
di ricchezza, dona, butta via, mendica, perché qualcuno lo prenda, ringrazia colui che prende,
vorrebbe essere odiato, – così ricco è il piacere, che ha sete di sofferenza, d’inferno, di odio,
di vergogna, di storpiato, di "mondo", – perché questo mondo: oh, voi lo conoscete!

Uomini superiori, il piacere anela a voi, sfrenato, beato, – alla vostra sofferenza, o malriusciti!
Ogni eterno piacere anela a ciò che è malriuscito.
Perché ogni piacere vuole sé, perciò vuole anche sofferenza! Oh felicità, oh dolore! Oh, spezzati
cuore! Uomini superiori, imparate: piacere vuole eternità, – piacere vuole eternità di "tutte" le cose,
"vuole profonda, profonda eternità!"

Avete imparato la mia canzone? Avete indovinato ciò ch’essa vuole?
Ebbene! Orsù! Uomini superiori, cantatemi allora il mio canto che sempre ritorna!
Cantatemi ora voi stessi il canto il cui nome è «Ancora una volta», il cui senso è «per tutta l’eternità!»
cantate, uomini superiori, il canto, che sempre ritorna, di Zarathustra!

"Uomo sii attento!
Che dice la mezzanotte profonda?
«Io dormivo, dormivo –, «Da un sonno profondo mi sono risvegliata:
«Profondo è il mondo, e più profondo che nei pensieri del giorno.»
«Profondo è il suo dolore –, Piacere – più profondo ancora di sofferenza: Dice il dolore: perisci!»
Ma ogni piacere vuole eternità , - vuole profonda profonda eternità!"

: lou Jun 15 2008, 12:08 PM

n. 4

Zarathustra invece guardò meravigliato la folla. Poi parlò così:
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, - un cavo al di sopra di un abisso.
Un passaggio periglioso, un periglioso essere in cammino, un periglioso guardarsi indietro e un periglioso rabbrividire e fermarsi.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
Io amo...
Io amo...
Io amo...

Io amo colui l'anima del quale si dissipa e non vuole essere ringraziato, nè dà qualcosa in cambio: giacchè egli dona sempre e non
vuole conservare sè stesso.

: lou Jun 15 2008, 12:26 PM

Zarathustra come Gesù Cristo:
" Chi cerca di conservare la sua anima , la perderà; e chi la perderà, la preserverà"

colui che non si perde non si trova: perchè?
perchè occorre
tramontare
perdersi
alienarsi
distribuire le proprie ricchezze
essere generosi

dissiparsi?

appartiene all'uomo, è nella sua natura :
conservare
preservare
custodire
avere cura

loro invece ci chiedono di non trattenere nulla per noi: perchè?

per andare oltrel'umano

forse perchè chi non possiede nulla
non ha nulla da difendere
e la sua mente è libera dalla preoccupazione che qualcuno possa
sottrarre o ledere l'oggetto del possesso

forse è la libertà l'obiettivo di vita dell'oltreuomo zarathustriano e cristiano:
non avere altro da difendere che la vita ( Zarathustra) e la fede (Cristo)

: Sgubonius Jun 15 2008, 03:13 PM

CITAZIONE(lou @ Jun 15 2008, 01:26 PM) *
forse è la libertà l'obiettivo di vita dell'oltreuomo zarathustriano e cristiano:
non avere altro da difendere che la vita ( Zarathustra) e la fede (Cristo)


Credo che la libertà sia l'ultimo grande avversario da sconfiggere invece!
Il leone è la grande libertà! Il deserto dove tutto è permesso... ma deve ancora venire il bambino: l'amore della necessità!

"Stavano già da un po’ camminando insieme, quando Zarathustra prese a
parlare così: Il mio cuore va in pezzi. Meglio ancora delle tue parole, il tuo
occhio mi dice tutto il pericolo che tu corri. Ancora non sei libero, tu "cerchi"
ancora la libertà. Il tuo cercare ti ha stremato con notti insonni e veglie eccessive.
Tu aspiri alla libera elevatezza, la tua anima ha sete di stelle. Ma anche i tuoi istinti
malvagi hanno sete di libertà. I tuoi cani furiosi vogliono essere lasciati liberi; essi
latrano dal piacere nel loro sotterraneo, se il tuo spirito si propone di aprire tutte le
prigioni.Per me tu sei ancora un prigioniero che almanacca sulla sua libertà: ahimè,
l’anima dei prigionieri come te diventa intelligente, ma anche astuta e cattiva. Colui
che è liberato nello spirito deve però anche purificarsi. In lui sono ancora molti resti
di carcere e di marciume: il suo occhio deve ancora diventare puro."
Da: Dell'albero sul monte

"Voi sapete latrare con fragore e oscurare tutto di cenere! Non ci sono gradassi par
vostro, e avete imparato a sazietà l’arte di far bollire e infocare la melma. Dove voi
siete, non può essere vicino altro che melma, e anche ogni sorta di escrescenze
mostruose, di cunicoli e ceppi: tutto ciò vuol riuscire a libertà. ‘Libertà’ è il vostro latrato
preferito: ma io ho disimparato a credere a ‘grandi eventi’, quando a questi si accompagna
grande fragore e fumo.E credi pure, amico dal latrato infernale! Gli eventi più grandi – non
sono le nostre ore più fragorose, bensì quelle senza voce."
Da: Di grandi eventi

: lou Jun 15 2008, 05:01 PM

CITAZIONE(Sgubonius @ Jun 15 2008, 04:13 PM) *
Credo che la libertà sia l'ultimo grande avversario da sconfiggere invece!


allora perchè dissiparsi e tramontare? perchè?

tornare bambini e amare la necessità?
amare la nostra penuria?
e non dobbiamo neppure cercare di riempire questa penuria,
perchè poi dovremo dissipare di nuovo!

: Sgubonius Jun 15 2008, 06:44 PM

CITAZIONE(lou @ Jun 15 2008, 06:01 PM) *
allora perchè dissiparsi e tramontare? perchè?

tornare bambini e amare la necessità?
amare la nostra penuria?
e non dobbiamo neppure cercare di riempire questa penuria,
perchè poi dovremo dissipare di nuovo!


Perchè è tramontando come soggetti nel "lato oscuro" del dionisiaco con tutto ciò che questo comporta (la perdita della presunzione dell'individuo) che si può diventare vere pietre filosofali, rendendo oro anche il remo del pescatore... l'uomo è qualcosa che deve essere superato!

"Là fu, anche, dove io raccolsi per strada la parola ‘superuomo’ e che l’uomo è qualcosa
che deve essere superato, – che l’uomo è un ponte e non uno scopo: che si chiama beato
per il suo meriggio e la sua sera, come via verso nuove aurore.
[...]
A loro insegnai tutti quanti i "miei" disegni e pensieri: serrare in uno e raccogliere insieme ciò
che nell’uomo è frammento ed enigma e orrida casualità, – in quanto poeta, solutore di enigmi
e redentore della casualità, insegnai loro a creare nell’avvenire e a redimere nella creazione tutte
le cose che "furono". Redimere il passato nell’uomo e ricreare ogni ‘così fu’, finché la volontà dica:
«Ma così volli che fosse! Così vorrò che sia -».
[...]
Questo l’ho imparato dal sole, che di ricchezza sovrabbonda, quando va giù: attingendo da tesori
inesauribili ricolma d’oro il mare, – così che anche il più povero dei pescatori rema con remi "d’oro"!
Questo io vidi, infatti, una volta, né mi saziai di lacrime al vederlo."
Da: Di antiche tavole e nuove