L'eterno ritorno e la volontà di potenza. |
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L'eterno ritorno e la volontà di potenza. |
Feb 5 2008, 12:02 PM
Messaggio
#1
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Cari amici del Forum, mi sembra che sia
giunto il momento opportuno per introdurre un altro tema centrale del pensiero nicciano, considerati i buoni sviluppi che sta avendo il nostro dibattito sull'eterno ritorno. Come si concilia la dottrina dell'eterno ritorno con quella della volontà di potenza, o meglio, c'è, nella prospettiva nicciana di fondare un sapere che si proponga di penetrare l'ente nel suo insieme, un nesso sistematico - intendendo per nesso sistematico un legame che salda ed incardina in un ordito teoretico coerente le due dottrine - fra questi due capisaldi? Taluni autori, in primis Loewith pongono in evidenza il carattere antinomico di questo nesso, ritengono che giustificare la compenetrazione tra EWDG e WZM sia arduo sulpiano della argomentazione logica ma anche filosofica. Il dado è tratto. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Mar 5 2008, 11:45 AM
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#2
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 533 Iscritto il: 4-April 07 Utente Nr.: 34 |
Ho citato quest'aforisma di Nietzsche confidando nella
sua buona conoscenza della teoria di Darwin. Premettendo che io conosco la teoria darwiniana per sommi capi, forse qui si potrebbe fare una piccola notazione ermeneutica. Nietzsche presumibilmente intende perfezionamento darwiniano- e qui dovrei andare a vedere il termine tedesco usato da Nietzsche, il che non è secondario - come corollario dell'evoluzione, così come scorgeva nella lettura di Darwin una corrispondenza biunivoca tra conservazione ed evoluzione. Non mi sembra equivoco che Darwin dava una connotazione ottimistica al termine evoluzione, che di per sè può significare semplicemente "transizione da uno stato ad un altro", e quindi la evidenziava come, diciamo, miglioramento. L'argomento principale della critica di Nietzsche al darwinismo sta in tre punti focali, non subordinati l'uno rispetto all'altro: 1) evoluzione non vuol dire - necessariamente - perfezionamento della specie; 2) la lotta della vita - vita = ente nel suo insieme, per gli scienziati cosmo e/o natura - non è finalizzata precipuamente alla conservazione, bensì al POTENZIAMENTO, che può giocare a detrimento della conservazione; 3) la lotta per la vita dimostra che i tipi più forti - che hanno più qualità - non sono sempre i più adattati, e quindi possono soccombere ad opera dei più deboli che si coalizzano fra di loro - vedere, sul terreno della antropologia TOTEM E TABU' di Freud -. -------------------- DIE EWIGE SANDUHR DES DASEINS WIRD IMMER WIEDER UMGEDREHT
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Mar 6 2008, 10:44 AM
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#3
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,239 Iscritto il: 12-July 07 Utente Nr.: 219 |
3) la lotta per la vita dimostra che i tipi più forti - che hanno più qualità - non sono sempre i più adattati, e quindi possono soccombere ad opera dei più deboli che si coalizzano fra di loro - vedere, sul terreno della antropologia TOTEM E TABU' di Freud -. l'essere più adatto alla vita è il parassita esso si insinua in ogni altro essere entrando in simbiosi con lui cedendo ed assumendo la sua essenza -------------------- "Osa tutto...non avere bisogno di niente"
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