Domenico Losurdo e ''l'ermeneutica dell' innocenza'' |
Benvenuto Visitatore ( Log In | Registrati )
Domenico Losurdo e ''l'ermeneutica dell' innocenza'' |
May 26 2007, 11:39 PM
Messaggio
#1
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,113 Iscritto il: 20-March 07 Da: Pescara, dove sono nato Utente Nr.: 6 |
http://www.filosofia.it/pagine/argomenti/L...rdo_Losurdo.htm
http://www.filosofia.it/pagine/argomenti/LoSurdo/Losurdo.htm gli articoli sul libro di Losurdo -------------------- '' i pensieri sono azioni '' : facciamo insieme! filAsofia meAfisica fisiofilia 3332725782
|
|
|
May 27 2007, 09:22 PM
Messaggio
#2
|
|
Über Member Gruppo: Members Messaggi: 207 Iscritto il: 15-May 07 Utente Nr.: 103 |
Ho letto il monumentale libro di Losurdo qualche anno fa, e per un po’ di tempo ho seguito le polemiche che si sono scatenate intorno alle sue tesi. Ovviamente qui non è il caso entrare direttamente nel merito; perciò, almeno per il momento, mi limiterò a circoscrivere il mio intervento a un aspetto specifico delle sue critiche all’edizione Colli-Montinari. Lo farò riportando un passaggio dell’articolo di Losurdo segnalato da Andrea in modo che la fonte sia direttamente controllabile da tutti i partecipanti al forum. In riferimento alla conclusione della conferenza "Socrate e la Tragedia", dove l’originario "stampa ebraica" diventa "stampa odierna", Losurdo ha ragione: il lettore italiano non può accorgersi, né dagli apparati del Volume III, tomo II (dov’è contenuta la conferenza), né da quelli del Volume III, tomo III, parte I (dove sono contenuti – tra gli altri – i frammenti preparatori della conferenza stessa), che "odierna" in origine era "ebraica". A questo proposito Losurdo (appunto nell’articolo) si chiede: "Ha diritto il lettore dell’edizione italiana ad essere informato che la conferenza del 1 febbraio 1870 termina mettendo in stato d’accusa la stampa ebraica? Ed è accettabile che il lettore, mentre viene messo al corrente dell’agitazione suscitata dalla conferenza in Cosima e Richard Wagner, nulla viene a sapere del motivo (la pubblica denuncia dell’ebraismo come sinonimo di socratismo) di tale agitazione?". Ora, possiamo legittimamente discutere sul perché Colli e Montinari nell’edizione italiana non abbiano avvisato in una nota che nella stesura originaria Nietzsche aveva scritto "ebraica", se la loro edizione quindi non sia poi così disinteressata e così via. Ma non è vero che il lettore italiano non possa sapere che in questo periodo Nietzsche in qualche modo considerasse l’ebraismo nemico della cultura greca classica; anzi, a questo si può arrivare proprio seguendo l’edizione Colli-Montinari, ed ecco come: 1) Nella nota a p. 424 del Vol. III, tomo II, che richiama la chiusa della conferenza (cfr. ivi, p. 45), i curatori scrivono: "questo passo mancava in U I e viene qui integrato sulla base della stesura di P I 15, 49". (N.B.: parte di U I contiene la stesura definitiva della conferenza, parte di P I 15 contiene quella provvisoria e varie stesure e frammenti); 2) P I 15 è pubblicato (sia pur in parte) nel Vol. III, tomo III, parte I, come gruppo 3. Si vada dunque a vedere il gruppo 3 (ivi, pp. 51-80). Qui si legge, tra l’altro: 3 [73]: "Vittoria del mondo ebraico sulla volontà indebolita della civiltà greca" (p.74); 3 [76]: "Vi è poi la presunzione cristiano-germanica di aver completamente superato la Grecia […]. Teoria scandalosa! Giudea!" (p.75); 3 [86]: "La cultura greca è distrutta dal mondo ebraico" (p.78). Insomma, senza entrare ora nel merito dell’antiebraismo del giovane Nietzsche di cui parla Losurdo (su cui comunque ci sarebbe da discutere), della contestualizzazione anche storico-culturale del periodo, delle eventuali mancanze di Colli e Montinari... su tutto questo volendo potremo tornare: ciò che sommessamente voglio osservare qui è che il lettore italiano può sapere eccome, purché legga bene anche i frammenti postumi coevi, cosa pensasse Nietzsche sui nessi ebraismo-socratismo (cosa diversa dal sapere che Nietzsche non si era limitato a riflettere in tali termini solo privatamente, ma meglio di niente); secondo: se Colli e Montinari avessero voluto ideologicamente occultare tutta la faccenda, allora avrebbero dovuto far sparire i frammenti sopra citati, cosa che evidentemente non è avvenuta. |
|
|
May 29 2007, 06:18 PM
Messaggio
#3
|
|
Advanced Member Gruppo: Members Messaggi: 75 Iscritto il: 22-March 07 Utente Nr.: 17 |
per non fare torti a nessuno, riporto dalla prima pagina della NOTA INTRODUTTIVA di Montinari della Genealogia, quello che dice Nietzsche a Overbeck, 21 febbraio 1887:
“Detto tra parentesi: questi Greci hanno un mucchio di cose sulla coscienza: la falsificazione di ogni cosa è opera loro, l’intera psicologia europea è malata di superficialità dei Greci e senza quel poco di ebraismo, ecc. ecc ”. L'ecc. ecc. non l'ho messo io, bisognerebbe controllare... dovrebbe essere una lettera ma non posso verificare. Ma non è vero che il lettore italiano non possa sapere che in questo periodo Nietzsche in qualche modo considerasse l’ebraismo nemico della cultura greca classica; la "giudeofobia losurdiana" Nietzsche forse non l'aveva solo al tempo della conferenza (1870), ma anche e forse in modo più "intellettuale" compiuto ed esplicito nel 1887 con la "Genealogia della morale", "ovunque" e in questi estratti: (la Genealogia non è composta da aforismi: questi sono estratti che anche nel contesto delle tre dissertazioni di cui è composta l'opera NON FANNO MINIMAMENTE gridare allo scandalo, a parte forse il "millenarista" Losurdo..) CITAZIONE Genealogia della morale - PRIMA DISSERTAZIONE, 7-8 Gli ebrei sono quel popolo sacerdotale che ha osato il rovesciamento dell’aristocratica equazione di valore (buono = nobile = bello), ovverosia una radicale trasvalutazione dei loro valori: “i miserabili soltanto sono i buoni, mentre voi, voi nobili e potenti, siete per l’eternità i malvagi, i crudeli, e i dannati!” Ha inizio con gli Ebrei “la rivolta, vittoriosa, degli schiavi nella morale”. Gesù di Nazareth, vangelo vivente dell’amore, che portava la beatitudine e la vittoria ai poveri. Non ha raggiunto Israele, proprio per la via traversa di questo “redentore”, di questo apparente oppositore e dissolvitore d’Israele, la meta estrema della sua sublime avidità di vendetta? Insomma, è la tempesta provocata in un bicchier d'acqua dall'Alka-Seltzer del "ginnasta del sillogismo", detentore di "verità rivelate", provocatore di sensazionalismi nell' "uomo comune" (è roba che fa sempre mercato) che reagisce alla stregua di quel "soltaten tetesken" quando scopre che Gesù era ebreo.. (Sturmtruppen). -------------------- "...born with a silver spoon in his mouth! And all he ever does is lick the jam from it."
|
|
|
Guest_Lord Brett Sinclair_* |
May 31 2007, 12:34 AM
Messaggio
#4
|
Guests |
> Nietzsche Pensiero > Nietzsche "giudeofobo"?
http://www.friedrich-nietzsche.it/forum/in...p?showtopic=148 |
|
|
Versione Lo-Fi | Oggi è il: 17th June 2024 - 07:28 AM |