Silensio parla il Sogno! |
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Silensio parla il Sogno! |
Mar 24 2009, 04:36 PM
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#1
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 91 Iscritto il: 5-March 09 Utente Nr.: 11,881 |
Quanto è inutile la razionalità per sentire Nietzsche.
Un omaggioa chi mi ha dato un'altro spunto per vedere. Per spiegare Nietzsche, mia cara Nach, un quadro, una poesia, un film, valgono mille tomi di illustri pensatori. BlackSmith -------------------- Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo..., io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto
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Mar 25 2009, 06:26 PM
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#2
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma infatti era più che altro una considerazione preventiva non diretta a te e che però nel frattempo poteva ricondurci alla nostra prima "disputa" riguardo al Dei Poeti e all'altro topic ancora sull'apollineo. La ragione e l'ordine sono in qualche maniera strumentali per così dire ma mai finali, comunque poi penso che ci siamo capiti.
Riguardo al bianco e nero è stata una scelta (nel 1962 c'era già il colore) e sicuramente riesce difficile pensare questo film a colori. Non ho mai fatto una cernita consapevole dei personaggi in bianco e di quelli misti, da quello che so io nell'intenzione dovevano essere tutti trasfigurati nel bianco della musa Anima che è infatti il primo personaggio a mettersi in cammino ed è già vestita di bianco nelle prime due visioni (alla fonte e nella stanza, in verità già nel film il bianco riconduce al "principio di realtà", tutti i senex e tutte le situazioni di chiarezza apollinea, anche tremenda, sono in bianco: produttore, critico, nella sauna, il bagno all'inizio). Ritengo che in molti casi semplicemente per estetica non si sia cambiato l'abito di personaggi secondari, in quanto poi (pensa alla scena in cui scendono tutti dalla scala) sarebbe mancato il contrasto che è necessario perchè si distinguano un attimo le figure. La trascendenza/immanenza è soprattutto nella verticalità/orizzontalità della rampa di lancio che come hai fatto notare benissimo viene come abbattuta nel suo trascendere verso l'alto (come compare anche nel primissimo sogno dove Guido vola) dal "nichilismo" del critico. Assorbita questa lezione e superata gli è possibile quel circolo che è puramente orizzontale, terrestre. Io tendo a divagare parlando di questo film però! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Mar 25 2009, 07:32 PM
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#3
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Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 91 Iscritto il: 5-March 09 Utente Nr.: 11,881 |
Alcune cose riesco a comprenderle meglio, quando di fronte ho qualcuno che crea dei concetti e non si riduce a riportare cosa dice quello o quell’altro, e tu, ti (anacoluto? Ah a proposito ti sei accorto come nella dialettica e nella scrittura, già qui, si tende in generale a riproporre l’identico e a diffidare della differenza? Oh intendiamoci non c’entra nulla con gli errori grammaticali, gli anacoluti, le distrazioni, gli strafalcioni, etc.. ma riflettevo a quanto in generale siamo ostili al senso piuttosto che al senzo e riproponiamo tutti gli stessi pensieri che penzieri differenti ) sei spiegato benissimo. Non ho letto tantissimi filosofi, ma quello che sento è che la vera filosofia, deve creare, fare cose nuove, come la pittura, il cinema, la letteratura, e lo Zarathustra appartiene a pieno titolo a queste categorie, che per alcuni in questo forum, e non mi riferisco certamente a te, visto che sei stato tu a suggerirmi di rivedere questo capolavoro, sembrano invece delle sotto-categorie. Nello Zarathustra Nietzsche diventa filosofo-artista-creatore e non è stato meno di Picasso, cioè voglio dire, che al pari di Picasso, ha creato qualcosa di nuovo, non limitandosi a guardare cos’era stato fatto prima di lui, approvando alcuni, criticando altri, è andato oltre, ha rotto degli schemi, ha posto una linea di demarcazione, un solco incredibile, tra quello che era prima di Nietzsche e quello che ancora ha da venire.
Riguardo al bianco e nero è stata una scelta (nel 1962 c'era già il colore). Non avevo fatto caso, che già in quegli anni si poteva disporre del colore, e questo confermerebbe ancora di più quanto non a caso siano stati scelti gli abiti dei personaggi nei particolari, pur ammettendo che certe cose potrebbero essere casuali, vista la complessità nel gestire tutte quelle comparse. Ma non sarei così tanto certo, che non siano stati meticolosamente scelti nei minimi particolari dal regista. Guido neanche nella vasca si libera dal nero…, con quel cappello, e non credo sia stato un caso. La trascendenza/immanenza è soprattutto nella verticalità/orizzontalità della rampa di lancio che come hai fatto notare benissimo viene come abbattuta nel suo trascendere verso l'alto (come compare anche nel primissimo sogno dove Guido vola) dal "nichilismo" del critico. Assorbita questa lezione e superata gli è possibile quel circolo che è puramente orizzontale, terrestre. Nelle parti grasse, proprio lì, non ho capito una “ cippa”, sempre per citare Zagreo, che aleggia sempre sopra di me… Io tendo a divagare parlando di questo film però! Ne vale la pena -------------------- Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo..., io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto
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