come si vive "alla Nietzsche" scondo nemo (su suggerimento di irenish) |
Benvenuto Visitatore ( Log In | Registrati )
come si vive "alla Nietzsche" scondo nemo (su suggerimento di irenish) |
nemo |
May 31 2008, 09:43 PM
Messaggio
#1
|
Guests |
Allora:
la prima cosa che ho imparato dal baffone: è il riconoscimento di me stesso come ente su di un piano esclusivamente personale come dire: io so chi sono; mi riconosco, ho la consapevolezza di me! Poi... come mi rapporto con l'esterno a me? secondo canoni stabiliti oppure decido io la misura? che rapporto ho con l'esterno? mi è compatibile? io vengo prima di tutto? o no? spero stimoli qualcuno... |
|
|
Jun 2 2008, 09:32 PM
Messaggio
#2
|
|
Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 68 Iscritto il: 12-May 07 Utente Nr.: 95 |
Sgubonius ma io parlo anche di cose tipo l'istinto di conservazione della razza..non credi che gli uomini intimamente reagiscano tutti allo stesso modo di fronte ai genocidi ed agli atti di follia di cui lo stesso uomo si rende protagonista?
|
|
|
Jun 2 2008, 10:27 PM
Messaggio
#3
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Sgubonius ma io parlo anche di cose tipo l'istinto di conservazione della razza..non credi che gli uomini intimamente reagiscano tutti allo stesso modo di fronte ai genocidi ed agli atti di follia di cui lo stesso uomo si rende protagonista? Se c'è chi li compie... evidentemente no! La volontà di potenza è il superamento proprio della volontà di vita/riproduzione schopenaueriana (e spinoziana) che comprende anche atti che vanno contro il perpetuarsi della specie (ad esempio il suicidio). Se tu educhi un popolo a considerare gli ebrei come bestie, non ci sarà niente di orribile a vederli bruciare nei forni. La stessa percezione che gli altri siano "persone" e meritino tutta una serie di diritti (rispetto, diritto vita, ecc...) è comunque un dubbio. Un'idea di "principia ethica" innati nell'uomo tipo Moore mi pare del tutto assurda! No! non lo temo lo escludo non fa parte di me io sono altro... Non dovresti cercare ciò che ti manca allora (scherzo)? Se vogliamo fare un discorso generale e totale bisogna prendere in considerazione ogni possibilità che non si contraddica... secondo la mia analisi esistono solo 2 alternative, che sono il superuomo (se Dio non esiste) o il perfetto cristiano (se Dio esiste). Siccome non sappiamo se esista o meno, dobbiamo comunque mantenere il dubbio, e riconoscere che nel caso in cui esistesse Dio non sarebbe più il superuomo la scelta migliore, perchè la "ricompensa" che ti offre Dio è infinitamente superiore a quella di una vita anche perfetta. Questo senza prendere alcuna posizione... solo come calcolo delle eventualità che dovresti riconoscere. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 3 2008, 07:14 AM
Messaggio
#4
|
Guests |
Non dovresti cercare ciò che ti manca allora (scherzo)? Se vogliamo fare un discorso generale e totale bisogna prendere in considerazione ogni possibilità che non si contraddica... secondo la mia analisi esistono solo 2 alternative, che sono il superuomo (se Dio non esiste) o il perfetto cristiano (se Dio esiste). Siccome non sappiamo se esista o meno, dobbiamo comunque mantenere il dubbio, e riconoscere che nel caso in cui esistesse Dio non sarebbe più il superuomo la scelta migliore, perchè la "ricompensa" che ti offre Dio è infinitamente superiore a quella di una vita anche perfetta. Questo senza prendere alcuna posizione... solo come calcolo delle eventualità che dovresti riconoscere. Ecco... quello che non riuscirò mai a capire è il perchè bisogna per forza prendere in considerazione un'ipotesi "dio"!!! in nome di cosa? perchè all'alba della sua esistenza, l'uomo, terrorizzato dai fenomeni che gli accadevano intorno; si è creato un protettore? un rifugio o qualcosa contro la quale inveire nel caso di sfiga? ma allora... vanno bene anche i draghi e le fate gli alieni e le guerre stellari... no! io non ci sto, non prendo nemmeno in considerazione il concetto di dio è solo frutto di fantasia umana... nulla più! E poi, scusa... ho capito male io (oppure ho voluto capire) o Nietzsche ipotizza un uomo inizio e fine di se stesso? |
|
|
Jun 3 2008, 01:15 PM
Messaggio
#5
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ecco... quello che non riuscirò mai a capire è il perchè bisogna per forza prendere in considerazione un'ipotesi "dio"!!! E poi, scusa... ho capito male io (oppure ho voluto capire) o Nietzsche ipotizza un uomo inizio e fine di se stesso? Certo qui siamo oltre Nietzsche, questo è chiaro. Però si prende in considerazione l'ipotesi Dio (non dio crisitano, può essere qualsiasi altra divinità che detti regole e offra in cambio ciò che nessun oltreuomo può dare, e in questo senso la scommessa è razionale e sensata, non perdi nulla ma puoi vincere tutto). L'ipotesi Dio la si considera per completezza, come in fisica si considera che il tempo non sia spettatore ma sia anch'esso dinamico. La base della ricerca filosofica è quella di mettere in dubbio tutto, Nietzsche questo lo fa divinamente, e anche la tua idea di uomo, l'idea che gli altri sono uomini, sono illusioni tanto incerte quanto l'esistenza di Dio. Per completezza devi considerare anche l'ipotesi Dio, altrimenti sei come un credente che non considerasse l'ipotesi non-Dio: se vuoi credere a Nietzsche per fede... prego accomodati. Insomma Nietzsche ha ragione... se Dio è morto. Siccome non possiamo essere certi che Egli esista o no, non possiamo dare all'oltreuomo la supremazia totale sull'etica, ma bisogna pensare anche ad un'alternativa. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 3 2008, 01:39 PM
Messaggio
#6
|
Guests |
Certo qui siamo oltre Nietzsche, questo è chiaro. Però si prende in considerazione l'ipotesi Dio (non dio crisitano, può essere qualsiasi altra divinità che detti regole e offra in cambio ciò che nessun oltreuomo può dare, e in questo senso la scommessa è razionale e sensata, non perdi nulla ma puoi vincere tutto). L'ipotesi Dio la si considera per completezza, come in fisica si considera che il tempo non sia spettatore ma sia anch'esso dinamico. La base della ricerca filosofica è quella di mettere in dubbio tutto, Nietzsche questo lo fa divinamente, e anche la tua idea di uomo, l'idea che gli altri sono uomini, sono illusioni tanto incerte quanto l'esistenza di Dio. Per completezza devi considerare anche l'ipotesi Dio, altrimenti sei come un credente che non considerasse l'ipotesi non-Dio: se vuoi credere a Nietzsche per fede... prego accomodati. Insomma Nietzsche ha ragione... se Dio è morto. Siccome non possiamo essere certi che Egli esista o no, non possiamo dare all'oltreuomo la supremazia totale sull'etica, ma bisogna pensare anche ad un'alternativa. Eddai con questo dio; ma non ve ne libererete dunque mai??? Lo ripeto ancora una volta (tanto lo so che è inutile): dio è esclusivamente FANTASIA!!! te lo vuoi ficcare in testa, si o no? altrimenti... tutto va bene, tutto è buono per i gonzi mago merlino, paperino, cenerentola, pippo, pluto, biancaneve e i sette nani, il mostro di lochness, la balena bianca, tarzan, superman, qui quo qua, paperone, tex,diabolik... ti bastano? IO VOGLIO PARLARE DI UOMO, NON DI STRONZATE!!! |
|
|
Jun 3 2008, 05:40 PM
Messaggio
#7
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Eddai con questo dio; ma non ve ne libererete dunque mai??? Lo ripeto ancora una volta (tanto lo so che è inutile): dio è esclusivamente FANTASIA!!! IO VOGLIO PARLARE DI UOMO, NON DI STRONZATE!!! Che cosa non è fantasia? La stessa autocoscienza di te stesso come soggetto, a cui mi pare di capire tieni molto, la stessa idea dell'uomo come di una cosa di cui parlare in quanto esistente come essenza... è tutta fantasia. La prima critica che Nietzsche fa è quella dell'uguaglianza: non esiste nulla di uguale, è solo un astigmatismo nostro che non ci permette di distinguere due punti. Dalle nostre possibilità di conoscenza non puoi dire che il mondo è vero e dio è sicuramente fantasia. Poi si è liberi di credere o non credere ma non puoi escludere una delle due cose "a priori" senza una certezza che mi pare tu non sappia dimostrare. Se vuoi parlare dell'uomo, devi parlare anche della possibilità di dio, perchè fa parte di lui. Qui si tratta solo di portare delle premesse alle conseguenze, e le premesse sono tutti gli stati del mondo plausibili se vuoi fare un analisi completa. Poi concordo con te che l'uomo è l'unica cosa di cui vale la pena parlare, perchè dio è una possiblità che esaurisce il dubbio in sè stesso (se c'è, si fa quel che dice lui). -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 4 2008, 07:33 AM
Messaggio
#8
|
Guests |
Che cosa non è fantasia? La stessa autocoscienza di te stesso come soggetto, a cui mi pare di capire tieni molto, la stessa idea dell'uomo come di una cosa di cui parlare in quanto esistente come essenza... è tutta fantasia. La prima critica che Nietzsche fa è quella dell'uguaglianza: non esiste nulla di uguale, è solo un astigmatismo nostro che non ci permette di distinguere due punti. Dalle nostre possibilità di conoscenza non puoi dire che il mondo è vero e dio è sicuramente fantasia. Poi si è liberi di credere o non credere ma non puoi escludere una delle due cose "a priori" senza una certezza che mi pare tu non sappia dimostrare. Se vuoi parlare dell'uomo, devi parlare anche della possibilità di dio, perchè fa parte di lui. Qui si tratta solo di portare delle premesse alle conseguenze, e le premesse sono tutti gli stati del mondo plausibili se vuoi fare un analisi completa. Poi concordo con te che l'uomo è l'unica cosa di cui vale la pena parlare, perchè dio è una possiblità che esaurisce il dubbio in sè stesso (se c'è, si fa quel che dice lui). Beh, io distinguerei tra l'esistenza e una favola per bambini poco svegli... quando mi alzo al mattino per andare al lavoro (senza la minima voglia) ho la netta sensazione che quello che sto vivendo, sia parecchio reale! dimostrare la non esistenza di dio è una stupidaggine; come impegnarsi a dimostrare l'inconsistenza delle favole o delle leggende. Appunto per questo: perchè dio si e mago merlino no? Io direi di smetterla di ucciderci di seghe mentali e provare, finalmente! a parlare di NOI!!! Di come vogliamo vivere di quello che vogliamo essere Siamo qui, cazzo, non puoi non rendertene conto! Stiamo distruggendo il pianeta e insieme noi e tutto quanto (nel bene e nel male) l'uomo è riuscito a mettere insieme; puoi dire che tutto è fantasia, ma io non voglio perdere niente di quello che amo! poi... possiamo anche speculare e filosofeggiare, ma mentre stiamo qui, ancora immersi in questa pratica onanistico-trascendentale su dio si dio no: ci crolla tutto addosso e io alla vita ci tengo; ho questa sola!!! |
|
|
Jun 4 2008, 07:51 PM
Messaggio
#9
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Beh, io distinguerei tra l'esistenza e una favola per bambini poco svegli... possiamo anche speculare e filosofeggiare, ma mentre stiamo qui, ancora immersi in questa pratica onanistico-trascendentale su dio si dio no: ci crolla tutto addosso e io alla vita ci tengo; ho questa sola!!! Non rispondi alle domande però... e spesso e volentieri cadi in banalità non degne. Oltretutto non si può fare un discorso perchè appena ci si discosta un minimo dalle tue idee scatti come una molla e smetti di argomentare chiudendo ogni possibilità di dialogo (che mi pare sia lo scopo del forum). Il punto di vista pratico che tu propugni passa anche attraverso una genealogia delle cause (se cade una pietra vorrai ben sapere chi l'ha lanciata) e questo percorso all'indietro ci porta irrimediabilmente al dubbio di fondo. Parlare dell'uomo significa parlare anche di dio, se vuoi parlare dell'uomo senza dio parliamone (è anche l'argomento più interessante) ma dobbiamo premettere che esso non esiste). Non esiste popolo che non abbia riconosciuto nella natura un manufattore, e questo è legittimo molto più che il pensare che tutto si generi spontaneamente. Con questo non si vuol assolutamente dire che un dio esiste necessariamente, e soprattuto non che esso anche esistente sia necessariamente un padrone a cui obbedire (la possibilità di dei epicurei disinteressati insomma), ma che quantomeno è un ipotesi plausibile da prendere in considerazione mi pare innegabile. Poi tu mi dirai fregnacce e ti dirò che sono fregnacce anche pensare che gli altri uomini pensano, perchè non lo sperimentiamo mai. Allora? E' totalmente pratico agire pensando che gli altri siano complessi sistemi di reazione a degli imput con degli output, eppure non lo facciamo come mai? Forse perchè il pratico lascia il tempo che trova. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 4 2008, 08:14 PM
Messaggio
#10
|
Guests |
Non rispondi alle domande però... e spesso e volentieri cadi in banalità non degne. Oltretutto non si può fare un discorso perchè appena ci si discosta un minimo dalle tue idee scatti come una molla e smetti di argomentare chiudendo ogni possibilità di dialogo (che mi pare sia lo scopo del forum). Il punto di vista pratico che tu propugni passa anche attraverso una genealogia delle cause (se cade una pietra vorrai ben sapere chi l'ha lanciata) e questo percorso all'indietro ci porta irrimediabilmente al dubbio di fondo. Parlare dell'uomo significa parlare anche di dio, se vuoi parlare dell'uomo senza dio parliamone (è anche l'argomento più interessante) ma dobbiamo premettere che esso non esiste). Non esiste popolo che non abbia riconosciuto nella natura un manufattore, e questo è legittimo molto più che il pensare che tutto si generi spontaneamente. Con questo non si vuol assolutamente dire che un dio esiste necessariamente, e soprattuto non che esso anche esistente sia necessariamente un padrone a cui obbedire (la possibilità di dei epicurei disinteressati insomma), ma che quantomeno è un ipotesi plausibile da prendere in considerazione mi pare innegabile. Poi tu mi dirai fregnacce e ti dirò che sono fregnacce anche pensare che gli altri uomini pensano, perchè non lo sperimentiamo mai. Allora? E' totalmente pratico agire pensando che gli altri siano complessi sistemi di reazione a degli imput con degli output, eppure non lo facciamo come mai? Forse perchè il pratico lascia il tempo che trova. OK, sono disponibile ad andare avanti, se escludiamo anche solo l'idea di dio! non ho più tempo per queste cazzate!!! |
|
|
Jun 4 2008, 09:49 PM
Messaggio
#11
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
OK, sono disponibile ad andare avanti, se escludiamo anche solo l'idea di dio! non ho più tempo per queste cazzate!!! Infatti anche io dicevo che era solo da analizzare per completezza, come il determinismo, e come questo l'eventualità dio si esaurisce in sè stessa. Stop. Per parlare dell'uomo bisogna renderlo indipendente da dio, ma non significa che questo sia 100% vero. Fine Tornando all'uomo... posso solo dire la volta che sono stato più vicino allo sperimentare cosa significherebbe essere "superuomo". In sogno non so esattamente come ma mi è capitato di rendermi conto di stare sognando, e anche se per poco ho vissuto questo sogno (non ricordo nemmeno cosa fosse) con una totale assenza di paura, in una sospensione completa, poichè sapevo che non c'era passato e non c'era futuro, ogni cosa era solo percezione in mio controllo e ogni cosa sarebbe rimasta nel sogno e scomparsa con esso. Purtroppo nella vita siamo sempre legati al timore di perdere noi stessi e ogni cosa dobbiamo incatenarla al futuro e all'incertezza, perdendo l'autenticità del presente. Se solo potessimo alzarci 6000 piedi sopra il livello del mare e molto al di sopra di tutte le cose umane! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 5 2008, 07:38 AM
Messaggio
#12
|
Guests |
Infatti anche io dicevo che era solo da analizzare per completezza, come il determinismo, e come questo l'eventualità dio si esaurisce in sè stessa. Stop. Per parlare dell'uomo bisogna renderlo indipendente da dio, ma non significa che questo sia 100% vero. Fine Tornando all'uomo... posso solo dire la volta che sono stato più vicino allo sperimentare cosa significherebbe essere "superuomo". In sogno non so esattamente come ma mi è capitato di rendermi conto di stare sognando, e anche se per poco ho vissuto questo sogno (non ricordo nemmeno cosa fosse) con una totale assenza di paura, in una sospensione completa, poichè sapevo che non c'era passato e non c'era futuro, ogni cosa era solo percezione in mio controllo e ogni cosa sarebbe rimasta nel sogno e scomparsa con esso. Purtroppo nella vita siamo sempre legati al timore di perdere noi stessi e ogni cosa dobbiamo incatenarla al futuro e all'incertezza, perdendo l'autenticità del presente. Se solo potessimo alzarci 6000 piedi sopra il livello del mare e molto al di sopra di tutte le cose umane! Considero dio, come ogni altro "trascendentalismo", un'inutile perdita di tempo; questo è l'unico motivo, per il quale, scarto a priori! Non credo di evere vita a sufficienza per capire l'uomo; figuriamoci dio!!! Poi, che sia vero o no: non me ne può fregar di meno! Riguardo al tuo sogno: a me è capitato più di una volta e le sensazioni provate, sono le stesse: di sospensione e di grande potenza, come vedersi dall'esterno e potersi "guidare"; un'sperienza entusiasmante! Per quel che mi riguarda: sono parecchi anni che "vivo alla giornata" non ho progetti ne ambizioni per il futuro (mai avuti del resto) e ti assicuro che vivo benissimo! Ho imparato a cogliere l'attimo (non che mi sia sforzato molto, in realtà) e non rinuncio a nulla dell'essenziale; di ciò che possa farmi piacere e lascio i miei sentimenti e le mie passioni libere di fluire, libere di esprimersi. Non so se questo sia vivere da "superuomo" ma VIVERE, sicuramente si! |
|
|
Jun 5 2008, 12:25 PM
Messaggio
#13
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ho imparato a cogliere l'attimo (non che mi sia sforzato molto, in realtà) e non rinuncio a nulla dell'essenziale; di ciò che possa farmi piacere e lascio i miei sentimenti e le mie passioni libere di fluire, libere di esprimersi. Non so se questo sia vivere da "superuomo" ma VIVERE, sicuramente si! E' vero però che nella realtà non si è capaci di liberarsi totalmente da uno scopo, dai sentimenti reattivi (dalla vendetta al risentimento ad ogni tipo di rabbia incontrollata), dal dare importanza a cose in verità illusorie insomma (come la nostra dignità se ci insultano o i nostri diritti se ci vengono negati). In quella dimensione di sogno cosciente invece è tutto così chiaro, così pienamente innocuo e innocente che tutto fluisce da sè. Mi insorge però spesso un dubbio "tecnico" per riuscire a raggiungere qualunque stato migliore di vivere, e cioè mi pare che l'uomo sia naturalmente predisposto all'adattamento e all'appiattire (nel senso di smorzare) gli alti e bassi della vita e del mondo (proprio l'opposto dell'acrobata). Il punto è che perfino un acrobata perde il senso del rischio, perchè ci si abitua! Vivendo sempre al massimo, questo massimo diventerà presto il normale, la media, e così non avremo più possibilità di salire ma solo di scendere, come il ricco che ha tanti soldi da non poter desiderare nulla di più, e in ciò è triste. Per farla breve io ho qualche dubbio sulla possibilità reale non solo di raggiungere il superuomo (che sarebbe solo un esercizio di razionalità e di controllo mentale direi, e comunque ogni passo avanti sarebbe sempre un traguardino) ma proprio sulla possiibilità di cambiare stato di cose in ogni direzione. Certo anche questa eventualità si esaurisce in sè stessa (come determinismo e dio ordinante), perchè rende ogni etica inutile. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 5 2008, 01:14 PM
Messaggio
#14
|
Guests |
E' vero però che nella realtà non si è capaci di liberarsi totalmente da uno scopo, dai sentimenti reattivi (dalla vendetta al risentimento ad ogni tipo di rabbia incontrollata), dal dare importanza a cose in verità illusorie insomma (come la nostra dignità se ci insultano o i nostri diritti se ci vengono negati). In quella dimensione di sogno cosciente invece è tutto così chiaro, così pienamente innocuo e innocente che tutto fluisce da sè. Totalmente, magari no, ma ci si può andare molto vicino... E' una questione di esercizio; anche di volontà: lo scopo può essere ciò che ci si prefigge giorno per giorno, non lunghe scadenze, quindi, e suscettibile di qualsiasi cambiamento; un po' come "lasciarsi vivere dalla vita" <<se non ho il rosso, metto il blu>> diceva Salvador Dalì. Col tempo, anche i sentimenti reattivi (di conseguenza) si placano, ma questo non significa abbassare la testa: anche Zarathustra si incazza! CITAZIONE Mi insorge però spesso un dubbio "tecnico" per riuscire a raggiungere qualunque stato migliore di vivere, e cioè mi pare che l'uomo sia naturalmente predisposto all'adattamento e all'appiattire (nel senso di smorzare) gli alti e bassi della vita e del mondo (proprio l'opposto dell'acrobata). Il punto è che perfino un acrobata perde il senso del rischio, perchè ci si abitua! Vivendo sempre al massimo, questo massimo diventerà presto il normale, la media, e così non avremo più possibilità di salire ma solo di scendere, come il ricco che ha tanti soldi da non poter desiderare nulla di più, e in ciò è triste. Per farla breve io ho qualche dubbio sulla possibilità reale non solo di raggiungere il superuomo (che sarebbe solo un esercizio di razionalità e di controllo mentale direi, e comunque ogni passo avanti sarebbe sempre un traguardino) ma proprio sulla possiibilità di cambiare stato di cose in ogni direzione. Certo anche questa eventualità si esaurisce in sè stessa (come determinismo e dio ordinante), perchè rende ogni etica inutile. Uno stato migliore di vivere? vivere consapevolmente è già uno stato migliore, del vivere e basta! Anche l'acrobata, prima o poi, scende dalla fune, se non altro, per espletare le sue necessità. Io credo che "prendere quello che viene" e tenere le cose buone e bastare a se stessi pur coltivando "l'umano" sia già un buon passo verso il superuomo... |
|
|
Jun 5 2008, 04:51 PM
Messaggio
#15
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Col tempo, anche i sentimenti reattivi (di conseguenza) si placano, ma questo non significa abbassare la testa: anche Zarathustra si incazza! Zarathustra è il fulmine, non la tempesta, ma comunque la sua arma non è la rabbia, è il sacro riso! Uno stato migliore di vivere? vivere consapevolmente è già uno stato migliore, del vivere e basta! Anche l'acrobata, prima o poi, scende dalla fune, se non altro, per espletare le sue necessità. Io credo che "prendere quello che viene" e tenere le cose buone e bastare a se stessi pur coltivando "l'umano" sia già un buon passo verso il superuomo... Ma non hai analizzato il punto che ti davo io... insomma io ho sperimentato nel mio piccolo che la felicità è tutto sommato sempre in bilancio (e non escludo in questo una ragione chimica anatomica) e si può tuttalpiù avere più sali e scendi, ma non si riesce a cambiare il proprio stato perchè ogni cosa è relativa e a tutto si fa l'abitudine (anche al saliscendi). L'oltreuomo dovrebbe fare un balzo oltre anche la felicità, e forse in questo spiraglio si apre un modo vero di essere pietra filosofale che trasforma tutto in oro. Forse. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 5 2008, 08:22 PM
Messaggio
#16
|
Guests |
L'oltreuomo dovrebbe fare un balzo oltre anche la felicità Ma, per adesso, siamo uomini... e la felicità conta, cazzo se conta! ti faccio un piccolo esempio: una donna ti ama e a te piace molto... questo ti fa stare molto bene, molto molto bene! vogliamo non chiamarla felicità, ma grande benessere? che fai? la butti via??? |
|
|
Jun 6 2008, 01:56 AM
Messaggio
#17
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma, per adesso, siamo uomini... e la felicità conta, cazzo se conta! Già ma purtroppo la felicità mi pare essere il grosso limite dell'uomo, proprio perchè grosso modo non è in nostro controllo (dico sempre per limiti fisiologici) ma è come una derivata che ci da la direzione fra meglio e peggio, ma non si riesce a salire sempre perchè poi abbiamo 100 e vogliamo 101, e quando non si sale più si scende si perde tutta la salita che si ha fatto. Mi pare proprio che non si possa davvero agire sul bilancio della propria felicità. Per questo forse andrebbe superata. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
Jun 6 2008, 08:56 AM
Messaggio
#18
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Già ma purtroppo la felicità mi pare essere il grosso limite dell'uomo, proprio perchè grosso modo non è in nostro controllo (dico sempre per limiti fisiologici) ma è come una derivata che ci da la direzione fra meglio e peggio, ma non si riesce a salire sempre perchè poi abbiamo 100 e vogliamo 101, e quando non si sale più si scende si perde tutta la salita che si ha fatto. Mi pare proprio che non si possa davvero agire sul bilancio della propria felicità. Per questo forse andrebbe superata. Penso che stare a controllare " l'andamento" della felicità calcolandone le oscillazioni del rapporto incrementale sia un pò ossessivo - senza nessuna offesa, per carità - d'altronde ci si può accontentare della media. Per contro concordo con te sul fatto che non si può creare l'idolo della felicità, come si fa ogggiorno. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
|
|
|
Jun 6 2008, 02:46 PM
Messaggio
#19
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Tento allora un approccio diverso...
Immaginiamo che ci siamo noi e il mondo, e che la felicità sia una complessa reazione chimica che ci fa percepire un certo piacere e un certo dolore in concomitanza con certe percezioni. E' indubitabile che questa non sia un raggiungimento si/no, on/off ma è piuttosto una scala, un valore variabile nel tempo a seconda che queste percezioni siano più o meno affini ai nostri obbiettivi "biologici". Tuttavia mi pare che ogni raggiungimento non faccia che diventare un punto di partenza ed una nuova infelicità, risultando impossibile tanto mantenere una felicità costante quanto di fatto perderla, dato che anche alle mancanze ci si abitua. Forse è una visione mia troppo affrettata, ma proprio non vedo come si possa davvero agire sulla propria felicità. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 6 2008, 03:41 PM
Messaggio
#20
|
Guests |
Forse è una visione mia troppo affrettata, ma proprio non vedo come si possa davvero agire sulla propria felicità. Infatti... non è possibile, o c'è o non c'è! e poi, perchè agire sulla propria felicità? è uno stato di benessere molto aleatorio Un uomo ed una donna (ma potrebbero essere anche due donne o due uomini) si incontrano... stabiliscono un "sentire comune" (che forse già esisteva da prima) un conoscersi intimo e unico a volte, questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... lo vivrei e basta! |
|
|
Jun 6 2008, 08:05 PM
Messaggio
#21
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
e poi, perchè agire sulla propria felicità? è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... Se non agisci sulla felicità su cosa agisci? Quello che mi dici tu è già un andare oltre la felicità, un andare oltre l'agire. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 6 2008, 08:11 PM
Messaggio
#22
|
Guests |
|
|
|
Jun 8 2008, 03:04 PM
Messaggio
#23
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Potresti spiegarmi un po' meglio? Scusa non avevo notato la risposta, ti spiego se riesco: Mi pare che grosso modo noi bilanciamo le nostre azioni su una certa aspettativa di felicità futura che attribuiamo ad ognuna di esse e cosi scegliamo quella che ci pare migliore. Quindi questo è un agire (basato) sulla felicità, che è il valore da massimizzare insomma... Se tu mi dici questo: è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... secondo me già stai pensando un andare oltre la felicità, proprio perchè essa è così incontrollabile e tutto sommato indipendente da un modello etico che possa massimizzarla che non esiste. In questo non c'è niente niente di sbagliato, anzi è proprio attraverso questo "grande disprezzo" che deve passare il superuomo! -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 8 2008, 08:20 PM
Messaggio
#24
|
Guests |
Scusa non avevo notato la risposta, ti spiego se riesco: Mi pare che grosso modo noi bilanciamo le nostre azioni su una certa aspettativa di felicità futura che attribuiamo ad ognuna di esse e cosi scegliamo quella che ci pare migliore. Quindi questo è un agire (basato) sulla felicità, che è il valore da massimizzare insomma... Se tu mi dici questo: è uno stato di benessere molto aleatorio questo può portare alla "felicità" o comunque ad uno stato di grazia. Sinceramente io non mi chiederei se è giusto o no... secondo me già stai pensando un andare oltre la felicità, proprio perchè essa è così incontrollabile e tutto sommato indipendente da un modello etico che possa massimizzarla che non esiste. In questo non c'è niente niente di sbagliato, anzi è proprio attraverso questo "grande disprezzo" che deve passare il superuomo! Ma, la felicità, non è altro che uno stato di benessere, di soddisfazione come dopo un buon pranzo o ascoltare una buona musica bearsi di un bel paesaggio prima, durante e dopo il fare l'amore... è in sè privarsene è pazzesco!!! |
|
|
Jun 9 2008, 11:31 AM
Messaggio
#25
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Ma, la felicità, non è altro che uno stato di benessere, di soddisfazione come dopo un buon pranzo o ascoltare una buona musica bearsi di un bel paesaggio prima, durante e dopo il fare l'amore... è in sè privarsene è pazzesco!!! Superare non è privarsene... Cartesio faceva il semplice esempio di come si usa la ragione parlando del bastoncino nell'acqua che sembra piegato alla vista ma la ragione lo riconosce come rifrazione della luce e quindi dritto; questo significa poter sfruttare sia l'apparenza che la radicalità, poichè il bastoncino sarà contemporaneamente entrambe le cose. Zarathustra parla in continuazione della sua felicità, che è una felicità piena poichè è da lui completamente dominata attraverso il superamento della schiavitù da essa. Non devi agire per la felicità o in base alla felicità, ma devi felicitarti di come hai agito e agirai sempre e comunque. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
|
|
|
nemo |
Jun 9 2008, 12:33 PM
Messaggio
#26
|
Guests |
Superare non è privarsene... Cartesio faceva il semplice esempio di come si usa la ragione parlando del bastoncino nell'acqua che sembra piegato alla vista ma la ragione lo riconosce come rifrazione della luce e quindi dritto; questo significa poter sfruttare sia l'apparenza che la radicalità, poichè il bastoncino sarà contemporaneamente entrambe le cose. Zarathustra parla in continuazione della sua felicità, che è una felicità piena poichè è da lui completamente dominata attraverso il superamento della schiavitù da essa. Non devi agire per la felicità o in base alla felicità, ma devi felicitarti di come hai agito e agirai sempre e comunque. Ma infatti... solo prendendo la vita come viene accettando il buono e il cattivo tenendo il buono e gestendo il meglio possibile, il cattivo. Non credo che si tratti di "dominio" della felicità ma di lasciar scorrere la vita, lasciarle la strada libera. |
|
|
Versione Lo-Fi | Oggi è il: 3rd June 2024 - 10:18 PM |